Cosimo Ridolfi
Il marchese Cosimo Pietro Gaetano Gregorio Melchiorre Ridolfi (Firenze, 28 novembre 1794 – Firenze, 5 marzo 1865) è stato un agronomo e politico italiano.
Cosimo Ridolfi | |
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Senatore del Regno di Sardegna e del Regno d'Italia | |
Durata mandato | 11 aprile 1860 – 5 marzo 1865 |
Legislatura | dalla VII (nomina 23 marzo 1860) alla IX |
Tipo nomina | Categorie: 5, 10, 21 |
Incarichi parlamentari | |
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Sito istituzionale | |
Deputato del Regno di Sardegna | |
Durata mandato | 25 marzo 1860 – 6 aprile 1860[1] |
Legislatura | VII |
Collegio | San Miniato |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Prefisso onorifico | Marchese |
Professione | Agronomo e politico |
Biografia
modificaNacque da nobile famiglia fiorentina e, tra le tante attività che svolse, sicuramente quella che più lo rese illustre - dapprima sotto il Granducato di Toscana poi nel Regno d'Italia - è quella legata alle ricerche di agronomia, che svolse sul campo, fin dalla gioventù, nella sua fattoria di Meleto nei pressi di Castelfiorentino in Valdelsa, in collaborazione con il suo fattore Agostino Testaferrata, dove creò la prima scuola di agraria in Italia.
Nel Granducato di Toscana durante l'illuminato periodo lorenese, con l'aumentare della popolazione si presentò il problema di risolvere la scarsità di cibo e di alimenti. In questo ambiente il Ridolfi, che ben rappresenta il temperamento filantropico della classe moderata della Toscana di quel periodo, raccolse le esperienze d'avanguardia che nel campo dell'agronomia erano presenti in Europa e le ripropose in Toscana, a beneficio tutti coloro che lavoravano nell'agricoltura, dai latifondisti ai fattori.[2]
Per divulgare le sue ricerche nel 1827 creò il "Giornale Agrario della Toscana" assieme a Giovan Pietro Vieusseux e a Raffaello Lambruschini, e per aiutare i risparmiatori nel 1828 ispirò la creazione di una Cassa di risparmio che favorisse gli investimenti in agricoltura. Questa banca ha proseguito la sua operatività con il nome di Cassa di Risparmio di Firenze fino al 25 febbraio del 2019, data in cui è stata incorporata dal gruppo Intesa Sanpaolo. Dal 1840 al 1845 tenne la cattedra di agronomia presso l'Università di Pisa e dal 1842 al 1865 fu presidente dell'Accademia dei Georgofili.
Il 7 aprile 1823 sposò Luisa Guicciardini, da cui ebbe tre figli: Luigi, Niccolò e Lorenzo.[3] Il primo fu, come il padre, agronomo nonché senatore del Regno.[4]
L'attività politica
modificaNel Granducato di Toscana fu Ministro dell'interno nel 1847 e il 2 giugno 1848 divenne presidente del consiglio dei ministri. Ma, poiché il momento politico era particolarmente gravido di tensioni, si dimise dalla carica il 30 luglio. L'anno successivo fu eletto alla presidenza del consiglio dei deputati. Quando il partito democratico andò al potere fu oggetto di contestazioni e manifestazioni ostili: pertanto si ritirò a Meleto; ma il 10 gennaio 1849 tornò a Firenze per partecipare alla discussione per la costituente. Nel periodo successivo visse lontano dalla vita politica, dedito alle attività legate al miglioramento agricolo. Al momento della caduta della dinastia dei Lorena, nel 1859, fu chiamato a far parte del Governo Provvisorio Toscano come ministro dell'Istruzione, con l'interim degli affari esteri; dopo l'unione della Toscana al Piemonte, il 23 marzo 1860 fu nominato senatore del Regno.
Onorificenze
modificaNote
modifica- ^ Elezione annullata perché accettò la carica di senatore.
- ^ A. Saltini vol. III, (1987) pp. 291-369
- ^ Rossano Pazzagli, RIDOLFI, Cosimo, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 87, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2016.
- ^ Alessandra Martinelli, RIDOLFI, Luigi, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 87, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2016.
Bibliografia
modifica- Mario Menghini, RIDOLFI, Cosimo, marchese, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1936.
- B. Baroni, Cenno sulla vita del marchese Cosimo Ridolfi. Lucca, 1865
- J. Cabianca, Commemorazione del marchese Cosimo Ridolfi. Venezia, 1865
- A. Galanti, Commemorazione funebre del marchese Cosimo Ridolfi. Milano, 1865
- R. Lambruschini, Elogio del presidente marchese Cosimo Ridolfi, letto alla R. Accademia dei Georgofili. Firenze 1866 (poi in Elogi e biografie, ivi 1872)
- L. Ridolfi, Cosimo Ridolfi e gli istituti del suo tempo, ivi 1901
- A. Saltini, Storia delle Scienze agrarie, 4 voll., Edagricole, Bologna 1984-1989
- C. Taruffi, Del marchese Cosimo Ridolfi e del suo istituto agrario di Meleto, ivi 1877
- A. Zanelli, Cosimo Ridolfi da una corrispondenza inedita con N. Puccini, in "Rivista storica del Risorgimento", 1907
Altri progetti
modifica- Wikisource contiene una pagina dedicata a Cosimo Ridolfi
- Wikiquote contiene citazioni di o su Cosimo Ridolfi
- Wikiversità contiene risorse su Cosimo Ridolfi
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Cosimo Ridolfi
Collegamenti esterni
modifica- Ridòlfi, Cosimo, marchese, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Ridolfi, Cosimo, marchese, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
- Ridolfi, Cosimo, in L'Unificazione, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2011.
- Rossano Pazzagli, RIDOLFI, Cosimo, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 87, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2016.
- Cosimo Ridolfi, su siusa.archivi.beniculturali.it, Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche.
- Cosimo Ridolfi, su accademicidellacrusca.org, Accademia della Crusca.
- Cosimo Ridolfi, su BeWeb, Conferenza Episcopale Italiana.
- Cosimo Ridolfi, su accademiadellescienze.it, Accademia delle Scienze di Torino.
- Opere di Cosimo Ridolfi, su MLOL, Horizons Unlimited.
- (EN) Opere di Cosimo Ridolfi, su Open Library, Internet Archive.
- Cosimo Ridolfi, su storia.camera.it, Camera dei deputati.
- RIDOLFI Cosimo, su Senatori d'Italia, Senato della Repubblica.
- Archivio fotografico dell'Università di Pisa [1]
- Accademia dei Georgofili. Archivio storico on line [2]
- Scheda biografica sul sito del Museo Galileo di Firenze.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 71625469 · ISNI (EN) 0000 0000 8151 808X · SBN RAVV063039 · BAV 495/100875 · CERL cnp00405889 · ULAN (EN) 500046203 · LCCN (EN) nr95036966 · GND (DE) 119405776 · BNF (FR) cb145102172 (data) · J9U (EN, HE) 987008817570105171 |
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