Nella stagione 1990-91 i rossoblù terminano all'ultimo posto in campionato, retrocedendo così in seconda serie.[1] Al terzo anno di Serie A il Bologna paga a caro prezzo la crisi societaria, il presidente Gino Corioni vorrebbe cedere la società, il tecnico delle scorse stagioni Gigi Maifredi passa alla Juventus, portandosi appresso lo stopper Marco De Marchi. Al Bologna si parte con il professor Franco Scoglio in panchina, ma con cinque sconfitte nelle prime sei giornate in campionato e conseguente ultimo posto in classifica, viene sollevato dall'incarico il tecnico, sostituito da Luigi Radice. È un Bologna comunque fragile in difesa, mentre in attacco il turco svizzero Kubilay Türkyilmaz trova spesso la via della rete, ne realizza 10 in stagione, mentre l'ungherese Lajos Détári ha buone fiammate, ma si dimostra spesso discontinuo. Al termine del girone di andata il Bologna è terz'ultimo con 12 punti. Nel girone di ritorno arriva il peggio, con soli 6 punti ottenuti, la squadra rossoblù si piazza all'ultimo posto con 18 punti, retrocedendo in Serie B con il Cesena, il Pisa e il Lecce. Si tratta del peggior risultato di sempre nella storia del Bologna. Una stagione per certi versi strana e amara, che lascia nell'animo la convinzione di una rosa che avrebbe potuto e dovuto salvarsi, lo dimostra il percorso da applausi in Coppa UEFA e anche il discreto percorso in Coppa Italia che in primavera, gli ha fatto sfiorare le semifinali in entrambe le manifestazioni.
Le maglie adottate per la stagione 1990-1991 sono a cinque strisce verticali rossoblù, pantaloncini bianchi e calzettoni blu. La divisa di riserva è bianca con due sottili strisce orizzontali rossa e blu. Lo sponsor della stagione è Mercatone Uno e lo sponsor tecnico Uhlsport.[2]