Caput mundi
«Abi, nuntia […] Romanis, caelestes ita velle ut mea Roma caput orbis terrarum sit»
«Va' e annuncia ai Romani che la volontà degli dèi celesti è che la mia Roma diventi la capitale del mondo»
L'espressione latina caput mundi, riferita alla città di Roma, significa "capitale del mondo", e si ricollega alla grande estensione raggiunta dall'Impero romano
tale da fare - secondo il punto di vista degli storiografi imperiali - della città capitolina il crocevia di ogni attività politica, economica e culturale mondiale.
L'espressione caput mundi venne utilizzata dal poeta latino Marco Anneo Lucano nella sua Pharsalia:
«ipsa, caput mundi, bellorum maxima merces,
Roma capi facilis […]»
«la stessa Roma, capitale del mondo, la più importante preda di guerra,
agevole a soggiogarsi […]»
e, prima ancora, nella versione caput orbis, da Ovidio negli Amores:
«Tityrus et fruges Aeneiaque arma legentur,
Roma triumphati dum caput orbis erit»
«Titiro e le messi e le armi di Enea si leggeranno finché
Roma sarà la capitale del mondo soggiogato»
Nel Medioevo si diffuse invece la formula:
«Roma caput mundi regit orbis frena rotundi»
«Roma capitale del mondo regge le redini dell’orbe rotondo»
Il verso è citato anche dallo storico e medievista tedesco Ferdinand Gregorovius[1].
Nel facsimile (1896) di Konrad Miller della Mappa di Hereford (1276-83) è riportato:
«Roma caput mundi tenet orbis frena rotundi»
«Roma capitale del mondo tiene le redini dell’orbe rotondo»
Note
modifica- ^ Gregorovius 1872, p. 9.
Bibliografia
modifica- Ferdinand Gregorovius, Storia della città di Roma nel Medio Evo. Dal secolo V al XVI, collana Nuova collezione di opere storiche (vol. VIII), traduzione di Renato Manzato, I, prima traduzione italiana sulla seconda edizione tedesca, Venezia, Giuseppe Antonelli, 1872. URL consultato il 21 marzo 2022. Ospitato su Google Books.