Roberto I di Borgogna

duca di Borgogna

Roberto I di Borgogna (1011 circa – Fleurey-sur-Ouche, 21 marzo 1076) fu conte di Charolais e di Langres, dal 1027 e duca di Borgogna dal 1032 fino alla morte; fu anche conte d'Auxerre dal 1040 al 1060.

Roberto I di Borgogna
Sigillo di Roberto I di Borgogna
Duca di Borgogna
In carica1032 –
21 marzo 1076
PredecessoreEnrico I
SuccessoreUgo I
Nome completoRoberto di Francia
Nascita1011 circa
MorteFleurey-sur-Ouche, 21 marzo 1076
Luogo di sepolturaMonastero di Saint-Seine-l'Abbaye
DinastiaCapetingi
PadreRoberto II
MadreCostanza d'Arles
ConiugiHelie di Semur[1]
Ermengarda (detta Bianca) d'Angiò
Figlidi primo letto:
Ugo
Enrico
Roberto
Simone
Costanza
di secondo letto:
Ildegarda
ReligioneCristianesimo

Origine

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Come ci conferma l'Actus 9 del Hugonis Floriacensis, Liber qui Modernorum Regum Francorum continet, era il figlio maschio terzogenito del re di Francia e duca di Borgogna, Roberto II e della sua terza moglie, Costanza d'Arles[2], che ancora secondo Hugonis Floriacensis, Liber qui Modernorum Regum Francorum continet Actus 9, era figlia del conte d'Avignone, conte di Provenza e marchese di Provenza, Guglielmo I e di Adelaide d'Angiò[2] (947 - 1026), figlia del Conte d'Angiò e poi, conte di Nantes e duca di Bretagna, Folco II (sempre secondo Hugonis Floriacensis, Liber qui Modernorum Regum Francorum continet Actus 9, Adelaide era la sorella del conte d'Angiò, Goffredo detto Grisegonelle[2], figlio di Folco II secondo la Chronica de Gesta Consulum Andegavorum, Chroniques d'Anjou[3]) e di Gerberga (secondo lo storico Maurice Chaume era figlia del Visconte Goffredo d'Orleans).
Roberto II di Francia, come ci conferma la Genealogiæ Scriptoris Fusniacensis, era l'unico figlio maschio del duca dei Franchi e conte di Parigi poi incoronato re di Francia, Ugo Capeto[4] e, come conferma la Vita Roberti Regis, di Adelaide d'Aquitania[5], di nobile stirpe aquitana[5], che, secondo la Acta Sanctorum, era figlia del conte di Poitiers, conte d'Alvernia e duca d'Aquitania (Adelaide…filia Pictavorum comitis, de progenie Caroli Magni moglie di Hugone, Francorum duce[6]), Guglielmo III e di Gerloc (917-962, ribattezzata Adele) di Normandia, figlia del duca di Normandia, Rollone (870-927) e della seconda moglie, Poppa di Bayeux.
Fu il fratello minore del re di Francia, Enrico I.

Biografia

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Nel 1016, suo fratello, il secondogenito, Enrico venne investito del titolo di duca di Borgogna, come ci riporta, nelle sue cronache, il monaco cluniacense e cronista, Rodolfo il Glabro[7], anche se il ducato, per la giovane età di Enrico, continuava ad essere governato dalla corona; mentre l'anno dopo (1017), il fratello primogenito Ugo detto Magnus o il Grande, ancora secondo Rodolfo il Glabro, veniva associato al trono dal padre, Roberto II il Pio[8].
Ugo, spinto dalla madre, Costanza, tra il 1024 ed il 1025, sempre secondo Rodolfo il Glabro, si era ribellato al padre, Roberto II[8]; ma, dopo essere stato sconfitto, si era sottomesso ed aveva ottenuto di avere un reale potere, che esercitò molto bene tanto che fu chiamato Ugo il Grande[7]. Però, dopo pochi mesi, era morto; Ugo morì il 28 agosto 1025, sia secondo gli Obituaires de Sens Tome I.1, Abbaye de Saint-Germain-des-Prés (Obiit Hugo iuvenis rex Francorum) (V Kal Sep)[9], che secondo gli Obituaires de Sens Tome I.1, Prieuré d'Argenteuil (Hugo iuvenis rex) (V Kal Sep)[10].

Dopo la morte, di Ugo, il padre, Roberto II il Pio, avrebbe voluto associare al trono Enrico, il figlio maschio secondogenito, mentre Costanza d'Arles avrebbe preferito incoronare il fratello minore, Roberto, in quanto Enrico era già duca di Borgogna[7]. Alla fine prevalse la volontà del padre ed Enrico venne incoronato re di Francia nella cattedrale di Reims il 14 maggio 1027[7] e fino al 1031 regnò assieme al padre.

Nel 1030, Roberto ed il fratello Enrico, sempre spinti da Costanza, si ribellarono al loro padre, il re Roberto II, conquistando alcuni castelli[7]; Roberto II reagì, raccolse un esercito e andò in Borgogna, dove ne seguì una guerra civile, che arrecò grandi devastazioni[11]; dopo aver consultato Guglielmo da Volpiano, che gli ricordò le sue ribellioni contro il padre, re Roberto ammise le sue colpe e i tre fecero la pace[11].

Il re Roberto II morì nel 1031, come ci viene confermato dalla Chronica Albrici Monachi Trium Fontium, che ce lo ricorda come uomo dedito alle opere di carità[12].
Dopo la morte del padre, sempre nel 1031, la regina madre Costanza, spalleggiata dal conte Oddone II di Blois, capeggiò una rivolta per poter mettere sul trono il terzogenito, Roberto al posto di Enrico, già incoronato quattro anni prima. La regina madre si impossessò di Senlis, Dammartin, Le Puiset, Poissy e Sens, donata per metà a Oddone II (come compenso per l'appoggio ricevuto)[13]. Enrico, con il sostegno decisivo del duca di Normandia, Roberto I il Magnifico[14], si difese con vigore, riprese alcune città, costrinse la madre e il fratello alla pace (secondo Rodolfo il Glabro il merito degli accordi di pace andò soprattutto al conte d'Angiò, Folco III Nerra, che redarguì la cugina e la condusse a più miti consigli[11]) e mantenne il trono, cedendo però al fratello, Roberto, il ducato di Borgogna, che ormai, da quasi trent'anni, era legato alla corona di Francia[15]. Nel 1032, Roberto divenne il Duca di Borgogna Roberto I[15].

Tra il 1033 ed il 1034, Roberto si sposò, come ci viene confermato dal documento nº 21 della Histoire des ducs de Bourgogne de la race Capétienne, datato 1034, in cui Roberto controfirma con la moglie (Roberti ducis et uxoris sue)[16], con Helie di Semur[1], figlia di Dalmazio, signore di Semur, come risulta da Le cartulaire de Marcigny-sur-Loire 1045-1144 (Dalmatius pater sancti Hugonis abbatis Cluniacensis et Gaufredi Sinemurensi[s], Andrae levitae, Joceranni et Dalmatii et sororum eorumdem scilicet Materdis, Adalaidae et Ceciliae atque Evellae) e di Aremburga[17]; Helie sottoscrisse diversi documenti assieme al marito Roberto, tra cui due documenti del Recueil des chartes de l'abbaye de Cluny. Tome 4: il nº 2888, datato 1035 circa, col figlio primogenito, Ugo (Signum Hugonis ducis filii, bone indolis pueri, Signum matris ejus)[18] e il nº 2949, datato 1040, (Signum Roberti ducis, qui hoc testamentum fieri precepit. Signum Iliæ, uxoris ejus)[19] e due documenti del Recueil des chartes de l´abbaye de Saint-Germain-des-Prés: il doc. n° LV, datato 1040, (Robertus Burgundie dux, Elie conjugis eius)[20] e il documento n° LVII, datato 1043/44, (Robertus dux Burgundiorum cum uxore mea Helia)[21].
Tra il 1048 ed il 1049, Roberto ripudiò Helie, a causa di consanguineità, come si può apprendere da una lettera inviata a papa Leone IX dall'abate di Fécamp (Burgundionum infrunito duce R...abdicatis legitimi thori connumbiis......in inhonestis et consanguinitate fœdatis thalamis)[22]; infatti nel documento LIX del Recueil des chartes de l´abbaye de Saint-Germain-des-Prés, datato 1053, Helie non compare più tra i firmatari del documento[23]. Secondo lo storico francese specializzato nella genealogia dei personaggi dell'Alto Medioevo, Patrick Van Kerrebrouck, dopo essere stata ripudiata, Helie si fese monaca col nome di Petronilla[17], e morì qualche anno dopo[17].

Sempre secondo Patrick Van Kerrebrouck, nel 1040, Roberto era divenuto anche conte di Auxerre, dopo la morte del vescovo Ugo, avvenuta l'anno prima[17], dopo aver occupato la contea, alla morte del cognato, Rinaldo I di Nevers (c.1000-1040), conte di Nevers (1028-1040), secondo il Chronici Hugonis Floriacensis, marito di sua sorella, Alice o Edvige o Adela (circa 1003-ca. 1063), contessa di Auxerre[24]; Roberto rinunciò al titolo, nel 1060, dopo aver fatto la pace, ancora secondo Patrick Van Kerrebrouck, col nipote Guglielmo I, nuovo conte di Nevers[17].

Nel 1049, sposò, in seconde nozze, la vedova del conte del Gâtinais, Goffredo Ferréol, Ermengarda (detta Bianca) d'Angiò, figlia del conte d'Angiò, Folco III Nerra, e Ildegarda di Sundgau, come ci conferma la Ex Historiæ Andegavensis fragmento[25]. Il matrimonio tra Roberto ed Ermengarda ci viene confermato dalla Chroniques des Comtes d´Anjou et des Seigneurs d´Amboise (Paris)[26].

Durante il governo di Roberto il ducato di Borgogna si spezzò in varie signorie che in pratica non dipendevano più dal duca, e si autogovernavano sia i feudi laici, come le contee di Chalon-sur-Saône o di Mâcon che le signorie ecclesiastiche come l'abbazia di Molesme[27]. Il duca di Borgogna si ridusse allo stato di un tirannello senza scrupoli che passò la vita a saccheggiare le terre dei suoi vassalli, specialmente quelle della chiesa[27]. Risulta che derubasse i raccolti del vescovo di Autun e depredasse le cantine dei canonici di Santo Stefano a Digione[27]. Si narra che Aruino, vescovo di Langres, nel 1055, si rifiutasse di avventurarsi nei pressi di Digione, per consacrare la chiesa di Sennecey, per paura di essere esposto alla violenza del duca[27].

Risulta inoltre che Roberto non esitasse davanti a nessun crimine pur di soddisfare le sue ambizioni e i suoi desideri di vendetta. Risulta che, dopo aver ripudiato Helie di Semur, i rapporti con i signori di Semur si guastarono e Roberto, nel 1048, fece irruzione, con la forza, nell'abbazia di Saint-Germain, a Auxerre, per assassinare personalmente il proprio suocero, Dalmazio, e fare uccidere il giovane cognato, Joceran[27].

Roberto morì, nel 1076, a Fleurey-sur-Ouche[17], e gli succedette il nipote Ugo I figlio di Enrico di Borgogna, premorto al padre Roberto.

Discendenza

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Roberto da Helie di Semur ebbe cinque figli[17][28]:

Roberto da Ermengarda (detta Bianca) d'Angiò ebbe una figlia[17][28]:

Ascendenza

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Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Ugo il Grande Roberto I di Francia  
 
Beatrice di Vermandois  
Ugo Capeto  
Edvige di Sassonia Enrico I di Sassonia  
 
Matilde di Ringelheim  
Roberto II di Francia  
Guglielmo III di Aquitania Ebalus di Aquitania  
 
Aremburga  
Adelaide d'Aquitania  
Adele di Normandia Rollone  
 
Poppa di Bayeux  
Roberto I di Borgogna  
Bosone II di Provenza Rotboldo I di Provenza  
 
 
Guglielmo I di Provenza  
Costanza di Vienna Carlo Costantino di Vienna  
 
Thiberge de Troyes  
Costanza d'Arles  
Folco II d'Angiò Folco I d'Angiò  
 
Rosalia di Loches  
Adelaide d'Angiò  
Gerberga d'Orleans Geoffrey, Visconte d'Orléans  
 
Ada d'Auvergne  
 
  1. ^ a b Il nome era un omaggio al Sole (in latino Helios).
  2. ^ a b c (LA) Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, tomus IX, Hugonis Floriacensis, Liber qui Modernorum Regum Francorum continet, Actus 9, Pagg 385 e 386 e nota addizionale *** di pag. 385 Archiviato il 23 settembre 2015 in Internet Archive.
  3. ^ (LA) Chronica de Gesta Consulum Andegavorum, pagina 75
  4. ^ (LA) Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, tomus XIII, Genealogiæ Scriptoris Fusniacensis, par. 2, Pag 252 Archiviato il 13 marzo 2016 in Internet Archive.
  5. ^ a b (LA) Recueil des historiens des Gaules et de la France. Tome 10, Vita Roberti Regis, Pag 99
  6. ^ (LA) Acta Sanctorum, October, Tome X, Translatio S. Maglorii et aliorum, 4 and 5, p. 792
  7. ^ a b c d e (LA) Rodulfi Glabri Historiarum Libri Quinque, liber III, caput II, pagina 665
  8. ^ a b (LA) Rodulfi Glabri Historiarum Libri Quinque, liber III, caput II, pagina 664
  9. ^ (LA) }Obituaires de Sens Tome I.1, Abbaye de Saint-Germain-des-Prés, pagina 270
  10. ^ (LA) Obituaires de Sens Tome I.1, Prieuré d'Argenteuil, pagina 348
  11. ^ a b c (LA) Rodulfi Glabri Historiarum Libri Quinque, liber III, caput II, pagina 666
  12. ^ (LA) Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, tomus XXIII, Chronica Albrici Monachi Trium Fontium, anno 1031, Pag 783 Archiviato il 10 marzo 2016 in Internet Archive.
  13. ^ Louis Halphen, "La Francia dell'XI secolo", pag. 778
  14. ^ William John Corbett, "L'evoluzione del ducato di Normandia e la conquista normanna dell'Inghilterra", pag. 16
  15. ^ a b Louis Halphen, "La Francia dell'XI secolo", pag. 779
  16. ^ (LA) Histoire des ducs de Bourgogne de la race Capétienne, doc. 21, Pag 362 e 363
  17. ^ a b c d e f g h i (EN) #ES Foundation for Medieval Genealogy : duchi di Borgogna - ROBERT de France
  18. ^ a b (LA) Recueil des chartes de l'abbaye de Cluny. Tome 4, doc. 2888, Pagg 82 - 85
  19. ^ (LA) Recueil des chartes de l'abbaye de Cluny. Tome 4, doc. 2949, Pagg 149 e 150
  20. ^ (LA) Recueil des chartes de l´abbaye de Saint-Germain-des-Prés, doc. LV, Pagg 87 - 89
  21. ^ a b c (LA) Recueil des chartes de l´abbaye de Saint-Germain-des-Prés, doc. LV, Pagg 91 - 93
  22. ^ (LA) Patrologiæ cursus completus, Series Latina, Vol. 143, epistola Joannis I abbatis fiscmnensis, colonne 799 e 800
  23. ^ (LA) Recueil des chartes de l´abbaye de Saint-Germain-des-Prés, doc. LIX, Pagg 95 - 97
  24. ^ (LA) Recueil des historiens des Gaules et de la France, Tomus 10, Ex Fragm. Chronici Fr. Hugonis Floriacensis, pagina 222
  25. ^ (LA) Recueil des historiens des Gaules et de la France. Tome 10, Ex Historiæ Andegavensis fragmento, Pag 203
  26. ^ a b (LA) Chroniques des Comtes d´Anjou et des Seigneurs d´Amboise, Pag 247
  27. ^ a b c d e Louis Halphen, "La Francia dell'XI secolo", pag. 796
  28. ^ a b (EN) #ES Genealogy : Capet 9 - Robert I "le Vieux"
  29. ^ (LA) Saeculum XII. Orderici Vitalis,... Historia ecclesiastica, pars III, liber XIII, pagina 936
  30. ^ a b c d e f g (LA) Saeculum XII. Orderici Vitalis,... Historia ecclesiastica, pars III, liber XIII, pagina 937
  31. ^ (LA) Saeculum XII. Orderici Vitalis,... Historia ecclesiastica, pars III, liber XIII, pagina 938
  32. ^ (LA) Recueil des historiens des Gaules et de la France. Tome 10, Ex chronico Ternociensis, Pag 112
  33. ^ (LA) Chronicon sancti Maxentii Pictavensis, Chroniques des Eglises d'Anjou, pagina 404

Bibliografia

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Fonti primarie

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Letteratura storiografica

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  • Louis Halphen, "La Francia dell'XI secolo", cap. XXIV, vol. II (L'espansione islamica e la nascita dell'Europa feudale) della Storia del Mondo Medievale, 1979, pp. 770–806.
  • Louis Halphen, "Il regno di Borgogna", cap. XXV, vol. II (L'espansione islamica e la nascita dell'Europa feudale) della Storia del Mondo Medievale, 1979, pp. 807–821.
  • William John Corbett, "L'evoluzione del ducato di Normandia e la conquista normanna dell'Inghilterra", cap. I, vol. VI (Declino dell'impero e del papato e sviluppo degli stati nazionali) della Storia del Mondo Medievale, 1980 pp. 5–55.

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