Michel Rasquin

politico e giornalista lussemburghese

Michel Rasquin (Pétange, 19 settembre 1899Bruxelles, 27 aprile 1958) è stato un politico e giornalista lussemburghese, esponente del Partito Operaio Socialista Lussemburghese. È stato ministro e commissario europeo.

Michel Rasquin

Commissario europeo per i trasporti
Durata mandato1958 –
1958
PresidenteWalter Hallstein
Predecessore-
SuccessoreLambert Schaus

Dati generali
Partito politicoPartito Socialista Operaio del Lussemburgo

Rasquin lavorò come giornalista presso il quotidiano Escher Tageblatt e la rivista Vérité[1].

Carriera politica

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Nel 1945 venne eletto segretario del Partito Operaio Socialista Lussemburghese, lo rimase fino al 1951[2].

Dal dicembre 1945 al luglio 1948 fu membro del Consiglio di Stato[1]. Nel 1948 venne eletto membro della Camera dei deputati[1]. Dal 1949 al 1951 fu borgomastro di Esch-sur-Alzette[1].

Rasquin fu tra i fondatori del Movimento europeo in Lussemburgo e del Movimento per gli Stati uniti socialisti d'Europa[3]. Nel 1949 si dimise dalla presidenza di quest'ultimo, in polemica con l'accettazione da parte del Movimento europeo di una donazione dal Comitato americano per l'Europa unita[4].

Nel luglio 1951 fu nominato ministro dell'economia e della ricostruzione[1]. Mantenne l'incarico fino alla fine del 1957, nell'ambito dei governi guidati da Pierre Dupong e Joseph Bech[1].

Il 1º gennaio 1958 Rasquin entrò in carica come commissario europeo per i trasporti nell'ambito della Commissione Hallstein I[1]. L'esperienza presso la commissione della CEE fu però breve, dato che Rasquin morì il 27 aprile 1958. Era già malato quando venne nominato commissario[3]. Rasquin fu il primo commissario europeo del Lussemburgo, il primo commissario europeo per i trasporti ed il primo commissario europeo che morì durante lo svolgimento dell'incarico.

  1. ^ a b c d e f g (EN) Michel Rasquin, su europa-nu.nl, Europa.nu. URL consultato il 24 ottobre 2011.
  2. ^ (FR) Les repères historiques du LSAP, su lsap.lu, LSAP. URL consultato il 24 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 14 ottobre 2013).
  3. ^ a b (FR) Michel Dumoulin e Julie Cailleau, Intervista a Fernand Braun (PDF), su eui.eu, Archivi storici dell'Unione europea, 8 dicembre 2003. URL consultato il 24 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 23 aprile 2014).
  4. ^ Thierry Grosbois, "Ford's strategy towards European integration after World War II", in American firms in Europe, 1880-1980: strategy, identity, perception and performance, a cura di Hubert Bonin e Ferry de Goeypag (Ginevra: Droz 2009), pag. 471 (nota).

Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN3799172196300406700007 · GND (DE1336345535