Ozzy Osbourne

cantante, compositore e attore britannico

Ozzy Osbourne, pseudonimo di John Michael Osbourne (Birmingham, 3 dicembre 1948), è un cantautore e compositore britannico, divenuto famoso prima per essere il frontman dei Black Sabbath e poi con una carriera solista di grande successo, tanto da essere riconosciuto unanimemente come il «padrino dell'heavy metal»[3][4].

Ozzy Osbourne
Ozzy Osbourne nel 1999
NazionalitàRegno Unito (bandiera) Regno Unito
GenereHeavy metal[1]
Hard rock[1][2]
Periodo di attività musicale1968 – in attività
Strumentovoce, armonica a bocca
EtichettaEpic Records
GruppiBlack Sabbath
Album pubblicati16 (con i Black Sabbath)
25 (da solista)
Studio9 (con i Black Sabbath)
12 (da solista)
Live3 (con i Black Sabbath)
5 (da solista)
Raccolte3 (con i Black Sabbath)
8 (da solista, una di cover)
Sito ufficiale

Per la sua musica e per il suo carisma sul palcoscenico, Ozzy Osbourne viene considerato un innovatore del genere.[5] Il cantante è anche noto per i suoi atteggiamenti trasgressivi, che hanno spesso suscitato le polemiche di gruppi religiosi e conservatori, e per i suoi eccessi che lo hanno spesso esposto a problemi di salute e con la legge e gli hanno fatto guadagnare un altro celebre soprannome, quello di «principe delle tenebre» ("Prince of Darkness"); egli stesso alimentò la propria fama in tal senso, presentandosi con quest'ultimo nomignolo durante i primi anni della sua carriera.[6]

Nella sua carriera di musicista ha venduto oltre 50 milioni di dischi da solista in tutto il mondo, conto che sale a circa 100 milioni in totale, contando la sua carriera nei Black Sabbath dalla fondazione del gruppo nel 1970 al 1978, le sporadiche reunion del 1985 e del periodo 1997-2006 – nel quale però non pubblicarono alcun album di inediti – e infine dalla reunion del 2011 allo scioglimento definitivo del gruppo nel 2017.[7]

Nel 2006 la rivista Hit Parader lo ha inserito nella sua lista dei 100 migliori cantanti metal di tutti i tempi alla posizione numero 8.[8]

Biografia

(EN)

«I really don't feel like the father of metal or rock, more like a big brother.»

(IT)

«Non mi sento davvero di essere il padre del metal o del rock, semmai più un fratello maggiore.»

Infanzia e adolescenza

John Michael Osbourne nacque a Birmingham il 3 dicembre 1948 in una famiglia di classe operaia. Suo padre, John Thomas Jack Osbourne, era un attrezzista della General Electric Company plc, mentre sua madre Lillian, di fede cattolica non praticante, era operaia in una fabbrica. Quarto di sei figli (due fratelli: Paul e Tony; tre sorelle: Jean, Iris e Gillian), le sue condizioni familiari erano disagiate (da bambino doveva arrangiarsi con un paio di sandali)[10] e aveva problemi di linguaggio nel corso del suo periodo scolastico, essendo dislessico e balbuziente. Era anche affetto da una forma grave di disturbo da deficit dell'attenzione che gli impediva di concentrarsi su una cosa per poco più di un minuto. I soprannomi che si guadagnò a scuola furono Oz-brain, Ozzie ed il più noto Ozzy;[11] i soprannomi derivano dal fatto che John non riusciva a pronunciare il proprio cognome senza esitare, dunque press'a poco «Os-os-os-bourne». Uno dei compagni di scuola che maggiormente detestava era Anthony Frank Iommi, noto in futuro come Tony Iommi: i due si picchiarono in molte occasioni[12] per poi trovarsi successivamente nella stessa band.

Durante la sua giovinezza Osbourne crebbe con la musica dei Beatles[9] grazie alla canzone She Loves You: essa lo spinse a cimentarsi come musicista. Il padre non voleva che suo figlio facesse questa professione, poiché considerava il gruppo preferito da Ozzy una cattiva influenza per i giovani[9] e desiderava che diventasse commerciante, per evitargli un futuro come operaio nelle fabbriche[9]. Appena quattordicenne, Ozzy entrò a far parte di una band chiamata The Black Panthers e partecipò a serate musicali per guadagnare un po' di soldi e migliorare sia le sue condizioni di vita, sia quelle della sua famiglia.

Abbandonata la scuola, all'età di quindici anni cominciò a praticare vari lavori quali operaio edile di un cantiere, idraulico, attrezzista, operaio di una fabbrica di auto e macellaio presso un mattatoio, ma non si sentiva portato per questi mestieri[9]. La sua adolescenza turbolenta, unita alle sue condizioni misere, lo condusse fino ad atti furtivi. Non ancora maggiorenne tentò di rubare da un appartamento un televisore da 24 pollici, ma perse l'equilibrio a causa del peso dell'apparecchio, che gli finì addosso bloccandolo; per questo reato venne incarcerato per sei settimane presso la "Winston Green Prison" di Birmingham[13]. Mentre scontava la pena, Osbourne tatuò il suo nomignolo "OZZY" sulle falangi inferiori della mano sinistra, con un ago e un pezzo di grafite[14]. Uscito dal carcere Osbourne riprese la sua attività di musicista, cercando di fare della musica la propria professione. Suonò prima con la band Music Machine, poi con gli Approach e si diede il nome d'arte "Ozzy Zig"[9] e, ottenuto un prestito da suo padre, comprò un amplificatore da 50 watt.

L'esordio: i Black Sabbath

  Lo stesso argomento in dettaglio: Black Sabbath.
 
Foto dei Black Sabbath (Ozzy a destra) apparsa sulla rivista Billboard nel 1970; nello stesso anno incisero il loro omonimo album di debutto.

Un giorno, Ozzy si recò in un negozio di dischi della sua città e attaccò in una bacheca un annuncio che recitava: «Ozzy Zig requires gig. Owns own P.A.»[15] (Ozzy Zig cerca concerti. Possiede un proprio amplificatore). Tony Iommi e Bill Ward, passando per quel negozio, videro l'annuncio. Iommi stentò a credere che il suo acerrimo rivale durante il periodo scolastico facesse il cantante. I due si recarono a casa di Ozzy e, dopo aver parlato un po', decisero di aggregarsi a lui.[15] Osbourne portò con sé anche il chitarrista Geezer Butler, che in seguito divenne bassista e che aveva militato con lui nei Rare Breed, una band di breve vita.

Nacquero così i Polka Tulk Blues Band che in futuro, dopo alcuni cambi di nome e di membri, si diedero il nome di Black Sabbath, preso dal titolo americano del film di Mario Bava I tre volti della paura, un horror a episodi del 1963. Con questa band Ozzy ebbe un grande successo con album come Black Sabbath, Paranoid, Master of Reality e Sabbath Bloody Sabbath, ma la fama lo fece sprofondare nell'abisso della droga e dell'alcool.

Sul finire degli anni settanta la serie positiva della band iniziò a declinare. Inoltre Osbourne passò un periodo molto triste: la morte del padre Jack lo portò ad una profonda depressione. Ozzy se ne andò dalla band e venne quindi sostituito da Dave Walker dei Fleetwood Mac. Dopo l'allontanamento dai Sabbath, Ozzy volle fondare un progetto solista. Così nel 1977 decise di contattare alcuni musicisti per dare inizio alla sua nuova carriera. La formazione era composta dai membri della band Necromandus: Barry Dunnery alla chitarra, Dennis McCarten al basso e Frank Hall alla batteria. Questa formazione registrò alcune demo nello stesso anno per un eventuale album. Prima che questo fosse realizzato la band si sciolse. Frank Hall entrò poi nella band di Gerry Gillard. Lo stesso anno Ozzy cercò di riallestire una nuova formazione reclutando il chitarrista John Fraser-Binnie dalla band Dirty Tricks, il bassista Terry Horbury ed il batterista Andy Bierne. Anche questa formazione ebbe breve vita. Mentre Fraser-Binnie emerge poco dopo con la band "Rogue Male" e Andy Bierne entra nei Praying Mantis, Ozzy decise di tornare con i Black Sabbath e di riprendere il suo posto dopo l'uscita di Walker. La band, tornata con la formazione originaria, pubblicò Never Say Die!, ultimo lavoro del cantante con i Black Sabbath, ostracizzato da molti critici e fan.

Oltre che per il fallimento del disco, i rapporti di Ozzy con gli altri membri si logorarono per via dei suoi eccessi. Le divergenze divennero sempre di più insostenibili e il cantante venne licenziato dai suoi colleghi per abuso di stupefacenti ed alcool. Nel corso della carriera dei Black Sabbath, Iommi picchiò diverse volte Ozzy quando i suoi atteggiamenti oltrepassavano il limite. Ozzy si difese dicendo che il suo consumo di droghe non era né inferiore né superiore a quello degli altri membri.

La carriera solista, i primi album con Randy Rhoads

 
Ozzy Osbourne nel 1980

Cacciato da poco dai Black Sabbath il cantante, colto da psicosi maniaco-depressiva, si rinchiuse in una stanza d'albergo a Los Angeles e rimase lì per poco meno di un anno a bere e drogarsi, disperato per la fine della sua avventura con la band, riducendosi così all'ombra di se stesso. Ripresosi Ozzy, con il supporto della futura moglie Sharon Arden, figlia di Don manager dei Black Sabbath, decise di formare nuovamente un progetto solista e si mise alla ricerca di nuovi membri con l'aiuto del suo bassista temporaneo Dana Strum, in seguito nei Vinnie Vincent Invasion e Slaughter.

Strum raccomandò a Ozzy Randy Rhoads[16], talentuoso chitarrista dei Quiet Riot. Rhoads si presentò alle audizioni e venne accettato nella band, soffiando il posto a George Lynch, futuro membro dei Dokken[17]. Tra il cantante e Rhoads nacque un grande legame artistico e di amicizia e i due si misero subito a comporre le canzoni per il primo album di Ozzy da solista.

 
Randy Rhoads

Il gruppo, composto da Ozzy alla voce, Rhoads alla chitarra, Lee Kerslake (ex Uriah Heep) alla batteria, Bob Daisley (ex Rainbow) al basso e Don Airey (come membro esterno) alle tastiere, si chiamerà inizialmente Blizzard of Ozz, che sarà il titolo del primo disco, poi semplicemente "Ozzy Osbourne". Con l'uscita del primo disco, appunto Blizzard of Ozz (1980) pubblicato dalla Jet Records, Osbourne ebbe il suo primo successo discografico da solista. L'album, trascinato dai singoli Crazy Train e Mr. Crowley, raggiunse alte posizioni nelle classifiche inglesi e americana dove rimase per quasi due anni, guadagnando il disco di platino.

Subito nacque il secondo album, Diary of a Madman (1981), anch'esso un successo, inciso con la stessa formazione del primo disco. Il titolo dell'album riprendeva l'autobiografia di Aleister Crowley, l'occultista che aveva ispirato Ozzy già per il brano Mr. Crowley. Il tour seguito all'album vide cambiare la formazione della band: Daisley e Kerslake lasciano per rientrare negli Uriah Heep e vennero sostituiti da Tommy Aldridge (ex Gary Moore) alla batteria e Rudy Sarzo (ex Quiet Riot) al basso. Il tour riscosse ovunque enorme successo.

Il 19 marzo del 1982 il chitarrista Randy Rhoads morì in un tragico incidente aereo. La scomparsa di Rhoads fu un evento molto triste per Ozzy, essendoci stato tra i due un rapporto di amicizia molto grande. Il tour comunque doveva proseguire e il cantante trovò come sostituto Bernie Torme (ex Gillan). Due mesi dopo Ozzy viene a conoscenza dell'imminente pubblicazione del live album Live Evil dei Black Sabbath e decise di rispondere alla sfida registrando un disco dal vivo dal titolo Talk of the Devil, infarcito di vecchie canzoni dei Sabbath. L'album, rinominato Speak of the Devil al di fuori della Gran Bretagna, venne registrato con l'apporto del chitarrista Brad Gillis.

Periodo intermedio

 
Ozzy dal vivo nel 1981

Nel febbraio del 1982 Ozzy si recò in Texas per visitare Fort Alamo, dove i volontari texani nel 1836 avevano cercato di resistere all'esercito messicano fortificando una piccola missione di costruzione spagnola nei pressi di San Antonio (USA). Dopo essersi ubriacato nella sua stanza d'albergo, Ozzy uscì vestito da donna per scattare qualche foto. Sentendo il bisogno di urinare, lo fece contro un pezzo di muro diroccato, accorgendosi troppo tardi ch'esso fosse un pezzo di Fort Alamo[18]. Venne così arrestato per aver urinato sul monumento e non gli venne permesso di tornare a suonare a San Antonio. Il bando cadrà in prescrizione solamente nel 1992, quando tornò a suonarci dopo aver donato 10.000 $ ai responsabili della manutenzione di Fort Alamo.

Tornando alla sua attività musicale, Gillis entrò nei Night Ranger e Osbourne si mise alla ricerca di un nuovo chitarrista. In origine scelse proprio George Lynch, musicista che aveva già perso il posto nella sua band quando era entrato Rhoads. Lynch tuttavia sostituì Gillis per soli tre giorni[17]. Continuando la sua ricerca, Osbourne contattò Michael Schenker,[19] ma a causa del suo rifiuto si rivolse a Dave Meniketti dei Y&T. Anche quest'ultimo declinò. Tra gli altri possibili candidati v'erano Robert Sarzo, fratello del bassista Rudy, che però fallì le audizioni e successivamente fonderà gli Hurricane, e Bill Tsamis (ex Warlord). Alle audizioni partecipò anche Marq Torien, in seguito e per breve tempo membro dei King Kobra e poi frontman dei BulletBoys[20]. Infine Osbourne arruolò Jake E. Lee (Jake Williams), strumentista con un passato nei Ratt e nei Rough Cutt. Con Lee nacque Bark at the Moon (1983), che riscosse un grande successo di vendite negli USA (3 dischi di platino), ma non ebbe altrettanta fortuna in Gran Bretagna. Il lavoro vide anche il ritorno di Daisley al basso, la conferma di Don Airey alle tastiere e Tommy Aldridge alla batteria.

Sharon, la moglie di Ozzy diventata nel frattempo sua manager, lo convinse prima a cambiare casa discografica, passando alla CBS/Columbia, dopodiché lo costrinse a farsi ricoverare in clinica per cercare di risolvere i gravi problemi di alcool e droga che lo affliggevano. Nel 1984 venne arrestato a Memphis (Tennessee) mentre barcollava ubriaco per le strade della città;[21] nel Tennessee e in altri stati americani essere ubriachi in pubblico, anche se non alla guida di un veicolo, costituisce un reato. Il tour del 1985 venne portato a termine con difficoltà a causa dei continui cambiamenti di formazione dovuti all'abbandono di Daisley, sostituito da Phil Soussan, e Carmine Appice, che suonò nel tour del disco e che fu rimpiazzato in maniera provvisoria prima da Aldrige e poi da Randy Castillo (ex Lita Ford). Rimane memorabile la data del 13 luglio in cui Ozzy si riunì a Iommi, Butler e Ward nella formazione storica dei Black Sabbath per partecipare al Live Aid.

The Ultimate Sin (1986), realizzato con la nuova formazione, presentò sonorità vicine all'hair metal, dove la presenza e il songwriting di Lee si fecero sentire in quasi tutto l'arco dell'album. Il disco ebbe una buona vendita, anche se molti sostenitori di Ozzy non lo apprezzarono granché. Nonostante ciò, il singolo Shot in the Dark sfrecciò in vetta alle classifiche americane di quel periodo. Il tour del disco venne intrapreso con i Metallica come band di supporto e toccò anche il Monsters of Rock di Castle Donington.

Nello stesso anno della pubblicazione del disco, Ozzy trovò modo di partecipare anche a vari film horror. Ad esempio in Trick or Treat (in Italia Morte a 33 giri), dove troviamo anche Gene Simmons dei KISS nei panni di un radiofonico chiamato "Nuke". Ozzy vi impersona una figura contraddittoria, ovvero la parte del reverendo "Aaron Gilstrom", un prete che vuole eliminare la musica Heavy metal perché considerata violenta e demoniaca. Parteciperà in seguito come attore in altri film: The Jerky Boys Movie, in cui è un band manager ed Howard Sterns Private Parts, in cui interpreta se stesso.

L'arrivo di Zakk Wylde

 
Zakk Wylde

Jake E. Lee lasciò la formazione per cause mai accertate (lo stesso Ozzy non ha spiegato chiaramente l'accaduto)[22] e venne sostituito dal giovanissimo Zakk Wylde. Un altro musicista che provò per Ozzy in sostituzione di E. Lee, fu Gary Hoey che però fu scartato[23]. Ozzy trovò in Zakk il suo musicista ideale e l'intesa tra i due divenne rapidamente grande e il cantante fu anche il padrino di battesimo del primo figlio di Zakk. Wylde esordì con No Rest for the Wicked (1988), un album che abbandonò gli elementi hair/glam del disco precedente e che presentava sonorità più graffianti. Soussan, che aveva lasciato la band già prima delle registrazioni dell'album, venne sostituito da Daisley, che si occupò delle parti di basso del nuovo disco. Durante il tour del 1989, ove Ozzy richiama il suo ex collega nei Black Sabbath Geezer Butler al posto di Daisley, il gruppo partecipò al "Moscow Music Peace Festival", uno show a scopo benefico tenutosi a Mosca, in compagnia di altre band come Scorpions, Mötley Crüe, Bon Jovi e Cinderella.

Prima di quella storica data, Ozzy aveva inciso il brano Close My Eyes Forever (dall'album Lita) in compagnia di Lita Ford. Nel mese di agosto dello stesso anno i problemi di Osbourne con la legge tornarono, quando tentò di strangolare sua moglie Sharon mentre era ubriaco perché aveva bevuto quattro bottiglie di vodka.[24] Dopo essere stato rilasciato Ozzy si riconciliò con la moglie e seguì un programma di riabilitazione dall'alcool[24].

Nel 1990 Osbourne pubblicò Just Say Ozzy, un EP di 6 tracce che riassume il tour di No Rest for the Wicked, effettuato con Geezer Butler al basso. A 4 anni dall'ultimo album in studio Ozzy e soci incisero No More Tears (1991), album di enorme successo e vincitore di 5 dischi di platino. Ozzy si fece aiutare nella stesura delle canzoni da Zakk Wylde, Randy Castillo, il nuovo bassista Mike Inez (in seguito negli Alice in Chains) e Lemmy Kilmister, leader dei Motörhead. Il gruppo vinse anche un Grammy nella categoria miglior interpretazione metal, grazie al brano I Don't Want to Change the World. Sempre nel 1990 partecipa al singolo Bomber, dell'ex collega dei Black Sabbath Bill Ward.

Dopo la pubblicazione dell'album, fu il momento del tour mondiale, culminato nello storico concerto tenuto al "Pacific Amphiteatre" di Costa Mesa il 15 novembre 1992, durante il quale salirono sul palco Iommi, Butler e Vinny Appice, ma non Dio che si rifiutò, decretando la fine del suo rapporto con i Sabbath); insieme suonarono per oltre mezz'ora i classici dei Black Sabbath. Dal "Theatre of Madness Tour" venne anche tratto nel 1993 il doppio CD Live & Loud. Terminato il Tour Ozzy si prese un paio d'anni di pausa per disintossicarsi dalle droghe e dall'alcol e circolò ufficialmente la voce del suo ritiro, tanto che lo stesso Wylde lasciò la band tentando di aggregarsi ai Guns N' Roses. Sempre nel 1992 è citato nel singolo dei Ramones Censorshit insieme a Frank Zappa. Vengono descritti come persone che non accettano compromessi e che dicono quello che pensano.

Fine anni novanta

 
Ozzy Osbourne nel 1997

Nel 1995 Ozzy ritornò sulla scena, pensando di organizzare un nuovo tour mondiale intitolato Retirement Sucks, e pubblicò Ozzmosis (con Deen Castronovo alla batteria in sostituzione di Castillo e Geezer Butler al basso), un album che divise fan e critica. In Ozzmosis c'è una canzone, My Little Man, dedicata a suo figlio Jack, nella quale Ozzy è accompagnato dalla chitarra di Steve Vai. Dopo le incisioni, Wylde lasciò temporaneamente il gruppo, dedicandosi ai suoi vari progetti (ad esempio i Pride & Glory e successivamente i Black Label Society) e venne sostituito dall'ex Lizzy Borden, Joe Holmes con cui però incise una sola canzone: Walk on Water, facente parte della colonna sonora del film Beavis & Butt-Head alla conquista dell'America.

 
Ozzy con i Black Sabbath nel 1999

Dal 1996 Ozzy, assieme alla moglie-manager Sharon, organizza l'Ozzfest, festival con la partecipazione di vari gruppi Heavy metal, da quelli storici come Motörhead,Slayer, Iron Maiden,Megadeth,Foo Fighters, Sepultura, Judas Priest, Metallica e Pantera a quelli più recenti come System of a Down, Marilyn Manson, Papa Roach, Rob Zombie,Biohazard, Coal Chamber, Slipknot e Korn. Come contorno viene offerta la possibilità di avere tatuaggi, piercing e chiromanzia. Nel 1997 venne pubblicata The Ozzman Cometh, la prima raccolta ufficiale di Ozzy, mentre il cantante si ritirò a vita privata, specie per disintossicarsi dall'alcool. Nel 1998 viene pubblicato l'album live dei Black Sabbath, Reunion, che è la testimonianza su doppio LP della reunion della formazione originale dei Black Sabbath, (Butler-Iommi-Osbourne-Ward) per dei concerti, in questo caso nella nativa Birmingham, l'album contiene anche due inediti registrati in studio, Psycho Man e Selling My Soul, i primi due brani che Osbourne incide in studio con la sua vecchia band dai tempi di Never Say Die!. In questi due brani manca solo Bill Ward, batterista della formazione originale.

Anni 2000: nuovi album e The Osbournes

Nel dicembre 2000 partecipa assieme al collega Bill Ward al brano Who's Fooling Who, presente nell'album solista di Toni Iommi. Dopo una lunga interruzione compositiva il cantante tornò in scena nel 2001 con la pubblicazione di Down to Earth, un album molto duro con sonorità potenti e moderne. La formazione vide di ritorno Wylde e il reclutamento dell'ex Suicidal Tendencies Robert Trujillo al basso e dell'ex Faith No More Mike Bordin alla batteria. Dopo una serata al Budokan di Tokyo (in Giappone Ozzy è particolarmente apprezzato), venne pubblicato Live at Budokan.

La crescente popolarità del cantante lo portò a firmare un contratto con MTV per il reality show The Osbournes, in cui Ozzy e la sua famiglia, ad eccezione della prima figlia Aimee che rifiutò di apparire nel programma per tutelare la sua privacy, interpretano loro stessi nella loro routine giornaliera. La serie è stata accusata di eccessiva volgarità, tant'è che in alcuni paesi, tra cui gli Stati Uniti, ha dovuto subire delle censure, mentre in altri come Canada e Gran Bretagna viene trasmessa integralmente. Tuttavia il programma di Ozzy ebbe moltissimo successo in tutto il mondo e verrà premiato con l'Emmy Award, ma suscitò anche molto risentimento da parte dei suoi fan, con l'accusa di non interessarsi più alla musica. Qualche anno più tardi i figli dichiareranno, durante un documentario sulla vita del padre, che quel periodo fu il momento più drammatico per la loro famiglia, poiché gran parte dei componenti erano sotto effetto di droghe o, nel caso di Ozzy, continuamente ubriachi e questo non rendeva particolarmente piacevole vivere in quella situazione.

Nel 2003 Ozzy pubblica The Essential Ozzy Osbourne, un altro doppio CD con tutti i suoi successi, orientato principalmente al pubblico che lo ha conosciuto attraverso la TV ma non ancora attraverso la sua musica.

Nel 2005 esce il cofanetto Prince of Darkness, con moltissime rarità in quattro CD e un libretto fotografico. Sempre nel 2005 viene pubblicato Under Cover, il primo disco di sole cover eseguite da Ozzy, tra cui Sympathy for the Devil dei Rolling Stones e In My Life dei Beatles. Alla chitarra troviamo Jerry Cantrell degli Alice in Chains e Chris Wyse al basso, in seguito sostituito, nello stesso anno, da Jason Newsted. Esce anche un singolo cantato da Ozzy assieme a sua figlia Kelly, ossia il remake di Changes dei Black Sabbath in versione 2005 di cui verrà realizzato anche un videoclip.

È di questo periodo la dichiarazione che Ozzy è ricorso alla chirurgia plastica per cancellare i segni del tempo: ammetterà infatti di essersi fatto il lifting e rifatto il naso, dichiarando: "L'intervento mi ha aiutato a riguadagnare fiducia in me stesso".[25]

Dopo un breve periodo di ricerca di un nuovo chitarrista solista, Ozzy richiamò a sé l'amico Zakk Wylde, dedicatosi ormai a tempo pieno ai suoi Black Label Society, per la stesura di Black Rain, un nuovo album pubblicato nel mese di maggio del 2007. Ozzy durante un'intervista concessa ad un'emittente statunitense precisò che Black Rain fu, in assoluto, il primo album da lui registrato in stato di sobrietà.[26] La canzone I Don't Wanna Stop fu suonata in una puntata di SmackDown.

Ozzy iniziò a registrare un nuovo album nell'agosto del 2008, partecipando all'album Slash del chitarrista Slash (ex Guns N' Roses) disponibile nel febbraio 2010. Ozzy è stato inserito come personaggio nel videogioco Guitar Hero World Tour insieme a Zakk Wylde e a due canzoni, Crazy Train e Mr. Crowley. Quando si suonano queste canzoni, il gioco inserisce automaticamente anche Zakk, qualora il giocatore non suoni la chitarra. La sua seconda apparizione videoludica è in Brütal Legend, in cui il cantante è presente con voce e aspetto come il Guardiano del Metal, un venditore di equipaggiamento per il giocatore; interpretando 3 canzoni da solista e 3 con i Black Sabbath invita a partecipare alla colonna sonora. Nel 2009 si celebra il ritorno di Ozzy e della sua famiglia in uno show televisivo di sei puntate, intitolato Osbournes Reloaded.

Anni 2010: la reunion dei Black Sabbath e la pausa

 
Ozzy e il bassista Blasko in concerto nel 2013

Il 22 giugno 2010 è uscito il suo ennesimo lavoro in studio dal nome Scream, il primo album dal 1986 senza la presenza di Zakk Wylde alla chitarra, sostituito da Gus G.. Ad anticipare l'uscita dell'album è stato il singolo Let Me Hear You Scream. Non sono mancate scene esilaranti durante questo periodo: un giorno, al celeberrimo museo delle cere di Madame Tussauds di Londra, Ozzy ha finto di essere una statua di cera spaventando i turisti che gli si sono avvicinati.

Già dall'agosto 2011 circolava la notizia di una Reunion di Ozzy con i Black Sabbath nella formazione originaria. Dopo le smentite da parte di Tony Iommi e indiscrezioni varie, ecco che l'11 novembre 2011 alle 11:11 viene annunciata la notizia della riunione al Whiskey Go Go dove si è tenuta una lunga conferenza stampa sull'evento[27]. Nella conferenza fu annunciata la realizzazione di un nuovo album del gruppo[27], e le date del tour mondiale previste nel 2012[28], sebbene in seguito abbiano subito cambiamenti: il 9 gennaio 2012 è stato diagnosticato a Tony Iommi un linfoma nello stadio iniziale[29] che ha compromesso il normale svolgimento del tour. Infatti sono state cancellate le date europee della formazione originale dei Black Sabbath, al loro posto si esibiscono gli "Ozzy & friends",[30] composti da Zakk Wylde, Rob "Blasko" Nicholson, Gus G., Ozzy Osbourne, Geezer Butler, Adam Wakeman, Tommy Clufetos e Slash.[31] Nel 2013 i Black Sabbath pubblicano 13, il primo album con Ozzy Osbourne alla voce,dai tempi di Never Say Die. Il 15 agosto 2010 si è svolta la prima serata dell'evento legato a God Bless Ozzy Osbourne (tratto dalla sua celebre frase "God Bless You All" spesso ripetuta al pubblico durante le sue esibizioni dal vivo), il documentario che racconta la vita del Prince of Darkness. Dal 24 al 29 agosto il film fu proiettato in più di 400 cinema negli Stati Uniti.

Negli anni successivi Ozzy si dedica a sporadiche apparizioni dal vivo (tra cui la storica data da headliner al Download Festival, per la prima volta da solista dopo aver partecipato con i Black Sabbath, e il ritorno di Zakk Wylde nel 2017 per festeggiare i 30 anni di attività insieme a Osbourne) e pubblica la raccolta di successi Memoirs of a Madman. Nel 2018 partecipa al suo ultimo tour internazionale, chiamato No More Tours II (riferimento all'omonimo tour tenuto dal cantante nel 1992), per l'occasione accompagnato dall'amico e collega Zakk Wylde. È costretto a cancellare le sue successive apparizioni dal vivo a causa di un'infezione da stafilococco alla mano e, successivamente, a una caduta avvenuta in casa che ha peggiorato i danni dell'infortunio alla spina dorsale risalente a un incidente in quad avvenuto nel 2003.[32]

Anni 2020: il ritorno con Ordinary Man e Patient Number 9, il ritiro dai tour

Nel 2020 esce il suo undicesimo album di inediti Ordinary Man, a distanza di 10 anni dall'ultimo lavoro in studio. Dall'album, per la volta scritto interamente non solo da Ozzy ma anche dai musicisti di cui si è avvalso nel disco (principalmente il bassista Duff McKagan dei Guns N' Roses, il batterista Chad Smith dei Red Hot Chili Peppers e i produttori e musicisti Andrew Watt e Louis Bell, alla prima esperienza discografica con Osbourne), verranno estratti, tra gli altri, i singoli di successo Under the Graveyard e l'omonimo Ordinary Man, quest'ultimo una power ballad in collaborazione con Elton John. All'album hanno partecipato anche Slash, Tom Morello e il rapper Post Malone. Poco dopo la pubblicazione di Ordinary Man, Ozzy ha dichiarato che sarebbe tornato in studio per incidere un nuovo album sempre in collaborazione con il produttore Andrew Watt. Durante la promozione del disco, tuttavia, al cantante viene diagnosticata una lieve forma di Parkinson, che lo costringe a ridurre drasticamente gli impegni dal vivo e in studio.[32]

Nel giugno 2022 viene pubblicato il singolo Patient Number 9, che anticipa l'omonimo album in studio in uscita nel settembre dello stesso anno. Il disco vede la partecipazione di numerosi celebri chitarristi che si intercambiano nei 13 brani che lo compongono, ovvero Zakk Wylde (a una nuova collaborazione con Ozzy dopo 10 anni di separazione artistica, escludendo il No More Tour II), Jeff Beck, Tony Iommi, Mike McCready, Eric Clapton e Josh Homme. Prima dell'uscita dell'album, l'8 agosto Ozzy si esibisce nuovamente, dopo 11 anni dall'ultima volta insieme e dopo 3 anni dalla sua ultima esibizione dal vivo, con Tony Iommi alla cerimonia di chiusura dei Commonwealth Games 2022 a Birmingham, la città di origine dei Black Sabbath. Alla fine dello stesso mese Ozzy dichiara la volontà sua e della sua famiglia di voler tornare a vivere nel Regno Unito, dopo numerosi anni passati a Los Angeles, a causa dell'aumento della criminalità e delle tasse, mettendo in vendita la loro villa.[33] L'8 settembre, alla vigilia dell'uscita del nuovo album, si esibisce insieme a Zakk Wylde al SoFi Stadium durante l'halftime della partita tra Los Angeles Rams e Buffalo Bills con le canzoni Patient Number 9 e Crazy Train. L'album debutterà direttamente alla seconda posizione delle classifiche di vendita britanniche, diventando il miglior debutto da solista di Ozzy in 42 anni di carriera.[34] Il disco gli vale inoltre 4 nomination ai Grammy Awards 2023: migliore album rock per Patient Number 9, miglior interpretazione metal per Degradation Rules e miglior canzone rock e miglior interpretazione rock per Patient Number 9,[35] trionfando nelle prime due categorie.[36]

Il 1º febbraio 2023 Ozzy annuncia con un comunicato ufficiale che, nonostante le varie operazioni e la sua volontà di voler esibirsi dal vivo, a causa delle complicanze del suo stato di salute che non gli permettono di viaggiare in maniera intensiva, è costretto a non poter più partecipare a nessun tipo di tour; conseguentemente viene cancellato l'intero tour europeo previsto per la primavera seguente, già rinviato più volte nel corso degli anni sia a causa della pandemia di COVID-19 sia per i motivi di salute dello stesso Osbourne.[37]

Stile musicale

Accuse di messaggi subliminali

 
Ozzy in concerto a Melbourne nel 2008
«Nutro un certo interesse nei confronti della Bibbia e ho provato a leggerla in diverse occasioni, ma senza mai spingermi oltre il punto in cui si narra che Mosè aveva 720 anni... Viene da chiedersi cosa si fumassero a quei tempi. Il succo del discorso è che non credo in un tizio chiamato Dio, che indossa un vestito bianco e sta seduto su una nuvoletta vaporosa più di quanto creda in un tizio con un tridente e due corna chiamato Diavolo. Ma credo al giorno e alla notte, al bene e al male, al bianco e al nero. Se esiste un Dio, è la natura. Se esiste un Diavolo, è la natura».
— Ozzy Osbourne nella sua autobiografia a proposito delle accuse di satanismo fattegli dai mass-media.[38]

Il cantante, sin da quando militava nei Black Sabbath, è stato sempre contestato per i suoi atteggiamenti e per la sua musica. Un noto e mesto evento che ha visto Ozzy come imputato fu il suicidio di un suo giovane fan. Il 26 ottobre 1984 John McCollum, un ragazzo di 19 anni, venne trovato morto dopo essersi sparato in volto con un colpo di fucile. Al momento del decesso, aveva un walkman e le cuffie nelle orecchie, con dentro una cassetta di Osbourne. Dopo varie indagini, si scoprì che il ragazzo, al momento del gesto, stava ascoltando Suicide Solution, tratto dall'album Blizzard of Ozz[39].

La "Institute for Bio-Acoustics Research Inc.", società specializzata nella ricerca di suoni, sostiene che sia contenuta una frase che spinge a compiere questo atto, frase che si dice reciti "Why Try? Why Try? Get the Gun and try it! Shoot! Shoot! Shoot!" (Perché provare? Perché provare? Prendi la pistola e provala! Spara! Spara! Spara!)[39]. Ozzy si è difeso dichiarando che la canzone, avendo come tema principale i problemi causati dall'alcol, intendeva "suicide solution" nel senso di un liquido che causa la morte, riferendosi all'alcolismo, e non nel senso di uccidersi di proposito. Inoltre dichiarò di averla dedicata a Bon Scott[40], cantante degli AC/DC, morto soffocato dal suo stesso vomito. Tuttavia i genitori del ragazzo intentarono una causa contro Ozzy e la CBS, la sua etichetta.

Il 19 dicembre 1986 il giudice John L. Cole mise fine alle accuse nei suoi confronti rigettando il ricorso perché, secondo la legislazione americana, non si può essere perseguiti per una propria opera artistica. A causa del processo andò a monte la sua partecipazione a un episodio della serie televisiva Miami Vice. In successive dichiarazioni contenute nell'home video "Don't blame me", Ozzy ammise la presenza di suoni che potevano ricordare una parola simile a "shoot", ma registrate per caso e avulse dal contesto. Inoltre il cantante ha sempre negato di aver pronunciato le parole "get the gun"[39].

Alcune persone sostengono che i messaggi subliminali a sfondo satanico si trovano anche in altri brani di Osbourne. Nella canzone Believer si ascolta la frase "Watching the time go and feeling belief grow/ Rise above the obstacles", ma riprodotta al contrario, sempre secondo la tesi "subliminale" si ascolterebbe la frase "Won't you live? Believe me, for now suit yourself" ("Non vivrai? Credimi, per ora fai ciò che ti piace") che ricorda il motto dell'occultista Aleister Crowley "Fai ciò che ti piace". Un altro messaggio subliminale si troverebbe in Bloodbath in Paradise ove, se riprodotto al contrario l'inizio della canzone, si ascolterebbe la frase "Your mother sells welts in hell", frase che compare nella versione americana del film L'esorcista la cui traduzione italiana significa "Tua madre vende botte all'inferno".

Componenti della band

  Lo stesso argomento in dettaglio: Formazione di Ozzy Osbourne.

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Discografia

Solista

  Lo stesso argomento in dettaglio: Discografia di Ozzy Osbourne.

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Album di cover

Con i Black Sabbath

  Lo stesso argomento in dettaglio: Discografia dei Black Sabbath.

Album in studio

Riconoscimenti

Note

  1. ^ a b (EN) Ozzy Osbourne, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 16 luglio 2022.
  2. ^ (EN) Ozzy Osbourne Stares Down His Demons With a Smile on ‘Ordinary Man’, su Rolling Stone. URL consultato il 16 luglio 2022.
  3. ^ Barney Hoskyns, p. 10.
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  5. ^ Garry Bushell, p. 12.
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  40. ^ Don't Blame Me documentario, 1991, diretto da Jeb Brien.
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Bibliografia

Enciclopedie

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