Emanuele Severino: differenze tra le versioni

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Buona parte del lavoro speculativo di Severino (specie quello della prima fase della produzione) è incentrato sull'[[essere]]. Due sono i testi fondamentali a riguardo: ''La struttura originaria'' (1958) ed ''Essenza del nichilismo'' (1972). Per Severino l'essere è l'<nowiki/>''immediato'' ovvero l'''esperienza''<ref>Determinazione reciproca e identità dei distinti in Emanuele Severino. Aldo Stella in Ritiri Filosofici, 14 marzo 2021.</ref> mentre gli enti sono ''significati'' (= cose significanti = significare delle cose).<ref>La struttura originaria. Introduzione - cap. 1 Il nichilismo e « la struttura originaria ».</ref>
 
Ne La struttura originaria si legge:<ref>Cap. 2, par. 2, Nota sul significato del termine «essere».</ref> "Il termine «essere» indica una sintesi - che dovrà essere accuratamenteacc!uratamente esaminata - tra il significato «essere» (''essere formale'') e i significati costituiti dalle ''determinazioni'' che, appunto, ''sono''. O col termine «essere» si intende una complessità o concretezza semantica i cui momenti astratti sono l'essere formale e le determinazioni, inizio di questa formalità". Nel linguaggio del filosofo bresciano, le "determinazioni" dell'essere sono gli enti o, meglio, la totalità delle configurazioni che appaiono di un ente<ref>Nel già citato par. 8 dell'introduzione si legge "l'ente è ognuna delle determinazioni specifiche della totalità dell'ente".</ref>. In sintesi, per Severino l'essere è l'immediata (= non mediata) unione dell'essere formale<ref>Severino chiama l'esssere formale anche "positività del significato" (cap. II, par. 2).</ref> (= il verbo essere o l'universale astratto o l'identità bilaterale di soggetto e oggetto)<ref>Infatti, la proposizione "A è B" equivale alla formulazione d'identità "(A = B)".</ref> con gli enti (= qualsiasi cosa, materiale o immaginaria, "che è"). In questo modo l'essere si manifesta fenomenicamente come l'''Intero'' (semantico) e logicamente come ''Necessità'', in ambo i casi come ''assoluto positivo'' in contrapposizione al non essere cioè al nulla (che è assoluta negatività). L'ente invece è l'universale concreto.
 
È utile precisare che Severino denomina la struttura originaria (rif. introduzione all'opera, cap. 1) come "La struttura originaria della verità dell'essere" e che la definisce come "il luogo, già da sempre aperto, della Necessità e del senso originario della Necessità". In incipit all'opera vi si legge: "la struttura originaria è l'essenza del fondamento [omissis] e cioè lo ''strutturarsi'' della principialità, o dell'immediatezza". Sintetizando: la struttura orginaria è la Necessità (che l'essere non sia non essere). Sostanzialmente, la struttura originaria va intesa come l'apparire degli essenti nel loro esser sé e non altro da sé e, di conseguenza, nel non essere quell'assolutamente altro da sé che è il nulla.<ref>Giulio Goggi. Phi-Lab: La Gloria di Emanuele Severino, 2023, [[YouTube]].</ref> Nicoletta Cusano la descrive come "lo scheletro dell’essere, la sua grammatica di base, la sua ‘sintassi’ fondamentale".<ref>{{cita web|url=https://emanueleseverino.com/2011/01/03/capire-emanuele-severino-che-cose-la-struttura-originaria-di-nicoletta-cusano-capire-severino-mimesis-filosofie-milano-2011-pp-55-57-segnalata-da-vasco-ursini/|titolo=CAPIRE EMANUELE SEVERINO: Che cos’è la struttura originaria?, di Nicoletta Cusano, Capire Severino, Mimesis Filosofie, Milano 2011, pp. 55 – 57 (segnalata da Vasco Ursini)}}</ref> "Originaria" significa che la struttura non deriva da altro giacché è ''causa sui''.