Il senatore Fox è una commedia teatrale, scritta nel 1979 da Luigi Lunari e tradotta in francese, inglese, tedesco, fiammingo, estone, spagnolo e giapponese, e alcune lingue regionali italiane (quali il veneto, il triestino, il napoletano).

Il senatore Fox
Commedia in 3 atti
AutoreLuigi Lunari
Lingua originale
Composto nel1979
Prima assoluta1981
Teatro dell'Accademia dei Filodrammatici, Milano, regia di Lorenzo Grechi, con Lorenzo Grechi e Miriam Crotti
Versioni successive
Avignone, 1994
Personaggi
  • Vittorio Emanuele Fox.
  • Bianca Maria Fox, sua moglie
  • Maria Vittoria Fox, sua figlia
  • Giacomo Colombo
  • L'onorevole Orsi
  • L'avvocato Aquila
  • Padre Gatti.
 

"Il Senatore Fox" prende lo spunto dalla situazione drammaturgica del "Volpone, or the Fox" di Ben Jonson. Il potente uomo politico di una città di provincia, con le mani in pasta in molti affari più o meno leciti, viene colpito da un infarto: di questo infarto approfittano i suoi colleghi politici - membri del suo stesso partito - per eliminarlo facendolo eleggere senatore, in modo da spedirlo nella capitale, lontano dal centro dei suoi intrallazzi. Fox è però perfettamente guarito, ma si finge moribondo per giocare ai suoi concorrenti lo stesso scherzo del Volpone di Ben Jonson: loro faranno a gara nell'associare Fox ai loro intrallazzi, ciascuno nella speranza di essere nominato suo erede politico.

A questo plot si intreccia un subplot: la storia d'amore - tradizionalissima e volutamente banale - tra la figlia di Fox, Maria Vittoria, e il segretario di Fox, Giacomo Colombo. Il matrimonio si rivela impossibile quando si scopre che Colombo è in realtà figlio naturale di Fox, ma tutto si conclude bene quando si scopre che è Maria Vittoria a non essere figlia di Fox. Ma la rivelazione è fatale per il senatore: nel suo cinismo di politico corrotto, egli aveva conservato la fede nel sacrario e nella purezza della famiglia. Quando questo valore viene meno, egli è colto da un nuovo infarto, e questa volta muore. "Gli erano rimasti dei sentimenti - conclude Colombo - e una strana fede in qualcosa. E così è morto: laddove i veri politici muoiono soltanto di vecchiaia"...

Principali allestimenti

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  • Teatro San Babila, Milano, 1987. Regia di Augusto Zucchi, con Renzo Montagnani e Anna Canzi.
  • Maison de la Culture de Nantes, 1998. Regia di Jean Luc Tardieu, con Pierre Mondy e

Catherine Rich. Poi a Parigi, Théâtre de la Porte Saint Martin, 2005

  • Raamteater di Anversa, 1999. Regia di Dirk Lavrysen, con Roger Bolders e Magda

Cnudde.

  • Theatre Endla Pärnu (Estonia), 2000. Regia di Tiit Palu, con Jean Rekkor e Carmen Mikiver.
  • Mantova, Teatro di Palazzo d'Arco, 2002. Regia di Aldo Signoretti, con Adolfo Vaini e

Roberta Visentini

Edizioni

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  • In Italiano: "Sipario", Gennaio 1981, Milano
  • In Francese: Collection MCLA, Volume X, Nantes 1998; e "L'avant-Scène", n.1041, Gennaio 1999, Paris (Traduzione di Rosetta Morselli e Nicole Thévenin)
  • In Tedesco: c/o Felix-Bloch-Erben (Traduzione di Alfred Bergmann)

Accoglienza della stampa e della critica

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Dunque, satira. Antica come il teatro... oggi se ne sarebbe persa la memoria se non vi fosse stata, dalla fine degli anni Sessanta in qua, la gran ventata irridente di Dario Fo. Ben venga dunque una commedia satirica in panni, diciamo così, borghesi: una commedia satirica in col-letto e cravatta, dove la satira di Fo è in jeans e maglione. Dialettica: di questo c'è bisogno oggi, e non solo nel teatro.
(Roberto De Monticelli - Il Corriere della Sera, Milano 1981)

Il Senatore Fox non è soltanto un fuoco d'artificio di battute da cabaret; esso esprime anche, chiaramente, un'esigenza certo diffusa di pulizia nella cosa pubblica; ha sentimenti e risentimenti morali. Un testo sottilmente intelligente che finisce per suggerire che il teatro di satira politica può essere un ricostituente per un'anemica democrazia. Sul che senza tartuferie, dovremmo essere tutti d'accordo.
(Ugo Ronfani - Il giorno, Milano 1981)

Finalmente ci è dato ascoltare una satira del costume o malcostume politico: una materia di cui tutti si occupano - dai vignettisti, agli showman televisivi - tranne coloro che per antichissima tradizione ne sono gli artefici naturali: vale a dire gli autori di teatro. Antenati illustri nella satira dei personaggi trattati nel "Senatore Fox" furono Luciano nel "Dialoghi dei morti", Petronio nel "Satiricon" e Ben Jonson in "Volpone or the Fox", donde il nome del Senatore di Lunari. Ma da Ben Jonson Lunari prende poco più che lo spunto di un furbacchione che si finge moribondo per carpire favori dai suoi compagni di partito... Il pieno rilievo del ritratto seicentesco di Ben Jonson filtra attraverso una comicità di situazione alla Feydeau... Spontanei e calorosi gli applausi, soprattutto per il piacere, purtroppo raro, della satira.
(Giorgio Prosperi - Il Tempo, Roma 1986)

Il Senatore Fox: una commedia al vetriolo sul potere e le sue magagne.
(Le Figaro, Paris, 1998)

Un vero successo. Poiché si tratta di una gioiosa satira sociale e politica, che nel quadro europeo fa sì che nulla di ciò che accade in Italia ci debba essere estraneo. Certo, il quadro che se ne fa è pesante, ma il testo è saporitissimo. E per una volta tanto che la politica fa ridere...
(Les Echos, Paris, 2004)

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