Governo Menabrea I
Il Governo Menabrea I è stato in carica dal 27 ottobre 1867 al 5 gennaio 1868 per un totale di 70 giorni, ovvero 2 mesi e 9 giorni.
Governo Menabrea I | |
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Stato | Italia |
Presidente del Consiglio | Federico Luigi, Conte Menabrea (Destra storica) |
Coalizione | Destra storica Indipendenti |
Legislatura | X |
Giuramento | 27 ottobre 1867 |
Dimissioni | 23 dicembre 1867 |
Governo successivo | Menabrea II 5 gennaio 1868 |
Questo governo segnò una rottura tra la prassi parlamentare di supremazia della Camera - consolidata dal conte Cavour - e la norma costituzionale ripristinata dal re Vittorio Emanuele II.[1] Costituito esclusivamente da senatori, alti funzionari e notabili, il Menabrea I era composto da uomini che si rifacevano esclusivamente alla destra e fu accusato d'essere un governo extraparlamentare di corte, i cui membri professavano un culto quasi fanatico della monarchia.[2]
Fu il primo esecutivo della storia dell'Italia unita a cadere a seguito di una crisi parlamentare: il 22 dicembre 1867 infatti un ordine del giorno, su cui il gabinetto aveva posto la questione di fiducia, venne rigettato dalla Camera per due voti.[2]
Compagine di governo
modificaAppartenenza politica
modificaPartito | Presidente | Ministri | Totale | |
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Destra storica | 1 | 2 | 3 | |
Indipendente | - | 6 | 6 |
Situazione parlamentare
modificaNOTA: Ai tempi del Regno d'Italia, poiché secondo lo Statuto Albertino il governo rispondeva nei fatti al solo Re, la fiducia parlamentare in senso moderno non era obbligatoria (ed in tal senso vari sono stati i casi di formazione di un governo palesemente privo di tale supporto). La prassi di determinare la sopravvivenza dell’esecutivo in base al supporto parlamentare, dunque, si è andata sviluppando solo successivamente, specie con l’ascesa dei partiti di massa e con l’introduzione del sistema proporzionale, in tempi molto più tardi rispetto all’unità, ed ufficialmente solo con la Costituzione della Repubblica Italiana. Per questo motivo, il grafico sottostante espone, secondo ricostruzioni e dichiarazioni, nonché secondo la composizione del governo, l’eventuale supporto che questo avrebbe o ha ottenuto.
Camera | Collocazione | Partiti | Seggi |
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Camera dei deputati[3] | Maggioranza | PLC (151), IND (117) | 268 / 493
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Opposizione | DEM (225) | 225 / 493
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Composizione
modificaCarica | Titolare | ||
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Presidenza del Consiglio dei ministri | |||
Presidente del Consiglio dei ministri |
Federico Luigi, Conte di Menabrea (Destra storica) | ||
Ministero | Ministri | ||
Affari Esteri | Federico Luigi, Conte di Menabrea (Destra storica) | ||
Agricoltura, Industria e Commercio | Luigi Guglielmo Cambray-Digny (Indipendente) Ad interim (fino al 28 novembre 1867) | ||
Emilio Broglio (Destra storica) Ad interim (dal 28 novembre 1867) | |||
Lavori Pubblici | Girolamo Cantelli (Indipendente) | ||
Interno | Filippo Antonio Gualterio (Indipendente) | ||
Pubblica Istruzione | Emilio Broglio (Destra storica) | ||
Guerra | Ettore Bertolè Viale (Indipendente) | ||
Marina | Federico Luigi, Conte di Menabrea (Destra storica) Ad interim (fino all’8 novembre 1867) | ||
Pompeo Provana del Sabbione (Indipendente) (dall’8 novembre 1867) | |||
Finanze | Luigi Guglielmo Cambray-Digny (Indipendente) | ||
Grazia e Giustizia e Culti | Adriano Mari (Indipendente) |
Note
modifica- ^ P. Guichonnet, "Louis-Frédéric Ménabréa" in Mémoires de l'Académie de Savoie, s. 7, XI, 1998, p. 83
- ^ a b Pier Angelo Gentile, MENABREA, Luigi Federico in Dizionario Biografico degli Italiani, Volume 73 (2009).
- ^ Viene riportata la situazione parlamentare solo di questa camera (e non anche del Senato del Regno) poiché, sebbene entrambe partecipino al processo di controllo del rapporto di fiducia con l'esecutivo, per convenzione costituzionale in caso di disaccordo è la decisione della camera bassa a prevalere, risultando essere la posizione ufficiale del Parlamento nella sua totalità.
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