Antonio Secchi
Antonio Secchi (Genova, San Pier d'Arena, 1924 - ) è stato direttore della fotografia e regista di documentari e film nel corso del dopoguerra. Dopo avere studiato al liceo classico Andrea Doria, partecipò come partigiano alla guerra di liberazione nella divisione Tito Speri delle Fiamme Verdi, combattendo nella battaglia del Mortirolo (19 Aprile 1944) e rimanendo ferito. Dopo la guerra entrò a far parte della squadra calcistica del Tradate, dove fu portiere, giocando in serie C. Ha iniziato la sua carriera nel 1946 come operatore nella Settimana Incom, ed è entrato per la prima volta come direttore della fotografia nel film Morte di un amico di Franco Rossi (1959). In seguito, ha collaborato con registi del calibro di Giuseppe de Santis, Renato Castellani, Florestano Vancini, Damiano Damiani, John Huston, Alessandro Blasetti. Tra i suoi lavori più importanti come direttore della fotografia ricordiamo:
- L'Oceano ci chiama (1957);
- Morte di un amico (1959);
- Un uomo da bruciare (1962);
- Cronache del '22 (1962);
- Lo sgarro (1962);
- Mare matto (1963);
- Italiani, brava gente (1964);
- Un dollaro bucato (1965);
- Un fiume di dollari (1966);
- Quien Sabe? (1966);
- Wanted (1966);
- Una breve stagione (1969);
- Non commettere atti impuri (1971);
- Leonardo da Vinci (1971);
- La violenza: Quinto potere (1972).
Ha collaborato a numerose produzioni, tra cui La Bibbia di John Huston. E' il regista di Una padella calibro 38 (uscito con il titolo E alla fine continuarono a chiamarlo Jerusalem l'implacabile) (1972). Spesso ha operato con lo pseudonimo di Tonidry. E' stato membro dell'A.I.C. (Associazione Italiana Cineoperatori). Attualmente vive a Ponte di Legno.
Bibliografia
- Claudio Bertieri, Salotti Marco, Genova in Celluloide, Genova, Comune di Genova, 1984.