Giovanna di Valois (1343-1373)

regina consorte di Navarra e contessa consorte d'Évreux

Giovanna di Francia o Giovanna di Valois, (in francese Jeanne; Châteauneuf-sur-Loire, 24 giugno 1343Évreux, 3 novembre 1373) è stata una principessa della casa reale francese, regina consorte di Navarra e contessa consorte d'Évreux dal 1352 alla sua morte.

Giovanna di Valois
Regina consorte di Navarra
Stemma
Stemma
In carica12 febbraio 1352 –
3 novembre 1373
PredecessoreGiovanna d'Évreux
SuccessoreEleonora di Castiglia
NascitaChâteauneuf-sur-Loire, 24 giugno 1343
MorteÉvreux, 3 novembre 1373
DinastiaValois
PadreGiovanni II di Francia
MadreBona di Lussemburgo
ConsorteCarlo II di Navarra
FigliMaria
Carlo
Bona
Filippo
Pietro
Giovanna
Bianca
Isabella
ReligioneCattolicesimo

Figlia (settima) del re di Francia, Giovanni II il Buono e di Bona di Lussemburgo, figlia del conte Giovanni I di Lussemburgo e di Bona di Lussemburgo.

Biografia

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Ritratto della regina di Navarra, Giovanna di Valois

Giovanna, a Parigi, il 21 giugno 1347, fu fidanzata all'erede del Brabante, Enrico[1] (circa 1330-1349), figlio del duca del Brabante, Giovanni III e della moglie, Maria d'Évreux. Il matrimonio non fu mai celebrato per la prematura morte di Enrico.

Suo padre, Giovanni II il Buono, succeduto, nel 1350, sul trono di Francia a Filippo di Valois, ereditò con la corona francese anche la reggenza sul regno di Navarra[5]. Re di Navarra era il giovane Carlo II il Malvagio, che si vantava di essere, per parte di madre, il più prossimo discendente del re di Francia, Filippo il Bello e quindi il principe più vicino al trono di Francia.
Allora per ingraziarsi Carlo II il Malvagio, nel 1351, Giovanni II il Buono gli promise in moglie la propria figlia, Giovanna, di soli otto anni.
E il 12 febbraio 1352, nel castello di Vivier, presso Fontenay-Trésigny, nella regione dell'Île-de-France fu celebrato il matrimonio tra Giovanna e Carlo II di Navarra[1], figlio secondogenito (maschio primogenito) della regina di Navarra Giovanna II[6] e del conte d'Évreux, Filippo III[7]
In quello stesso giorno terminò la reggenza di Giovanni II il Buono sui domini di Carlo[5] e contemporaneamente Carlo venne nominato Luogotenente della Linguadoca, da Giovanni II il Buono[5].

Nonostante i vincoli di parentela con cui Giovanni II aveva cercato di legarlo alla dinastia dei Valois, il marito di Giovanna di Francia, il re di Navarra, Carlo, per tutta la vita, per la discendenza di sua madre, si considerò il legittimo erede del trono di Francia e inseguì il sogno di poter sedere un giorno su quel trono di Francia, che pensava gli spettasse di diritto e per circa trent'anni complottò[5], soprattutto col re d'Inghilterra, Edoardo III, per poter scalzare dal trono prima il suocero, Giovanni II il Buono e poi il cognato, il figlio di Giovanni, Carlo V il Saggio.

Giovanna però morì prima di poter vedere tutte le aspettative del marito frustrate, si spense, all'età di trent'anni, ad Évreux, in Normandia, il 3 novembre 1373, un anno dopo aver dato alla luce la figlia, Bianca, o molto più probabilmente in seguito al parto della figlia Isabella (di cui però non si conosce l'esatta data di nascita).

Giovanna a Carlo diede otto figli:

Ascendenza

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Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Carlo di Valois Filippo III di Francia  
 
Isabella d'Aragona  
Filippo VI di Francia  
Margherita d'Angiò Carlo II d'Angiò  
 
Maria d'Ungheria  
Giovanni II di Francia  
Roberto II di Borgogna Ugo IV di Borgogna  
 
Yolanda di Dreux  
Giovanna di Borgogna  
Agnese di Francia Luigi IX di Francia  
 
Margherita di Provenza  
Giovanna di Valois  
Enrico VII di Lussemburgo Enrico VI di Lussemburgo  
 
Beatrice d'Avesnes  
Giovanni I di Lussemburgo  
Margherita di Lussemburgo Giovanni I di Brabante  
 
Margherita di Fiandra  
Bona di Lussemburgo  
Venceslao II di Boemia Ottocaro II di Boemia  
 
Cunegonda di Kiev  
Elisabetta di Boemia  
Giuditta di Asburgo Rodolfo I d'Asburgo  
 
Gertrude di Hohenberg  
 

Bibliografia

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A. Coville, Francia. La guerra dei cent'anni (fino al 1380), in «Storia del mondo medievale», vol. VI, 1999, pp. 608–641.

Voci correlate

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