Carate Urio: differenze tra le versioni

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{{F|centri abitati della Lombardia|gennaio 2020}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = Carate Urio
|Panorama = Carate Urio, visto dal lago.jpg
|Didascalia =Carate UrioLa località di Carate, vistovista dal lago
|Bandiera =
|Voce bandiera =
|Stemma = Carate Urio-Stemma.png
|Voce stemma =
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Lombardia
|Divisione amm grado 2 = Como
|Amministratore locale =Daniele AquiliniPaola Pepe
|Partito = [[lista civica]] ilPer Carate moloUrio
|Data elezione =30 4-610-20162021
|Data istituzione = 1927
|Altitudine =
|Abitanti =1168 1128
|Note abitanti = [http://demo.istat.it/bilmens2017genbilmens/index.htmlphp?anno=2020&lingua=ita Dato Istat] - Popolazione residente al 3130 novembre 2020 maggio(dato 2017provvisorio).
|Aggiornamento abitanti =31 30-511-20172020
|Sottodivisioni = Cavadino, Greppone, Lestresio, Olzavino, Pangino, Riva, [[Urio]]
|Divisioni confinanti = [[Laglio]], [[Faggeto Lario]], [[Moltrasio]], [[Schignano]], [[Torno]]
|Zona sismica = 4
|Gradi giorno = 2233
|Nome abitanti = caratesi
|Diffusività=
|Patrono =
|Nome abitanti=caratesi
|Festivo =
|Patrono=
|PIL =
|Festivo=
|PIL procapite =
|Mappa = Map of comune of Carate Urio (province of Como, region Lombardy, Italy).svg
|PIL procapite=
|MappaDidascalia mappa =Map ofPosizione del comune ofdi Carate Urio (provincenella ofprovincia Como,di region Lombardy, Italy).svgComo
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Carate Urio nella provincia di Como
}}
'''Carate Urio''' (''CaráaCaraa'' e ''Üri'' in [[dialetto comasco]]<ref>{{citaCita libro| AA. | VV. | Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani. | 1996 | GARZANTIGarzanti | Milano | isbn=88-11-30500-4 | p=140 | url=https://archive.org/details/dizionarioditopo00unse/page/140 }}</ref><ref group=N>Per il [[dialetto comasco]], si utilizza l'[[ortografia ticinese]], introdotta a partire dal 1969 dall'associazione culturale ''Famiglia Comasca'' nei vocabolari, nei documenti e nella produzione letteraria''.''</ref>, <small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|[kɑˈrɑː]/kaˈraː/|lmo}} e {{IPA|[ˈʏri]/ˈyri/|lmo}}) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:11681128}} abitanti della [[provincia di Como]] in [[Lombardia]].
 
== OrigineGeografia del nomefisica ==
Il territorio comunale di Carate Urio, localizzato sulla sponda più occidentale del [[Lago di Como]], si estende fino alle pendici meridionali dei monti Comana e Colmegnone, caratterizzati dalla presenza di boschi in cui si trovano [[Robinia pseudoacacia|robinie]], [[Nocciolo (botanica)|noccioli]], [[Castagno|castagni]], [[Fagus|faggi]], [[Ontano|ontani]] e [[Betula|betulle]].''<ref name=":064">{{cita|Borghese|p. 135}}.</ref>''
Secondo alcuni studi, il toponimo "Carate" sarebbe di origine celtica, significa "luogo della pietra" e sarebbe da attribuire alla presenza, nel territorio, delle cave di [[sasso di Moltrasio]]<ref name=":1">{{Cita web|url=http://www.comune.carateurio.co.it/c013044/zf/index.php/servizi-aggiuntivi/index/index/idtesto/20019|titolo=Comune di Carate Urio (CO)|sito=www.comune.carateurio.co.it|accesso=2020-03-26}}</ref>, usato fin dall'antichità per finalità edilizie<ref>{{Cita web|url=http://www.taroni.net/SP1_il_sasso_di_moltrasio.htm|titolo=Il sasso di Moltrasio|sito=www.taroni.net|accesso=2020-03-26}}</ref>.
 
== Origini del nome ==
Secondo alcuni studi, il toponimo "Carate" sarebbe di origine celtica, significa "luogo della pietra" e sarebbe da attribuire alla presenza, nel territorio, delle cave di [[sasso di Moltrasio]]<ref name=":1">{{Cita web|url=http://www.comune.carateurio.co.it/c013044/zf/index.php/servizi-aggiuntivi/index/index/idtesto/20019|titolo=Comune di Carate Urio (CO)|accesso=2020-03-26}}</ref>, usato fin dall'antichità per finalità edilizie<ref>{{Cita web|url=http://www.taroni.net/SP1_il_sasso_di_moltrasio.htm|titolo=Il sasso di Moltrasio|accesso=2020-03-26}}</ref>.
 
Per il toponimo "Urio" sono invece state formulate due ipotesi, una legata alla popolazione degli [[Orobi]] e l'altra al termine greco ὅρος (oros''),'' cioè "monte"''<ref name=":064" />''.
 
== Storia ==
) laLa comunità cristiana si sviluppò compatta sin dal X secolo d.C., periodo al quale si possono far risalire le prime chiese sorte sul territorio. Il ritrovamento di tombe [[galli]]che e lapidi [[Storia romana|romane]] testimoniano un'origine antica<ref name=":064" />.
 
Il comune di Carate Urio venne creato nel [[1927]] dalla [[Fusione di comuni italiani|fusione]] dei comuni di Carate Lario e [[Urio]]<ref>Regio Decreto 11 novembre 1927, n. 2201.</ref>.
Nel [[1647]] Carate divenne [[feudo]] della famiglia [[Gallio (famiglia)|Gallio]]<ref name=":1" />, mentre [[Urio]] nel [[1731]] fu concesso alla casata dei [[Della Porta]]<ref name=":1" />.
 
Come gran parte dei comuni limitrofi, il 27 luglio 2021 anche il paese di Carate Urio fu colpito da un'alluvione, durante la quale si registrò il crollo di un ponte presso la frazione di Cavadino<ref>{{Cita web|url=https://comozero.it/cronaca/nuovi-disastri-maltempo-carate-urio-crolla-un-ponte-per-la-piena-a-cavadino/|titolo=VIDEO Nuovi disastri maltempo. Carate Urio, crolla un ponte per la piena a Cavadino|sito=ComoZero|data=2021-07-27|accesso=2021-07-28}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.quicomo.it/cronaca/frana-laglio-chiusa-regina-vecchia.html|titolo=Frana a Laglio e ponte crollato a Carate Urio: chiusa anche la Regina Vecchia|sito=QuiComo|accesso=2021-07-28}}</ref>.
Il comune di Carate Urio venne creato nel [[1927]] dalla [[Fusione di comuni italiani|fusione]] dei comuni di Carate Lario e [[Urio]]<ref>Regio Decreto 11 novembre 1927, n. 2201</ref>.
 
=== Storia di Carate prima dell'unione comunale ===
A partire da almeno il [[1510]] e fino al [[XVII secolo]] Carate non era una comunità a sé stante bensì era accorpata al comune di [[Laglio]], che faceva parte della [[pieve di Nesso]] del [[Ducato di Milano]].<ref name=":3">{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/3001116/|titolo=Comune di Carate, sec. XVII - 1757 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali|accesso=2020-04-29}}</ref>
 
Nel [[1647]] Carate divenne [[feudo]] della famiglia di Francesco [[Gallio (famiglia)|Gallio]] duca D'Alvito<ref name=":1" />, che vi manteneva i diritti feudali ancora nella seconda metà del [[XVIII secolo]], quando il comune di Carate risultava anche comprendere i cassinaggi "Cassina Somajna" e "Cassina Restresio"<ref name=":3" />.
 
Una nuova aggregazione con Laglio fu sancita da un decreto [[Napoleone Bonaparte|napoleonico]] datato [[1807]]<ref name=":4">{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/3001123/|titolo=Comune di Carate, 1798 - 1809 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali|accesso=2020-04-29}}</ref>. La decisione fu tuttavia abrogata con la [[Restaurazione]], che comportò una ricostituzione del comune di Carate all'interno della [[Provincia di Como (Lombardo-Veneto)|provincia di Como del Regno lombardo-veneto]] da parte degli [[Impero austro-ungarico|austro-ungarici]]<ref name=":5">{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/3001124/|titolo=Comune di Carate, 1816 - 1859 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali|accesso=2020-04-29}}</ref>.
 
Quando nel [[1859]] le province della Lombardia furono temporaneamente annesse al [[Regno di Sardegna (1720-1861)|Regno di Sardegna]], il comune aveva la denominazione di "Carate Lario"<ref name=":6">{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/3050435/|titolo=Comune di Carate Lario, 1859 - 1927 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali|accesso=2020-04-29}}</ref>. Fino all'unione con Urio del 1927, Carate Lario seguì le vicende del resto della provincia di Como<ref name=":6" />.
 
=== Storia di Urio prima dell'unione comunale ===
{{vedi anche|Urio}}
Nel 1731 Urio fu concesso in feudo alla casata dei [[Della Porta]]<ref name=":1" />. Sotto Napoleone Bonaparte divenne temporaneamente frazione di Moltrasio<ref name=":7">{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/3001730/|titolo=Comune di Urio, 1798 - 1809 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali|accesso=2020-04-29}}</ref>.
 
=== Simboli ===
Lo stemma di Carate Urio è stato concesso con regio decreto del 3 maggio 1929.<ref>{{cita web|url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.detail.html?1250 |titolo= Carate Urio, decreto 1929-05-30 RD, concessione di stemma |sito= Archivio Centrale dello Stato |accesso= 17 agosto 2022 }}</ref>
{{citazione|[[Troncato]]: nel primo di rosso, al leone passante sulla partizione, sormontato da tre quadrelli [[Male ordinate|male ordinati]], il tutto d'argento; nel secondo di argento, alla porta sostenuta da uno zoccolo scalinato di due pezzi, le ante aperte, con quattro liste fiammeggianti, poste in fascia, uscenti: due dal lato destro dello scudo e due dal sinistro, il tutto di rosso. Ornamenti esteriori da Comune.|R.D. del 3 maggio 1929}}
Lo scudo è diviso in due per rappresentare le due località che in passato furono feudo dei Gallio e dei Della Porta. Il leone della [[Gallio (famiglia)|famiglia Gallio]]<ref>Stemma della famiglia Gallio: ''troncato: nel 1° d'argento, al leone illeopardito al naturale, accostato da due rami fogliati di verde, incurvati e affrontati; nel 2° d'argento, a tre bande di rosso; il tutto abbassato sotto il capo dell'Impero''.</ref> è posto nella parte superiore rossa, accompagnato da tre quadrati che fanno riferimento all'ipotesi secondo cui il nome Carate deriverebbe da ''[[Quadra (amministrazione)|quadra]]'', un'antica suddivisione amministrativo-giuridica.
Nella seconda partizione, accanto al simbolo dei Della Porta<ref>Famiglia Della Porta: ''d'argento, alla porta aperta di due ante, di rosso, scalinata di due pezzi, dello stesso''.</ref>, sono poste delle fiamme, riferimento all'origine del nome Urio dal verbo latino ''uro'' ("bruciare").<ref>{{Cita web|url=https://www.stemmiprovinciacomo.it/stemma/carate-urio/|titolo=Carate Urio|sito=Stemmi dei Comuni della Provincia di Como}}</ref>
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
==== Chiesa dei Santi Quirico e Giulitta a Urio ====
==== Chiesa dei Santi Quirico e Giulitta a Urio<ref>{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/CO260-00113/?view=luoghi&hid=2.92&sort=sort_int&offset=2|titolo=Chiesa dei SS. Quirico e Giulitta - complesso, Via Regina vecchia - Carate Urio (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali|sito=www.lombardiabeniculturali.it|accesso=2020-03-26}}</ref>====
[[File:CarateUrioPanorama.JPG|thumb|Chiesa dei santi Quirico e Giulitta.jpg|centroalt=|miniatura|180x180pxsinistra]]{{vedi anche|Chiesa dei santiSanti Quirico e Giulitta vista(Carate dal lago]]Urio)}}
Chiesa ricostruita nel [[1865]]<ref name=":0">{{Cita web|url=https://www.romanicomo.it/carateurio.htm|titolo=RomaniCOMO|sito=www.romanicomo.it|accesso=2020-02-05}}</ref> da un originale [[Romanico lombardo|romanico]] che si presume dai documenti della visita pastorale del Vescovo [[Feliciano Ninguarda|Ninguarda]] nel [[1592]] orientata (al contrario dell'attuale), con due campanili e con un sagrato ombreggiato da platani. [[File:Rete 031Ok2d.jpg|thumb|Vegetazione presso la chiesa dei SS. Quirico e Giulitta|alt=|centro|180x180px]]
La chiesa fu rifatta con aspetto rinascimentale<ref name=":0" /> e dotata di un'[[abside]] [[Barocco|barocca]] rivolta verso [[Ovest|occidente]]<ref>{{Cita web|url=https://mylakecomo.co/it/attrazioni/chiesa-dei-santi-quirico-e-giulitta/|titolo=Chiesa dei Santi Quirico e Giulitta - Carate Urio|sito=myLakeComo.co|accesso=2020-03-26}}</ref>. Un campanile fu asportato dall'esondazione del torrente sottostante finendo nel lago<ref name=":0" />. Il superstite, ristrutturato, ha mantenuto i due ordini di bifore sormontate da arco di scarico<ref name=":0" />. L'interno, a navata unica e cappelle laterali, racchiude dipinti soprattutto rinascimentali e due tavole, una coi SS. Rocco e Domenico e l'altra dedicata all'Assunta<ref name=":0" />. Tra le tele del '500 e '600 conservate nella chiesa, si ricorda inoltre una rappresentazione dell'Immacolata di iconografia [[Morazzone (pittore)|morazzoniana]]<ref name=":0" />.
 
La Chiesa dei Santi Quirico e Giulitta<ref>{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/CO260-00113/?view=luoghi&hid=2.92&sort=sort_int&offset=2|titolo=Chiesa dei SS. Quirico e Giulitta - complesso, Via Regina vecchia - Carate Urio (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali|accesso=2020-03-26}}</ref> fu ricostruita nel [[1865]]<ref name=":0">{{Cita web|url=https://www.romanicomo.it/carateurio.htm|titolo=RomaniCOMO|accesso=2020-02-05|dataarchivio=2 aprile 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160402151421/http://www.romanicomo.it/carateurio.htm|urlmorto=sì}}</ref> da un originale [[Romanico lombardo|romanico]] del XII secolo<ref name=":632">{{Cita|TCI|p. 299|TCI99|titolo=Guida d'Italia [...]}}.</ref>. Dai documenti della visita pastorale del Vescovo [[Feliciano Ninguarda|Ninguarda]], si evince come nel [[1592]] la chiesa fosse orientata al contrario dell'attuale e avesse due campanili e un sagrato ombreggiato da platani. In seguito ai rifacimenti,<ref name=":632" /> la chiesa assunse un aspetto rinascimentale<ref name=":0" /> e fu dotata di un'[[abside]] [[Barocco|barocca]] rivolta verso [[Ovest|occidente]]<ref>{{Cita web|url=https://mylakecomo.co/it/attrazioni/chiesa-dei-santi-quirico-e-giulitta/|titolo=Chiesa dei Santi Quirico e Giulitta - Carate Urio|sito=myLakeComo.co|accesso=2020-03-26}}</ref>. Un campanile fu asportato dall'esondazione del torrente sottostante finendo nel lago<ref name=":0" />. Il superstite, ristrutturato, ha mantenuto i due ordini di bifore sormontate da arco di scarico<ref name=":0" />. L'interno, a navata unica e cappelle laterali, racchiude dipinti soprattutto rinascimentali e due tavole, una coi SS. Rocco e Domenico e l'altra dedicata all'Assunta<ref name=":0" />. Tra le tele del '500 e '600 conservate nella chiesa, si trovano inoltre una rappresentazione dell'''[[Immacolata Concezione|Immacolata]]'', di iconografia [[Morazzone (pittore)|morazzoniana]],<ref name=":0" /> e una ''[[Crocifissione|Crocefissione]]'' attribuita a [[Bartolomeo Montagna]]''<ref name=":064" />''.
==== Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo a Carate<ref>{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/CO260-00116/?view=luoghi&hid=2.92&sort=sort_int&offset=1|titolo=Chiesa dei SS. Giacomo e Filippo - complesso, Piazza Luigi Minoletti - Carate Urio (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali|sito=www.lombardiabeniculturali.it|accesso=2020-03-26}}</ref>====
[[File:ChiesaCarate diUrio CarateSS Giacomo e Filippo 230923.jpg|centrosinistra|miniatura|196x196px|Chiesa dei Santi FIlippoGiacomo e Giacomo Filippo]]
Parrocchiale fondata nel 1537, con interno barocco mosso da stucchi, freschi, scagliole e tele, notevole quella dedicata ai santi titolari nel presbiterio.
 
==== Chiesa dei Santi Giacomo e Filippo a Carate ====
==== Chiesa di Santa Marta<ref>{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/CO260-00119/?view=luoghi&hid=2.92&sort=sort_int&offset=7|titolo=Santuario di S. Marta - complesso, Via Santa Marta - Carate Urio (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali|sito=www.lombardiabeniculturali.it|accesso=2020-03-26}}</ref>====
La [[Chiesa dei Santi Giacomo e Filippo (Carate Urio)|chiesa dei Santi Giacomo e Filippo]]<ref>{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/CO260-00116/?view=luoghi&hid=2.92&sort=sort_int&offset=1|titolo=Chiesa dei SS. Giacomo e Filippo - complesso, Piazza Luigi Minoletti - Carate Urio (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali|accesso=2020-03-26}}</ref>, elevata alla dignità di parrocchiale 1537, presenta un interno barocco<ref name=":632" /> mosso da stucchi, freschi, scagliole e tele (notevole quella dedicata ai santi titolari nel presbiterio).
[[File:Basilica di Santa Marta, Carate Urio.jpg|miniatura|180x180px|Chiesa di Santa Marta|alt=|sinistra]]
La chiesa, in località Santa Marta, è raggiungibile grazie ad una gradinata affiancata dalle 14 cappelle della Via Crucis realizzate nel 1752 e restaurate attorno agli anni Duemila<ref name=":0" />.
 
==== Chiesa di Santa Marta ====
In principio dedicata ai Santi Nazaro e Celso, originariamente la chiesa si limitava alla navata centrale e a parte del campanile. Fondata nel 1000 e consacrata nel 1095 dal [[papa Urbano II]]<ref name=":1" /><ref name=":0" />, nel corso del tempo la struttura subì manomissioni e ripristini che la portarono ad avere l'aspetto attuale, vale a dire, un edificio a tre navate provviste di locali accessori<ref name=":0" />. Della costruzione [[Romanico lombardo|romanica]] originale, oggi sopravvive solamente la torre campanaria<ref name=":0" />.
[[File:Chiesa di Santa Marta vista da ovest.jpg|sinistra|miniatura|Chiesa di Santa Marta]]
In località Santa Marta si trova l'omonima chiesa,<ref>{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/CO260-00119/?view=luoghi&hid=2.92&sort=sort_int&offset=7|titolo=Santuario di S. Marta - complesso, Via Santa Marta - Carate Urio (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali|accesso=2020-03-26}}</ref> raggiungibile grazie ad una gradinata affiancata dalle 14 cappelle della Via Crucis<ref name=":632" /> realizzate nel 1752''<ref name=":064" />'' e restaurate attorno agli anni Duemila<ref name=":0" />. In principio dedicata ai Santi Nazaro e Celso,<ref name=":632" /> originariamente la chiesa si limitava alla navata centrale e a parte del campanile. Fondata nel 1000 e consacrata nel 1095 dal [[papa Urbano II]]<ref name=":1" /><ref name=":0" />, nel corso del tempo la struttura subì manomissioni e ripristini che la portarono ad avere l'aspetto attuale, vale a dire, un edificio a tre navate provviste di locali accessori<ref name=":0" />. Della costruzione [[Romanico lombardo|romanica]] originale,'''''<ref name=":05222222">{{cita|Belloni et al.|p. 138}}.</ref>''''' oggi sopravvive solamente la torre campanaria<ref name=":0" />.
 
Entrando, ci si presentano numerose opere d'arte, per lo più affreschi del XIII<ref name=":632" />-XV secolo<ref name=":0" />. Sull'altare maggiore è riposta una pala della Madonna col bambino fra i Santi<ref name=":0" />. Questa chiesa è visitabile solo nei giorni 28 e 29 luglio. Dal sagrato della chiesa, vista aperta sul primo bacino del lago e sui monti.
 
==== Santuario della Santissima Trinità ====
==== Santuario della Santissima Trinità<ref>{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/CO260-00257/?view=luoghi&hid=2.92&sort=sort_int&offset=6|titolo=Santuario della Ss. Trinità, Via al Santuario - Carate Urio (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali|sito=www.lombardiabeniculturali.it|accesso=2020-03-26}}</ref> ====
[[File:Santuario della Santissima Trinità (Pobiano) 06.jpg|miniatura|Santuario della Santissima Trinità]]
Nella frazione di Cavadino si trova il Santuario di Pobiano, la cui storia è legata a un affresco della Santissima Trinità ivi conservato<ref name=":1" />. Sul finire del XVI secolo, Cavadino fu meta di immigrazione dalle altre zone del paese che vennero temporaneamente abbandonate, probabilmente a causa della peste del [[1577]]<ref name=":1" />. In questo periodo si assistette al crollo di una cappella, che cadde lasciando tuttavia integro il muro recante l’affresco<ref name=":1" />. Verso la metà del Seicento la popolazione decise di erigere una piccola chiesa per custodire l’affresco, ritenuto miracoloso, a cui dedicarono la chiesa stessa<ref name=":1" />.
L'omonima via<ref>{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/CO260-00257/?view=luoghi&hid=2.92&sort=sort_int&offset=6|titolo=Santuario della Ss. Trinità, Via al Santuario - Carate Urio (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali|accesso=2020-03-26}}</ref> della frazione di Cavadino conduce al Santuario di Pobiano, la cui storia è legata a un affresco della Santissima Trinità ivi conservato<ref name=":1" />. Sul finire del XVI secolo, Cavadino fu meta di immigrazione dalle altre zone del paese che vennero temporaneamente abbandonate, probabilmente a causa della peste del [[1577]]<ref name=":1" />. In questo periodo si assistette al crollo di una cappella, che cadde lasciando tuttavia integro il muro recante l’affresco<ref name=":1" />. Verso la metà del Seicento la popolazione decise di erigere una piccola chiesa per custodire l’affresco, ritenuto miracoloso, a cui dedicarono la chiesa stessa<ref name=":1" />.
[[File:Facciata chiesa di Cavadino.jpg|miniatura|Chiesa della Natività]]
 
==== Altro ====
 
* Chiesa della Natività,<ref>{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/CO260-00256/?view=luoghi&hid=2.92&sort=sort_int&offset=3|titolo=Chiesa della Natività, Via Cavadino - Carate Urio (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali|sito=www.lombardiabeniculturali.it|accesso=2020-03-26}}</ref> in località Cavadino
* Chiesa di San Giuseppe<ref>{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/CO260-00123/?view=luoghi&hid=2.92&sort=sort_int&offset=4|titolo=Chiesa di S. Giuseppe, Via Regina vecchia - Carate Urio (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali|sito=www.lombardiabeniculturali.it|accesso=2020-03-26}}</ref>
* Oratorio di San Rocco<ref>{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/CO260-00122/?view=luoghi&hid=2.92&sort=sort_int&offset=5|titolo=Oratorio di S. Rocco, Via San Rocco - Carate Urio (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali|sito=www.lombardiabeniculturali.it|accesso=2020-03-26}}</ref>
 
=== Architetture civili ===
==== Castello di Urio ====
Il [[Castello di Urio]]<ref>{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/CO260-00126/?view=luoghi&offset=0&hid=2.92&sort=sort_int|titolo=Castello di Urio - complesso, Via Pangino, 1 - Carate Urio (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali|accesso=2020-03-26}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.mondimedievali.net/Castelli/Lombardia/como/provincia000.htm|titolo=Tutte le fortificazioni della provincia di Como in sintesi, Castelli della Lombardia|accesso=2020-04-17}}</ref> è un'antica residenza nobiliare realizzata a cavallo tra il Seicento e il Settecento, fatta costruire dai Della Porta forse sulle rovine di una preesistente fortificazione<ref name=":632" />.<ref name=":2">{{Cita web|url=http://www.comune.carateurio.co.it/zf/index.php/musei-monumenti/index/dettaglio-museo/museo/2|titolo=Comune di Carate Urio (CO)|accesso=2020-04-17}}</ref> Al Settecento risale anche il [[giardino all'italiana]] che orna il terrazzamento davanti alla villa''<ref name=":06">{{cita|Trabella|cap. 14}}.</ref>''. Tra gli ospiti della villa, nel 1709 ci sarebbe stato [[Georg Friedrich Händel]]''<ref name=":06" />''.
 
Nel corso del tempo, l'edificio cambiò più volte proprietà<ref name=":2" />.
* "Castello" di Urio<ref>{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/CO260-00126/?view=luoghi&offset=0&hid=2.92&sort=sort_int|titolo=Castello di Urio - complesso, Via Pangino, 1 - Carate Urio (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali|sito=www.lombardiabeniculturali.it|accesso=2020-03-26}}</ref>
* Villa ai Cedri<ref>{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/1q040-00558/?view=luoghi&hid=2.92&sort=sort_int&offset=9|titolo=Villa ai Cedri, Via Regina - Carate Urio (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali|sito=www.lombardiabeniculturali.it|accesso=2020-03-26}}</ref>
* Villa Italia<ref>{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/CO260-00124/?view=luoghi&hid=2.92&sort=sort_int&offset=8|titolo=Villa Italia - complesso, Via Regina vecchia, 94 (P),96 - Carate Urio (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali|sito=www.lombardiabeniculturali.it|accesso=2020-03-26}}</ref>
 
Dopo essere passato nelle mani dei [[Castelbarco]] prima e in quelle dei Dupuy poi, agli inizi dell’Ottocento fu la volta dei [[Melzi d'Eril]], che attribuirono alla costruzione la denominazione di "Castello",<ref name=":2" />'''''<ref name=":052222222">{{cita|Belloni et al.|p. 188}}.</ref>''''' modificandone la facciata tramite l'aggiunta di [[Merlo (architettura)|merlature]] e di tre strutture sopralzate con funzione di torrette.'''''<ref name=":052222222" />''''' Di queste strutture, sopravvive oggi solo l'alzata centrale.'''''<ref name=":052222222" />''''' Alla famiglia Melzi si deve anche la realizzazione, nel vasto parco, della scalinata e del cavalcavia che, dall'edificio, portano alle rive del lago.<ref name=":2" />[[File:Urio - Lago di Como.jpg|miniatura|Veduta di Urio. Sulla sinistra, la scalinata del Castello di Urio]]Nel corso del XIX secolo, la storia del castello s'intrecciò con alcune vicende di [[Casa Savoia]], dapprima diventando proprietà di [[Maria Teresa d'Asburgo-Lorena]], moglie di [[Carlo Alberto di Savoia|Carlo Alberto]]; quando poi la residenza passò nelle mani della famiglia [[Avogadro (famiglia vercellese)|Avogadro]] di [[Collobiano]], i proprietari ospitarono per qualche tempo i novelli sposi [[Vittorio Emanuele II di Savoia|Vittorio Emanuele II]] e [[Maria Adelaide d'Asburgo-Lorena]] per permettere un periodo di vicinanza ai genitori di lei, soggiornanti nella vicina [[Villa Pizzo]]<ref name=":2" />.
[[File:CarateUrioPanorama.JPG|thumb|Panoramica con Chiesa SS. Quirico e Giulitta]]
 
Un ulteriore cambio di proprietà determinò una breve parentesi di trascuratezza dell'edificiò, a cui seguirono altri passaggi di mani caratterizzati da una serie di ristrutturazioni, dapprima con la famiglia Richard ([[1871]])''<ref name=":06" />'' - proprietaria della Richard-Ginori<ref name=":8">{{Cita web|url=https://comozero.it/attualita/colosso-del-lusso-lvmh-ha-comprato-castello-di-urio-lago-di-como-sara-hotel-da-sogno/|titolo=Il colosso del lusso proprietario di 70 brand tra cui Dior, Bulgari e Vuitton ha comprato il castello sul Lago di Como: sarà un hotel da sogno|autore=Redazione|sito=ComoZero|data=2024-07-25|lingua=it-IT|accesso=2024-07-25}}</ref> - poi con la signora Maccrery e infine con il barone Langheim.<ref name=":2" />
 
Quando poi quest'ultimo andò incontro a difficoltà economiche, il castello fu messo all'asta, diventando proprietà dell'[[Opus dei|Opus Dei]]'''''<ref name=":052222222" />''''' dal 1955''<ref name=":06" />''.<ref name=":8" /> Dall'estate 2024, il castello appartiene al gruppo [[LVMH]].<ref name=":8" />
 
Il castello si compone oggi di un primo blocco a base rettangolare di tre piani, nel centro del quale se ne innesta un secondo a quattro livelli<ref name=":2" />. Nella facciata, scandita da lesene ioniche e dotata di un [[frontone]] a linee miste sormontato da una [[Parapetto|balaustra]] ornata da statue, il piano nobile è evidenziato dalla presenza di finestre provviste di timpani centinanti e spezzati alternati<ref name=":2" />. La vista della facciata dal giardino è ostacolata da due [[Magnolia|magnolie]] ultracentenarie''<ref name=":06" />''.
 
;Altro
 
* Villa ai Cedri<ref>{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/1q040-00558/?view=luoghi&hid=2.92&sort=sort_int&offset=9|titolo=Villa ai Cedri, Via Regina - Carate Urio (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali|accesso=2020-03-26}}</ref>
* Villa Italia<ref>{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/CO260-00124/?view=luoghi&hid=2.92&sort=sort_int&offset=8|titolo=Villa Italia - complesso, Via Regina vecchia, 94 (P),96 - Carate Urio (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali|accesso=2020-03-26}}</ref>
 
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{;Demografia/Carate Urio}}pre-unitaria
 
* 1771: 351 abitanti a Carate<ref>{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/3001122/|titolo=Comune di Carate, 1757 - 1797 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali|accesso=2020-04-29}}</ref> e 384 a Urio<ref>{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/3001729/|titolo=Comune di Urio, 1757 - 1797 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali|accesso=2020-04-29}}</ref>
* 1799: 381 abitanti a Carate<ref name=":4" /> e 255 a Urio<ref name=":7" />
* 1805: 366 abitanti a Carate<ref name=":4" /> e 264 a Urio<ref name=":7" />
* 1809: 312 abitanti a Carate (prima dell'aggregazione a [[Laglio]])<ref name=":4" /> e 287 a Urio (prima dell'aggregazione a [[Moltrasio]])<ref name=":7" />
* 1853: 554 abitanti a Carate<ref name=":5" /> e 277 a Urio<ref>{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/3001731/|titolo=Comune di Urio, 1816 - 1859 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali|accesso=2020-04-29}}</ref>
 
'''Demografia post-unitaria'''{{Demografia/Carate Urio}}
 
== Note ==
=== Esplicative ===
<references/>
<references group=N/>
 
=== Bibliografiche ===
{{Note strette}}
 
 
== Bibliografia ==
 
* {{Cita libro|autore=Luigi Mario Belloni|autore2=Renato Besana|autore3=Oleg Zastrow|curatore=Alberto Longatti|titolo=Castelli basiliche e ville - Tesori architettonici lariani nel tempo|annooriginale=1991|editore=La Provincia S.p.A. Editoriale|città=Como - Lecco|cid=Belloni et al.}}
*{{Cita libro|autore-capitolo=Annalisa Borghese|titolo=Il territorio lariano e i suoi comuni|annooriginale=1992|editore=Editoriale del Drago|città=Milano|p=135|capitolo=Carate Urio|cid=Borghese}}
*{{Cita libro|curatore=Touring Club Italiano|titolo=Guida d'Italia - Lombardia (esclusa Milano)|url=|annooriginale=1999|editore=Touring Editore|città=Milano|cid=TCI99|ISBN=88-365-1325-5}}
*{{Cita libro|autore=Francesca Trabella|titolo=50 Ville del Lago di Como|annooriginale=2020|editore=Dominioni Editore|città=Lipomo|p=|capitolo=|cid=Trabella|ISBN=978-88-87867-38-1}}
 
== Altri progetti ==