Brusino Arsizio
Brusino Arsizio (in dialetto ticinese Brüsìn) è un comune svizzero del Canton Ticino, nel Circolo Ceresio del distretto di Lugano.
Brusino Arsizio comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Svizzera |
Cantone | Ticino |
Distretto | Lugano |
Amministrazione | |
Lingue ufficiali | Italiano |
Territorio | |
Coordinate | 45°55′35″N 8°56′12″E |
Altitudine | 279 e 551 m s.l.m. |
Superficie | 4,15 km² |
Abitanti | 465 (2019) |
Densità | 112,05 ab./km² |
Frazioni | Finate, Serpiano |
Comuni confinanti | Mendrisio, Porto Ceresio (IT-VA), Riva San Vitale |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 6827 |
Prefisso | 091 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice OFS | 5160 |
Targa | TI |
Circolo | Ceresio |
Cartografia | |
Sito istituzionale | |
Geografia fisica
modificaBrusino Arsizio è situato ai piedi del versante settentrionale del Monte San Giorgio sul Lago di Lugano[1] a 276 m sul livello del mare.
Il comune ha un'area di 4.15 km²[2] di cui 0.13 km² (3.1% del territorio) è usato per scopi agricoli, 3.64 km² (87.7% del territorio) è coperto da foresta, 0.38 km² (9.2% del territorio) è coperto da edifici e strade[3].
Il centro abitato è collocato sulla strada che va da punta di Poiana (in Riva San Vitale) lungo il lago fino al confine italiano e a Porto Ceresio e si sviluppa sul terreno sedimentario creato dal Rio Molino che nasce sul Monte San Giorgio e sfocia a Brusino Arsizio.
Una funivia conduce dal quartiere "Terniciolo" a Serpiano (650 m sul livello del mare). Questa frazione di Brusino Arsizio è raggiungibile a piedi o su strada via Mendrisiotto (Rancate-Besazio-Meride-Serpiano).
Origine del nome
modificaIl toponimo di Brusino Arsizio sembra derivare dal celtico Brux (roveto) e Arx (torre) per cui il nome dovrebbe significare “Torre dei rovi”[4]; Carlo Salvioni accosta questo nome a quello di Busto Arsizio con riferimento all'ardere (italiano arsiccio) e al bruciare[5][6] e infatti lo stemma comunale riproduce appunto una torre in fiamme.
Storia
modificaIl villaggio è stato abitato sin dall'epoca romana e lo documenta una tomba romana[7] ritrovata nel 1970.
Il comune viene menzionato per la prima volta nel 1167 come Bruxia[8] in un documento di vendita (Carta venditionis), ora depositato nell’Archivio di Stato di Milano, in cui un certo Pietro Bos vendeva un terreno a Lanfranco di Campione[7][9].
Nell'VIII secolo gli eredi longobardi di Totone di Campione, definiti anche Totonidi, possedevano dei terreni nel villaggio mentre, intorno al 1227, il monastero di Sant'Ambrogio a Milano vi acquistò delle proprietà[7][8].
Dovette inoltre esistere qui una torre o altra opera fortificata, come ricorda anche il nome del comune, collegata con le fortificazioni di Campione da cui il villaggio dipese come terra vicanale e infatti nel 1671 venne menzionato come Castrum Brugini Arsitij[7][8].
Quindi il villaggio anticamente si chiamava Castello di Brugino o Brusin Castelletto[7][10] ma oggi del castello o torre non rimane traccia anche se parte del vecchio nucleo porta il nome di "contrada Torascia"[10].
Il vescovo di Como con una sentenza del 28 marzo 1508 separò la chiesa parrocchiale di San Michele (culto legato alla monarchia longobarda) dalla matrice di Riva San Vitale[8]. Questo consentì lo sviluppo di una tradizione religiosa indipendente e il 28 marzo 1569 nacque anche una Confraternita dedicata al Santissimo Sacramento per volere di papa Pio V[7].
Il 23 febbraio 1798 si andò formando la Repubblica indipendente di Riva San Vitale e un distaccamento di Cisalpini giunse a Brusino da Porto Ceresio per farsi trasportare in barca all’altra sponda del lago al fine di raggiungere Lugano a piedi per combattere per l'annessione, ma il parroco di allora, don Francesco Androletti, offrì loro alloggio, cibo e vino al fine di ritardare la loro marcia e, quindi, arrivarono a Lugano in ritardo e dopo la vittoria dei volontari luganesi[7]. Ad ogni modo, dopo due giorni, il 25 febbraio 1798 Brusino aderì all'effimera Repubblica di Riva San Vitale che si disciolse solo dopo 21 giorni.
Fino all'inizio del XX secolo, l'attività della popolazione era legata all'agricoltura, alla pesca e al taglio del legno del Monte San Giorgio che veniva portato a Lugano in barca e poi venduto al mercato locale.
Dalla seconda metà del XIX secolo furono migliorate le comunicazioni e nel 1875 fu costruita la strada che collegava Brusino a Riva San Vitale e nel 1906 fu completata anche la strada che collegava Brusino a Porto Ceresio in Italia[7].
Nel 1910 l'acqua potabile fu disponibile a Brusino e nel 1914 anche l'elettricità. Dal dopoguerra l'attività alberghiera iniziò a diventare molto importante in questo villaggio e nel 1958 i pernottamenti raggiunsero l'apice con 33 700 soggiorni[7].
Oggi Brusino è ancora un villaggio turistico con quasi il 50% delle case che sono seconda residenza per i turisti[7].
Monumenti e luoghi d'interesse
modificaArchitetture religiose
modifica- Chiesa parrocchiale di San Michele, documentata dal 1508[11], anno di separazione dalla chiesa matrice di Riva San Vitale, ma sembra risalente all'VIII-X secolo[1]. L'attuale costruzione barocca risale agli anni 1660-1675[12][13][14].
- Bassorilievi in marmo bianco di don Paolo Rossi, del 1937, e dell'Armonia, del 1943, nel cimitero, entrambi opere di Dante Rossi (1892-1955)[12].
- Oratorio della Beata Vergine in località Terniciolo, sul lato meridionale del villaggio[12][14][15]. Si tratta di un semplice edificio eretto nel 1751 al posto di una cappella cinquecentesca per iniziativa della famiglia Broggini. La data della fondazione si ricava dal campanile. La facciata a capanna è in stile eclettico con navatelle aggiunte nel 1903 mentre l'interno è coperto con una volta a vela. Sulla parete dell'abside si trova un affresco della Madonna col Bambino, dell'inizio del secolo XVI. Nelle navatelle a sinistra una statua di San Giuseppe col Bambino e a destra quella di San Rocco, entrambe del secolo XVIII[12][16].
- Edicola votiva con affresco di Madonna col Bambino nel percorso lungo la riva del Ceresio all'entrata del villaggio verso punta Pojana laddove il parroco Cristoforo Giannelli ebbe una visione della Madonna come riportato sotto l'affresco[14][17].
- Una cappella dedicata alla Madonna lungo un sentiero che porta al Monte San Giorgio nella parte alta del villaggio[14][17].
- Cappella in località San Giorgio, costruita nel 1946 con un mosaico raffigurante il santo che uccide il drago[14][18]. Sorge su una precedente cappella del 1539, sempre dedicata al Santo, ma demolita nel 1908 per la costruzione di uno chalet[16].
- La cappella in cima al Monte San Giorgio sul luogo del romitorio del beato Manfredo Settala.
Architetture civili
modifica- Villa San Giuseppe a sud del villaggio nella località di Terniciolo, costruita all'inizio del XX secolo. La villa riprende i temi dell'architettura tradizionale nordalpina con facciate decorate a graffito eseguite da Ambrogio Poma nel 1911[12][14][19].
Luoghi d'interesse
modifica- Monte San Giorgio: sito fossilifero del Triassico Medio inserito nella lista dei Patrimoni mondiali dell'umanità dell'UNESCO
Società
modificaEvoluzione demografica
modificaL'evoluzione demografica è riportata nella seguente tabella[11]:
Abitanti censiti[20]
Brusino Arsizio ha una popolazione (a dicembre 2019) di 465 abitanti[2]. Nel 2018 il 21,7% della popolazione è residente straniero[21].
Nel 2000 la maggior parte della popolazione parlava italiano (80,0%), con il tedesco come seconda lingua (12,1%), il francese terza (2,6%) e l'inglese quarta (2%).
Amministrazione
modificaIl patriziato
modificaOgni famiglia originaria del luogo fa parte del cosiddetto comune patriziale e ha la responsabilità dei beni indivisi della comunità quali i boschi, i pascoli, i monti, gli alpi e sono responsabili per la manutenzione dei manufatti, delle strade, dei ponti, dei sentieri, delle sorgenti e delle fontane.
L'ufficio patriziale è presieduto da Rino Poma[22].
Note
modifica- ^ a b Brusino Arsizio, su artistiticinesi-ineuropa.ch. URL consultato il 13 ottobre 2017.
- ^ a b Brusino Arsizio » Scheda dati statistici, su brusinoarsizio.ch. URL consultato il 15 giugno 2020.
- ^ Regioni e comuni - Ustat - Cantone Ticino, su www3.ti.ch. URL consultato il 15 giugno 2020.
- ^ Stefano Franscini, Nuova statistica della Svizzera, Lugano, Tipografia della Svizzera Italiana, 1847.
- ^ Carlo Salvioni, Noterelle di toponomastica lombarda, Bellinzona, 1899.
- ^ Carlo Salvioni, Bollettino storico della Svizzera italiana, 1898, p. 36.
- ^ a b c d e f g h i j Cenni storici - Comune di Brusino Arsizio, su brusinoarsizio.ch.
- ^ a b c d Brusino Arsizio, su Dizionario storico della Svizzera (DSS).
- ^ Cenni storici, su patriziatobrusino.ch.
- ^ a b Segretariato generale del dipartimento della difesa e Associazione svizzera dei castelli, Carta dei castelli della Svizzera, Confederazione Svizzera, 2007.
- ^ a b Antonio Gili, Brusino Arsizio, in Dizionario storico della Svizzera, 22 aprile 2009. URL consultato il 13 ottobre 2017.
- ^ a b c d e Guida d'arte della Svizzera italiana, Bellinzona, Edizioni Casagrande, 2007.
- ^ La chiesa è considerata di interesse locale dall'Inventario dei beni culturali del Canton Ticino con codice653 , ma contiene dipinti e decorazioni che invece sono considerati di interesse cantonale.
- ^ a b c d e f Inventario dei beni culturali del Canton Ticino, su www4.ti.ch. URL consultato il 15 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 28 novembre 2020).
- ^ Considerata di interesse locale dall'Inventario dei Beni culturali del Canton Ticino con codice A3491.
- ^ a b Arte e Cultura: Comune di Brusino Arsizio, su brusinoarsizio.ch.
- ^ a b Considerata di interesse locale dall'Inventario dei Beni culturali del Canton Ticino con codice A11927.
- ^ Considerata di interesse locale dall'Inventario dei Beni culturali del Canton Ticino con codice A11926.
- ^ Considerata di interesse locale dall'Inventario dei Beni culturali del Canton Ticino con codice A10857.
- ^ Dizionario storico della Svizzera, Ufficio cantonale di statistica di Bellinzona
- ^ Regioni e comuni - Ustat - Cantone Ticino, su www3.ti.ch. URL consultato il 15 giugno 2020.
- ^ Il patriziato di Brusino Arsizio, su patriziatobrusino.ch.
Bibliografia
modifica- Virgilio Gilardoni, Il Romanico. Catalogo dei monumenti nella Repubblica e Cantone del Ticino, La Vesconta, Casagrande S.A., Bellinzona 1967, 240.
- Giuseppe Martinola, Inventario d'arte del Mendrisiotto, I, Edizioni dello Stato, Bellinzona 1975, 433-444.
- Bernhard Anderes, Guida d'Arte della Svizzera Italiana, Edizioni Trelingue, Porza-Lugano 1980, 317-340.
- Flavio Maggi, Patriziati e patrizi ticinesi, Pramo Edizioni, Viganello 1997.
- Luciano Vaccaro, Giuseppe Chiesi, Fabrizio Panzera, Terre del Ticino. Diocesi di Lugano, Editrice La Scuola, Brescia 2003, 58, 71nota, 404.
- AA.VV., Guida d'arte della Svizzera italiana, Edizioni Casagrande, Bellinzona 2007, 423.
- Dante Rossi, Edgardo Nessi, Gianna Rossi, Ivano Proserpi, Dante Rossi, 1892-1955: scultore, Editore Ivano Proserpi, 2000.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Brusino Arsizio
Collegamenti esterni
modifica- Sito ufficiale, su brusinoarsizio.ch.
- Antonio Gili, Brusino Arsizio, in Dizionario storico della Svizzera, 22 aprile 2009. URL consultato il 13 ottobre 2017.
- Ufficio di statistica del Cantone Ticino: Brusino Arsizio, su www3.ti.ch.
- Brusino Arsizio, su artistiticinesi-ineuropa.ch. URL consultato il 13 ottobre 2017.
- Monte San Giorgio, su montesangiorgio.org. URL consultato il 13 ottobre 2017.
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