Liber Figurarum

opera di Gioacchino da Fiore

Il Liber Figurarum (Il Libro delle Figure) è un codice miniato che raccoglie delle figure illustranti il pensiero teologico del pensatore, filosofo e riformatore monastico Gioacchino da Fiore, vissuto nel XII secolo.

Pagina del Liber Figurarum, XII Sec.

Il codice

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Del codice si conoscono tre esemplari presenti rispettivamente presso il St. Anne's College[1] di Oxford in Inghilterra, un museo di Dresda[1] in Germania e presso la Biblioteca del seminario di Reggio Emilia, quest'ultimo scoperto dallo studioso italiano Leone Tondelli nel 1937[2].

Il codice più antico è quello di Oxford, scoperto dalla storica britannica Marjorie Reeves nel 1942, mentre gli altri sono più recenti.

Il Liber figurarum è citato come opera di Gioacchino da Fiore nella Cronica di Salimbene de Adam da Parma, risalente al sec. XIII, e dopo questa citazione se ne sono perse le tracce, fino al ritrovamento nel sec. XX.

La prerogativa del codice è quella di contenere delle immagini miniate[2], non comunemente presenti nei codici del tempo che presentavano invece dei ricchi capilettera.

Le immagini presenti nel codice sono state concepite per rendere maggiormente comprensibile il pensiero gioachimita[2], in un'epoca di oscurantismo come il basso medioevo in cui l'opera venne redatta.

Risulta evidente che per la sua stesura abbiano dovuto lavorare anche dei miniatori oltre che degli amanuensi[2].

Del Liber figurarum come fonte della Divina Commedia di Dante Alighieri si sono occupati dettagliatamente gli studiosi Leone Tondelli e Antonio Piromalli e altri.

  1. ^ a b Corpus Christi College, Oxford, su digital.bodleian.ox.ac.uk. URL consultato il 1º aprile 2010.
  2. ^ a b c d Da municipio.re.it, su municipio.re.it. URL consultato il 1º aprile 2010 (archiviato dall'url originale il 22 maggio 2007).

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