Palazzo Malaspina (Ascoli Piceno)
Il palazzo Malaspina è l'antica residenza della nobile famiglia Malaspina, ramo Spino Fiorito, ubicato in corso Giuseppe Mazzini, nel centro storico Ascoli Piceno, nelle Marche.
Palazzo Malaspina | |
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La facciata su Corso Mazzini | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Marche |
Località | Ascoli Piceno |
Indirizzo | corso Giuseppe Mazzini, 224 |
Coordinate | 42°51′19.94″N 13°34′47.82″E |
Informazioni generali | |
Condizioni | In uso |
Costruzione | 1532-83 |
Realizzazione | |
Architetto | Cola dell'Amatrice |
Proprietario | famiglia Malaspina |
Committente | famiglia Malaspina |
Rappresenta uno degli edifici monumentali della città di Ascoli e un bell'esempio di architettura rinascimentale in città. Palazzo Malaspina resta ad oggi uno dei più importanti palazzi privati della regione, ancora abitato dalla famiglia Malaspina.
Storia
modificaElegante costruzione rinascimentale, venne eretta tra il 1532 e il 1583[1][2] dal noto architetto Cola dell'Amatrice che accorpò e rimaneggiò edifici preesistenti, alcuni del XIII ed uno XIV secolo. Sulla parte sinistra della facciata sono i resti di una torre gentilizia medioevale, parzialmente distrutta nel XVIII secolo per render la facciata uniforme.
Architettura
modificaL'architettura del palazzo è attribuita da Baldassarre Orsini a Cola dell'Amatrice. La facciata è animata da due portali gemelli a bugnato, con sedute, che riportano gli stemmi delle famiglie Malaspina e Guiderocchi, anticamente legate. Il prospetto, cadenzato da un triplice ordine di finestre, di cui quelle del piano nobile sono della tipologia "a tabernacolo", è caratterizzato, in alto, da un originale ampio loggiato sostenuto da fusti privi di capitelli e imitanti gli araldici tronchi d'albero con i rami recisi.
Le sale del piano nobile vennero decorate con affreschi raffiguranti Scene mitologiche realizzati da Biagio Miniera nella prima metà del XVIII secolo. Sino al 1999 hanno ospitato la "Civica Galleria d'Arte Grafica moderna", ora Galleria d'Arte contemporanea, trasferita nel Complesso di Sant'Agostino. Oggi ospita la Delegazione FAI di Ascoli Piceno[3].
Nell'ampio giardino interno è una caratteristica fontana cinquecentesca, riccamente ornata.
Note
modificaBibliografia
modifica- Giambattista Carducci, Su le memorie e i monumenti di Ascoli nel Piceno, Saverio del Monte, 1853, ristampa anastatica di Arnaldo Forni Editore, Fermo, pp. 92;
- Cesare Mariotti, Ascoli Piceno, Collezione di monografie illustrate, Serie I, Italia Artistica 69, Istituto Italiano d'Arti Grafiche Editore, Bergamo 1913, pp. 114–116;
- Antonio Rodilossi, Ascoli Piceno città d'arte, "Stampa & Stampa" Gruppo Euroarte Gattei, Grafiche STIG, Modena, 1983, pp. 213;
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