Opel Astra H: differenze tra le versioni

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== Profilo ==
 
La terza generazione dell'Astra, denominata '''Astra H''' è stata presentata al Salone di [[Francoforte sul Meno|Francoforte]] nel settembre del [[2003]] e lanciata sul mercato nel [[marzo]] del [[2004]].
 
Inizialmente è stata proposta con carrozzeria [[berlina]] a 5 porte, versione che ha sostituito nei primissimi mesi solo la precedente Astra G a due volumi e mezzo. In effetti, la nuova Astra ha compiuto una nuova rivoluzione dal punto di vista stilistico, ritornando alla configurazione a due volumi, ma impostata in maniera completamente diversa rispetto all'Astra F. Esternamente la Opel Astra è infatti caratterizzata da una linea di cintura alta, linee tese e superfici definite da tagli netti, e archi passaruota pronunciati. Il muso è caratterizzato da un'ampia griglia radiatore. Il tutto le dona un'aria molto sportiva. I fari anteriori sono assai pronunciati, di forma trapezoidale, così come pronunciati sono anche i fari posteriori, a forma di goccia. Caratteristica era la striscia orizzontale cromata che ornava la calandra a che veniva riproposta anche in coda. <br>
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Sviluppata sulla base della piattaforma ''Delta'', a differenza dell'Astra G, che invece utilizzava il pianale ''GM2700'', l'Astra H abbina soluzioni tradizionali ad alcune novità particolari dal punto di vista meccanico. Per esempio, la geometria delle [[sospensione (meccanica)|sospensioni]] prevede anteriormente lo schema MacPherson sostenuto da telaietto ausiliario dotato di barra antirollio cava e di bracci e supporti in lega di alluminio per ridurre la massa, mentre il retrotreno è a ruote interconnesse. Ma già nella berlina a 5 porte, l'assetto è stato rivisto dalla [[Lotus Cars|Lotus]], come è stato a suo tempo per alcune versioni dell'[[Astra G]]. Sempre per quanto riguarda le sospensioni, va segnalato il dispositivo CDC (continues damping control), che consente la gestione elettronica degli [[ammortizzatore|ammortizzatori]]. Tra gli altri dispositivi elettronici, vanno segnalati il [[Controllo elettronico di stabilità|ESP]] ed il [[controllo di trazione]]. Tutti questi dispositivi elettronici si interfacciano con la centralina elettronica tramite un ulteriore dispositivo denominato IDS, in modo da ottenere assetto e trazione ottimali in ogni condizione, inoltre in presenza del cdc adatta la rigidità degli ammortizzatori in base alle caratteristiche della strada e al comportamento di guida.(Opel è stato il primo costruttore ad introdurre nella categoria delle compatte un sistema avanzato di controllo dinamico degli ammortizzatori).Tutte le opel astra, sulla plancia, sono dotate di un tasto chiamato sport in grado di variare la risposta dell'acceleratore e dello sterzo e in presenza di cdc di aumentare la rigidità degli ammortizzatori.Va segnalato inoltre l'impianto frenante a [[freno a disco|dischi]] su tutte le versioni. Quelli anteriori sono autoventilanti. Tra le altre novità meccaniche, alcune versioni montano un [[cambio (meccanica)|cambio]] a 6 marce, come per esempio la versione ''2.0 16V Turbo'', equipaggiata da un 2 litri turbocompresso da 170 CV. Proprio tale modello rappresentò la maggiore novità all'esordio dell'Astra H. Per il resto, la gamma era inizialmente composta dai nuovi 1.4, 1.6 e 1.8 in versione ''Twinport'', nonché dal 1.7 CDTI con tecnologia [[common rail]], disponibile in due livelli di potenza, 80 e 101 [[cavallo vapore|CV]] (sull'Astra G era disponibile solo la versione da 80 CV). Il 1.6 16V Twinport era già montato sulle ultime Astra G, ma nel nuovo modello vede la sua potenza massima crescere leggermente, passando da 103 a 105 CV, mentre i 1.4 e 1.8 Twinport invece hanno debuttato proprio sull'Astra H.
 
Nel [[novembre]] del 2004 fu introdotta la prima delle varianti dell'Astra H, ossia la versione [[station wagon]]. Nello stesso periodo, in seguito alla joint-venture tra General Motors e [[Gruppo Fiat]], l'Astra H ha visto estendere la gamma delle motorizzazioni con l'arrivo del 1.9 turbodiesel common rail di origine Fiat, proposto con potenze da 120 (8 valvole) e da 150 CV (16 valvole).<br>
Nel [[2005]] è stata lanciata l''''Astra GTC''', una versione coupé a due volumi, e non più a tre, caratterizzata da una linea scattante e da alcune soluzioni stilistiche di grande effetto. Il 2005 ha visto anche il pensionamento del 2 litri turbo da 170 CV, inizialmente affiancato e successivamente rimpiazzato dalla versione da 200 CV. Sempre nel 2005, la gamma delle motorizzazioni a gasolio ha subito un aggiornamento: il 1.7 da 80 CV è stato sostituito dal nuovo 1.3 common rail, anch'esso di origine Fiat, ed in grado di erogare 90 CV, perciò più economico, ma anche più potente.<br>
Nell'aprile [[2006]] è stata introdotta la quarta variante di carrozzeria per l'Astra H, vale a dire l''''Astra Twintop''', la versione aperta, dotata di tetto ripiegabile in metallo. Si tratta quindi di una [[coupé-cabriolet]], la prima Astra in tale configurazione, la seconda Opel ad adottarla, dopo l'esordio della [[Opel Tigra#Tigra TwinTop|Tigra Twintop]]. Al vertice della gamma viene lanciato il potente 2 litri turbo da 240 CV elaborato dalla OPC, che va ad equipaggiare l''''Astra 2.0 16V Turbo OPC''', disponibile solo in versione GTC. Ed ancora, sempre nello stesso anno, il 1.8 16V è stato portato da 125 a 140 CV di potenza massima. Rimanendo nel 2006, in molti Paesi dell'Europa dell'Est ed in [[Turchia]], l'Astra H viene proposta anche con un'ulteriore variante di carrozzeria, cioè la berlina a tre volumi e 4 porte. <br>