Eusmilus
L'eusmilo (gen. Eusmilus) è un mammifero estinto vissuto nell'Oligocene (tra 37,2 e 28,4 milioni di anni fa) in Nordamerica (Stati Uniti) e in Europa (Francia).[1]
Eusmilus | |
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Cranio di Eusmilus olsontau | |
Stato di conservazione | |
Fossile | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Ordine | Carnivora |
Famiglia | Nimravidae |
Sottofamiglia | Hoplophoneinae |
Genere | Eusmilus |
Nomenclatura binomiale | |
Eusmilus Gervais, 1876 |
Tassonomia
modificaSono attualmente riconosciute tre specie di Eusmilus: E. bidentatus e E. villebramarensis. Ekgmoiteptecela MacDonald, 1963 viene da alcuni autori considerata un sinonimo di Eusmilus, mentre per altri è un sinonimo di Hoplophoneus.[1] La terza specie, E. adelos, è stata descritta nel 2021 e viene considerata la più grande del genere.[2]
Uno studio del 2016 ha proposto di spostare tutte le specie nordamericane al genere Hoplophoneus.[1]
Due denti lunghissimi
modificaL'eusmilo poteva raggiungere i 2,5 metri di lunghezza e l'altezza di un leopardo; era dotato di un corpo lungo e basso, sorretto da zampe relativamente corte. Con ogni probabilità questo predatore preferiva tendere agguati agli erbivori dell'Oligocene piuttosto che inseguirli in terreno aperto. Raggiunta la preda, l'eusmilo la abbatteva con i lunghi canini superiori.
Una caratteristica dell'eusmilo è data dalla dentatura fortemente ridotta: al posto dei soliti 44 denti presenti nei carnivori, in Eusmilus i denti erano ridotti a 26; questo per fare spazio agli enormi canini. Le sue fauci erano strutturate in modo tale da potersi aprire fino a 90 gradi, cosicché l'eusmilo potesse utilizzare i canini nel miglior modo possibile. Inoltre, una flangia ossea era presente su ciascun lato della mandibola, in corrispondenza dei due giganteschi denti. Questa flangia, in vita, funzionava da "guaina" per riporre le micidiali armi quando queste non erano usate.
In un giacimento degli Stati Uniti, dove è stato rinvenuto Eusmilus, è stato rinvenuto anche un cranio di un altro “falso gatto”, Nimravus; questo cranio presenta un foro delle dimensioni esatte del canino di Eusmilus. Probabilmente, gli scontri tra questi predatori erano abbastanza frequenti.[3]
Note
modifica- ^ a b c P.Z. Barrett, Taxonomic and systematic revisions to the North American Nimravidae (Mammalia, Carnivora), in PeerJ, vol. 4, 2016, p. e1658, DOI:10.7717/peerj.1658, PMC 4756750, PMID 26893959.
- ^ Paul Zachary Barrett, The largest hoplophonine and a complex new hypothesis of nimravid evolution, in Scientific Reports, vol. 11, n. 1, 26 ottobre 2021, pp. 21078, Bibcode:2021NatSR..1121078B, DOI:10.1038/s41598-021-00521-1, PMC 8548586, PMID 34702935.
- ^ Dixon, Dougal, Cox, Barry, Savage, R.J.G. e Gardiner, Brian, The Macmillan Illustrated Encyclopedia of Dinosaurs and Prehistoric Animals: A Visual Who's Who of Prehistoric Life, Macmillan Publishing Company, 1988, p. 224, ISBN 0-02-580191-0.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Eusmilus
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Eusmilus, su Fossilworks.org.