Noir scandinavo

genere letterario

Il noir scandinavo o letteratura poliziesca scandinava, anche chiamato noir nordico, è un genere letterario che comprende la letteratura poliziesca scritta in Scandinavia con certe caratteristiche comuni, tipicamente con stile realistico, una vena oscura e moralmente complessa. Secondo il critico Barry Forshaw, "La letteratura poliziesca nordica porta con sé un'impronta più rispettabile... di fiction di genere simile prodotte in Gran Bretagna o negli Stati Uniti d'America"[1]. Il linguaggio, gli eroi e le ambientazioni sono tre elementi comuni del genere, che è caratterizzato da uno stile di scrittura semplice e diretto senza metafore[2].

I romanzi sono spesso del sottogenere poliziesco procedurale, concentrandosi sul monotono lavoro della polizia giorno dopo giorno, tuttavia non coinvolgendo sempre l'investigazione simultanea di diversi crimini[3].

Caratteristiche comuni

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Alcuni critici dell'Economist attribuiscono il successo del genere a uno stile distintivo e attraente, "realistico, semplice e preciso [...] e nudo delle parole non necessarie"[2]. I loro protagonisti sono tipicamente detective logorati da preoccupazioni e lungi dall'essere semplicemente eroici[2].

Le trame sono influenzate anche dal sistema economico e sociale della Scandinavia dove l'apparente uguaglianza, la giustizia sociale e il liberalismo del modello nordico coprono segreti oscuri e odi nascosti. La trilogia Millennium di Stieg Larsson, per esempio, si occupa di misoginia, stupro e violenza contro le donne, mentre il romanzo Assassino senza volto di Henning Mankell si concentra sul fallimento della Svezia nell'integrare la popolazione di immigrati.[2][4].

Negli anni 1960-1980, tra i molti autori di gialli scandinavi, raggiunsero notorietà internazionale Maj Sjöwall (1935–2020) e Per Wahlöö (1926–1975), coppia di autori svedesi, Kerstin Ekman (1933), svedese, il danese Anders Bodelsen (1937– 2021) e alcune opere di Mika Waltari (1908–1979), autore finlandese, più noto per la sua produzione di romanzi storici[5].

Dal 1991, il genere conobbe una diffusione sempre più ampia, comprendendo autori capaci di costruire personaggi destinati al massimo sviluppo (quali: Kurt Wallander, Annika Bengtzon, Hanne Wihlelmsen, Harry Holm e molti altri protagonisti di serie di romanzi). Si affermarono premi letterari internazionali, quali il Glasnyckeln[6] e molti autori scandinavi si aggiudicarono con le loro opere i riconoscimenti più ambiti )come il Gold Dagger).

Tra gli scrittori appartenenti a questo fenomeno culturale, si possono citare, indicati per nazionalità e data di nascita:

Danesi
Finlandesi
Islandesi
Norvegesi
Svedesi

Il noir scandinavo in televisione

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Il Noir scandinavo (o come viene più spesso definito Nordic Noir) è un sottogenere del giallo televisivo e una tendenza recente della serialità televisiva contemporanea di genere crime. Questo filone nasce nella regione della Scandinavia e si sviluppa a partire dal 2005 con l'uscita della serie televisiva svedese Wallander, consolidandosi negli anni successivi con la serie danese The Killing e la co-produzione dano-svedese The Bridge. Il Nordic Noir diffusosi all'interno della serialità televisiva scandinava, e non solo, è il frutto di una sinergia tra produzione (industrie letteraria, cinematografica e televisiva) e pubblico.[7] Secondo alcuni studiosi[7], il pubblico è attratto dalla dissonanza che si viene a creare nel racconto tra la quotidianità della società rappresentata e la violenza dell'atto criminale.

Il Nordic Noir e le sue specifiche strategie estetico-narrative si dimostrano subito un fenomeno transnazionale, costruito sulla logiche della glocalizzazione. La rappresentazione delle specificità sociali e culturali dei paesi scandinavi e delle loro identità locali, cioè, è un elemento fondamentale della crescente popolarità internazionale di queste serie televisive.[8] L'influenza del Nordic Noir va ben oltre la zona scandinava e riflette gli effetti della globalizzazione, della migrazione e dell’aumento dell’integrazione europea e non.[8] Diverse serie televisive europee e nord americane hanno infatti assorbito gli stilemi del Nordic Noir, apportando però delle modifiche e inserendo altre caratteristiche tipiche di generi differenti. Un esempio è la rinuncia al naturalismo in favore dell’aggiunta di elementi sovrannaturali e fantascientifici (Stranger Things, Dark).[9]

Il Nordic Noir si contraddistingue per la ricorrenza di alcuni elementi:

Elementi stilistici

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  • L'ambientazione è caratterizzata da scene girate in luoghi naturalistici e desolati;
  • La fotografia è cupa, satura, con tonalità cromatiche tendenti al grigio o al blu;
  • Vengono usate molte inquadrature long take e a camera fluttuante;
  • La musica ha prevalenza melodica, creata per dare un senso di inquietudine;[10]

Elementi narrativi

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  • Il ritmo della narrazione è lento, con dialoghi brevi alternati da momenti di riflessione;
  • C'è una coppia di personaggi protagonisti, spesso contraddistinti da una personalità forte, e caratteri tra loro complementari (come le coppie di detective in The Bridge e Broadchurch);
  • Tra le tematiche ricorrenti troviamo quelle del bambino/ragazza morto/scomparso che danno il via alla trama (The Killing e Pantano);[8]
  • La forma narrativa utilizzata è quella della long form seriality che è usata sia per mantenere alto l'interesse del pubblico sia per sviluppare una narrazione complessa;

Elementi tematici

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  • La narrazione è strutturata in modo tale per cui, accanto a un filo narrativo che segue il corso delle indagini, si intrecciano altri fili narrativi legati invece a questioni di critica sociale (Double Storytelling)[10] che portano a un confronto fra la società/famiglia e il crimine;
  • I personaggi, specialmente i detective protagonisti, nonostante siano segnati da diversi problemi personali collaborano per il bene comune;
  • I sentimenti dei personaggi e gli ambienti in cui sono inseriti sono descritti con realismo per evidenziare il tema della critica sociale;
  • Per quanto la società sia problematica (criminalità organizzata, terrorismo), permane sempre un senso di speranza, che solitamente si concretizza nel finale.[8]

Il noir scandinavo in Italia

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La casa editrice Marsilio Editori, che già pubblicava in passato sotto la collana Farfalle romanzi di diversi autori scandinavi, a seguito del grande successo ottenuto con la trilogia Millennium di Stieg Larsson (poi divenuta una serie grazie a David Lagercrantz), ha creato una collana, denominata Giallosvezia, dedicata alla pubblicazione di romanzi noir nordici. A dispetto del nome della collana i romanzi non sono quindi solamente di autori svedesi, ma di tutto il noir nordico, comprendente gran parte degli autori sopra menzionati.

  1. ^ (EN) Barry Forshaw, New stars of Nordic noir: Norway's authors discuss their country's crime wave, su independent.co.uk, 8 luglio 2011. URL consultato il 13 gennaio 2024.
  2. ^ a b c d (EN) Inspector Norse, su economist.com. URL consultato il 13 gennaio 2024.
  3. ^ (EN) Laura Miller, The Strange Case of the Nordic Detectives, su wsj.com, 15 gennaio 2010. URL consultato il 13 gennaio 2024.
  4. ^ (EN) Marc Sidwell, Sweden turns the page and Scandinavian noir explains why, su cityam.com, 28 agosto 2024. URL consultato il 13 gennaio 2024 (archiviato dall'url originale il 7 gennaio 2014).
  5. ^ Cfr.: Stefano Benvenuti, Gianni Rizzoni, Il romanzo giallo, Milano, Mondadori, 1979, p. 156.
  6. ^ (DA) Kochs Krimier, su kochskrimier.dk. URL consultato il 18 luglio 2008 (archiviato dall'url originale il 25 ottobre 2008).
  7. ^ a b (EN) Annette Hill, Sue Turnbull, "Nordic Noir", Oxford Research Encyclopedia of Criminology, Oxford University Press, 2017
  8. ^ a b c d (EN) Lynge Stegger Gemzøe, Nordic Noir, Adaptation, Appropriation, Springer International Publishing, 2020, pp. 235–252, ISBN 978-3-030-38657-3. URL consultato il 7 novembre 2020.
  9. ^ (EN) Kim Toft Hansen, From Nordic Noir to Euro Noir: Nordic Noir Influencing European Serial SVoD Drama, in Linda Badley, Andrew Nestingen, Jaakko Seppälä (a cura di), Nordic Noir, Adaptation, Appropriation,Palgrave Macmillan, Cham, 2020, pp. 275-294.
  10. ^ a b (EN) Glen Creeber, "Killing Us Softly: Investigating the Aesthetics, Philosophy and Influence of Nordic Noir Television", Journal of Popular Television, Volume 3 Number 1, 2013

Bibliografia

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  • (EN) Glen Creeber, "Killing Us Softly: Investigating the Aesthetics, Philosophy and Influence of Nordic Noir Television", Journal of Popular Television, Volume 3 Number 1, 2013.
  • (EN) Kim Toft Hansen, From Nordic Noir to Euro Noir: Nordic Noir Influencing European Serial SVoD Drama, in Linda Badley , Andrew Nestingen, Jaakko Seppälä (a cura di), Nordic Noir, Adaptation, Appropriation,Palgrave Macmillan, Cham, 2020, pp. 275-294.
  • (EN) Annette Hill, Sue Turnbull, "Nordic Noir", Oxford Research Encyclopedia of Criminology, Oxford University Press, 2017.
  • (EN) Andrew Nestingen Paula Arvas, Scandinavian Crime Fiction, University of Wales Press, 2011, ISBN 9780708323304.
  • (EN) Lynge Stegger Gemzøe, Nordic Noir, Adaptation, Appropriation, Springer International Publishing, 2020, pp. 235–252, ISBN 978-3-030-38657-3.
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