Vello d'oro

oggetto mitologico greco antico

Il Vello d'oro, o Toson d’oro[1], è un oggetto presente nella mitologia greca che si dice avesse il potere di curare ogni ferita o malattia. Si tratta del manto dorato di Crisomallo, un ariete alato capace di volare che Ermes donò a Nefele. La pelle del vello fu in seguito rubata da Giasone. Esso diede inoltre il nome all’omonimo Ordine.

Giasone torna in patria con il Vello, in un vaso attico a figure rosse

Atamante ripudiò la moglie Nefele per sposare Ino; quest'ultima odiava Elle e Frisso, i figli che Atamante aveva avuto da Nefele, e cercò di ucciderli per permettere a suo figlio di salire al trono[2]. Venuta a conoscenza dei piani di Ino, Nefele chiese aiuto ad Ermes che le inviò Crisomallo, il quale caricò in groppa i due fratelli e li trasportò, volando, nella Colchide[3]. Elle a causa di un addormentamento cadde durante il viaggio in uno stretto braccio di mare, che prese il nome di Ellesponto, mentre Frisso arrivò a destinazione e venne ospitato da Eete[4]. Frisso sacrificò quindi l'animale agli dei donando il vello a Eete, che lo nascose in un bosco inchiodandolo a una quercia.[2]

Giasone e gli Argonauti

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Il Vello venne rubato da Giasone e dai suoi compagni, gli Argonauti, con l'aiuto di Medea, figlia di Eete.[5]. Il mito sembrerebbe rifarsi ai primi viaggi dei mercanti-marinai proto-greci alla ricerca di oro, di cui la penisola greca è assai scarsa[6]; da notare è il fatto che tuttora, nelle zone montuose della Colchide e delle zone limitrofe, vivono pastori-cercatori d'oro seminomadi che utilizzano un setaccio ricavato principalmente dal vello di ariete, tra le cui fibre si incastrano le pagliuzze di oro[7]. Altri studiosi ritengono che si tratti di una metafora dei campi di grano, scarso in Grecia, e che gli antichi Elleni si procuravano sulle coste meridionali del Mar Nero.[8]

  1. ^ Tobias Leuker, «Sul valore simbolico del Toson d’oro: Giasone, Gedeone e il Vello d’oro in un’enciclopedia medievale», Studi Francesi [Online], 150 (L | III) | 2006, online dal 30 novembre 2015, consultato il 23 août 2024. URL: http://journals.openedition.org/studifrancesi/27048; DOI: https://doi.org/10.4000/studifrancesi.27048
  2. ^ a b Pseudo-Apollodoro, Biblioteca, libro I. 9. 1 su theoi.com (In inglese).
  3. ^ Apollonio Rodio, Le Argonautiche, libro I, 247, 261, 763. su theoi.com (In inglese)
  4. ^ Igino, De Astronomica libro II, 20 RAM su theoi.com (In inglese)
  5. ^ Apollonio Rodio, Le Argonautiche, libro I, 768. su theoi.com (In inglese)
  6. ^ Strabone, Geografia. I, 2, 39
  7. ^ Mary Renault, The Bull from the Sea, Arrow (Rand), 2004
  8. ^ Adolf Faust, Einige deutsche und griechische Sagen im Lichte ihrer ursprünglichen Bedeutung. Mulhausen, 1898

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