A vincere la centesima edizione del Tour de France fu il passista-scalatore e cronoman inglese Chris Froome, in forza alla Sky Procycling, al suo primo successo nella Grande Boucle (per il britannico si trattò della seconda volta sul podio della corsa a tappe francese, dopo la piazza d'onore dell'edizione precedente).
Al secondo posto della graduatoria generale si piazzò il giovane scalatore colombianoNairo Quintana (al suo primo podio nei Campi Elisi). Fu un Tour soddisfacente per Quintana, peraltro giunto come esordiente alla Grande Boucle: oltre alla seconda posizione della classifica generale, vinse infatti due classifiche accessorie, laureandosi miglior scalatore e miglior giovane di questa edizione della corsa.
La terza posizione della classifica generale venne invece conseguita dallo scalatore spagnolo Joaquim Rodríguez (al primo ed unico podio della carriera al Tour, dopo l'onorevole sesto posto ottenuto all'esordio nella edizione precedente della corsa a tappe francese).
Il Tour de France 2013 è stato presentato ufficialmente il 24 ottobre 2012, un giorno dopo la revoca dei sette Tour vinti da Lance Armstrong.[2] In tutte le precedenti edizioni del Tour de France, la Corsica non era mai stata attraversata dalla corsa ciclistica. L'edizione 2013, centesima edizione del Tour, è partita proprio da l'Île de Beauté; entrambi i dipartimenti Alta Corsica e Corsica del Sud, unici della Francia metropolitana sono stati attraversati nelle prime tre tappe, e così pure le principali città corse, ossia Ajaccio, capoluogo regionale, Bastia e Porto Vecchio, città dalla quale è stato dato il Grand Départ.[1]
Come nel 2003, nel novantesimo Tour che allora celebrò il centenario, l'edizione 2013 ha fatto tappa nelle principali città francesi come Lione e Marsiglia e altre città importanti come Tours, Montpellier, Gap, Nizza e Annecy. Il Tour de France 2013 ha presentato anche altre particolarità: il Mont Saint-Michel ha ospitato per la seconda volta l'arrivo di una tappa, la prima cronometro individuale della gara, mentre la diciottesima tappa ha portato i ciclisti a percorrere per due volte la salita dell'Alpe d'Huez.[1] Quest'edizione si è svolta interamente sul territorio francese, cosa che non accadeva dal 2003.[1] Infine, è tornata in programma dopo un anno di assenza la cronometro a squadre.[1]
Chris Froome ha vinto tre tappe e indossato la maglia gialla di leader della corsa per 14 giorni, diventando il secondo ciclista britannico a vincere il Tour, soltanto un anno dopo il trionfo del compagno di squadra Bradley Wiggins (al quale aveva fatto da gregario nell'edizione del 2012).
Nairo Quintana e Joaquim Rodríguez si sono guadagnati il podio, rispettivamente al secondo e al terzo posto, grazie a un attacco congiunto nell'ultima salita della penultima tappa, ai danni dello spagnolo Alberto Contador, costretto alla fine al quarto posto dopo aver occupato, fino a quel momento, la seconda posizione della classifica generale.[3] Per il ventitreenne Quintana non vi è stata solo la soddisfazione del podio all'esordio nella Grande Boucle, ma anche quella della vittoria di tappa ad Annecy-Semnoz, e del successo nelle classifiche degli scalatore e dei giovani.
Il velocista tedesco Marcel Kittel è stato il ciclista ad aver vinto il maggior numero di tappe in questa edizione del centenario: quattro i suoi successi, compreso quello nella frazione finale sugli Champs-Élysées; due le vittorie per l'altro sprinter Mark Cavendish e per il portoghese Rui Alberto Faria da Costa. Degna di nota è anche la maglia gialla di Daryl Impey, primo africano ad ottenere il simbolo del primato nella storia della corsa.