Baia delle Isole
La baia delle Isole (Bay of Islands in inglese) si trova nella regione di Northland nel nord dell'Isola del Nord della Nuova Zelanda. Situata a circa 60 km a nord-ovest di Whangarei, è prossima al punto più settentrionale dell'isola, il capo Reinga. È una delle destinazioni turistiche più popolari della Nuova Zelanda, rinomata per la pesca e la navigazione a vela.
Baia delle Isole | |
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Parte di | Oceano Pacifico |
Stato | Nuova Zelanda |
Coordinate | 35°12′S 174°10′E |
Geografia
modificaLa baia, di forma irregolare, è un sistema di valli sommerse largo circa 16 km che costiuisce un ottimo porto naturale. Contiene 144 isole,[1] di cui la più grande è Urupukapuka, e numerose altre penisole e insenature. Le tre più grandi insenature sono Waikare Inlet nella parte meridionale della baia e della baia di Kerikeri e della baia di Te Puna (Mangonui) nel suo nord-ovest. La penisola di Purerua, a nord della baia di Te Puna, separa la parte nord-occidentale della baia dall'oceano Pacifico, mentre la penisola di capo Brett si protende per 10 km nell'oceano all'estremità orientale della baia. La città più grande della baia è Kerikeri, seguita da Paihia. Il piccolo centro di Russell si trova invece sul limitare di una breve penisola che si protende nella baia da sud-est.
Storia
modificaIl primo europeo a visitare la regione fu il capitano James Cook, che diede alla baia il nome di baia delle Isole nel 1769.
È in questa stessa baia che il navigatore francese Marc-Joseph Marion Dufresne fu ucciso e mangiato dai nativi nel 1772.
Charles Darwin, a bordo del Beagle comandato dal Capitano Fitzroy, vi arriva il 21 dicembre 1835 e racconta la sua breve permanenza nella regione nel Diary of the Voyage of HMS Beagle.
È la prima regione della Nuova Zelanda ad essere colonizzata dagli europei. I balenieri arrivarono alla fine del XVII secolo e i primi missionari nel 1814. Il primo bambino europeo nato in Nuova Zelanda, Thomas King, nacque a Oihi Bay nella baia delle Isole.
Note
modifica- ^ (EN) Elizabeth F. Hartel, Rochelle Constantine e Leigh G. Torres, Changes in habitat use patterns by bottlenose dolphins over a 10-year period render static management boundaries ineffective: CHANGES IN HABITAT USE RENDER MANAGEMENT BOUNDARIES INEFFECTIVE, in Aquatic Conservation: Marine and Freshwater Ecosystems, vol. 25, n. 5, 2015-10, pp. 701–711, DOI:10.1002/aqc.2465. URL consultato il 24 aprile 2019.
Altri progetti
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