Charlie Brooker

sceneggiatore, conduttore televisivo e produttore televisivo britannico

Charlton Brooker detto Charlie (Reading, 3 marzo 1971) è uno sceneggiatore, conduttore televisivo, comico, satirista, produttore televisivo e scrittore britannico.

Charlton Brooker

Biografia

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Ha lavorato come autore dei programmi Brass Eye, The 11 O'Clock Show e Nathan Barley e ha presentato numerosi spettacoli televisivi, tra cui Screenwipe, Gameswipe, Newswipe, Weekly Wipe e 10 O'Clock Live.

Brooker è noto anche per la sua miniserie televisiva horror Dead Set, candidata nel 2009 al BAFTA come miglior serie drammatica e per la serie televisiva Black Mirror, della quale ha scritto diciotto episodi su diciannove oltre all'episodio interattivo Black Mirror: Bandersnatch.

Ha vinto, nel 2009, il premio Columnist of the Year ai British Press Awards[1] e, nel 2010, il premio Best Entertainment Programme della Royal Television Society per Newswipe[2]. Ha ricevuto inoltre tre British Comedy Awards: nel 2009 come Best Male Comedy Newcomer[3], nel 2011 il Best Comedy Entertainment Show Award sempre per Newswipe[4] e, nel 2012, il Best Comedy Entertainment Personality Award[5].

Brooker[6] è nato a Reading, nella contea del Berkshire[7], e cresciuto nella piccola città di Brightwell-cum-Sotwell, a sud dell'Oxfordshire.[8] Ha iniziato a lavorare come scrittore e fumettista per Oink!, un fumetto prodotto alla fine degli anni '80.[9] Dopo aver frequentato la scuola di Wallingford, Brooker ha partecipato alla Polytechnic of Central London, che divenne l'Università di Westminster, nel momento in cui Brooker era lì, studiando per una laurea in Scienze Della Comunicazione. Sostiene di non essersi laureato poiché l'argomento relativo la sua tesi di laurea, i videogiochi, non era stata riconosciuto come un argomento accettabile.[9][10]

Brooker ha scritto per la rivista PC Zone nella metà degli anni novanta.[11] Oltre a recensioni sui giochi, la sua produzione comprendeva il fumetto Cybertwats ed una rubrica intitolata "Sick Notes", in cui Brooker avrebbe insultato chiunque avesse scritto per la rivista ed ha offerto un premio di £50 per la migliore lettera. Nel febbraio 1998 una delle vignette di Brooker ha causato la rimozione della rivista dagli scaffali di molte edicole inglesi. Il fumetto era intitolato Helmut Werstler's Cruelty Zoo, elaborata al fine di essere un annuncio per un parco a tema, creato da uno psicologo tedesco per i bambini, per poter esprimere i loro impulsi violenti sugli animali anziché sugli esseri umani. È stato accompagnato da immagini modificate, in cui i bambini distruggevano il cranio delle scimmie con martelli, saltavano su un tasso con una forca, uccidevano un orangotango con una motosega, tra le altre cose.[12] La battuta originale doveva essere a scapito della serie videoludica Tomb Raider, nota all'epoca per il numero di animali uccisi, ma il titolo originale, Lara Croft's Cruelty Zoo, è stato cambiato per motivi legali.

Nell'ottobre 2008, Brooker e molti altri ex-scrittori sono stati invitati di nuovo a recensire un gioco per la 200ª pubblicazione. Brooker ha recensito Euro Truck Simulator. Brooker ha iniziato a scrivere una rubrica di recensione TV, intitolata Screen Burn, per il quotidiano del sabato The Guardian, supplemento de The Guide nel 2000, un ruolo che ha continuato fino all'ottobre del 2010.

Dall'autunno 2005, scrisse una collezione di rubriche, il venerdì, nel supplemento del The Guardian (G2) chiamato Supposing, in cui è interessato ad una serie di vaghi temi "Cosa-Se". Dall'ottobre del 2006 questa rubrica è stata ampliata ad una vera e propria sezione "full-page" il lunedì, compreso il modello di TVGoHome e Ignopedia, una serie occasionale di pseudo-articoli su temi prevalentemente suggeriti dai lettori. Il tema chiave di Ignopedia, al contrario di Wikipedia (scritto e curato da migliaia di utenti), è che le voci sarebbero state scritte da una sola persona, con poca o nessuna conoscenza dei fatti.[13]

Filmografia parziale

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  • Cat Burglar - Furto al museo - cortometraggio (2022)

Televisione

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  1. ^ British Press Awards 2009: The full list of winners, Press Gazette, 1º aprile 2009. URL consultato il 17 ottobre 2013 (archiviato dall'url originale il 15 gennaio 2010).
  2. ^ Royal Television Society Programme Awards 2009, su rts.org.uk. URL consultato il 17 ottobre 2013 (archiviato dall'url originale il 17 ottobre 2013).
  3. ^ British Comedy Awards Past Winners 2009, su britishcomedyawards.com. URL consultato il 17 ottobre 2013.
  4. ^ British Comedy Awards Past Winners 2011, su britishcomedyawards.com. URL consultato il 17 ottobre 2013.
  5. ^ British Comedy Awards Past Winners 2012, su britishcomedyawards.com. URL consultato il 17 ottobre 2013.
  6. ^ (EN) At home with TVGoHome, 29 agosto 2001. URL consultato il 1º gennaio 2019.
  7. ^ GRO Register of Births: MAR 1971 6a 275 READING, mmn = Povell.
  8. ^ (EN) Charlie Brooker, No wonder Cameron wants to celebrate the Magna Carta - back then plebs had the same human rights as a parsnip | Charlie Brooker, in The Guardian, 16 giugno 2014. URL consultato il 1º gennaio 2019.
  9. ^ a b RTS Futures > Features, su archive.vn, 14 febbraio 2011. URL consultato il 1º gennaio 2019 (archiviato dall'url originale il 14 febbraio 2011).
  10. ^ (EN) Charlie Brooker, Poor A-levels? Don't despair. Just lie on job application forms | Charlie Brooker, in The Guardian, 21 agosto 2011. URL consultato il 1º gennaio 2019.
  11. ^ (EN) Greg Howson, PC Zone magazine closure no surprise, in The Guardian, 15 luglio 2010. URL consultato il 1º gennaio 2019.
  12. ^ PC Zone - Issue 060 (1998-02)(Dennis Publishing)(GB), 1998-02. URL consultato il 1º gennaio 2019.
  13. ^ (EN) Charlie Brooker, Charlie Brooker: Buy buy baby, in The Guardian, 30 ottobre 2006. URL consultato il 1º gennaio 2019.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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