Sertorio Quattromani

scrittore italiano

Sertorio Quattromani (Cosenza, 1541Cosenza, 1603) è stato uno scrittore italiano.

Nota biografica

1541 Sertorio Quattromani nasce a Cosenza da Bartolo ed Elisabetta d’Aquino, lontana parente di Antonio Telesio. Cresciuto in un ambiente legato alla nobiltà cosentina e alla sua cultura, istruito nelle idee religiose valdesiane di Onorato Fascitelli (1502-1564), monaco benedettino e suo primo maestro, della napoletana famiglia aristocratica Bernaudo.


1560-1564 Dal suo epistolario desumiamo che in questo intervallo di tempo si trasferisce a Roma, frequentando la Biblioteca Vaticana. Roma è una città colta ed erudita e, più di ogni altra cosa, cattolica: qui, avendo la possibilità di intessere una trama strettissima di relazioni con i vari esponenti della cultura romana cittadina e cortigiana, rivelò le sue prime indagini intorno al Canzoniere petrarchesco, alle sue fonti latine e duecentesche. In una lettera inviata da Roma, il 24 luglio 1563, a Marcello Ferrao, a Cosenza, così si esprime a proposito di una sua scoperta: «Questi giorni di state per non perdere il tempo ho cominciato a fare un lungo discorso delle bellezze del Petrarca, perché sono infiniti, che il lodano, et non sanno per qual cagione egli merita di esser proposto a tutti gli altri poeti toscani; et ci ho aggiunto un altro discorso di tutti quei luoghi, che egli toglie da i scrittori latini, et da i compositori toscani. Et perché mi mancavano i poeti provenzali, de’ quali il Petrarca si è avvaluto assai, feci ciò intendere al mio gentilissimo Paolo Manutio, il quale desideroso di compiacermi, sapendo che erano nella libraria di Vaticano, ne ragionò col Papa, dalla cui santità impetrò che mi fussero aperte tutte le librarie quante volte io volea. […] Ho trovato primieramente tutto quello, che io andava cercando, cioè un diluvio di poeti provenzali, et fra gli altri Arnaldo Daniello, cotanto comendato dal Petrarca, et da Dante; et giuro a Vostra Signoria per la vita dell’Orsa, che io intendo la lingua provenzale poco men che l’italiana. Ho trovato ancora un fascio di poeti siciliani antichissimi, et sono quelli a punto, che racconta il Petrarca ne i Trionfi. […] Ho procacciato parimente le rime di Bruno Accurso Montemagno da Pistoia, il quale dal Petrarca in fuori scrisse meglio di tutti gli altri antichi, et alcune compositioni di Messer Cino. Ho trasc‹r›itto oltre ciò molte cosette di P. Iacopo Alighieri figliuolo di Dante, assai belle, et poetiche, et mi maraviglio del Bembo, che scrisse nelle sue Prose che costui fu molto minore, et men chiaro non solamente del padre, ma di Dino Fres‹c›obaldi, che non fu troppo vago, né culto poeta. Percioché per quelle poche rime, che io ho potuto vedere delle sue, mi par che habbia avanzato ambedue se non in altro almeno in leggiadria, et dolcezza. Il Signor Torquato Bembo ha proferto prestarmi il Canzoniero del Petrarca, trascritto di mano del proprio auttore, dove spero trovar molte belle cose, et mi certificarò affatto del modo, che egli tenea in comporre. Et come che io tenga per fermo, che non sia questa la prima forma delle sue rime, pure non sarà che io non ci trovi mille cosette mutate, et annullate, et aggiunte per migliorarle».


1565 Prima di tornare a Cosenza, si sposta a Napoli per qualche mese.


1567 Il 6 giugno di questo anno scrive da Cosenza una lettera a Bernardino Rota, allegando alcune correzioni alla seconda edizione accresciuta veneziana, per i tipi di Giolito de’ Ferrari, delle Rime di Rota. Sotto il titolo di Vedovelle vaghe si raccoglievano, secondo Egizio, le tre canzoni in morte di Porzia Capece, «Dolor mi vince, ed è sl forte, e novo», «Poiché la doglia mia, pietosa e larga», «Non perché d’ora in ora via più mi dolga».


1568 È temporaneamente a Roma. Lo testimonia una lettera a Tiberio Caputi su questioni amorose.


1571 Il 20 maggio invia da Cosenza una lettera al futuro accademico cosentino Peleo Ferrai. Si fa riferimento alla Lega cattolica contro i Turchi e alla partecipazione ad una spedizione che, poi, sarebbe culminata con la Battaglia di Lepanto, il 7 ottobre dello stesso anno. In questa lettera Quattromani cerca di far desistere il Peleo a prendervi parte.


1571 Il 5 agosto invia una lettera a Giovan Battista Ardoino.


1581 Il 7 ottobre è ancora a Cosenza e invia una lettera a Vincenzo Toraldo d’Aragona, futuro componente della napoletana Accademia degli Svegliati e autore del dialogo La Veronica o del sonetto, stampato a Genova per i tipi di G. Bartoli nel 1589.


1583-1585 In questi due anni è a Napoli. Il 5 novembre del 1583 invia una lettera di raccomandazione di un suo amico, Pietro Francesco Parigi, a Roma, al cardinale calabrese Guglielmo Sirleto (1534-1585), bibliotecario della Vaticana, erudito e collezionista. Mentre il 9 aprile 1585 invia una lettera a Cosenza a Giulio Cavalcanti, consulente della Congregazione dell’Indice, nel 1600, con Quattromani.


1588 È a Cosenza, tra gennaio e ottobre, come confermano rispettivamente tre lettere, a Fabrizio da Gaeta a Roma, a Giovan Antonio Pisano a Napoli e a Ferrante Carafa, duca di Nocera.


1588 Da quest’anno Quattromani assume la direzione di quella che era stata la celebre Accademia del Parrasio prima e del Telesio dopo, un’accademia che aveva intensamente incoraggiato la cultura calabrese in direzione degli studi classicistici e filosofici, avviando una serie di rilevanti dispute anche sul versante scientifico. In questo contesto la città di Cosenza diviene un attivo ed efficace centro che tirava a sé gli intellettuali locali. E proprio il Quattromani diede nuovamente, con il suo tenace contributo intellettuale, inedita vivacità all’Accademia cosentina, che visse, sotto la sua guida, gli ultimi anni di intenso fervore culturale e nella quale, a fianco agli interessi in prevalenza attinenti alla letteratura e alla cultura umanistica in genere, si venivano accostando interessi per argomentazioni di carattere puramente filosofico.


1588-1590 Da novembre è a Napoli. E ci resterà fino agli ultimi mesi del 1590.


1589 Pubblica e dedica a Ferrante Carafa LA | PHILOSOPHIA | DI BERARDINO | TELESIO | Ristretta in | brevità, | Et scritta in lingua Toscana dal | Montano Academico | Cosentino. | Alla Eccellenza del Sig. Duca | di Nocera. | Con Licenza de’ Superiori. | Marchio ed. | In Napoli | Appresso Gioseppe Cacchi.


1590 Escono a stampa le rime dedicate AL ILUSTRE | S. Gioan Maria Bernaudo, in app. a LE RIME | Del Sig. Gio. | Batt. Ardoino | Academico Cosentino | In morte della Signora Isabella | Quattromani sua moglie | Con Licenza de’ Superiori. | Marchio ed. | in Napoli | Appresso Gioseppe Cacchi


1592 È a Napoli pressappoco fino al 1599, all’infuori di qualche spostamento, di poca durata, a Cosenza.


1595 Esce la prima edizione del volgarizzamento di Giovanni Battista Cantalicio: LE HISTORIE | DE MONSIG. | GIO. BAT¬TISTA | CANTALICIO | VESCOVO DI CIVITA DI PENNA, ET D’ATRI | DELLE GVERRE FATTE IN ITA- | lia da Consaluo Ferrando di Aylar, di Cor- | doua, detto il gran Capitano | TRADOTTE IN LINGUA TOSCANA | dall’Incognito Academico Cosentino: | A RICHIESTA DI GIO. MARIA BERNAVDO. | IN COSENZA. | Per Luigi Castellano. Come si può notare, non figura esplicitamente il nome del traduttore, il quale si nasconde dietro 1’appellativo di ‘Incognito Academico Cosentino’.


1597 Esce la seconda edizione del volgarizzamento del Cantalicio: LE HISTORIE | DE MONSIGNOR | GIO. BATTISTA CANTALICIO, VESCOVO DI | Ciuita di Penna et d’Atri. | DELLE GUERRE FATTE IN ITALIA DA CONSALUO FERRANDO DE AYLAR, DI COR- | DOUA, DETTO IL GRAN CAPITANO | TRADOTTE IN LINGUA TOSCA- | na dall’Incognito Academico Cosentino. | A richiesta di Gio. Maria Bernaudo. | Nuouamente corretta, et ristampata, | IN COSENZA | Per Leonardo Angrisano, e Luigi Castellano, ad istanza di Enrico Bacco, libraro in Napoli. Anche in questa edizione è occultato il nome del traduttore. Una terza edizione apparve a Napoli nel 1607, postuma, ad opera del Carlino e, per la prima volta, vi comparve anche il nome di Sertorio Quattromani (LE HISTORIE | DI MONSIG. | GIO. BATTISTA | CANTALICIO, | VESCOVO D’ATRI, ET CIVITA DI PENNA, | DELLE GUERRE FATTE IN ITALIA DA CONSALVO | Ferrando di Aylar, di Cordoua, detto il gran Capitano, | Tradotte in lingua Toscana dal Signor Sertorio Quattromani, | detto l’Incognito Academico Cosentino. | A RICHIESTA DEL SIG. GIO. MARIA BERNAUDO. | IN NAPOLI, Apresso Gio Giacomo Carlino. 1607. | Ad istanza di Henrico Bacco, alla Libraria dell’Alicorno).


1599-1603 Si trasferisce a Cosenza, dove trascorre gli ultimi anni della sua vita. Al 28 maggio 1603 risale la sua ultima lettera dell’epistolario curato dal Rossi nel 1624.


1603 Il 19 novembre, secondo il De Franco, la data della sua morte. La datazione risale al testamento del Quattromani lasciato nella data appena riferita. Nel testamento vengono elencati tutti i beni del Quattromani, la maggior parte beni librari, ereditati per donazione dalla nipote Lucrezia della Valle.


Manoscritti

a) Città del Vaticano, B.A.V., Reg. Lat. 1602, cart., misc., sec. XVI ex.-XVII, cc. 423, mm. 185x130.

Contiene i seguenti scritti di Sertorio Quattromani: cc. 7r-9r, Sonetto di Ms. della Casa esposto dal Sr. Sertorio Quattromani Achademico Cosentino cc. 9r-12v, Oratione di Marco Catone tradotta dal medesimo S.rio Q.ni cc. 236v-237v, Giuditio di S. Q. sopra alcune stanze di Torquato Tasso

b) Città del Vaticano, B.A.V., Reg. Lat. 1603, cart., misc., sec. XVI ex.-XVII, cc. 574, mm. 190x130.

Contiene i seguenti scritti di Sertorio Quattromani: cc. 19v-22v, Commento a tre sonetti del Casa cc. 22v-23v, Lettera ad Annibal Caro cc. 23v-24r, Lettera a Francesco Mauro c. 24r, Lettera al S. Principe della Scalea c. 28r-v, Lettera a G.B. Ardoino cc. 28v-29r, Lettera a Vincenzo Bombino c. 29r-v, Lettera a F.A. d’Amico c. 30r-v, Lettera a Fabrizio Marotta cc. 31r-35r, Oratione di Marco Catone cc. 49r-50v, Lettera a Gio. Maria Bernaudo cc. 50v-52r, Lettera a G.V. Egidio cc. 52r-54r, Lettera a Vincenzo Bilotta cc. 140r-144v, Parallelo tra il Petrarca et il Casa del Q.ni cc. 147r-157v, Delle metafore cc. 220r-223r, Parallelo tra il Petrarca et il Casa cc. 255r-280v, Poetica di Orazio tradotta da Quattromani (in prosa) cc. 284v-285r, Sentimento del Q.ni della Poet.ca d’Orat.o cc. 285v-306r, La Poetica d’Orat.o volgarizzata da Sartorio Q.ni (in versi) cc. 320r-324r, Oratione di Marco Catone cc. 327r-332r, A Torquato Tasso Il Monta.no Acc.co Cose.no cc. 332r-344v, Delle metafore cc. 426v-427r, Lettera ad Horatio Pellegrino cc. 427r-428r, Lettera a Teseo Sambiase c. 428v, Lettera alla Duchessa (di Nocera?) cc. 428v-429r, Lettera a Teseo Sambiase cc. 430r-431v, Lettera a Teseo Sambiase cc. 431v-433r, Lettera a Teseo Sambiase cc. 433v-434v, Lettera a Teseo Sambiase

c) Città del Vaticano, B.A.V., Reg. Lat. 2020, parte I, misc., sec. XVI, diversi formati. Contiene: c. 231r, Autografo della Lettera al Cardinale Guglielmo Sirleto, 1583.

d) Cosenza, Biblioteca Civica, ms. 20187, cart., sec. XVII ex.-XVIII in., cc. 3r-76v, mm. 265x190; ex libris: “Bibliothecae Marchionis D. Matthaei de Sarno”: Contiene: Istoria della Città di Cosenza | Di Sertorio Quattromani (ora in prima edizione moderna, a cura di Michele Orlando, tesi di dottorato di ricerca in Italianistica, Università di Bari 2006)

e) Cosenza, Biblioteca privata della Famiglia De Bonis, cart., 1889, pp. I-60, mm. 290x200: Contiene: Copia | delle | Lettere Originali | Del Sigr. Sertorio Quattromani | dirette Al Sig.r Giovanni Maria Bernaudo | da una raccolta | (cucite in fascicolo) | Favoritami dal Sigr. Frascritto Bombini | 1889

f) Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Fondo Palatino 1036, cart., sec. XVI ex., cc. 71, mm. 205x150; ex libris: “Vinc[entii] M[ariae] Kar[aphae]”: Contiene: Luoghi difficili del Bembo

g) Napoli, Biblioteca Nazionale, XIII E 50, cart., misc., sec. XVI, cc. 48, diversi formati. Manuscripta autographa P. Summontis et aliorum aetate eius clariorum, p. 431: Contiene: c. 29r, Autografo della Lettera a S. Reski, 1599

h) Roma, Biblioteca Angelica, GG 3 35/2, cart., sec. XVI, cc. 25; rilegato con Gab. Barrii Francicani De Antiquitate et situ Calabriae libri quinque, Romae, Apud Iosephum de Angelis, 1571: Contiene: cc. 1r-24r, Annotationes D.ni Sertorii Quattrimani in Barrium

Stampe

a) LA | PHILOSOPHIA | DI BERARDINO | TELESIO | Ristretta in | brevità, | Et scritta in lingua Toscana dal | Montano Academico | Cosentino. | Alla Eccellenza del Sig. Duca | di Nocera. | Con Licenza de’ Superiori. | Marchio ed. | In Napoli | Appresso Gioseppe Cacchi. 1589

b) AL ILUSTRE | S. Gioan Maria Bernaudo, in app. a LE RIME | Del Sig. Gio. | Batt. Ardoino | Academico Cosentino | In morte della Signora Isabella | Quattromani sua moglie | Con Licenza de’ Superiori. | Marchio ed. | in Napoli | Appresso Gioseppe Cacchi. 1590

c) LE HISTORIE | DE MONSIG. | GIO. BATTISTA | CANTALICIO | VESCOVO DI CIVITA DI PENNA, ET D’ATRI | DELLE GVERRE FATTE IN ITA- | lia da Consaluo Ferrando di Aylar, di Cor- | doua, detto il gran Capitano | TRADOTTE IN LINGUA TOSCANA | dall’Incognito Academico Cosentino: | A RICHIESTA DI GIO. MARIA BERNAVDO. | IN COSENZA. | Per Luigi Castellano. 1595

d) LE HISTORIE | DE MONSIGNOR | GIO. BATTISTA CANTALICIO, VESCOVO DI | Ciuita di Penna et d’Atri. | DELLE GUERRE FATTE IN ITALIA DA CONSALUO FERRANDO DE AYLAR, DI COR- | DOUA, DETTO IL GRAN CAPITANO | TRADOTTE IN LINGUA TOSCA- | na dall’Incognito Academico Cosentino. | A richiesta di Gio. Maria Bernaudo. | Nuouamente corretta, et ristampata, | IN COSENZA | Per Leonardo Angrisano, e Luigi Castellano, ad istanza di Enrico Bacco, libraro in Napoli. 1597

e) LE HISTORIE | DI MONSIG. | GIO. BATTISTA | CANTALICIO, | VESCOVO D’ATRI, ET CIVITA DI PENNA, | DELLE GUERRE FATTE IN ITALIA DA CONSALVO | Ferrando di Aylar, di Cordoua, detto il gran Capitano, | Tradotte in lingua Toscana dal Signor Sertorio Quattromani, | detto l’Incognito Academico Cosentino. | A RICHIESTA DEL SIG. GIO. MARIA BERNAUDO. | IN NAPOLI, Apresso Gio Giacomo Carlino. 1607. | Ad istanza di Henrico Bacco, alla Libraria dell’Alicorno

f) RIME | DI MONS. | GIO. DELLA CASA. | sposte dal Signor | SERTORIO | QUATTRIMANO, | Fregio | In Napoli, Appresso Lazaro Scoriggio. 1616

g) LETTERE | DI SERTORIO | QUATTROMANI | Gentil’huomo, & Academico Cosentino. | DIVISE IN DUE LIBRI. | Et la tradottione del Quarto dell’Eneide di Virgilio | del medesimo Auttore. | All’Illustrissimo, & Eccellentissimo Signor | MARCHESE DELLA VALLE, & c. | Stemma | In Napoli, Per Lazzaro Scoriggio. 1624

h) DI | SERTORIO | QUATTROMANI | Gentilhuomo & Accademico | Cosentino | Lettere diverse. | Il IV libro di Vergilio in verso Toscano. | Trattato della Metafora. | Parafrasi Toscana della Poetica di Orazio. | Traduzione della medesima Poetica in verso | Toscano. | Alcune annotazioni sopra di essa. | Alcune poesie Toscane, e Latine | Fregio | In Napoli, MDCCXIV | Nella Stamperia di Felice Mosca | Con Licenza de’ Superiori. 1714

i) Gabrielis Barrii Francicani: De Antiquitate et situ Calabriae libri quinque, nunc primum ex authographo restitutos ac per capita distributi. Prolegomena, Additiones, et Notae. Quibus accesserunt animadversiones Sertorii Quattrimani patricii consentini, Romae, ex Typographia S. Michaelis ad Ripam Sumptibus Hieronymi Mainardi Superiorum permissu. 1737

j) Sertorio Quattromani, Scritti vari, editi per la prima volta in Napoli nel MDCCXIV da Matteo Egizio ed ora riveduti, riordinati e ripubblicati in più nitida edizione da Luigi Stocchi, Castrovillari, Dalla Tipografia del Calabrese, 1883.

Bibliografia su Sertorio Quattromani e sull’Accademia Cosentina

vd. la voce Accademia Cosentina[1]


• Accattatis L., Le biografie degli uomini illustri delle Calabrie, Cosenza 1869-1877, vol. II, p. 87 • Addizioni copiose di Leonardo Nicodemi alla Biblioteca Napolitana del Dottor Nicolò Toppi, Napoli 1683 • Altamura A., Noterelle sul Cinquecento calabrese, in «Archivio Storico per la Calabria e la Lucania», XIX, 1950, pp. 54-57 • Andreotti D., Storia dei cosentini (Napoli 1869-1874), a cura di S. Di Bella, Cosenza 1978, pp. 137-154, 217-230, 304-311 • Biografia degli uomini illustri del Regno di Napoli, redatta da G. Terracina, Napoli, Nicola Gervasi, 1757 • Borrelli A., “Scienza” e “scienza della letteratura” in S. Quattromani, in Bernardino Telesio e la cultura napoletana, a cura di R. Sirri e M. Torrini, Napoli 1992, pp. 271-296 • Borsetto L., La “Poetica d’Horatio” tradotta. Contributo alla studio della ricezione oraziana tra Rinascimento e Barocco, in Orazio e la letteratura italiana, Roma 1994, pp. 188-193 • Ead., Quattromani Sertorio, in Enciclopedia oraziana, III, 1998, p. 447 • Ead., “Pulzelle” e “Femine di mondo”. L’epistolario postumo di S. Quattromani, in Alla lettera. Teorie e pratiche epistolari dai Greci al Novecento, a cura di A. Chemello, Milano 1998, pp. 143-171 • Capacius I.C., Illustrium mulierum et illustrium litteris virorum Elogia, Neapoli, I.I. Carlinus & C. Vitale, 1608, pp. 328-329 • Chioccarello B., De illustribiis scriptoribus Regni Neapolitani (1642), B.N.N., ms. XIV A 28, cc. 198v-199r • Cornacchioli T., Nobili, borghesi e intellettuali nella Cosenza del Quattrocento, Cosenza 1985 • Cozzetto F., Aspetti della vita e inventano della biblioteca di S. Quattromani attraverso un documento cosentino del Seicento, in «Periferia», 27 (1986), pp. 31-53 • Crupi P., Storia della letteratura calabrese. Autori e Testi, II, Cosenza 1994, pp. 15-22, 25-59, 209-251 • De Franco L., Filosofia e scienza in Calabria nei secoli XV e XVII, Cosenza, pp. 63-64, 123-127 • De Franco L., La biblioteca di un letterato del tardo Rinascimento: S. Quattromani, in «Annali dell’Istituto Universitario Orientale», XXXVIII (1996), pp. 49-77 • De Frede C., I libri di un letterato calabrese del Cinquecento (S. Quattromani, 1541-1603), Napoli 1999 • De Frede C., Un letterato del tardo Cinquecento e i suoi libri (S. Quattromani, 1541-1603), in «Atti dell’Accademia Pontaniana», n.s., XLVI (1997/1998), pp. 119-129 • De Seta P., L’Accademia Cosentina, Cosenza 1965 • Debenedetti S., Gli studi provenzali in Italia nel Cinquecento, Torino 1911, pp. 17, 38, 180-181, 267 • Egizio M., Vita di Sertorio Quattromani Gentiluomo, & Accademico Cosentino, Napoli 1714 (rist. in S. Quattromani, Scritti vari, editi per la prima volta in Napoli nel MDCCXIV da Matteo Egizio ed ora riveduti, riordinati e ripubblicati in più nitida edizione da Luigi Stocchi, Dalla Tipografia del Calabrese, Castrovillari 1883, pp. 17-56) • Ferroni G.-Quondam A., La “locuzione artficiosa”, teoria ed esperienza della lirica a Napoli nell’età del Manierismo, Roma 1973, pp. 149-164 • Filice E.E., Sertorio Quattromani. Accademico cosentino, Cosenza 1974 • Fratta A., Il “Ristretto” di S. Quattromani nell’ambito delle traduzioni scientifico-filosofiche del secondo Cinquecento, in Bernardino Telesio e la cultura napoletana, a cura di R. Sirri e M. Torrini, Napoli 1992, pp. 297-314 • Giustiniani L., Biblioteca storica e topografica del Regno di Napoli, Napoli 1793, p. 24 • Gorni G., Un commento inedito alle “Rime” del Bembo da attribuire a S. Quattromani, in «Schifanoia. Notizie dell’Istituto di Studi Rinascimentali di Ferrara», 15-16 (1995), pp. 121-132 • Lattari F., Nuove notizie su S. Quattromani, in Stocchi, cit., pp. 369-374 • Lombardi A., Discorsi accademici, Cosenza 1836, pp. 1-7 • Lupi F.W., S. Quattromani interprete di Tasso, in Torquato Tasso quattrocento anni dopo, a cura di A. Daniele e F.W. Lupi, Soveria Mannelli 1997, pp. 91-113 • Mango F., Gli amori del Quattromani, in Note letterarie, Palermo 1894, pp. 36-45 • Meliadò R., Sertorio Quattromani, Reggio Calabria 1969 • Napolillo V., La poetessa Lucrezia della Valle e il disegno culturale di S. Quattromani, in «Calabria Letteraria», XLV (1997), pp. 33-36 • Id., Fabrizio della Valle nelle lettere e nel profilo storico del Quattromani, in «Calabria Letteraria», XLV (1997), pp. 82-84 • Id., Aulo Giano Parrasio e l’Accademia Cosentina, in «Atti dell’Accademia Cosentina», 1993-1994, pp. 223-238 • Protetty A., La critica e le lettere di S. Quattromani, Catanzaro 1908 • Quattromani S., Scritti, a cura di F. Walter Lupi, Rende 1999 • Spiriti S., Memorie degli scrittori cosentini, Muzi, Napoli 1750 (ora in rist. anast., Bologna 1970), pp. 7-13 • Tancredi G., Sertorio Quattromani (umanista e critico). Appunti per una monografia, Siracusa 1899 • Toppi N., Biblioteca napoletana et apparato a gli huomini illustri in lettere di Napoli e del Regno [...], Napoli 1678, pp. 229-33 • Troilo E., Sertorio Quattromani, introduzione a Montano Accademico Cosentino (S. Quattromani), La filosofia di B. Telesio, Bari 1914 • Walter Lupi F., Telesio, Della Casa e Quattromani, in «Quaderni del ‘Rendano’», II, 3 (1988), pp. 81-85 • Zangari D., Di un manoscritto inedito di S. Quattromani e delle sue relazioni col Tasso, in «La Cultura Calabrese», 1930, pp. 1-25 • Zavarrone A., Bibliotheca calabra, Neapoli, J. de Simone, 1753 (rist. anast., Bologna 1967), pp. 112-113

Collegamenti esterni