Società foggiana: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
ho aggiunto dei collegamenti |
fix nota |
||
(40 versioni intermedie di 22 utenti non mostrate) | |||
Riga 1:
La '''società foggiana''' (nota anche come '''quarta mafia''')<ref>{{cita web|url=https://www.panorama.it/news/cronaca/la-mafia-foggia-la-nuova-gomorra/|pubblicazione=panorama.it|titolo="La mafia di Foggia è la nuova Gomorra"|data=9 maggio 2019|lingua=it|accesso=25 luglio 2019}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.barinedita.it/bari-report-notizie/n3437-foggia-la-geografia-della-quarta-mafia--C2ABcriminalita-che-vuole-mettersi-in-mostraC2BB|titolo=Foggia, la geografia della "Quarta mafia": «Criminalità che vuole mettersi in mostra»|sito=Barinedita|data=|lingua=it|accesso=21 settembre 2022}}</ref> è un cartello criminale di stampo [[Mafia|mafioso]] operante nella città di [[Foggia]] e in gran parte dell'[[Provincia di Foggia|omonima provincia]]
La Società Foggiana è priva di un vertice aggregante, ma con una struttura interna compatta, essendo organizzata in "batterie" su un modello federale a forte connotazione familiare
▲La '''società foggiana''' (nota anche come '''quarta mafia''')<ref>{{cita web|url=https://www.panorama.it/news/cronaca/la-mafia-foggia-la-nuova-gomorra/|pubblicazione=panorama.it|titolo="La mafia di Foggia è la nuova Gomorra"|data=9 maggio 2019|lingua=it|accesso=25 luglio 2019}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.barinedita.it/bari-report-notizie/n3437-foggia-la-geografia-della-quarta-mafia--C2ABcriminalita-che-vuole-mettersi-in-mostraC2BB|titolo=Foggia, la geografia della "Quarta mafia": «Criminalità che vuole mettersi in mostra»|sito=Barinedita|data=|lingua=it|accesso=21 settembre 2022}}</ref> è un cartello criminale di stampo [[Mafia|mafioso]] operante nella città di [[Foggia]] e in gran parte dell'[[Provincia di Foggia|omonima provincia]],<ref>{{cita web|url=https://static-www.immediato.net/wp-content/2018/03/06150603/schermata-2018-02-06-alle-13-22-31-653x367.png|accesso=25 luglio 2019}}</ref> ma con cospicue infiltrazioni anche in altre regioni italiane; è considerata come una delle [[Mafia in Italia|mafie italiane]] più brutali e sanguinarie.<ref>{{cita web|url=https://news.vice.com/it/article/societa-foggiana-mafia-italia|titolo=Come la Società Foggiana è diventata la mafia più brutale e sanguinosa d'Italia|data=21 settembre 2017}}</ref> In considerazione dell'escalation criminale registrato negli ultimi anni, nella provincia di Foggia, il 15 febbraio [[2020]], è stata istituita un'altra Sezione Operativa della [[Direzione Investigativa Antimafia|DIA]] alle dipendenze del Centro Operativo di [[Bari]]. Nel gennaio [[2022]] è stata inoltre sancita la presenza di un presidio della [[Direzione distrettuale antimafia]] (DDA) di Bari.<ref>{{Cita web|url=https://immediato.net/2022/01/17/un-presidio-della-dda-nellex-scuola-di-polizia-di-foggia-lantimafia-in-citta-in-pianta-stabile/|pubblicazione=immediato.net|titolo=Un presidio della DDA nell'ex scuola di polizia di Foggia. I magistrati Antimafia saranno in città in pianta stabile|data=17 gennaio 2022|lingua=it|accesso=}}</ref>
== Storia ==
=== La nascita ===
{{Vedi anche|Nuova camorra pugliese}}
L'[[Criminalità organizzata|organizzazione criminale]] nasce all'inizio degli [[anni 1980]] come "costola" della ''[[Nuova Camorra Organizzata]]'' di [[Raffaele Cutolo]], attraverso accordi formalizzati in un incontro avvenuto il 5 gennaio 1979 presso l'[[hotel]] "Florio" situato sulla [[Strada statale 16 Adriatica|Statale 16]] tra [[Foggia]] e [[San Severo]]<ref>{{Cita web|url=http://www.foggiatoday.it/cronaca/storia-mafia-foggia-anni-settanta-ottanta.html|titolo=VIDEO {{!}} La mafia foggiana: dal vertice di Cutolo all'hotel 'Florio' al clan Agnelli-Carella|sito=FoggiaToday|data=|lingua=it|accesso=5 gennaio 2019}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.lagazzettameridionale.com/2015/06/foggia-ass-antiracket-cap-ultimo.html|titolo=Foggia. Ass. Antiracket Cap. ultimo: Fiducia e Volontà|autore=Redazione-Foggia l La Gazzetta Meridionale|sito=La Gazzetta Meridionale.it {{!}} Cronaca del Sud 24h|accesso=21 settembre 2022}}</ref><ref name=":72">{{Cita news|lingua=|autore=Relatore: senatore Alberto Robol|url=http://legislature.camera.it/_dati/leg11/lavori/stampati/pdf/36337.pdf|titolo=Relazione sulla situazione della criminalità organizzata in Puglia|pubblicazione=Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali similari - XI LEGISLATURA|data=5 ottobre 1993}}</ref> cui avrebbe partecipato lo stesso Cutolo, all'epoca evaso dal carcere di Ascoli Piceno.
Agli [[File:Gerardo Agnelli 1985.png|miniatura|Gerardo Agnelli, detto ''il Professore'', uno dei reggenti della Società Foggiana negli anni '80, è stato ucciso nel 1990.|sinistra]]
[[File:Giuseppe Ciliberti 02-12-1981.png|miniatura|Giuseppe Ciliberti, alias ''Pinuccio il biondo'', 34 anni è uno dei personaggi di spicco della prima ora della Società Foggiana, Ucciso nell'ottobre [[1983]] nell'androne del suo palazzo in via Castrilli.|sinistra]]
Una data determinante nella storia della Società Foggiana è il 1º maggio [[1986]]: è la notte della Strage del Bacardi,
[[File:Foto segnaletica 1985 rocco moretti.jpg|thumb|[[Foto segnaletica]] di [[Rocco Moretti]], detto ''il Porco'', nel [[1985]]. Esponente di spicco della malavita foggiana e attuale capo della batteria Moretti-Pellegrino-Lanza|138x138px]]
In seguito agli arresti operati dalla [[polizia]] nel [[2004]] con l'operazione ''"[[Mantide]]"'', tra i tanti particolari, sono emerse anche rivelazioni macabre secondo cui il cadavere di Pinuccio Laviano fu "spezzettato", la testa decapitata e la foto della stessa mostrata agli esponenti principali della Società durante i summit
▲La Società Foggiana è organizzata in "batterie" a forte connotazione familiare, caratterizzate di conseguenza da una tipica impenetrabilità che ne rappresenta un punto di forza, cui si aggiunge il forte radicamento nel territorio e l'omertà del contesto ambientale.
I tre clan storici operanti in [[Foggia|città]] sono:
Line 51 ⟶ 23:
# Trisciuoglio-Prencipe-Tolonese.
Nonostante queste tre batterie siano state spesso in conflitto, non sono mancati accordi con i quali sono stati costituiti assetti multipartecipativi ad esempio del traffico di droga o delle estorsioni per condividere e spartire il profitti. Si assiste
=== Prima guerra di mafia (1986-89) ===
Line 72 ⟶ 44:
'''14 dicembre 1988''': in un bar di via Mons. Farina a Foggia viene ucciso Mario Mondelli, intimo amico di Pinuccio Laviano che riesce a sfuggire ed è considerato il vero bersaglio del killer. Mondelli era stato avvisato di tenersi alla larga da Laviano, in considerazione dei precedenti attentati, ma aveva risposto "Se devono ucciderlo, devono passare su di me". Secondo le rivelazioni del pentito Antonio Catalano, Mondelli era stato ucciso da Rocco Moretti che aveva utilizzato un revolver calibro 357 prestato dallo stesso Catalano ad un'amica.
[[File:Pinuccio Laviano Bari-06-09-1996.png|miniatura|Giuseppe (''Pinuccio'') Laviano, boss dell'omonimo clan, scompare il 10 gennaio 1989
'''11 gennaio 1989:''' dopo essere scampato a tre agguati, Pinuccio Laviano, 28 anni, esponente di primo piano della criminalità foggiana negli anni '80, decide di lasciare temporaneamente Foggia per allontanarsi dalla situazione di rischio estremo, dirigendosi in treno nel tarantino, forse a Martina Franca. Il 10 gennaio 1989 lo attende sotto casa l'amico Franco Vitagliani, che deve accompagnarlo in auto alla stazione a San Severo, dove Laviano deve prendere un treno, per evitare la stazione di Foggia. Ma a San Severo Laviano non arriverà mai. La sua scomparsa rimane a lungo un mistero perché il cadavere non verrà mai rinvenuto. L'indagine sulla sua scomparsa rimane a lungo senza colpevoli fino al 2005, quando le rivelazioni di alcuni pentiti portano all'arresto di Rocco Moretti, Vito Lanza, Salvatore Prencipe e Franco Vitagliani. Quest'ultimo, detto ''"a Sciuccarell"'', è "l'amico" che doveva accompagnare Laviano in stazione. È detenuto in carcere in regime di 41 bis e sarà però l'unico condannato per questo omicidio, raggiungendo la ragguardevole somma di 5 condanne all'ergastolo per altrettanti omicidi. Contro di lui peserà la testimonianza dall’ex moglie Rita D'Onofrio, mentre i tre computati verranno assolti dopo la condanna in primo grado. Secondo l’accusa, per aver salva la vita dal clan rivale Rizzi-Moretti, Vitagliani tradì l’amico. L'ordine era di consegnarlo vivo a chi voleva torturarlo e ammazzarlo, ma Vitagliani, per risparmiargli le torture, uccise Laviano sparandogli al capo. Il corpo sarebbe stato successivamente consegnato al clan rivale che lo avrebbe spezzettato. La foto del capo mozzato di Laviano sarebbe stata mostrata durante summit mafiosi.
Con lo sterminio del clan Laviano si conclude la prima guerra di mafia che vede l'affermazione del gruppo che fa capo a Gerardo Agnelli, Giosuè Rizzi e Rocco Moretti.
Line 80 ⟶ 52:
La seconda guerra di mafia, legata al controllo dei traffici di droga, si svolge a partire dagli anni '90. Con i boss Rizzi e Moretti detenuti per omicidio, le redini della Società Foggiana sono nelle mani di Gerardo Agnelli e Michele Mansueto. È in fase di ascesa un nuovo protagonista della criminalità foggiana, Roberto Sinesi, legato alla [['Ndrina|'ndrina calabrese]] di [[Franco Coco Trovato]] (alleato dei [['Ndrina De Stefano|De Stefano]] di [[Reggio Calabria]]).<ref name=":15">{{Cita web|url=http://www.csm.it/quaderni/quad_99a/quad_99_4.pdf|titolo=RASSEGNA DI DOCUMENTI PROCESSUALI CONCERNENTI LE MAFIE PUGLIESI|autore=Michele Emiliano - Sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Bari|wkautore=Michele Emiliano|accesso=26 maggio 2022|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160208011835/http://www.csm.it/quaderni/quad_99a/quad_99_4.pdf|dataarchivio=8 febbraio 2016|urlmorto=sì}}</ref>
'''10 giugno 1990:''' Gerardo Agnelli, ''il Professore'', viene ucciso mentre si trova davanti al suo autosalone in via Onorato, a porta Manfredonia. Un killer che indossa una parrucca e due pistole lo insegue tra la folla e lo crivella di colpi, esplodendogli anche colpi di grazia alla testa e fuggendo su una moto guidata da un complice. Solo dopo 16 anni, a seguito di rivelazioni di pentiti, verranno arrestati Rocco Moretti, già detenuto, indicato come il mandante
Sempre nel giugno del 1990, Michele Mansueto, capo dell'organizzazione criminale cittadina su delega dei boss in stato di detenzione [[Giosuè Rizzi]] e Rocco Moretti, sfugge ad un agguato scagliandosi contro e disarmando due killer nascosti nel portone della sua abitazione
'''28 novembre 1990''': Roberto Bruno, 30 anni, sorvegliato speciale, viene ucciso sotto casa in via Parini. Mentre rientra con l'auto 3 o 4 killer lo uccidono sotto gli occhi del figlio Rodolfo di 11 anni. Diciassette anni dopo suo figlio Raffaele, mentre sconta una condanna per estorsione si pente e parla di numerosi omicidi fra cui quello di suo padre, che sarebbe stato
=== Terza guerra di mafia (1998-99) ===
Line 90 ⟶ 62:
Tra il 1998 e il 1999 a seguito di un conflitto tra varie fazioni si contano 14 omicidi e 2 agguati falliti: una cruenta guerra di mafia, dove a farne le spese sono per la maggiore dei pregiudicati di spicco dei [[Criminalità organizzata|clan]] rivali fra loro ma anche innocenti che con la mafia non hanno nulla a che fare.<ref>{{Cita web|url=http://www.gdmlaw.com/|titolo=Legal Advice|sito=www.gdmlaw.com|accesso=2022-09-21}}</ref>
'''22 gennaio 1998''': Alle 20 viene ammazzato a fucilate Mario Francavilla, 45 anni, titolare di un'impresa di pompe funebri, detto ''"u ner"'', ritenuto il luogotenente del [[Boss (mafia)|boss]] Roberto Sinesi e cassiere della società. Ha due figli, Emiliano e Antonello, che ha sposato la figlia di Sinesi, affiancando il suocero e assumendo le redini del clan. ''Mario
L'omicidio Francavilla è un evento determinante per la scissione all'interno della Società Foggiana tra i clan Sinesi, federatosi con i parenti Francavilla, e Trisciuoglio-Prencipe e per l'innesco della guerra scatenatasi degli anni 1998-99. Nel 2005 le rivelazioni del pentito Antonio Catalano avrebbero ricollegato le motivazioni dell'omicidio ad una squilibrata spartizione del bottino proveniente dal più grande furto mai realizzato a Foggia, nel quale 7 uomini, penetrati attraverso tombini nel caveau della Banca di Roma nel week-end del ferragosto 1997, svaligiarono 570 cassette di sicurezza per un valore di circa 40 miliardi lire tra soldi e preziosi. I rapinatori avrebbero lasciato ai boss foggiani la somma di 600 milioni di lire in contanti, ma Mario Francavilla e il suo clan ne avrebbero ricevuto
'''15 giugno 1998''': Colpito alla testa alle 7:40 in via Gioberti Paolo Vitagliani, 33 anni, detto ''Paolo a siuccarell'', assolto dall'accusa di mafia e droga nel maxi-processo «day before» e scarcerato tre settimane prima. È considerato un killer del clan Sinesi-Francavilla
'''3 ottobre 1998''': Ammazzato alle 8 di sera in viale Colombo Antonio Parisi, 51 anni, detto
'''5 dicembre 1998''': Ucciso alle 9 di sera in via
'''3 febbraio 1999''': Assassinato alle 8 di sera nel portone di casa in viale Fortore, in uno stabile occupato, Savino Agnelli, 43 anni, detto
'''10 marzo 1999''': Ferito alle 8 di [[sera]] in un agguato nei pressi di casa, in via Salvemini, Franco D'Angelo, 44 anni, scarcerato un mese prima dopo la condanna in «day before»: si pensa ad un regolamento di conti nel mondo dello spaccio, ma nessun elemento concreto.
'''10 maggio 1999''': Uccisi alle 3 di pomeriggio in via [[Alessandro Manzoni|Manzoni]] Marcello Catalano e Francesco Viscillo, entrambi di 29 anni, condannati rispettivamente a 17 e 13 anni in primo grado nel processo «day before»: sono su uno scooter quando due killer su una moto li affiancano e fanno fuoco con una [[pistola]] calibro 38. Erano ritenuti vicini al clan Piscopia e una delle chiavi di lettura potrebbe essere il loro tentativo d'imporre decisioni ad altri mafiosi sui traffici di [[droga]].
'''21 settembre 1999''': Agguato alle 7 di sera in via Fania, davanti al bar Elia dove si sono ritrovati i mafiosi Federico Trisciuoglio, Salvatore Prencipe e Leonardo Piserchia, tutti coinvolti e condannati in primo e secondo grado nel maxiprocesso Panunzio. Arrivano due killer su una moto ed uno spara 40 colpi con un mitra [[RPK (mitragliatrice)|
'''5 ottobre 1999''': Ferito alle 8 di sera, davanti al suo circolo al Cep, Claudio D'Angelo coinvolto nel maxi-processo «day before» e fratello di Franco pure sfuggito ad un agguato nel marzo precedente. I killer sparano con una [[Calibro (arma)|calibro 9]] da un'auto in corso, ferendo gravemente il foggiano.
Line 112 ⟶ 84:
'''10 ottobre 1999''': Trovato alle 4 di [[pomeriggio]], in un casolare a «Quadrone delle vigne» sulla [[strada statale 16 Adriatica|strada statale 16]], il cadavere di Domenico Russo, 27 anni, scomparso la sera prima. È stato ucciso con 7 colpi di pistola calibro 9. Le indagini portano all'arresto di un [[Tossicodipendenza|tossicomane]] accusato d'omicidio perché avrebbe attirato in trappola la vittima con la scusa di comprare qualche dose di [[eroina]]: è stato assolto nel processo in corte d'assise.
'''24 ottobre 1999''': Ammazzato alle 9 di sera in via Capozzi, nei pressi della sua sala giochi, Leonardo Piserchia, 48 anni, detto
'''28 ottobre 1999''': Assassinato alle 9 di sera sulla circonvallazione Fabio Antonio Catalano, 27 anni, cugino di Marcello Catalano ucciso nel maggio precedente. È su una «Fiat Uno» quando i killer lo affiancano a bordo di un'auto e fanno [[fuoco]] con una calibro 38. Indagati tre foggiani appartenenti al clan Piscopia. La vittima lavorava presso un [[autosalone]] finito nel mirino della mala, dove si erano recati pochi giorni prima del delitto tre giovani poi sottoposti allo «stub» dopo l'omicidio e rilasciati.
'''21 dicembre 1999''': Assassinati alle 23 a Parco San Felice Alfonso Palumbo e Nicola La Bella detto il torinese, di 32 e 34 anni. Sono in auto insieme a Felice Di Rese (ferito di striscio) e Stefano Mucciarone (illeso) quando una «[[Fiat Panda|Panda]]» li affianca e i killer aprono il fuoco con pistole calibro 7.65. Le vittime e i loro amici erano ritenuti vicini al clan Trisciuoglio-Prencipe. È l'unico omicidio che compare nella richiesta di rinvio a giudizio per «double edge»: imputato a piede libero un foggiano di 35 anni, Alessandro Carella, detto
'''27 dicembre 1999''': Assassinato alle 7.30 di sera in via Manzoni Flavio Ciro Lo Mele, 33 anni, dipendente dell'impresa di pompe funebri di Mario Francavilla, ucciso nel gennaio '98: sta salendo sull'auto quando un killer s'avvicina e fa fuoco con una pistola calibro 38. Era indagato a piede libero per l'omicidio di Fabio Antonio Catalano: la sua morte viene ritenuta la risposta al duplice omicidio Palumbo-La Bella.
Line 202 ⟶ 174:
== Operazioni di polizia e Procedimenti giudiziari ==
=== L'operazione ''"Panunzio"'' (dicembre 1991) ===
L'operazione prende il nome da Giovanni Panunzio, l'imprenditore nato a Foggia il 4 febbraio 1941, ucciso nel 1992 dai malavitosi del racket delle estorsioni per essersi rifiutato di pagare il pizzo. Panunzio, imprenditore edile di rilievo del capoluogo foggiano, con più di 70 persone alle dipendenze, riceve nel dicembre 1989 una richiesta estorsiva da parte di emissari della “Società Foggiana”, per due miliardi di lire. Giovanni non cede. Iniziano a susseguirsi avvertimenti, minacce sia personali che rivolte alla sua famiglia. Un giorno due persone, dopo essersi avvicinate, gli puntano addosso una pistola. Giovanni inizia ad aver paura, si confida con le Forze dell’Ordine e gli viene assegnato un trattamento di vigilanza: deve avvisare la [[Questura]] di ogni suo spostamento. L'imprenditore sa che rischia la vita, ma sceglie ugualmente di schierarsi dalla parte giusta, di rompere il muro dell'omertà e di puntare il dito contro la mafia foggiana. Affida paure, sospetti e certezze ad un memoriale che consegnerà ai [[
Secondo le dichiarazioni di Patrizio Villani, killer garganico al soldo della batteria Sinesi-Francavilla e condannato a 30 anni di reclusione per l'omicidio Tizzano, l'autore dell'omicidio Panunzio fu in realtà Federico Trisciuoglio, boss dell'omonima batteria Trisciuoglio-Prencipe-Tolonese e non Donato Delli Carri.<ref>{{Cita web|url=https://www.immediato.net/2022/05/28/mafia-foggia-bomba-sullomicidio-panunzio-fu-ucciso-da-trisciuoglio-non-da-delli-carri-la-confessione-del-pentito/|titolo=Mafia Foggia, bomba sull’omicidio Panunzio: “Fu ucciso da Trisciuoglio, non da Delli Carri”. La confessione del pentito}}</ref>
=== Operazione ''"Day Before"'' (giugno 1995) ===
È la maggiore operazione condotta fino ad allora dalla Squadra Mobile in città con 88 ordinanze di custodia cautelare spiccate dai PM [[Gianrico Carofiglio]] e Alfredo Viola nei confronti di altrettanti presunti appartenenti alla Società Foggiana, alcuni dei quali già detenuti. Il volto della nuova mafia, scrive la [[La Gazzetta del Mezzogiorno|Gazzetta del Mezzogiorno]], è quello di due donne, Giovanna Sinesi, sorella di Roberto e madre di Franco e Donato Delli Carri e Anna Dei, moglie di Sinesi, alle quali vengono notificate ordinanze di custodia cautelare. Le rivelazioni dei pentiti e le microspie permettono inoltre di evidenziare il ruolo ripreso nella gestione del crimine da Vincenzo Parisi, recordman delle evasioni, che però riesce ad evitare l'arresto. Il maxi-processo di appello, conclusosi nel luglio 2000, si conclude, dopo 9 giorni di camera di consiglio, con 53 condanne per complessivi 574 anni per i reati di mafia, droga, sette omicidi avvenuti nella zona di San Severo, 4 tra tentati omicidi e ferimenti, estorsioni, detenzione di armi ed esplosivo. Il boss Roberto Sinesi patteggia una pena di 15 anni per mafia e droga, da considerare in continuazione con i 6 anni inflitti per mafia nel maxi-processo Panunzio; Donato Delli Carri, nipote di Sinesi e killer di Panunzio riceve 8 anni per mafia; [[Giosuè Rizzi]] 4 anni e 6 mesi per mafia e armi; Rocco Moretti 4 anni e 6 mesi per armi; Michele Mansueto 4 anni e 6 mesi per armi; Giuseppe La Piccirella, di San Severo, 27 anni per mafia, droga, omicidio e ferimenti; Vito Lanza 11 anni e 6 mesi per mafia, droga, armi, Anna Dei 2 anni per mafia, Giovanna Sinesi 2 anni per mafia.
Line 213 ⟶ 184:
L'esito del processo di primo grado nei confronti di 41 persone arrestate il 24 giugno del 2002 nell'ambito dell'operazione Double Edge è stato di 9 condanne, 4 patteggiamenti, 27 [[Assoluzione (diritto)|assoluzioni]]. Tra gli imputati condannati figurano, Federico Trisciuoglio (condannato a 4 anni di reclusione), Salvatore Prencipe (3 anni), Vincenzo Antonio Pellegrino, (3 anni), Antonio Bernardo (3 anni), Franco Spiritoso (3 anni), Michele Mansueto, (3 anni). Tra gli assolti Roberto Sinesi, Mario Piscopia, Antonello Francavilla e il fratello Emiliano.
Le accuse per i 41 foggiani, arrestati dagli agenti della Mobile nel giugno 2002 includono [[Associazione di tipo mafioso|associazione mafiosa]], [[droga]], [[estorsioni]], [[prostituzione]], [[Arma|armi]], [[usura]], [[furto]] e [[ricettazione]]
=== L'operazione''"Poseidon"'' (giugno 2004) ===
Line 223 ⟶ 194:
L’indagine, coordinata dalla [[Direzione distrettuale antimafia|Direzione Distrettuale Antimafia]] di Bari, prende questo nome in quanto rappresenta la decima (in ordine di tempo) delle più importanti operazioni antimafia effettuate nella città di Foggia. Viene documentata la contrapposizione tra le due “batterie” mafiose egemoni sul territorio (da una parte quella dei Sinesi-Francavilla e dall’altra quella dei Moretti-Pellegrino-Lanza) che sono comunque inquadrabili in un unico contesto all’interno della [[Società Foggiana]]. I due gruppi criminali storicamente in contrapposizione infatti sul fronte del racket chiudevano affari in sinergia e si spartivano i ricavi grazie ad una “cassa comune”. Per i pubblici ministeri della [[Direzione distrettuale antimafia|DDA]] commercianti e imprenditori foggiani taglieggiati sono dei “coraggiosi al contrario” che accettano una vita di soprusi, quasi “disumana”. Ascoltati dai magistrati, nonostante il carattere incontrovertibile delle [[Estorsione|estorsioni]] di cui erano vittime, negavano di aver mai pagato il pizzo e addirittura alcuni di loro, dopo essere state ascoltate dagli inquirenti, comunicavano immediatamente la circostanza agli estorsori tranquillizzandoli di non aver detto nulla.<ref>{{Cita web|url=https://www.immediato.net/2018/11/30/decima-azione-mafia-foggiana-minacciava-bombe-a-residenza-sanitaria-i-tentacoli-dei-boss-su-discoteche-e-ipermercati/|titolo=“Decima Azione”, mafia foggiana minacciava bombe a residenza sanitaria. I tentacoli dei boss su discoteche e ipermercati}}</ref>
Il 26 novembre 2020 verranno condannati i maggiori boss della Società Foggiana e i loro collaboratori: 11 anni e 4 mesi al boss [[Rocco Moretti]] detto “il porco”, 14 anni a Roberto Sinesi alias “lo zio”, 10 al figlio Francesco, 10 a Cosimo Damiano Sinesi, 14 a Vito Bruno Lanza detto “U’ Lepr”, 10 al figlio Leonardo e all’altro figlio Savino.
=== L'operazione "''Decimabis''" ===
Line 231 ⟶ 202:
L'operazione si realizza nell'ottobre 2020 con un blitz della [[Direzione distrettuale antimafia|Direzione Distrettuale Antimafia]] e carabinieri del Ros che porta in cella noti mafiosi foggiani, ma anche funzionari regionali, professionisti e intermediari dei clan. L’ordinanza ''monstre'', oltre mille pagine, svela una serie infinita di reati che includono associazione di tipo mafioso, riciclaggio, estorsione, illecita concorrenza con minaccia o violenza, sequestro di persona a scopo di estorsione, detenzione illegale di armi/esplosivi, truffe per il conseguimento di erogazioni pubbliche (anche con riferimento a quelle UE) ed altri delitti, tutti aggravati ex art. 416 bis.1 C.P, per aver agevolato le attività di una organizzazione mafiosa.<ref>{{Cita web|url=https://www.immediato.net/2020/10/27/mafia-dallassassino-di-panunzio-al-killer-aghilar-tutti-i-nomi-del-grande-carro-della-societa-foggiana-il-business-della-batteria-delli-carri/|titolo=Mafia, dall’assassino di Panunzio al killer Aghilar: tutti i nomi del “Grande Carro” della Società Foggiana. Il business della batteria Delli Carri}}</ref>
Le indagini consentono di documentare l'operatività della batteria Delli Carri (costola dei Sinesi-Francavilla) non solo su Foggia, [[Orta Nova]], [[Ascoli Satriano]] e Cerignola, ma anche su Rimini, l’alta Irpinia, nonché in Bulgaria, Romania e Repubblica Ceca, dove viene accertato il reinvestimento di fondi illeciti nell’acquisto di un complesso immobiliare di Praga, del valore di oltre mezzo milione di euro. Sono coinvolti innanzi tutto Francesco Delli Carri, storico esponente della Società foggiana e suo fratello Donato (già condannato per l'omicidio Panunzio), ma emergono anche le figure di Aldo Delli Carri, cugino degli stessi, impegnato nel reinvestimento dei proventi illeciti nel settore immobiliare e nelle truffe per l’indebita percezione di contributi per l’[[agricoltura]] erogati dall’UE e dalla Regione Puglia e i rapporti dei “Delli Carri” con esponenti della criminalità garganica e di [[Canosa di Puglia]] (BT), grazie ai quali riescono ad esercitare le proprie attività illecite in quelle aree. Sotto il profilo delle attività criminali, emerge una forte pressione estorsiva esercitata dal sodalizio a carico di aziende agricole, ditte di trasporti e di onoranze funebri, società attive nella realizzazione di impianti eolici e nel settore delle energie alternative le quali, a seguito di sistematica attività intimidatoria, sono state costrette al versamento di percentuali sui ricavi, nonché ad affidare in subappalto ad aziende riconducibili al sodalizio l’esecuzione di contratti di lavoro, servizi e forniture, oppure a rinunciare alle commesse già ottenute. Una serie di imprese operanti nei settori edile, movimento-terra, trasporti, ristorazione e gaming in Emilia Romagna viene ricondotta alla Batteria che, tramite prestanomi, costituiva ex novo società, oppure infiltrava gli assetti societari esistenti. Tra gli esponenti della società civile coinvolti ci sono commercialisti accusati di fornire ai sodali consigli e istruzioni su come realizzare la fittizia intestazione di società, funzionari regionali in servizio presso l’ispettorato provinciale agricoltura di Foggia, responsabili del rilascio di false attestazioni durante le ispezioni e agronomi.
Nel luglio 2022 arrivano le condanne al termine del processo con rito abbreviato: il Tribunale di Bari condanna Francesco Delli Carri, considerato uno dei capi dell’organizzazione criminale, a 16 anni di reclusione e confisca dei beni in sequestro.
Line 242 ⟶ 213:
Nel 2013 il giornalista [[Roberto Saviano]] in proposito ha dichiarato: "È la mafia più ignorata dai media, potentissima ed efferata",<ref>{{Cita web|url=https://www.foggiatoday.it/cronaca/societa-foggiana-roberto-saviano.html|titolo=Società Foggiana, Saviano: “Mafia più ignorata dai media, potentissima ed efferata”|sito=FoggiaToday|lingua=it|accesso=2022-09-21}}</ref> e in una intervista del 2016, il [[Questore (ordinamento italiano)|questore]] della [[Polizia di Stato]] di Foggia Piernicola Silvis ha dichiarato che l'80% dei commercianti paga il ''[[Pizzo (mafia)|pizzo]]''.<ref name="RefA">{{cita web|url=http://www.lastampa.it/2016/01/31/italia/omicidi-estorsioni-e-bombe-in-puglia-la-mafia-pi-cattiva-RjUuJGHx9eWO9McXkNcFBJ/pagina.html|titolo=Omicidi, estorsioni e bombe: in Puglia la mafia “più cattiva”}}</ref>
Il 19 gennaio 2023 durante un'intervista a ''[[Piazzapulita]]'', trasmissione televisiva su [[LA7|La7]], il ministro dell'interno [[Matteo Piantedosi]] ha dichiarato: "Preoccupante quanto accade a [[Foggia]], presto sarò lì per presiedere un comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, come contributo di vicinanza a quei luoghi e agli operatori. La mafia foggiana si sta caratterizzando per l’esercizio di una violenza fisica e talvolta eclatante, da questo punto di vista è quella che più si avvicina alla [[Cosa nostra|mafia]] [[Clan dei Corleonesi|corleonese]], quella che spara ancora, uccide, fa operazioni eclatanti come l’assalto ai portavalori anche al costo di operazioni spettacolari sulle autostrade."<ref>{{Cita web|url=https://www.immediato.net/2023/01/19/piantedosi-presto-saro-a-foggia-dove-ce-la-mafia-piu-violenta-molto-simile-a-quella-dei-corleonesi/|titolo=Piantedosi: "Presto sarò a Foggia dove c'è la mafia più violenta, molto simile a quella dei corleonesi"|autore=Redazione|sito=l'Immediato|data=2023-01-19|lingua=it-IT|accesso=2023-05-06}}</ref>
Il 20 aprile del 2023 durante un incontro con gli studenti del dipartimento di [[giurisprudenza]] all'[[Università di Foggia]] il magistrato e procuratore delle repubblica presso il tribunale di [[Catanzaro]] [[Nicola Gratteri]] ha dichiarato: "Le mafie del foggiano sono mafie violente. Sono strutture molto simili a quelle degli anni ottanta in [[Sicilia]], ma anche di qualche decennio fa in [[Calabria]] – ha aggiunto -. Le mafie del foggiano stanno facendo di tutto per farsi conoscere, per crearsi uno spazio, per essere mafie evolute sul piano economico e nel riciclaggio come lo sono oggi la [['Ndrangheta]] e le altre mafie storiche"<ref>{{Cita web|url=https://www.immediato.net/2023/04/20/gratteri-a-foggia-qui-la-mafia-vuole-farsi-spazio-e-ricorda-gli-affari-con-la-ndrangheta-tra-coca-e-armi/|titolo=Gratteri a Foggia: "Qui la mafia vuole farsi spazio". E ricorda gli affari con la 'ndrangheta tra coca e armi|autore=Redazione|sito=l'Immediato|data=2023-04-20|accesso=2023-05-06}}</ref>
Line 263 ⟶ 234:
*[[Pasquale Moretti]], figlio di Rocco, detto "''il Porchetto''", nato a Foggia l'11.5.1977, numero 2 del clan, di cui avrebbe assunto di fatto le redini a causa della lunghissima detenzione del padre. Ha collezionato 42 anni di condanne per mafia, droga, usura, estorsione, armi, ricettazione, violazione della sorveglianza speciale, soldi falsi. Dal 2014 a oggi è stato a piede libero solo tra febbraio e novembre 2020, riarrestato nell'operazione Decima bis con condanna in primo grado a 16 anni per mafia, usura ed estorsione.<ref>{{Cita web|url=https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/foggia/1367321/foggia-inflitti-325-anni-di-carcere-ai-vertici-della-societa-dal-94-ad-oggi.html|titolo=Foggia, inflitti 325 anni di carcere ai vertici della «Società» dal ‘94 ad oggi}}</ref>
*Rocco Moretti junior, figlio di Pasquale, nato a Foggia il 29.5.1997. Nonostante la giovante età ha collezionato 21 anni di condanne: coinvolto nei blitz Chorus (2019) e Decima bis (2020), ha condanne per rapina (2016), estorsione, droga (2019), armi, evasione oltre a 10 anni per mafia.
*Alessandro Moretti, detto ''Sassolino'', nipote del "''Porco''", condannato in via definitiva a 4 anni per tentata estorsione, danneggiamento e lesioni.
*Massimo Perdonò, detto ''Massimino'', nipote del "''Porco''", condannato in Cassazione nel 2023 a 12 anni di reclusione per il tentato omicidio di Giovanni Caterino, 42enne manfredoniano detto
*Francesco Tizzano, cognato di Rocco Moretti, condannato in primo grado a 21 anni in “Decima azione” per mafia e per il tentato omicidio di Mimmo Falco rimasto paralizzato.
*Fabio Tizzano, fratello di Francesco, accusato del tentato omicidio di Mimmo Falco, eseguito dopo l'agguato a Vito Bruno Lanza.
Line 280 ⟶ 251:
[[File:Sinesi Roberto 09-05-1998.png|miniatura|Roberto Sinesi, detto ''Lo Zio'', in una foto del 1998, è tuttora l'indiscusso capo della batteria Sinesi-Francavilla|165x165px]]
* Roberto Sinesi, detto "''lo zio''", nato a Foggia il 16.10.1962, capo del clan Sinesi-Francavilla<ref>{{Cita web|url=https://www.immediato.net/2019/09/10/la-chiacchierata-con-lagente-che-inguaia-il-boss-di-foggia-nel-vivo-il-processo-allo-zio-roberto-sinesi/|titolo=La chiacchierata con l'agente che inguaia il boss di Foggia. Nel vivo il processo allo "zio" Roberto Sinesi|sito=l'Immediato|data=
*Francesco Sinesi, nato nel 1985, figlio dello "''Zio''" e cognato di Pasquale Moretti (batteria opposta), condannato in via definitiva a 20 anni quale mandante dell'omicidio di Roberto Tizzano (29/10/2016) nel bar H24 di Foggia, compiuto dal killer Patrizio Villani
*Cosimo Damiano Sinesi, nato nel 1985, nipote dello "''Zio''", anche lui condannato in via definitiva a 20 anni per l'omicidio di Roberto Tizzano: è accusato di aver indicato ai killer l'obiettivo da eliminare.
*Antonello Francavilla, genero dello "''Zio''", avendone sposato la figlia Elisabetta Sinesi, condannato in via definitiva per il duplice tentato omicidio dei cugini Rodolfo e Gianfranco Bruno compiuto il 1º aprile 2003 a Foggia, per mafia e per violazioni della sorveglianza speciale e in via definitiva a 13 anni e 4 mesi per importazione di 300 quintali di hashish dal Marocco attraverso la Spagna e per associazione mafiosa, in secondo grado a 6 anni per estorsione. Mentre sconta gli arresti domiciliari in una villetta in via Greccio 14, a Nettuno, il 2 marzo 2022, è oggetto di un agguato. Due persone con il viso coperto da mascherine sanitarie suonano al portone d'ingresso dell'appartamento spacciandosi per agenti di polizia e lo colpiscono con tre colpi di pistola ferendo gravemente anche il figlio quindicenne Mario che si trova temporaneamente in casa. Questa volta il tentato omicidio non matura all'interno delle famiglie mafiose rivali: il 6 agosto 2022 viene infatti arrestato con l'accusa di tentato omicidio un costruttore taglieggiato dal Francavilla, Antonio Fratianni, che sarebbe stato oggetto a sua volta di un tentato omicidio sventato dalla polizia il 26 giugno 2022, organizzato proprio da Antonello ed Emiliano Francavilla
*Emiliano Francavilla, nato il 16.08.1979, fratello di Antonello<ref>{{Cita web|url=https://www.immediato.net/2019/07/17/in-cella-tre-big-della-mafia-foggiana-ce-anche-il-boss-di-noto-clan-a-segno-loperazione-rodolfo/|titolo=In cella tre big della mafia foggiana: c'è anche il boss di noto clan. A segno l'operazione "Rodolfo"|sito=l'Immediato|data=17 luglio 2019
*Leonarda (Dina) Francavilla, sorella di Antonello, condannata in secondo grado a 6 anni di reclusione per estorsione. Posta alla detenzione domiciliare il 7 aprile 2023 per scontare 4 anni e 7 mesi per estorsione aggravata dalla mafiosità nel processo Rodolfo.
*Mario Lanza, marito di Leonarda Francavilla, condannato a 9 anni e 10 mesi per estorsione. Scarcerato il 21 marzo dopo 12 anni in carcere e ai domiciliari per una serie di condanne è tornato in carcere poche settimane dopo per scontare oltre 2 anni per il blitz antidroga “White Bridge” del 2012.
*Antonio Salvatore, genero di Leonarda, detto "''Lascia Lascia",'' condannato a 3 anni di reclusione in pena concordata per tentato furto nel caveau della Società di trasporto Loomis Schweiz, sventato dai carabinieri di Cerignola e di Milano in collaborazione con la polizia svizzera.
*Luigi Biscotti, nipote dello ''"Zio"'', condannato nel gennaio 2017 in rito abbreviato a 10 anni di reclusione per il tentato omicidio di ''"U'Lepre"''.
*Ciro Francavilla, nato a Foggia il 13.9.1974, cugino di Antonello, detto "''il capellone''", condannato in appello a 4 anni e 2 mesi per tentata estorsione. Da gennaio 2024 diventa collaboratore di giustizia<ref>{{cita news|url = https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/foggia/1471172/foggia-la-mafia-ha-un-nuovo-pentito-e-il-boss-ciro-francavilla.html|titolo = Foggia, la mafia ha un nuovo pentito: è il boss Ciro Francavilla|pubblicazione = lagazzettadelmezzogiorno.it|data = 30 gennaio 2024|lingua = it|accesso = 30 gennaio 2024}}</ref>.
*Giuseppe Francavilla, nato a Foggia il 6.11.1978, fratello di Ciro e cugino di Antonello, detto anche lui "''il capellone''", condannato in appello a 4 anni e 8 mesi per tentata estorsione.
*Donato Delli Carri, nato nel 1969, figlio di Giovanna Sinesi (sorella dello "''Zio")'', condannato a 27 anni di reclusione per l'omicidio di Panunzio (1992) e a 8 anni nel maxi-processo Day-Before.
*Francesco Delli Carri, nipote dello Zio, detto ''"U' Malat"''.
=== Batteria Trisciuoglio-Tolonese ===
* Federico Trisciuoglio<ref>{{Cita web|url=https://www.immediato.net/2017/12/16/arrestato-boss-della-societa-trisciuoglio-era-lultimo-capo-clan-ancora-libero-in-manette-anche-il-figlio/|titolo=Arrestato boss della Società, Trisciuoglio: era l'ultimo capo clan ancora libero. In manette anche il figlio|sito=l'Immediato|data=2017-12-16|accesso=2020-05-11}}</ref>, detto ''Enrichetto lo zoppo'', nato il 20.10.1953, condannato dalla Corte di Appello di Bari a 25 anni di reclusione per estorsione, associazione per delinquere di tipo mafioso, traffico di stupefacenti, detenzione di armi, pena confermata in Cassazione, muore per cause naturali nel 2022. Secondo le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Patrizio Villani, sarebbe stato lui l'omicida del costruttore Panunzio e non Donato Delli Carri, condannato a 27 anni di reclusione per tale motivo.
*Giuseppe Trisciuoglio, nato il 5.3.1977, condannato nel 2019 dalla Corte di Appello di Bari a 10 anni di reclusione per estorsione.
*Fabio Trisciuoglio, nato il 31.3.1980, condannato per estorsione
*Rossana Trisciuoglio, nata nel 1971, figlia del boss, arrestata per estorsione assieme al suo compagno Domenico La Gatta.
*Salvatore Prencipe<ref>{{Cita web|url=https://www.ilmattinodifoggia.it/news/spazio-aperto/23586/-Societa-foggiana---torna.html|titolo="Società foggiana": torna in libertà il boss Salvatore Prencipe|accesso=2020-05-11}}</ref>, detto ''Piede veloce'', detenuto dal 2004 al 2015 a seguito della condanna successiva all'operazione Poseidon. Libero dopo aver scontato condanne per [[associazione mafiosa]], [[traffico di droga]] ed estorsione, viene ucciso poco prima delle 22 del 20 maggio 2023 in viale Kennedy, quartiere CEP, alla periferia sud di Foggia, colpito da due colpi di fucile al volto e al torace mentre è fermo in auto nei pressi dell'appartamento in cui vive con la madre. Prencipe era scampato ad un attentato la sera del 21 settembre 1999 quando due killer giunti in moto spararono una quarantina di colpi di kalashnikov verso Prencipe che si trovava con Federico Trisciuoglio e Leonardo Piserchia (scampato alla strage del Bacardi e assassinato il 24 ottobre dello stesso anno) davanti al bar Elia di via Giuseppe Fania. L'attentato costò la vita del pensionato 62enne Matteo De Candia che festeggiava il suo onomastico.
* Raffaele Tolonese, detto ''Rafanill'', nato il 13.9.1950, con un curriculum giudiziario di tutto rispetto: spaccio di stupefacenti (1985); rapina in banca in cui rimane gravemente ferito (1986) con relativa condanna a 4 anni; estorsione (1993) con relativa condanna a 1 anno e 4 mesi; mafia (1999) con relativa condanna a 3 anni e 6 mesi, detenzione illegale di armi (2001) con condanna a 3 anni, droga, armi, estorsioni, sequestro di persona, ricettazione e [[Riciclaggio di denaro|riciclaggio]] con condanna in via definitiva a 10 anni di reclusione (2017).
Line 306 ⟶ 278:
Nel 2017, la società Segnaletica Meridionale, che già da diversi anni aveva l'appalto per la manutenzione ordinaria e straordinaria dei semafori e per quella relativa sia alle “strisce” orizzontali sia ai segnali stradali, si aggiudicava il nuovo appalto della durata di 5 anni per un importo base di 2,5 milioni, con una offerta al ribasso di 1,8 milioni di euro. La Prefettura di Foggia emetteva tuttavia un provvedimento di interdittiva antimafia nei confronti della società in quanto l'amministratrice della società, Veronica Colecchia, figlia del fondatore Giuliano, risultava essere la convivente di Pasquale Moretti, erede designato dal padre Rocco ad ereditare la gestione del sodalizio mafioso. Tra i dipendenti della società negli anni 2015 e 2016, inoltre, risulta esserci Francesco Tizzano, cognato di Veronica, in quanto sposato con la sorella Deborah. Tizzano, esponente di spicco del clan Moretti-Lanza-Pellegrino, è un noto pregiudicato foggiano più volte colpito da arresti per gravi reati anche di tipo mafioso.<ref>{{Cita web|url=https://www.foggiacittaaperta.it/news/read/appalto-segnaletica-meridionale-comune-foggia-interdittiva-antimafia|titolo=Appalto segnaletica e semafori, Prefettura blocca l'azienda vincitrice: "Possibili infiltrazioni mafiose"}}</ref>
Nel 2021 venivano alla luce le intercettazioni ambientali a carico della consigliera comunale di maggioranza Liliana Iadarola (indipendente) alla quale il suo compagno, Fabio Delli Carri già noto alle forze di polizia, condannato nel 2014 per il reato di estorsione legato al 'racket delle mozzarelle e appartenente alla famiglia Delli Carri (clan Sinesi-Francavilla), chiedeva di mettersi di traverso rispetto all’azione amministrativa attuata dall’assessorato alla Legalità ed in particolare al potenziamento delle videocamere di sorveglianza.<ref>{{Cita web|url=https://www.immediato.net/2021/03/16/mafia-foggiana-bombe-e-quelle-pressioni-in-comune-il-compagno-estorsore-della-consigliera-alle-telecamere-puoi-scrivere-di-no/|titolo=Mafia foggiana, bombe e quelle pressioni in Comune. Il compagno (estorsore) della consigliera: “Alle telecamere puoi scrivere di no?”|pubblicazione=immediato.it|data=17 marzo 2021|lingua=it|accesso=}}</ref>
== Presenza nel territorio ==
Line 319 ⟶ 291:
==== San Severo ====
A [[San Severo]]
In antagonismo con il clan La Piccirella-Testa, rimane attivo il clan Nardino, molto attivo nel traffico degli stupefacenti e dotato di una rete di approvvigionamento diversificata (extranazionale in Olanda e in Germania per la cocaina, presso la criminalità albanese per l’eroina, nonché attraverso esponenti della camorra, della Società Foggiana e della malavita cerignolana) che gli ha consentito di coprire il mercato in modo competitivo.<ref>{{Cita web|url=https://www.immediato.net/2020/01/18/mafia-san-severo-la-supremazia-criminale-del-clan-testa-la-piccirella-la-dia-monopolizza-racket-e-droga-con-laiuto-dei-foggiani-moretti/|titolo=Mafia San Severo, la “supremazia criminale” del clan Testa-La Piccirella. La DIA: “Monopolizza racket e droga con l’aiuto dei foggiani Moretti”}}</ref>
La criminalità organizzata sanseverese vanta buoni rapporti anche con la ''Società Foggiana'' di [[Foggia|Foggia città]], con la ''Mafia Garganica'' (per precisione con la criminalità di [[San Nicandro Garganico]] e [[Vieste]]) e con organizzazioni criminali presenti oltre i confini regionali e persino oltre i confini nazionali.<ref>{{Cita web|url=https://www.antimafiaduemila.com/home/mafie-news/261-cronaca/86000-criminalita-organizzata-pugliese-le-mafie-della-capitanata.html|titolo=Criminalità organizzata pugliese: le mafie della Capitanata|autore=Antonio Nicola Pezzuto|sito=[[Antimafia Duemila
==== Cerignola ====
Line 331 ⟶ 303:
==== Lucera ====
Nel comune di [[Lucera]], situato nell'entroterra lungo la direttrice che conduce nell'alto [[Molise]], i clan predominanti sono
==== I Cinque reali siti ====
Ad [[Orta Nova]] opera il [[clan Gaeta]], attivo in tutti i [[cinque reali siti]] e già decimato in molte sue ramificazioni dall{{'}}''Operazione Veleno'', che portò a 52 arresti nel 2007<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2007/09/26/colpo-all-ecomafia-52-arresti.html|titolo=Colpo all' ecomafia, 52 arresti - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|data=26 settembre 2007|lingua=it|accesso=
=== Abruzzo ===
Line 342 ⟶ 314:
Da un'inchiesta cominciata nei primi anni del [[2000]] denominata "Reclaim" si è scoperto che i clan della società foggiana si sono insediati nelle [[marche]] dedicandosi prevalentemente allo spaccio di droga, rapine e gestione del gioco d'azzardo. Coinvolti anche esponenti dell'industria di [[Macerata]].<ref>{{cita web|url=http://www.ilrestodelcarlino.it/fermo/2008/11/06/130694-associazione_mafiosa_rivivono.shtml|titolo=Associazione mafiosa, rivivono le 'imprese' della cupola foggiana|data=6 novembre 2008}}</ref><ref>{{Cita web |url=http://www.studioexclusive.com/news/2002_maggio_ter/11arresti_per_mafia_anche_in_provincia_di_Macerata_ita2596.asp |titolo=11arresti per mafia anche in provincia di Macerata |accesso=3 ottobre 2010 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20091117115245/http://www.studioexclusive.com/news/2002_maggio_ter/11arresti_per_mafia_anche_in_provincia_di_Macerata_ita2596.asp |dataarchivio=17 novembre 2009 |urlmorto=sì }}</ref>
In data 6 luglio [[2010]], a [[Fano]] (Pesaro-Urbino) viene sgominata una banda composta da pugliesi e marchigiani, la quale si dedicava ad [[
Nel novembre 2021 sono stati arrestati due soggetti sannicandresi per [[
=== Piemonte ===
Dagli anni 1990 ne è stata segnalata la presenza in [[Piemonte]], in particolare nel quartiere ''[[Falchera]]'' del [[Torino|capoluogo di regione]] in [[provincia di Torino]].
===Lombardia===
Line 404 ⟶ 376:
{{Mafie italiane}}
{{Criminalità in Puglia}}
{{portale|foggia|puglia}}
[[Categoria:Criminalità in Puglia]]
|