Sarsen
Le pietre di sarsen sono blocchi di arenaria che si trovano in gran quantità nel Regno Unito: nella pianura di Salisbury, nei Marlborough Downs, nel Kent, e in minore quantità nel Berkshire, nell'Essex, nell'Oxfordshire, nel Dorset e nell'Hampshire.
Etimologia
modificaLa parola inglese sarsen (pronuncia: ['sa:sǝn]), la cui etimologia risalirebbe all'antica parola saracen («saraceno»)[1], è un'abbreviazione di «saracen stone». «Saracen» era un nome comune per indicare i musulmani, e venne per estensione a essere utilizzato come sinonimo di «pagano»[2]. Sarsen significa dunque «pietra dei pagani».
Geologia
modificaI blocchi di arenaria dei sarsen si sono formati sul gesso per l’agglomerazione di uno strato regolare di sabbia silicea di cui hanno mantenuto lo spessore relativamente costante e i due piani principali naturalmente paralleli.
Sono i resti post-glaciali[3] di una piattaforma di silcrete terziaria che copriva un tempo una gran parte del sud dell'Inghilterra, formando una roccia compatta e dura formata da grani di sabbia legati tra loro da un cemento siliceo, che ne fa una sorta di grès silicificato. Questo fenomeno si è verificato dal Neogene fino all'erosione del Quaternario per effetto della silicificazione dei sedimenti del gruppo di Lambeth del Paleocene superiore, derivando dalla lisciviazione acida[4].
Usi umani
modificaI costruttori di Stonehenge hanno utilizzato queste pietre per la «pietra del tallone» (heelstone) e per i pilastri del cerchio dei sarsen[5]. Il circolo di Avebury[6] e numerosi altri monumenti megalitici del sud dell'Inghilterra sono ugualmente costruiti con pietre di sarsen.
Le pietre hanno potuto essere tagliate mediante il fuoco fino a ottenere blocchi di dimensione appropriata ai diversi progetti.
Il sarsen non è pertanto un materiale da costruzione ideale: William Stukeley scrisse che «il sarsen è sempre umido e bagnato di rugiada in inverno, il che lo rende una pietra umida e insalubre, che fa marcire i mobili». Ciononostante, malgrado questi problemi, il sarsen resta assai apprezzato per la sua durabilità, che ne fa un eccellente materiale per i gradini delle scale e i bordi dei marciapiedi.
Note
modifica- ^ Atkinson, Stonehenge, p. 36
- ^ http://www.merriam-webster.com/dictionary/sarsen
- ^ Sarsen stones in Winchester, sul sito della città di Winchester
- ^ (EN) J. Stewart Ullyot, Nash D.J., Whiteman C.A. & Mortimore R.N., Distribution, petrology and mode of development of silcretes (sarsens and puddingstones) on the eastern South Downs, UK, in Earth Surface Processes and Landforms, vol. 29, n. 12, 2004, DOI:10.1002/esp.1136.
- ^ Bruce Bedlam The stones of Stonehenge Archiviato il 30 ottobre 2022 in Internet Archive.
- ^ Stone ring of Avebury, sul sito di Places of Peace and Power
Bibliografia
modifica- Richard J. C. Atkinson, Stonehenge, Penguin Books, 1956, ristampa 1986, ISBN 0140136460.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su sarsen