Adepto: differenze tra le versioni

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Il termine '''adepto''' (rara la variante '''adetto''', origina dal latino ''adeptus'', participio passato di ''adipsci'' nel significato di "conseguire", attestato nella nostra lingua dal 1739 attraverso il francese ''adepte'') viene oggi utilizzato per indicare genericamente il seguace di un'[[ideologia]], il [[discepolo]] di una dottrina ([[Religione|religiosa]] soprattutto, ma anche [[Filosofia|filosofica]] o [[politica]]), chi è entrato a far parte di una [[setta]], [[Associazione (diritto)|associazione]] o [[comunità]]. In senso figurato, può essere usato come [[Sinonimia|sinonimo]] di seguace, fedele, affiliato e simili.
 
Più nello specifico, il suo significato si avvicina a quello di "[[Via Iniziatica|iniziato]]"; infatti, derivando dal [[participio latino#Participio perfetto|participio perfetto latino]] ''adeptus'' (dal verbo ''adipiscor'', "conseguire"), designa colui che ha "raggiunto", "conseguito" qualche forma particolare di conoscenza, come ad esempio l'apprendimento [[Esoterismo|esoterico]] nelle antiche [[religioni misteriche]] o nelle correnti filosofiche ad esse collegate. In epoca tardo-medievale, con "adepto" ci si riferiva in particolare a una persona introdotta negli arcani principi dell'[[alchimia]] e, più precisamente, nelle ricerche sulla [[pietra filosofale]]. Il concetto, in questo senso, si è poi esteso a indicare chiunque sia a conoscenza di leggi e finalità, funzionamento e [[riti]], di una [[società segreta]] di qualsivoglia natura (religiosa, filosofica o politica come già detto, ma anche [[Economia|economica]], [[Terrorismo|terroristica]] o [[Criminalità|criminale]]).