Huibin Jang
Jang Ok-jeong[4] (장옥정?, 張玉貞?), meglio nota come Huibin Jang (희빈 장씨?, 禧嬪 張氏?, Huibin JangssiLR, Hŭipin ChangssiMR; 3 novembre 1659[2][3] – 9 novembre 1701[3]) è stata una regina consorte coreana, moglie del diciannovesimo re di Joseon, Sukjong, e madre del suo successore, Gyeongjong.
Huibin Jang | |
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Regina consorte di Joseon | |
In carica | 13 maggio 1689 – 21 aprile 1694 |
Investitura | 22 ottobre 1690 |
Predecessore | Inhyeon di Joseon |
Successore | Inhyeon di Joseon |
Bin | |
In carica | 1689, 1694 – 1701 |
Nascita | 3 novembre 1659 |
Morte | 9 novembre 1701 (42 anni) |
Sepoltura | Daebinmyo |
Luogo di sepoltura | Goyang[1] |
Casa reale | Indong Jang per nascita Jeonju Yi per matrimonio |
Padre | Jang Hyeong |
Madre | Dama Yun |
Consorte di | Sukjong di Joseon |
Figli | Gyeongjong di Joseon |
Religione | Buddhismo coreano |
È ricordata nell'immaginario popolare per essere ascesa alla posizione di regina da quella ben più umile di dama di corte grazie alla sua bellezza e astuzia, e per essere stata condannata a morte con l'accusa di aver scagliato una maledizione fatale sulla regina Inhyeon.[5]
Biografia
modificaPrimi anni
modificaNacque con il nome proprio di Jang Ok-jeong[6] il 3 novembre 1659,[3] la più giovane di quattro figli, due maschi e due femmine.[5] Proveniva da una famiglia di traduttori del ceto medio[7][8] appartenente al bon-gwan dei Jang di Indong,[9] tra le più potenti del medio e tardo Joseon: il nonno paterno Jang Eung-in era un noto diplomatico in Cina durante il regno di Seonjo, mentre il nonno materno Yun Seong-rip era un funzionario anziano che si occupava di traduzioni dal giapponese. Quando suo padre Jang Hyeong, un vice-assistente all'Ufficio degli interpreti, morì nel 1669, venne cresciuta dallo zio Jang Hyeon.[5]
Sia la data, sia le circostanze del suo ingresso a palazzo sono sconosciute, ma si suppone che abbia ottenuto un posto come dama di corte in giovane età[10] attraverso gli agganci della sua famiglia con illustri appartenenti al partito Namin, in particolare la bisnonna del re Sukjong, la gran regina vedova Jangnyeol, della quale divenne dama di compagnia.[5][7] Attirò l'attenzione del sovrano dopo la morte della sua prima consorte, la regina Ingyeong, nel 1680, suscitando la preoccupazione della regina madre Myeongseong, che la espulse da palazzo perché con la sua avvenenza e astuzia avrebbe potuto causare disordini nell'armonia della famiglia reale.[9][11] Jang poté tornarvi solo alla morte della regina madre grazie all'intercessione della seconda consorte di Sukjong, la regina Inhyeon,[9] che ne chiese la riammissione a palazzo tenendo in considerazione i desideri del marito.[11]
Regno
modificaDivenne concubina di Sukjong nel 1686 con il rango di sug-won,[10][12] ottenendo presto il completo ascendente su di lui e partorendo il principe Yi Yun nel novembre 1688. Dopo la nascita fu promossa a sog-ui e l'affetto di Sukjong per lei crebbe. Euforico, nominò Yun proprio figlio legittimo entro cento giorni. Jang ricevette invece il titolo di Huibin: bin era il rango più alto per una consorte reale, inferiore solo a quello della regina.[5][7][10][11][12]
L'elevazione di Yun incontrò un'energica opposizione politica: il partito al potere, Noron, conscio che il partito Namin stesse usando la concubina per ottenere maggiore influenza, sostenne che la decisione fosse affrettata, poiché la regina Inhyeon era ancora giovane e in grado di dare alla luce un principe.[11][13] Soprattutto, riconoscere Yun come legittimo lo rendeva a tutti gli effetti un figlio, seppur adottivo, della regina e, se questa in futuro avesse partorito un maschio, sarebbe stato comunque considerato il secondogenito e non il primo nella linea di successione.[5] Il sovrano non diede ascolto alle proteste e, anzi, decise di deporre Inhyeon e privarla di tutti i suoi titoli per sostituirla con Jang. Inoltre, spogliò delle cariche tutti coloro che dissentivano, esiliando e condannandone anche alcuni alla morte. Jang ascese al trono il 13 maggio 1689, ricevendo la carica di signora del padiglione Daejojeon del Changdeokgung.[11][13][14] La sua effettiva proclamazione avvenne però il 22 ottobre 1690, quasi un anno e mezzo più tardi, perché bisognava avvisare Qing che la regina era cambiata, e i tre anni di lutto per la morte della gran regina vedova Jangnyeol, defunta nel 1688, erano ancora in corso quando Jang ascese al trono.[14] Suo figlio Yun diventò principe ereditario il 16 giugno 1690.[14]
Il periodo d'oro di Jang durò soltanto cinque anni: nel 1694 il partito Noron tornò al potere e Sukjong la retrocesse di grado, richiamando a palazzo Inhyeon.[12][14] Nonostante il partito Noron lo esortasse a condannarla a morte, il sovrano non poté farlo perché era la madre dell'erede al trono.[12] Dopo la proclamazione di Inhyeon a regina, Jang riprese il titolo di Huibin e andò a risiedere nel padiglione Chuseondang del palazzo reale, continuando a vivere come concubina di Sukjong.[14]
Morte
modificaNell'agosto 1701, la regina Inhyeon si ricoprì di foruncoli e morì improvvisamente a 35 anni. Stando ai resoconti storici, nella notte della sua morte apparve in sogno a Sukjong accusando la concubina Jang di averla uccisa. Quando il re indagò in merito, trovò Jang e un gruppo di sciamane che gongolavano per la sua morte, vantandosi di averla maledetta nascondendo un feticcio nella sua stanza, il tutto per far sì che Jang riottenesse l'affetto del re.[7][12][15] Secondo un altro resoconto contenuto negli Annali, fu Sukbin Choe, una concubina di Sukjong, ad informarlo che Jang aveva costruito un tempietto a ovest del Chuseondang per maledire la regina, nella cui camera vennero trovate ossa di passeri e topi sbriciolate. Tutte le persone coinvolte vennero condannate a morte, compresa Jang. Molti ministri si appellarono a Sukjong, chiedendogli di perdonarla, risparmiarla ed esiliarla per il bene del principe ereditario, ma il sovrano rimase fermo nella sua decisione e, anzi, emanò una legge che vietava alle concubine di diventare regine. Il giorno seguente, ordinò nuovamente a Jang di morire.[14]
Le circostanze esatte del suo decesso sono sconosciute, ma si ritiene che sia morta per avvelenamento, autoinflitto oppure eseguito da un boia, nella notte tra il 9 e il 10 ottobre,[n 1] all'indomani del secondo ordine datole da Sukjong.[14] Secondo la leggenda, rifiutò di morire dignitosamente e i carnefici dovettero costringerla a bere il veleno con la forza.[15] Ricevette funerali di Stato e Sukjong ordinò che si tenesse il lutto per tre anni, nonostante per le concubine fosse tradizionalmente di tre mesi, dopodiché venne sepolta nel villaggio di Injang della contea di Yangju (la futura città di Guri).[14] La sua morte segnò la caduta del partito Namin.[9]
Nel 1717, Sukjong venne informato che la posizione della tomba di Jang non era propizia secondo il feng shui. Dopo un anno di ricerche, venne trasferita nel villaggio Jinhae di Gwangju.[14] Nel 1722, suo figlio Yun, salito al trono con il nome di Gyeongjong, le assegnò il titolo postumo di Oksan Budaebin; nel corso del proprio regno, cercò di elevarla a regina, ma non poté farlo a causa della legge emanata da suo padre.[14] Nel 1970 la tomba di Jang venne spostata a Goyang, nel complesso Seooreung, dove sono conservati anche i feretri di Sukjong e delle sue tre regine.[16] La sua lapide commemorativa si trova invece nel Chilgung, un tempio reale di Seul dedicato alle sette concubine che hanno dato alla luce alcuni dei futuri re di Joseon.[17]
Ascendenza
modificaGenitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | ||||||||||
Jang Su | Jang Se-pil | ||||||||||||
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Jang Eung-in | |||||||||||||
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Jang Hyeong | |||||||||||||
Park Sim | … | ||||||||||||
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Signora Park | |||||||||||||
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Huibin Jang Ok-jeong | |||||||||||||
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Yun Seong-rip | |||||||||||||
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Signora Yun | |||||||||||||
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Signora Byeon | |||||||||||||
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Nella cultura popolare
modificaHuibin Jang è apparsa in numerose pellicole e serie televisive, incentrate prevalentemente sui suoi complotti spietati per diventare regina.[18] È stata interpretata dalle seguenti attrici:
- Kim Ji-mee in Jang Huibin (1961)[19]
- Nam Jeong-im in Yohwa Jang ''Huibin'' (1968)[20]
- Youn Yuh-jung in Jang Huibin (1971)[20]
- Lee Mi-sook in Yeo-in-yeoljeon - Jang ''Huibin'' (1981)[20]
- Jun In-hwa in Joseon-wangjo obaengnyeon: Inhyeon wanghu (1988)[20]
- Jung Sun-kyung in Jang Huibin (1995)[20]
- Kim Hye-soo in Jang Huibin (2002)[20]
- Lee So-yeon in Dong-yi (2010)[20]
- Choi Woo-ri in In-hyeon wanghu-ui namja (2012)[21]
- Kim Tae-hee e Kang Min-ah in Jang Ok-jeong, sarang-e salda (2013)[20]
- Oh Yeon-ah in Daebak (2016)[22]
Note
modifica- Annotazioni
- ^ Secondo il calendario lunare; il 7 novembre secondo il calendario gregoriano.
- Fonti
- ^ (EN) Royal Tombs: West Five Royal Tombs, Goyang/Olleung Royal Tomb, Yangju/West Three Royal Tombs, Goyang, su english.cha.go.kr.
- ^ (KO) 숙종실록 35권, 숙종 27년 9월 28일 임자 2번째기사: 인정문에 나아가 무녀의 딸 정 등을 친국하다, su sillok.history.go.kr, 28 settembre 1701.
- ^ a b c (KO) Choi Moon-jung, 소설로 읽는 조선왕조실록 : 나쁜남자 편, Multidimensional Books, 2021, p. 375, ISBN 9791191215045.
- ^ Nell'onomastica coreana il cognome precede il nome. "Jang" è il cognome.
- ^ a b c d e f (KO) Lee Seong-woo, [이성우의 청와대와 주변의 역사·문화 이야기(15)] 장희빈의 슬픈 혼 서려 있는 대빈궁(大嬪宮) (上), su jmagazine.joins.com, 17 febbraio 2021. URL consultato il 7 marzo 2022.
- ^ (ZH) 한국학 디지털 아카이브[한국학중앙연구원], su yoksa.aks.ac.kr. URL consultato il 7 marzo 2022.
- ^ a b c d (EN) Paeyong Yi, Women in Korean history, a cura di Ted Chan, Ewha Womans University Press, 2008, pp. 110-111, ISBN 978-89-7300-772-1, OCLC 316333049. URL consultato il 5 marzo 2022.
- ^ (EN) Yoo Seung-un e Yoon So-yeon, Smashing the stereotypes of Joseon's concubines, su koreajoongangdaily.joins.com, 2 marzo 2021. URL consultato il 6 marzo 2022.
- ^ a b c d (KO) 장희빈[張禧嬪]: 일장춘몽 권세를 누리다 1659년(효종 10) ~ 1701년(숙종 27), su contents.history.go.kr. URL consultato il 7 marzo 2022.
- ^ a b c (KO) 희빈장씨, su doopedia.co.kr. URL consultato il 13 marzo 2022.
- ^ a b c d e Hwang, p. 76.
- ^ a b c d e Bezaleel, Chapter XI, pp. 159-161
- ^ a b Bezaleel, Chapter X, pp. 156-158
- ^ a b c d e f g h i j (KO) Lee Seong-woo, [이성우의 청와대와 주변의 역사·문화 이야기16)] 장희빈의 슬픈 혼 서려 있는 대빈궁(大嬪宮) (下), su jmagazine.joins.com, 17 marzo 2021. URL consultato il 9 marzo 2022.
- ^ a b Hwang, p. 77.
- ^ (EN) Cultural Heritage Administration, World Heritage in Korea, Guidance Media, 2011, p. 125, ISBN 9788981241773.
- ^ (KO) Na Geum-chae, Chilgung: Traces of the Seven Royal Concubines, su theargus.org, 15 maggio 2019. URL consultato il 2 maggio 2022.
- ^ (EN) Do Je-hae, New face of Korean drama, su koreatimes.co.kr, 17 giugno 2013. URL consultato il 6 marzo 2022.
- ^ (KO) Jo Jae-hwi, 외교관 꿈꾸던 여고생 김지미, 다방서 받은 영화 제의, su hankookilbo.com, 6 luglio 2019. URL consultato l'11 marzo 2022.
- ^ a b c d e f g h (KO) Yoon Go-eun, "이번에는 표독스럽지 않은 장희빈입니다", su yna.co.kr, 13 marzo 2013. URL consultato l'11 marzo 2022.
- ^ (KO) 최우리,'마리텔'서 관심 폭발..누구인가 알고보니 출연작 모두 '大히트', su m.segye.com, 9 febbraio 2016. URL consultato l'11 marzo 2022.
- ^ (KO) `대박` 장희빈 오연아, 알고보니 `시그널` 악녀 간호사, su kookje.co.kr, 29 marzo 2016. URL consultato l'11 marzo 2022.
Bibliografia
modifica- (EN) Homer Bezaleel, The history of Korea, vol. 2, Seul, Methodist Pub. House, 1905. URL consultato il 5 marzo 2022.
- (EN) Kyung Moon Hwang, 10. Ideology, Family, and Nationhood in the Mid-Joseon Era, in A history of Korea: an episodic narrative, 3ª ed., 2021, pp. 74, ISBN 978-1-352-01302-3, OCLC 1268134476. URL consultato il 5 marzo 2022.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 70412615 · ISNI (EN) 0000 0000 2759 6677 · LCCN (EN) n86089420 |
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