Bellano
Bellano (Belàan in dialetto comasco[5], pronuncia fonetica IPA: /beˈlãː/), è un comune italiano di 3 490 abitanti della provincia di Lecco in Lombardia, situato sulla sponda orientale del Lago di Como. Confina a nord col comune di Dervio, a est con i comuni di Valvarrone e di Casargo, a sud con i comuni di Taceno, Parlasco e Perledo, mentre a ovest è interamente bagnato dal lago di Como.
Bellano comune | |
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Scorcio dell'abitato in riva al lago | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Provincia | Lecco |
Amministrazione | |
Sindaco | Antonio Rusconi (lista civica Bellano guarda avanti) dal 5-6-2016 |
Territorio | |
Coordinate | 46°02′35.52″N 9°18′21.96″E |
Altitudine | 202 m s.l.m. |
Superficie | 22,03 km² |
Abitanti | 3 490[2] (01-01-2020) |
Densità | 158,42 ab./km² |
Frazioni | Biosio, Bonzeno, Costa, Gora, Grabbia, Lezzeno, Ombriaco, Oro, Pegnino, Pendaglio, Pennaso, Pernice, Ponte Oro, Pradello, Rivalba, Valletta, Verginate[1], Vendrogno (Busé, Camaggiore, Inesio, Mornico, Mosnico, Noceno, Sanico, Comasira) |
Comuni confinanti | Casargo, Dervio, Parlasco, Perledo, San Siro (CO), Taceno, Valvarrone |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 23822 |
Prefisso | 0341 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 097008 |
Cod. catastale | A745 |
Targa | LC |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[3] |
Cl. climatica | zona E, 2 220 GG[4] |
Nome abitanti | bellanesi |
Patrono | santi Nazaro e Celso |
Giorno festivo | 28 luglio |
Cartografia | |
Posizione del comune di Bellano | |
Sito istituzionale | |
Geografia fisica
modificaClima
modificaStoria
modificaIl territorio di Bellano era forse già abitato in epoca romana. Nel secolo scorso furono frequenti i ritrovamenti di sepolture d'età romana. In questo periodo storico era attraversato dalla via Spluga, strada romana che collegava Milano con il passo dello Spluga.[6]
Nel 905,[7] ma con probabilità già da alcuni secoli, la città era di proprietà dell'arcivescovo di Milano, che vi aveva fissata una sua residenza da cui amministrava la giustizia civile.[8]
Stando a quanto riferisce un documento d'archivio, conservato nel monastero milanese di Sant'Ambrogio, nell'anno 905 si sarebbe tenuto un processo nel quale l'arcivescovo Andrea da Cantiano avrebbe fatto da giudice in una disputa che vedeva contrapposti gli abitanti di Limonta all'abate dello stesso monastero, e durante il processo lo stesso arcivescovo avrebbe risieduto nell' «aula solarii Curtis sancti Ambrosii, que Belano dicitur sita iuxta laco comense»,[9] ossia nel «soleggiato palazzo della corte di Sant'Ambrogio che è detta Belano, sita presso il lago comense».
Si è molto discusso sull'origine della Pieve, forse già del VII secolo, vista anche l'antichità della titolazione ai santi Nazaro e Celso, ai quali poi si aggiunse san Giorgio. Ad ogni modo, la Pieve di Bellano è menzionata nel Liber Notitiae Sanctorum Mediolani[10] di Goffredo da Bussero.
Passata come la Valsassina sotto il controllo dei Torriani, venne poi non senza contrasto in possesso dei Visconti dalla fine del Duecento, e dal 1370 godette del diritto di formulare i propri Statuti. La città tre-quattrocentesca rivestiva una posizione di rilievo nel Lario: le mura[11], il Pretorio, la vecchia Parrocchiale presso il Pioverna, i numerosi palazzi, la precocità dell'insegnamento (scuole grammaticales sono attestate dal 1417) conferivano a Bellano notevole prestigio, che spiega sia la frequenza dei saccheggi (celebre quello veneziano del 1447), terminati nel 1454 con la pace di Lodi[12], sia le resistenze ai tentativi d'infeudazione (nel 1467 ai Rusca, nel 1471 a Lorenzo da Pesaro), fino all'assegnazione nel 1480 del Contado della Riviera con Bellano, Mandello del Lario e Varenna, e l'anno successivo si aggiunsero Dervio, Corenno e Monte Introzzo[13], a Pietro II Dal Verme, conte di Bobbio, Voghera, Castel San Giovanni e tutta la val Tidone, Pieve di Incino e Valsassina, che muore avvelenato dalla moglie nel 1485, e il feudo viene assegnato a Chiara Sforza, figlia di Galeazzo Maria Sforza, vedova Dal Verme. Nonostante le frequenti espropriazioni e i danni (distruzione delle mura per volontà del Medeghino[12], nel 1531[14]), la Sforza seppe mantenere il controllo della situazione fino alla morte (1530), mentre nel 1533 i suoi eredi Fregoso preferirono cedere Bellano e gli altri feudi agli Sfondrati. Notiamo con interesse come proprio gli anni 1520-1530, tumultuosi e spesso drammatici, videro in Bellano una notevole fioritura d'arte, ben testimoniata nella fabbrica della Parrocchiale.
Dal 1533 al 1788 la città fu parte importante del feudo Sfondrati della Riviera, pur subendo dure prove come le pestilenze del 1576-1577 e 1630 e i saccheggi Montalto (1629) e Rhoan (1634). Con la morte dell'ultimo Sfondrati, nel 1788 Bellano ritornò a essere proprietà demaniale del Ducato di Milano.[12]
Il 1º gennaio 2020 ha incorporato il territorio del comune di Vendrogno.
A novembre 2021 entra a far parte del circuito de I borghi più belli d'Italia.
Simboli
modificaLo stemma comunale è stato concesso con decreto del presidente della Repubblica del 30 settembre 2021[15], il quale ha "aggiornato" la precedente concessione, avvenuta con decreto del capo del Governo del 6 dicembre 1928[16]:
«Interzato in mantello ricurvo, nel PRIMO: d'azzurro, alla torre di rosso merlata alla ghibellina di due pezzi, murata di nero, aperta e finestrata di un pezzo, dello stesso, cimata da una corona di alloro al naturale, fondata su una pianura di verde ed accostata dalle lettere maiuscole di nero A e N; nel SECONDO: campo di cielo, alla barca con vela al naturale, navigante su un mare d'argento e d'azzurro; nel TERZO: d'argento, al biscione di verde, coronato d'oro, ondeggiante in palo, ingollante a metà un bambino ignudo di carnagione, capelluto di castano al naturale ed accostato dalle lettere maiuscole di nero I e O. Al capo di rosso, caricato da un giglio d’oro. Ornamenti esteriori da Comune»
Gli elementi costitutivi dello stemma, presenti fin dal 1928, sono i simboli di due importanti famiglie gentilizie legate al territorio, i Della Torre o Torriani (una torre con le iniziali A e N) e i Visconti (un biscione con le lettere I e O, iniziali di Ioannes, ovvero l'arcivescovo di Milano Giovanni Visconti); all'interno della "mantellatura" costituita dai suddetti emblemi, l'effigie della nave che fende i flutti evoca la posizione della cittadina di Bellano, sulle sponde del lago di Como. Il decreto presidenziale del 2021 ha aggiunto al disegno il capo rosso col giglio d'oro, che riprende lo stemma del soppresso comune di Vendrogno.
Il gonfalone è un drappo di azzurro caricato dell'arma comunale; originariamente concesso con regio decreto del 22 febbraio 1934[16][17], è stato a sua volta modificato nel rispetto del già citato D.P.R. del 30 settembre 2021.[15]
Monumenti e luoghi d'interesse
modificaArchitetture religiose
modifica- La chiesa dei Santi Nazaro e Celso[18] risalente al 1348, riconosciuta come monumento nazionale è una costruzione in stile tardo romanico, notevolmente restaurata; all'esterno, sulla facciata, il rosone presenta una pregevole cornice di grandi dimensioni; tra il portale e il rosone è situata una edicola gotica impreziosita da una statua di Sant'Ambrogio oggi locata all'interno. All'interno sono presenti molti affreschi risalenti al XVI secolo.[19]
- La chiesa di Santa Marta[20] edificata nel sec. XIV, conserva al suo interno il gruppo ligneo del 1500 di Giovanni Angelo Del Maino con nove figure raffiguranti la deposizione.
- La chiesa di San Grato nella frazione di Vendrogno.
- La chiesa di Sant'Andrea (XIII-XVII secolo),[21] nella frazione Bonzeno,[22] citata nel Liber Notitiae Sanctorum Mediolani[10].
- Il santuario della Madonna delle Lacrime[23] (1690-1704), in località Lezzeno[24] e in stile barocco, venne eretto in seguito a un presunto evento miracoloso di lacrimazione di sangue[25] da parte di un'icona mariana.[24] Secondo la tradizione, l'episodio sarebbe avvenuto il 6 agosto 1688[26].[24] Esattamente due anni dopo ci sarebbe stata la posa della prima pietra del santuario, completato agl'inizi del 1704 e consacrato nel 1896 da Andrea Carlo Ferrari.[27] Il 6 agosto 1938, Alfredo Ildefonso Schuster dotò l'effigie di una corona.[27] All'interno del Santuario trova inoltre posto una pala d'altare raffigurante una Gloria di San Giuseppe (XVII secolo)[24].
- L'oratorio dei Santi Bernardino e Sebastiano (XV secolo),[28] in località Ombriaco,[29] citata negli atti della visita pastorale di Feliciano Ninguarda.[24]
- L'oratorio di San Rocco[30], nei pressi del cimitero , piccola chiesa definita «molto bella et aerosa» da Paride Cattaneo della Torre.[31]
- La ex chiesa di San Nicolao[32], già attestata come sede di Umiliati[33] fin dagli anni 1295-1298, situata dove un tempo si trovava una mulattiera che conduceva in Valsassina.[31]
- La chiesa di San Gottardo, in località Oro[24]
- La chiesa di San Carlo, in località Pradello[24][34]
- La chiesa di San Domenico, in località Pendaglio[24]
- La chiesa di San Francesco da Paola, in località Biosio[24]
Architetture civili e militari
modifica- Porta fortificata di Novareno (XVI-XVII secolo)[35]
- Villa Bertarini (1890)[36]
- Villa Virginia[37]
- Ex-cotonificio Cantoni (1898)[38]
- Istituto Vitali (1922-1924)[39]
- Scuola elementare Tommaso Grossi (1933-1938)[40]
Altro
modifica- Monumento a Tommaso Grossi[12], opera di Antonio Tantardini, inaugurata il 10 settembre 1876.[41]
- Monumento a Sigismondo Boldoni[12], opera dello scultore Branca inaugurata l'11 settembre 1898.[42]
Aree naturali
modifica- Orrido di Bellano, forra presente nel comune.
Società
modificaIl primo consiglio comunale fu eletto nel 1821.
Evoluzione demografica
modificaAbitanti censiti[43]
Etnie e minoranze straniere
modificaAl 1º gennaio 2019 gli stranieri residenti nel comune erano 156, ovvero il % della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti[44]:
Tradizioni e folclore
modificaPesa vegia
modificaLa Pesa vegia è un appuntamento delle festività natalizie, una manifestazione con alle spalle oltre 400 anni di storia che ogni anno il 5 gennaio si ripresenta ai suoi visitatori. Molte sono le leggende e le ipotesi sorte negli anni intorno alla nascita di questa manifestazione. Dal lavoro di ricerca svolto recentemente da Antonio Rusconi (e sfociato nella pubblicazione del libro Pesa Vegia tra leggenda e realtà), viene documentata come più verosimile una datazione intorno al 1605, anno in cui vi fu l'emanazione di una grida, a cura del Governatore Pedro Acevedo, Conte di Fuentes, che annullava una precedente sua riforma del 1604 e ripristinava in uso le vecchie unità di misura (da qui il nome Pesa vegia).
I bellanesi festeggiano questo evento ogni anno da 4 secoli, anche in tempo di guerre e privazioni, inscenando il corteo dei Re magi, la corsa delle Pese per le vie del paese e il falò sul molo. Negli anni molti sono stati i cambiamenti e le innovazioni nel modo di festeggiare la lieta novella. E vengono così alla luce nel secondo Novecento il governatore e la lettura dell’editto dal balcone del municipio, il presepe vivente, il castello di re Erode e altro ancora.
Economia
modificaAttuale località turistica,[45][46] da almeno il Trecento[47] fino agli anni 1930[48] Bellano fu un territorio ricco di vigneti. Vini tipici di Bellano erano il cosiddetto claretto (un bianco), il cosiddetto vin del tecc (una sorta di Marsala) e il vino di paglia (ottenuto facendo fermentare uva passa sulla paglia).[48]
Nel Cinquecento erano documentate attività di contrabbando sia nel territorio bellanese che in quello di Varenna.[47]
Tra la metà dell'Ottocento e gl'inizi del Novecento erano inoltre attivi molti opifici, in numero tale da rendere Bellano uno dei più fiorenti centri industriali del Lario dopo Como e Lecco.[49] Tra le più fiorenti attività industriali presenti sul territorio bellanese figurava il Cotonificio Cantoni.
Infrastrutture e trasporti
modificaFerrovie
modificaIl comune dispone di una stazione ferroviaria posta sulla ferrovia Tirano-Lecco. La stazione è servita dai treni regionali in servizio sulla tratta da Sondrio a Lecco, e dai RegioExpress in servizio sulla tratta da Tirano a Milano.
Navigazione
modificaBellano dispone di un ormeggio servito dalle imbarcazioni della navigazione pubblica sul lago di Como.
Amministrazione
modificaPeriodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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24 aprile 1995 | 14 giugno 1999 | Riccardo Tanghetti | lista civica | sindaco | |
14 giugno 1999 | 14 giugno 2004 | Sandro Cariboni | lista civica | sindaco | |
14 giugno 2004 | 8 giugno 2009 | Sandro Cariboni | lista civica | sindaco | |
8 giugno 2009 | 16 maggio 2011 | Pierluigi Vitali | lista civica | sindaco | |
16 maggio 2011 | 5 giugno 2016 | Roberto Santalucia | lista civica "Bellano bella" | sindaco | |
5 giugno 2016 | in carica | Antonio Rusconi | lista civica "Bellano guarda avanti!" | sindaco |
Galleria d'immagini
modifica-
San Nazaro e Celso
-
Vista lago
-
Il porticciolo
Note
modifica- ^ Comune di Bellano - Statuto.
- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 1º gennaio 2020.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Aondio et al., p. 214.
- ^ Storia, su Comune di Bellano.
- ^ Zastrow, p. 30.
- ^ Zastrow, p. 42.
- ^ Brivio, p. 170.
- ^ a b Brivio, p. 172.
- ^ Belloni et al., p. 23.
- ^ a b c d e Borghese, pp. 93-95.
- ^ Adami, p. 67.
- ^ Brivio, p. 166.
- ^ a b Bellano, su Governo italiano, Ufficio Onorificenze e Araldica.
- ^ a b Bellano, su Archivio Centrale dello Stato.
- ^ Bozzetto del gonfalone del Comune di Bellano., su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 6 settembre 2024.
- ^ Chiesa dei SS. Nazaro e Celso - complesso, Piazza di S. Giorgio - Bellano (LC), su Architetture – Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 28 aprile 2021.
- ^ Tesori d'Italia, Selezione dal Reader's Digest, Milano, 1975, p. 42.
- ^ Chiesa di S. Marta - complesso, Piazza Santa Marta - Bellano (LC), su Architetture – Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 28 aprile 2021.
- ^ Chiesa di S. Andrea, Strada di S. Andrea - Bellano (LC), su Architetture – Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 28 aprile 2021.
- ^ Brivio, p. 219.
- ^ Santuario della Madonna delle Lacrime - complesso, Strada alla Madonna - Bellano (LC), su Architetture – Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 28 aprile 2021.
- ^ a b c d e f g h i Brivio, p. 191.
- ^ Brivio, p. 210.
- ^ Cammilleri, p. 389.
- ^ a b Brivio, p. 192.
- ^ Oratorio dei SS. Bernardino e Sebastiano, Strada da San Rocco - Bellano (LC), su Architetture – Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 28 aprile 2021.
- ^ Brivio, p. 209.
- ^ Oratorio di S. Rocco, Via S. Rocco - Bellano (LC), su Architetture – Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 28 aprile 2021.
- ^ a b Brivio, p. 194.
- ^ Chiesa di S. Nicolao (ex), Vicolo S. Nicolao - Bellano (LC), su Architetture – Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 28 aprile 2021.
- ^ Brivio, p. 178.
- ^ Brivio, p. 214.
- ^ Porta di Novareno, via Plinio, 0 (P) - Bellano (LC), su Architetture – Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 28 aprile 2021.
- ^ Villa Bertarini - complesso, Via XX Settembre - Bellano (LC), su Architetture – Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 28 aprile 2021.
- ^ Villa Virginia, Via per Colico, 11 - Bellano (LC), su Architetture – Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 28 aprile 2021.
- ^ Cotonificio Cantoni (ex) - complesso, Via Roma - Bellano (LC), su Architetture – Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 28 aprile 2021.
- ^ Istituto Mons. Luigi Vitali, Via XX Settembre, 9 - Bellano (LC), su Architetture – Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 28 aprile 2021.
- ^ Scuola materna Tommaso Grossi, Via Martiri Libertà, 18 - Bellano (LC), su Architetture – Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 28 aprile 2021.
- ^ Brivio, p. 182.
- ^ Brivio, p. 183.
- ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it. - ^ Cittadini Stranieri 2019 - Bellano (LC), su Tuttitalia.it. URL consultato il 15 gennaio 2020.
- ^ Bellano, su in-Lombardia: Sito Ufficiale del Turismo della Regione Lombardia. URL consultato il 26 luglio 2023.
- ^ BELLANO – TURISMO « PROLOCO LARIO ORIENTALE, su prolocolario.it. URL consultato il 26 luglio 2023.
- ^ a b Brivio, p. 216.
- ^ a b Brivio, p. 224.
- ^ Brivio, pp. 225-226.
Bibliografia
modifica- Enrico Casanova, Dizionario feudale delle provincie componenti l'antico stato di Milano all'epoca della cessazione del sistema feudale, Firenze, 1904, pp. 79-80.
- Amanzio Aondio e Felice Bassani (a cura di), Dialetto da salvare, Oggiono, Cattaneo Editore, 1983.
- Dino Brivio, Bellano, in Itinerari lecchesi sul lago della 36, Lecco, Stampa Grafiche Stefanoni, Edizione della Banca popolare di Lecco, 1984, pp. 165-226.
- Luigi Mario Belloni, Renato Besana e Oleg Zastrow, Castelli basiliche e ville - Tesori architettonici lariani nel tempo, a cura di Alberto Longatti, Como - Lecco, La Provincia S.p.A. Editoriale, 1991.
- Annalisa Borghese, Bellano, in Il territorio lariano e i suoi comuni, Milano, Editoriale del Drago, 1992, pp. 93-95.
- Oleg Zastrow, Sant'Ambrogio - Immagini tra Lario e Brianza, Oggiono, Cattaneo Editore, 1997.
- Angelo Borghi, Il lago di Lecco e le valli, Lecco, Cattaneo Paolo Grafiche, 1999, pp. 185-196, ISBN 8886509375.
- Rino Cammilleri, Tutti i giorni con Maria, calendario delle apparizioni, Milano, Edizioni Ares, 2020, ISBN 978-88-815-59-367.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikiquote contiene citazioni di o su Bellano
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Bellano
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Bellano
Collegamenti esterni
modifica- Bellano, su LombardiaBeniCulturali, Regione Lombardia.
- Bellano - LarioOrientale.eu, su larioorientale.eu. URL consultato il 17 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 15 novembre 2012).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 147024263 · LCCN (EN) nr94013271 · J9U (EN, HE) 987007540466605171 |
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