Giro dell'Appennino
Il Giro dell'Appennino è una corsa in linea maschile di ciclismo su strada, che si svolge annualmente in Liguria e Piemonte. In passato ha cambiato più volte collocazione nel calendario, essendo stato disputato, in diverse edizioni, a settembre, agosto, aprile, maggio, giugno. Dal 2005 fa parte del circuito UCI Europe Tour, come prova di classe 1.1.
Giro dell'Appennino | |
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Sport | |
Tipo | Gara individuale |
Categoria | Professionisti Classe 1.1 |
Federazione | Unione Ciclistica Internazionale |
Paese | Italia |
Organizzatore | U.S. Pontedecimo |
Cadenza | Annuale |
Apertura | aprile |
Partecipanti | Massimo 175 (25 squadre da 7 elementi) |
Formula | Corsa in linea |
Storia | |
Fondazione | 1934 |
Numero edizioni | 85 (al 2024) |
Detentore | Jan Christen |
Record vittorie | Gianbattista Baronchelli (6) |
È organizzata dall'Unione Sportiva Pontedecimo.
Storia
modificaLa prima edizione si disputò nel 1934 e la corsa si è da allora svolta ogni anno senza interruzioni, con la sola esclusione del periodo della seconda guerra mondiale (1940-1945). Fino al 1939 era riservata agli individuali e ai dilettanti.[1]
Nel secondo dopoguerra divenne una delle più importanti corse ciclistiche del panorama internazionale per professionisti, ed ebbe tra i vincitori ciclisti come Fausto Coppi, Emile Daems, Franco Balmamion, Michele Dancelli, Gianni Motta, Felice Gimondi, Gösta Pettersson, Giovanni Battaglin, Francesco Moser e Gianbattista Baronchelli, che detiene il record di vittorie (6, tutte consecutive). A partire dagli anni 1980 la corsa si è ridimensionata, a causa dei regolamenti UCI, sia come chilometraggio (gradualmente, da oltre 250 a meno di 200 km) sia come partecipazione. Comunque in questo periodo vincono ciclisti come i Campioni del Mondo Gianni Bugno (tre volte consecutive), Moreno Argentin, Claudio Chiappucci, Pavel Tonkov (due volte consecutive), Gilberto Simoni (due volte), Damiano Cunego (due volte), Vincenzo Nibali.
Percorso
modificaIl percorso storico partiva e arrivava a Pontedecimo, quartiere della periferia nord di Genova, nella piazza Giuseppe Arimondi, e presentava come difficoltà principale il passo della Bocchetta (772 m). Un'altra salita sempre presente nel percorso è quella del passo della Castagnola, così come il passo dei Giovi, almeno dal lato di Busalla. Altre salite inserite nel percorso, ma non in tutte le edizioni, sono il passo dei Giovi lato sud, il passo della Scoffera, il passo del Turchino (due volte), la Crocetta d'Orero, Crocefieschi (due volte), Castellania, Creto, Sant'Agata Fossili (una sola volta), Fraconalto.
Negli ultimi anni la partenza del Giro è stata spostata nel basso Piemonte, ad esempio nell'edizione del 2010 la competizione è partita simbolicamente dall'outlet di Serravalle mentre ufficialmente il via è stato dato nel centro di Novi Ligure. L'arrivo di Pontedecimo è invece stato da qualche anno spostato da Piazza Arimondi a via Fiorenzo Semini, sulla sponda destra del Polcevera. Le edizioni 1999, 2011, 2012, 2014 e dal 2018 si sono concluse nel centro di Genova, in via XX Settembre. L'edizione 2005, invece, anche per celebrare il cinquantesimo anniversario della vittoria (ultima in una gara in linea) di Fausto Coppi, si è conclusa a Novi Ligure, davanti al Museo dei campionissimi.
L'edizione 2016 è partita da Serravalle Scrivia con arrivo, per la prima volta, a Chiavari, con l'eliminazione dal percorso del passo della Castagnola e del passo dei Giovi e la scalata del Passo della Bocchetta dal versante piemontese[2].
Identiche le località di arrivo e partenza per l'edizione 2017, ma per la terza volta nella storia del giro è stato escluso dal percorso il passo della Bocchetta.[3]La prima volta che fu esclusa la salita della Bocchetta fu nell'edizione del 1951, per decisione dell'UVI, dopo che fu deciso che la gara fosse valida per l'assegnazione del Campionato Italiano indipendenti. Analogamente avvenne nel 1952, quando la gara fu valida come terza prova per assegnare la maglia tricolore assoluta: anche in questa occasione l'UVI impose l'eliminazione della salita della Bocchetta.[4][5]
Scalata del Passo della Bocchetta
modificaLa prima edizione in cui fu cronometrata la scalata della Bocchetta fu quella del 1955, in cui Fausto Coppi impiegò il tempo di 25 minuti esatti (anche se vi è qualche dubbio sull'esattezza del cronometraggio): questo tempo rimase imbattuto per 15 anni, fino al 1970, quando Gianni Motta riuscì a migliorare il tempo in 24'22".
Il tempo record più duraturo appartiene a Gianbattista Baronchelli che nell'edizione del 1977 lo percorse in 22'46", tempo rimasto imbattuto per ben diciassette anni fino all'arrivo del russo Evgenij Berzin.
Il record attuale di scalata del Passo della Bocchetta appartiene a Gilberto Simoni, con 21'54", stabiliti durante l'edizione del 2003. Il record precedente apparteneva a Marco Pantani con 21'56" detenuto per ben otto anni.
Albo d'oro
modificaAggiornato all'edizione 2024.[6]
Note
modifica- ^ I record della Bocchetta: 1954 Giuseppe Buratti, su uspontedecimo.net. URL consultato il 13 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- ^ Giro dell'Appennino nel nome di Pertini, traguardo a Chiavari Gazzetta.it
- ^ "Presentato oggi il Giro dell'Appennino 2017: percorso duro, 18 squadre iscritte", su www.cicloweb.it (31 marzo 2017)
- ^ Maurizio Lamponi (a cura di), Unione Sportiva Pontedecimo 100 Anni 1907 2007, Edizioni Libro Più, 2008, p. 47.
- ^ Il Giro dell'Appennino: una leggenda che si rinnova, Nuova Editrice Genovese, p. 71.
- ^ Giro dell'Appennino (Ita) - Cat.1.1, su memoire-du-cyclisme.eu. URL consultato il 25 ottobre 2014.
- ^ a b Valido come Campionato italiano
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Giro dell'Appennino
Collegamenti esterni
modifica- uspontedecimo.it, https://www.uspontedecimo.it/ . URL consultato il 26 febbraio 2023.
- La corsa su Museodelciclismo.it, su museociclismo.it. URL consultato il 15 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 26 giugno 2015).
- (FR) La corsa su Cyclingbase.com, su cyclingbase.com. URL consultato il 15 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 23 ottobre 2013).
- La corsa su Cyclebase.nl, su cyclebase.nl.
- La corsa su Sitodelciclismo.net, su sitodelciclismo.net.
- Ciclolandia.it. URL consultato il 28 settembre 2020 (archiviato dall'url originale il 26 aprile 2015).