Helmut Newton: differenze tra le versioni

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|Nome = Helmut
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|Cognome = Newton
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|LuogoNascita = Berlino
|LuogoNascita = Berlino
|GiornoMeseNascita = 31 ottobre
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|AnnoNascita = 1920
|AnnoNascita = 1920
|LuogoMorte = West Hollywood
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|Attività = fotografo
|Attività = fotografo
|Nazionalità = tedesco
|Nazionalità = tedesco
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|PostNazionalità = , famoso in particolare per i suoi studi sul nudo femminile
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|Immagine = Helmut Newton Grave headshot crop.jpg
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}}
}} Nato in Germania nel 1920, morì nel 2004 in un' incidente automobilistico. Al tempo delle famigerate leggi razziali, è imbarcato dai genitori in una [[nave]] diretta in [[Cina]] (non c'era ancora il [[coronavirus]]!) Ma si ferma a [[Singapore]] dove inizia a lavorare per un breve periodo fi tempo, per poi approdare in [[Australia]] nel [[1940]] dove viene anche imprigionato in quanto cittadino [[ebreo]] [[tedesco]]. Nel [[1946]] diventa cittadino [[australiano]] e sposa l'[[attrice]] [[June Brunnel]] con cui avrà un [[sodalizio]] di oltre cinquant'anni e che poserà come modella nuda per le sue fotografie, ma che sarà a sua volta fotografa con lo pseudonimo di Alice Springs.


==Biografia==
==Biografia==
[[File:Berlin gedenktafel helmut newton.jpg|thumb|upright=1.4|La targa commemorativa posta sull'edificio di nascita di Helmut Newton a Berlino]]
[[File:Berlin gedenktafel helmut newton.jpg|thumb|upright=1.4|La targa commemorativa posta sull'edificio di nascita di Helmut Newton a Berlino]]


Nato a Berlino nel quartiere di [[Schöneberg (Berlino)|Schöneberg]] da una famiglia ebrea, figlio di Klara "Claire" Marquis and Max Neustädter che erano proprietari di una fabbrica di bottoni, cresciuto nella buona [[borghesia]] berlinese degli anni venti-trenta, frequenta il Heinrich von Treitschke Realgymnasium e la Scuola Americana a Berlino. Interessato alla [[fotografia]] fin da piccolo già a 12 anni acquista la sua prima macchina fotografica, e dal [[1936]] inizia a lavorare con la fotografa tedesca Elsie Neulander Simon, conosciuta come ''Ill de Yva''. A seguito delle [[Politica razziale nella Germania nazista|leggi razziali naziste]] lascia la [[Germania]] nel [[1938]] imbarcandosi a [[Trieste]] sul piroscafo "[[Conte Rosso (transatlantico)|Il Conte Rosso]]" e si rifugia a [[Singapore]], lavorando come fotografo per il ''Singapore'' ''Straits Times''.
Nato a Berlino nel quartiere di [[Schöneberg (Berlino)|Schöneberg]] da una famiglia ebrea, figlio di Klara "Claire" Marquis and Max Neustädter che erano proprietari di una fabbrica di bottoni, cresciuto nella buona [[borghesia]] berlinese degli anni venti-trenta, frequenta il Heinrich von Treitschke Realgymnasium e la Scuola Americana a Berlino. Interessato alla [[fotografia]] fin da piccolo già a 12 anni acquista la sua prima macchina fotografica, e dal [[1936]] inizia a lavorare con la fotografa tedesca Elsie Neulander Simon, conosciuta come [[Yva]]. A seguito delle [[Politica razziale nella Germania nazista|leggi razziali naziste]] lascia la [[Germania]] nel [[1938]] imbarcandosi a [[Trieste]] sul piroscafo "[[Conte Rosso (transatlantico)|Il Conte Rosso]]" e si rifugia a [[Singapore]], lavorando come fotografo per il ''Singapore'' ''Straits Times''.


In seguito venne internato dalle autorità britanniche di [[Singapore]] e venne espulso in [[Australia]] con la [[RMS Queen Mary]]. Arrivò a [[Sydney]] il 27 novembre [[1940]] e venne portato al campo d'internamento di [[Tatura]] ([[Victoria (Australia)|Victoria]]) dove rimase fino al [[1942]] dopo aver lavorato brevemente come raccoglitore di frutta. Nell'aprile del [[1942]] entrò nell'[[Australian Army|esercito australiano]] dove si occupò di guidare camion dell'esercito. Nel [[1945]] cambiò il suo cognome da '''Neustädter''' a '''Newton''', che è la quasi esatta traduzione in inglese del suo cognome tedesco.
In seguito venne internato dalle autorità britanniche di [[Singapore]] e venne espulso in [[Australia]] con la [[RMS Queen Mary]]. Arrivò a [[Sydney]] il 27 novembre [[1940]] e venne portato al campo d'internamento di [[Tatura]] ([[Victoria (Australia)|Victoria]]) dove rimase fino al [[1942]] dopo aver lavorato brevemente come raccoglitore di frutta. Nell'aprile del [[1942]] entrò nell'[[Australian Army|esercito australiano]] dove si occupò di guidare camion dell'esercito. Nel [[1946]] diventò cittadino australiano<ref name="foundation" /> e cambiò il suo cognome da Neustädter a Newton<ref>{{cita web|lingua=en|url=https://www.icp.org/browse/archive/constituents/helmut-newton|titolo=Helmut Newton|sito=International Center of Photography|accesso=26 dicembre 2023}}</ref>, che è la quasi esatta traduzione in inglese del suo cognome tedesco.


Il 13 maggio [[1948]] sposa l'attrice australiana [[June Browne]] nota come fotografa con lo pseudonimo di "Alice Springs" (dal nome dell'[[Alice Springs|omonima città australiana]]). Dopo la guerra lavora come fotografo freelance producendo scatti di moda e lavorando con riviste come ''[[Playboy (periodico)|Playboy]]''. Dalla fine degli [[Anni 1950|anni cinquanta]] in poi si concentra sulla fotografia di moda. Si stabilisce a [[Parigi]] nel [[1961]] e intraprende una carriera come fotografo di moda professionista. I suoi scatti appaiono su varie riviste tra cui i [[Periodico|magazine]] di moda ''[[Vogue (periodico)|Vogue]]'', ''[[L'Uomo Vogue]]'', ''[[Harper's Bazaar]]'', ''[[Elle (periodico)|Elle]]'', ''[[GQ (periodico)|GQ]]'', ''[[Vanity Fair (rivista statunitense)|Vanity Fair]]'', ''[[Max (periodico)|Max]]'' e ''[[Marie Claire]]''. Il suo particolare stile è caratterizzato dall'[[erotismo]] patinato, a volte con tratti sado-masochistici e [[feticismo (sessualità)|feticistici]].
Il 13 maggio [[1948]] sposa l'attrice australiana [[June Browne]] nota come fotografa con lo pseudonimo di "Alice Springs" (dal nome dell'[[Alice Springs|omonima città australiana]]). Dopo la guerra lavora come fotografo freelance producendo scatti di moda e lavorando con riviste come ''[[Playboy (periodico)|Playboy]]''. Dalla fine degli [[Anni 1950|anni cinquanta]] in poi si concentra sulla fotografia di moda. Si stabilisce a [[Parigi]] nel [[1961]] e intraprende una carriera come fotografo di moda professionista. I suoi scatti appaiono su varie riviste tra cui i [[Periodico|magazine]] di moda ''[[Vogue]]'', ''[[L'Uomo Vogue]]'', ''[[Harper's Bazaar]]'', ''[[Elle (periodico)|Elle]]'', ''[[GQ (periodico)|GQ]]'', ''[[Vanity Fair (rivista statunitense)|Vanity Fair]]'', ''[[Max (periodico)|Max]]'' e ''[[Marie Claire]]''. Il suo particolare stile è caratterizzato dall'[[erotismo]] patinato, a volte con tratti sado-masochistici e [[feticismo (sessualità)|feticistici]].


Un attacco di cuore nel [[1970]] rallenta la sua produzione ma aumenta la sua fama, in particolare con la serie "Big Nudes" del [[1980]] che segna la vetta del suo stile erotico-urbano, sostenuto con un'eccellente tecnica fotografica. Crea inoltre molti ritratti e altri studi fotografici e incomincia a lavorare per ''[[Chanel]]'', ''[[Gianni Versace]]'', ''[[Blufin|Blumarine]]'', ''[[Yves Saint Laurent]]'', ''[[Louis Vuitton]]'', ''[[Borbonese (azienda)|Borbonese]]'' e ''[[Dolce & Gabbana]]''. Nel [[1984]] insieme a Peter Max realizza il video dei [[Missing Persons]] ''Surrender your Heart''. Nell'ottobre [[2003]] dona una collezione di foto alla fondazione Preußischer Kulturbesitz a Berlino. È attualmente esposta al Museo della Fotografia (Museum für Fotografie) vicino alla [[Stazione di Berlin Zoologischer Garten|Bahnhof Zoologischer Garten]], la stazione ferroviaria dello zoo di Berlino nel quartiere di [[Charlottenburg]].
Un attacco di cuore nel [[1970]] rallenta la sua produzione ma aumenta la sua fama, in particolare con la serie "Big Nudes" del [[1980]] che segna la vetta del suo stile erotico-urbano, sostenuto con un'eccellente tecnica fotografica. Crea inoltre molti ritratti e altri studi fotografici e incomincia a lavorare per ''[[Chanel]]'', ''[[Gianni Versace]]'', ''[[Blufin|Blumarine]]'', ''[[Yves Saint Laurent]]'', ''[[Louis Vuitton]]'', ''[[Borbonese (azienda)|Borbonese]]'' e ''[[Dolce & Gabbana]]''. Nel [[1984]] insieme a Peter Max realizza il video dei [[Missing Persons]] ''Surrender your Heart''. Nell'ottobre [[2003]] dona una collezione di foto alla fondazione Preußischer Kulturbesitz a Berlino. È attualmente esposta al Museo della Fotografia (Museum für Fotografie) vicino alla [[stazione di Berlino Giardino Zoologico]] nel quartiere di [[Charlottenburg]].


[[File:III Städtischer Friedhof III, Berlin, Germany 2 (2).jpg|thumb|left|Städtischer Friedhof III, Berlino, Germania]]
[[File:III Städtischer Friedhof III, Berlin, Germany 2 (2).jpg|thumb|left|Städtischer Friedhof III, Berlino, Germania]]


Successivamente vive a [[Monte Carlo]] e [[Los Angeles]]. Muore in seguito a un incidente stradale&nbsp;- avvenuto a [[West Hollywood]] quando, il suo SUV [[Cadillac SRX]], si schianta su un muro del famoso [[Chateau Marmont]] (hotel sul [[Sunset Boulevard]] che era stato per anni la sua residenza quando abitava nella [[California]] del Sud) - al [[Cedars-Sinai Medical Center]]. Le sue spoglie sono state poste a Berlino nell'area ebraica del [[Cimitero di Friedenau]] e la sua tomba è collocata a qualche metro da quella di [[Marlene Dietrich]].
Successivamente vive a [[Monte Carlo]] e [[Los Angeles]]. Muore in seguito a un incidente stradale al [[Cedars-Sinai Medical Center]], dopo essersi schiantato con il suo SUV [[Cadillac SRX]] contro un muro nei pressi dell'hotel [[Chateau Marmont]] sul [[Sunset Boulevard]]<ref name="gup" />. Le sue spoglie sono state poste a Berlino nell'area ebraica del [[Cimitero di Friedenau]] e la sua tomba è collocata a qualche metro da quella di [[Marlene Dietrich]].


== Onorificenze e premi ==
== Onorificenze e premi ==
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* Helmut Newton, ''White Women'', New York: Congreve, 1976
* Helmut Newton, ''White Women'', New York: Congreve, 1976
* Helmut Newton, ''Sleepless Nights'', New York: Congreve, 1978
* Helmut Newton, ''Sleepless Nights'', New York: Congreve, 1978
* Helmut Newton, ''Big Nudes'', Paris: Editions du Regard, 1981
* Helmut Newton, ''Big Nudes'', Paris: Éditions du Regard, 1981
* Helmut Newton, ''They're Coming!'', Paris: ''French Vogue'', 1981
* Helmut Newton, ''They're Coming!'', Paris: ''French Vogue'', 1981
* Helmut Newton, ''World Without Men'', New York: Xavier Moreau, 1984
* Helmut Newton, ''World Without Men'', New York: Xavier Moreau, 1984
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* Helmut Newton, ''A Gun for Hire'', edited by June Newton, Taschen, 2005
* Helmut Newton, ''A Gun for Hire'', edited by June Newton, Taschen, 2005
* Helmut Newton, ''Playboy: Helmut Newton'', Chronicle Books, 2005
* Helmut Newton, ''Playboy: Helmut Newton'', Chronicle Books, 2005

== Note ==
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==Voci correlate==
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==Altri progetti==
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==Collegamenti esterni==
==Collegamenti esterni==
* {{Collegamenti esterni}}
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*{{cita web|http://www.helmutnewton.com|Helmut Newton Foundation a Berlino}}
* {{cita web|http://www.helmutnewton.com|Helmut Newton Foundation a Berlino}}
* {{Cita web|url=https://www.arapacis.it/it/mostra-evento/helmut-newton-legacy|titolo=Helmut Newton. Legacy|sito=Museo dell'Ara Pacis|accesso=2023-10-16}}
*[http://www.artfacts.net/index.php/pageType/artistInfo/artist/3942 Esibizione di Helmut Newton su Artfacts] – Le opere di Helmut Newton sono tuttora presenti nelle più grandi collezione di fotografia del mondo.
*{{collegamento interrotto|1=[http://www.artfacts.net/index.php/pageType/artistInfo/artist/3942 Esibizione di Helmut Newton su Artfacts]}} – Le opere di Helmut Newton sono tuttora presenti nelle più grandi collezione di fotografia del mondo.
*{{cita web|url=http://www.smb.spk-berlin.de/smb/en/sammlungen/details.php?objectId=7191&n=0|titolo=Esibizione della Helmut Newton Foundation a Berlino}}
*{{cita web|url=http://www.smb.spk-berlin.de/smb/en/sammlungen/details.php?objectId=7191&n=0|titolo=Esibizione della Helmut Newton Foundation a Berlino|accesso=13 gennaio 2006|dataarchivio=28 novembre 2005|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20051128012525/http://www.smb.spk-berlin.de/smb/en/sammlungen/details.php?objectId=7191&n=0|urlmorto=sì}}
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Helmut Newton

Helmut Newton (nato Helmut Neustädter[1]; Berlino, 31 ottobre 1920Los Angeles, 23 gennaio 2004[2]) è stato un fotografo tedesco naturalizzato australiano, famoso in particolare per i suoi studi sul nudo femminile.

La targa commemorativa posta sull'edificio di nascita di Helmut Newton a Berlino

Nato a Berlino nel quartiere di Schöneberg da una famiglia ebrea, figlio di Klara "Claire" Marquis and Max Neustädter che erano proprietari di una fabbrica di bottoni, cresciuto nella buona borghesia berlinese degli anni venti-trenta, frequenta il Heinrich von Treitschke Realgymnasium e la Scuola Americana a Berlino. Interessato alla fotografia fin da piccolo già a 12 anni acquista la sua prima macchina fotografica, e dal 1936 inizia a lavorare con la fotografa tedesca Elsie Neulander Simon, conosciuta come Yva. A seguito delle leggi razziali naziste lascia la Germania nel 1938 imbarcandosi a Trieste sul piroscafo "Il Conte Rosso" e si rifugia a Singapore, lavorando come fotografo per il Singapore Straits Times.

In seguito venne internato dalle autorità britanniche di Singapore e venne espulso in Australia con la RMS Queen Mary. Arrivò a Sydney il 27 novembre 1940 e venne portato al campo d'internamento di Tatura (Victoria) dove rimase fino al 1942 dopo aver lavorato brevemente come raccoglitore di frutta. Nell'aprile del 1942 entrò nell'esercito australiano dove si occupò di guidare camion dell'esercito. Nel 1946 diventò cittadino australiano[1] e cambiò il suo cognome da Neustädter a Newton[3], che è la quasi esatta traduzione in inglese del suo cognome tedesco.

Il 13 maggio 1948 sposa l'attrice australiana June Browne nota come fotografa con lo pseudonimo di "Alice Springs" (dal nome dell'omonima città australiana). Dopo la guerra lavora come fotografo freelance producendo scatti di moda e lavorando con riviste come Playboy. Dalla fine degli anni cinquanta in poi si concentra sulla fotografia di moda. Si stabilisce a Parigi nel 1961 e intraprende una carriera come fotografo di moda professionista. I suoi scatti appaiono su varie riviste tra cui i magazine di moda Vogue, L'Uomo Vogue, Harper's Bazaar, Elle, GQ, Vanity Fair, Max e Marie Claire. Il suo particolare stile è caratterizzato dall'erotismo patinato, a volte con tratti sado-masochistici e feticistici.

Un attacco di cuore nel 1970 rallenta la sua produzione ma aumenta la sua fama, in particolare con la serie "Big Nudes" del 1980 che segna la vetta del suo stile erotico-urbano, sostenuto con un'eccellente tecnica fotografica. Crea inoltre molti ritratti e altri studi fotografici e incomincia a lavorare per Chanel, Gianni Versace, Blumarine, Yves Saint Laurent, Louis Vuitton, Borbonese e Dolce & Gabbana. Nel 1984 insieme a Peter Max realizza il video dei Missing Persons Surrender your Heart. Nell'ottobre 2003 dona una collezione di foto alla fondazione Preußischer Kulturbesitz a Berlino. È attualmente esposta al Museo della Fotografia (Museum für Fotografie) vicino alla stazione di Berlino Giardino Zoologico nel quartiere di Charlottenburg.

Städtischer Friedhof III, Berlino, Germania

Successivamente vive a Monte Carlo e Los Angeles. Muore in seguito a un incidente stradale al Cedars-Sinai Medical Center, dopo essersi schiantato con il suo SUV Cadillac SRX contro un muro nei pressi dell'hotel Chateau Marmont sul Sunset Boulevard[2]. Le sue spoglie sono state poste a Berlino nell'area ebraica del Cimitero di Friedenau e la sua tomba è collocata a qualche metro da quella di Marlene Dietrich.

Onorificenze e premi

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  • 1990: Grand Prix national de la photographie, Parigi
  • 2004: Lucie Award, New York
Cavaliere dell'Ordre des arts et des lettres - nastrino per uniforme ordinaria
Gran Croce dell'Ordine al merito di Germania - nastrino per uniforme ordinaria
immagine del nastrino non ancora presente
— Principato di Monaco, 1992
Commendatore dell'Ordre des arts et des lettres - nastrino per uniforme ordinaria
  • Marshall Blonsky & Helmut Newton, Private Property, Schirmer Art Books, 1989
  • Guy Featherstone, Helmut Newton's Australian years, in The La Trobe Journal, The State Library of Victoria Foundation, No 76, Spring, 2005
  • Klaus Honnef & Helmut Newton, Helmut Newton: Portraits, Schirmer Art Books, 1986
  • Klaus Neumann, In the Interest of National Security: Civilian Internment in Australia during World War II, Canberra: National Archives of Australia, 2006.
  • Helmut Newton, White Women, New York: Congreve, 1976
  • Helmut Newton, Sleepless Nights, New York: Congreve, 1978
  • Helmut Newton, Big Nudes, Paris: Éditions du Regard, 1981
  • Helmut Newton, They're Coming!, Paris: French Vogue, 1981
  • Helmut Newton, World Without Men, New York: Xavier Moreau, 1984
  • Helmut Newton & June Newton, Helmut Newton Work, edited by Manfred Heiting, Taschen, 2000
  • Helmut Newton, Sumo, Taschen, 2000
  • Helmut Newton, Autobiography, Nan A. Talese, 2003
  • Helmut Newton, A Gun for Hire, edited by June Newton, Taschen, 2005
  • Helmut Newton, Playboy: Helmut Newton, Chronicle Books, 2005
  1. ^ a b (EN) Helmut Newton, su Helmut Newton Foundation. URL consultato il 26 dicembre 2023.
  2. ^ a b (EN) Man in the High Castle, su GUP, 29 maggio 2013 (archiviato dall'url originale il 15 settembre 2016).
  3. ^ (EN) Helmut Newton, su International Center of Photography. URL consultato il 26 dicembre 2023.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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