Crinoidea: differenze tra le versioni
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|didascalia=Colonia di crinoidi sulla [[barriera corallina]]<br />dell'isola di [[Komodo]] ([[Indonesia]]) |
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I '''Crinoidi''' ('''Crinoidea''' |
I '''Crinoidi''' ('''Crinoidea''' {{zoo|[[John Samuel Miller|Miller]]|1821}}) sono una [[classe (tassonomia)|classe]] di [[Echinodermata|echinodermi]], unica classe del [[subphylum]] '''Crinozoa'''<ref name=WoRMS>{{WoRMS|summ=123081 |accesso= 13 novembre 2014}}</ref>. La classe comprende 648 [[specie]] viventi e oltre 5.000 specie [[fossili]]. Sono comunemente noti come '''gigli di mare''' o '''stelle marine piumate'''. |
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== Evoluzione == |
== Evoluzione == |
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[[File:Agaricocrinus americanus Carboniferous Indiana.jpg|thumb|left|upright|''[[Agaricocrinus |
[[File:Agaricocrinus americanus Carboniferous Indiana.jpg|thumb|left|upright=0.8|''[[Agaricocrinus americanus]]'']] |
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Comparsi nell'[[Ordoviciano]], i crinoidi hanno avuto grande diffusione durante tutto il [[Paleozoico]]. Durante il Paleozoico e il [[Mesozoico]] sono tra i principali organismi produttori di [[carbonato]], costituendo i calcari a crinoidi o encriniti. Sono state descritte oltre 5000 specie [[fossili]]. A partire dalla fine del [[Permiano]], la gran parte delle linee evolutive dei crinoidi (sottoclassi [[Cladida]], [[Flexibilia]], [[Camerata (zoologia)|Camerata]] e [[Disparida]]) sono andate incontro ad [[Estinzione di massa del Permiano-Triassico|estinzione di massa]], con l'unica eccezione della [[sottoclasse (tassonomia)|sottoclasse]] degli [[Articulata]], a cui appartengono tutte le specie viventi attualmente note.<ref name=TOLWEB/> |
Comparsi nell'[[Ordoviciano]], i crinoidi hanno avuto grande diffusione durante tutto il [[Paleozoico]]. Nel sito paleontologico di Cabeço da Ladeira (Portogallo), è stato trovato un crinoide fossile alla fine della sua traccia di locomozione (''Krinodromos bentou'')<ref>{{Cita pubblicazione|autore=|nome=Neto de Carvalho, C., Pereira, B., Klompmaker, A., Baucon, A., Moita, J. A., Pereira, P., Machado, S., Mergulhão, L., Belo, J., Carvalho, J.|cognome=|titolo=Running crabs, walking crinoids, grazing gastropods: behavioral diversity and evolutionary implications of the Cabeço da Ladeira Lagerstätte (Middle Jurassic, Portugal).|rivista=Comunicações Geológicas|editore=|volume=103|numero=accessibile da www.tracemaker.com|accesso=2019-01-16|url=https://dx.doi.org/10.11606/d.8.2018.tde-13092018-122119}}</ref>. Durante il Paleozoico e il [[Mesozoico]] sono tra i principali organismi produttori di [[carbonato]], costituendo i calcari a crinoidi o encriniti. Sono state descritte oltre 5000 specie [[fossili]]. A partire dalla fine del [[Permiano]], la gran parte delle linee evolutive dei crinoidi (sottoclassi [[Cladida]], [[Flexibilia]], [[Camerata (zoologia)|Camerata]] e [[Disparida]]) sono andate incontro ad [[Estinzione di massa del Permiano-Triassico|estinzione di massa]], con l'unica eccezione della [[sottoclasse (tassonomia)|sottoclasse]] degli [[Articulata]], a cui appartengono tutte le specie viventi attualmente note.<ref name=TOLWEB/> |
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== Descrizione == |
== Descrizione == |
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Al pari degli altri [[Echinodermata|echinodermi]] ([[Echinoidea|ricci di mare]], [[Asteroidea|stelle marine]], etc.) sono organismi [[bilateri]] allo stadio [[larva]]le, mentre gli adulti presentano una [[Simmetria animale|simmetria radiale]] pentamera e sono dotati di un [[Endoscheletro (echinodermi)|endoscheletro]] [[calcare]]o.<ref name=TOLWEB>{{Tolweb |taxon=Crinoidea |titolo=Crinoidea |accesso=13 novembre 2014}}</ref> |
Al pari degli altri [[Echinodermata|echinodermi]] ([[Echinoidea|ricci di mare]], [[Asteroidea|stelle marine]], etc.) sono organismi [[bilateri]] allo stadio [[larva]]le, mentre gli adulti presentano una [[Simmetria animale|simmetria radiale]] pentamera e sono dotati di un [[Endoscheletro (echinodermi)|endoscheletro]] [[calcare]]o.<ref name=TOLWEB>{{Tolweb |taxon=Crinoidea |titolo=Crinoidea |accesso=13 novembre 2014}}</ref> |
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Le caratteristiche che distinguono i crinoidi da altri echinodermi sono:<ref name="Messing">{{cita web |
Le caratteristiche che distinguono i crinoidi da altri echinodermi sono:<ref name="Messing">{{cita web|autore=Messing C.|titolo=Introduction to Living Crinoids|sito=Crinoid pages|url=http://www.nova.edu/ocean/messing/crinoids/|lingua=en|accesso=13 novembre 2014|dataarchivio=9 settembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120909054952/http://www.nova.edu/ocean/messing/crinoids/|urlmorto=sì}}</ref> |
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*una teca, o calice, che contiene o sostiene i visceri, formata da piccole piastre ossee fuse insieme a forma di tazza; può essere sostenuta da un peduncolo e possedere vari organi di fissazione al substrato, definitivi o temporanei; |
*una teca, o calice, che contiene o sostiene i visceri, formata da piccole piastre ossee fuse insieme a forma di tazza; può essere sostenuta da un peduncolo e possedere vari organi di fissazione al substrato, definitivi o temporanei; |
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*cinque braccia flessibili, di solito ramificate e a forma di piuma; |
*cinque braccia flessibili, di solito ramificate e a forma di piuma; |
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[[File:Elegant feather star9.jpg|thumb|left|upright=0.9|Dettaglio dei cirri di un crinoide comatulide]] |
[[File:Elegant feather star9.jpg|thumb|left|upright=0.9|Dettaglio dei cirri di un crinoide comatulide]] |
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=== Adulto === |
=== Adulto === |
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[[File:Feather Star 1.jpg|thumb|Un crinoide dell'ordine [[Comatulida]]]] |
[[File:Feather Star 1.jpg|thumb|upright=1.1|Un crinoide dell'ordine [[Comatulida]]]] |
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Nella struttura di ogni crinoide si riconoscono tre parti ben distinte: il peduncolo, il calice e le braccia, usualmente in numero di cinque, a simmetria radiata. Il calice e le braccia insieme formano la ''corona''.<ref name=BiolMar>{{cita web |titolo=I Crinoidi | |
Nella struttura di ogni crinoide si riconoscono tre parti ben distinte: il peduncolo, il calice e le braccia, usualmente in numero di cinque, a simmetria radiata. Il calice e le braccia insieme formano la ''corona''.<ref name=BiolMar>{{cita web |titolo=I Crinoidi |sito=biologiamarina.eu |url=http://www.biologiamarina.eu/Crinoidi.html |accesso=13 novembre 2014}}</ref><br />Il ''peduncolo'', detto anche ''columna'', è una struttura segmentaria, formata da articoli o piastre colonnali; le singole piastre, composte di [[calcite]], possono avere, a seconda della specie, sezione circolare, quadrata, ellittica, pentagonale o stellata, con superficie liscia o percorsa da striature radiali. In alcune specie il peduncolo porta, nella porzione aborale, delle appendici chiamate ''cirri'', anch'esse munite di articoli mineralizzati, con i quali l'animale si fissa al substrato. La porzione ove il peduncolo prende contatto con il substrato prende il nome di ''capsula''. In molte specie ([[Comatulida]]) il peduncolo è atrofizzato e i cirri si dipartono direttamente dalla base del calice. |
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Il ''calice'', detto anche ''teca'', presenta una forma simile ad una coppa e contiene al suo interno gli organi vitali; è composto da una serie di piastre ossee pentagonali, rigide o articolate, e da una membrana (''tegmen ''o ''disco''), talvolta |
Il ''calice'', detto anche ''teca'', presenta una forma simile ad una coppa e contiene al suo interno gli organi vitali; è composto da una serie di piastre ossee pentagonali, rigide o articolate, e da una membrana (''tegmen ''o ''disco''), talvolta calcificata, sulla quale si trovano la bocca e l'ano. <!--Five ambulacra radiate from the central mouth across the tegmen onto the rays and their branches. Each consists of a ciliated food groove lined with fingerlike, food-collecting podia (or tube feet; extensions of the water vascular system) and folds of epidermis.--> |
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Al calice sono attaccate cinque ''braccia'', che a loro volta si biforcano per formare 10 o più appendici, frequentemente molto ramificate, dotate di |
Al calice sono attaccate cinque ''braccia'', che a loro volta si biforcano per formare 10 o più appendici, frequentemente molto ramificate, dotate di [[pinnula (zoologia)|pinnule]] cave. Braccia e pinnule presentano piccole piastre brachiali, disposte in serie semplici o doppie. Le pinnule prossimali o pinnule orali (vicine alla bocca) sono molto più grandi delle altre e sono dotate di ''podia'', estroflessioni munite di papille sensoriali; man mano che ci si sposta verso la porzione distale delle braccia le pinnule vanno rimpicciolendo. |
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=== Larva === |
=== Larva === |
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La [[larva]] dei crinoidi è detta ''vitellaria ''o ''doliolaria''. Nella prima fase del loro sviluppo le larve nuotano libere nel [[plancton]], per poi ancorarsi con un peduncolo al substrato, divenendo [[Benthos|bentoniche]].<ref name=BiolMar/> |
La [[larva]] dei crinoidi è detta ''vitellaria ''o ''doliolaria''. Nella prima fase del loro sviluppo le larve nuotano libere nel [[plancton]], per poi ancorarsi con un peduncolo al substrato, divenendo [[Benthos|bentoniche]].<ref name=BiolMar/> |
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[[File:Crinoid on the reef of Batu Moncho Island.JPG|thumb|upright=1|Un crinoide sul ''[[reef]]'' di Batu Moncho (isole [[Komodo]])]] |
[[File:Crinoid on the reef of Batu Moncho Island.JPG|thumb|upright=1.1|Un crinoide sul ''[[reef]]'' di Batu Moncho (isole [[Komodo]])]] |
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== Biologia == |
== Biologia == |
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Sono organismi [[bentos|bentonici]]; la maggior parte delle specie ([[Comatulidi]]), pur vivendo sempre a stretto contatto con il fondale, hanno la facoltà di spostarsi liberamente, nonostante gli spostamenti siano al massimo di pochi metri; alcune specie invece (p.es. gli [[Isocrinidi]]) sono strettamente ancorate al fondale; alcuni di esse (''[[Endoxocrinus]]'' spp., ''[[Neocrinus]]'' spp.) se minacciate, possono troncare il [[Crinoidea#Descrizione|peduncolo]] e riacquistare |
Sono organismi [[bentos|bentonici]]; la maggior parte delle specie ([[Comatulidi]]), pur vivendo sempre a stretto contatto con il fondale, hanno la facoltà di spostarsi liberamente, nonostante gli spostamenti siano al massimo di pochi metri; alcune specie invece (p.es. gli [[Isocrinidi]]) sono strettamente ancorate al fondale; alcuni di esse (''[[Endoxocrinus]]'' spp., ''[[Neocrinus]]'' spp.) se minacciate, possono troncare il [[Crinoidea#Descrizione|peduncolo]] e riacquistare temporaneamente mobilità, utilizzando le [[Crinoidea#Descrizione|braccia]] come propulsori<ref>{{cita web |autore= |titolo=La corsa del giglio di mare |sito=Focus.it |url=http://www.focus.it/ambiente/natura/la-corsa-del-giglio |accesso=19 novembre 2014 }}</ref><ref>{{cita web |autore=Baumiller T.K., Messing C.G. |titolo=Stalked crinoid locomotion, and its ecological and evolutionary implications |sito=Paleontologia Electronica |anno=2007|url=http://palaeo-electronica.org/2007_1/crinoid/ |accesso=21 novembre 2014 |lingua=en}}</ref>. |
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=== Alimentazione === |
=== Alimentazione === |
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=== Riproduzione === |
=== Riproduzione === |
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Sono animali gonocorici, cioè a sessi separati. I [[gamete|gameti]] sono prodotti da [[Crinoidea#Descrizione|pinnule]] specializzate situate alla base delle [[Crinoidea#Descrizione|braccia]], e la [[fecondazione]] è esterna, cioè i gameti vengono liberati nell'acqua. Dopo la fecondazione le [[uovo (biologia)|uova]] sono conservate alla base delle pinnule, sino alla schiusa.<ref name=wildsingapore>{{cita web |url=http://www.wildsingapore.com/wildfacts/echinodermata/crinoidea/crinoidea.htm |titolo=Feather stars, Order Comatulida |data= 2008 | |
Sono animali gonocorici, cioè a sessi separati. I [[gamete|gameti]] sono prodotti da [[Crinoidea#Descrizione|pinnule]] specializzate situate alla base delle [[Crinoidea#Descrizione|braccia]], e la [[fecondazione]] è esterna, cioè i gameti vengono liberati nell'acqua. Dopo la fecondazione le [[uovo (biologia)|uova]] sono conservate alla base delle pinnule, sino alla schiusa.<ref name=wildsingapore>{{cita web |url=http://www.wildsingapore.com/wildfacts/echinodermata/crinoidea/crinoidea.htm |titolo=Feather stars, Order Comatulida |data= 2008 |sito=Wild Singapore |accesso=15 novembre 2014}}</ref> |
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=== Predatori === |
=== Predatori === |
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Tra i potenziali [[predazione|predatori]] dei crinoidi vi sono i pesci di almeno nove famiglie differenti: [[Lutjanidae]], [[Ephippidae]], [[Chaetodontidae]], [[Labridae]], [[Monacanthidae]], [[Tetraodontidae]], [[Notacanthidae]], [[Balistidae]] e [[Sparidae]]. Tra le specie che si cibano preferenzialmente di crinoidi vi sono l'orata (''[[Sparus aurata]]'') e il pesce balestra pagliaccio (''[[Balistoides conspicillum]]''). Nella maggior parte dei casi la predazione non è letale e si risolve nella amputazione, parziale o totale, di alcune braccia, che sono in grado di autorigenerarsi.<ref |
Tra i potenziali [[predazione|predatori]] dei crinoidi vi sono i pesci di almeno nove famiglie differenti: [[Lutjanidae]], [[Ephippidae]], [[Chaetodontidae]], [[Labridae]], [[Monacanthidae]], [[Tetraodontidae]], [[Notacanthidae]], [[Balistidae]] e [[Sparidae]]. Tra le specie che si cibano preferenzialmente di crinoidi vi sono l'orata (''[[Sparus aurata]]'') e il pesce balestra pagliaccio (''[[Balistoides conspicillum]]''). Nella maggior parte dei casi la predazione non è letale e si risolve nella amputazione, parziale o totale, di alcune braccia, che sono in grado di autorigenerarsi.<ref>{{cita web|autore=Messing C.|url=http://www.nova.edu/ocean/messing/crinoids/11%20Predation.html|titolo=Predation on living crinoids|sito=Crinoid Pages|lingua=en|accesso=15 novembre 2014|dataarchivio=25 agosto 2013|urlarchivio=https://www.webcitation.org/6J8QI2GNS?url=http://www.nova.edu/ocean/messing/crinoids/11%20Predation.html|urlmorto=sì}}</ref> In molte specie di crinoidi è stata documentata la capacità di difendersi dalle aggressioni con l'[[autotomia]].<ref>{{cita pubblicazione |autore=I. C. Wilkie, A. Barbaglio, W.M. Maclaren and |
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M.D. Candia Carnevali |titolo=Physiological and immunocytochemical evidence that glutamatergic neurotransmission is involved in the activation of arm autotomy in the featherstar Antedon mediterranea (Echinodermata: Crinoidea)|rivista=J Exp Biol|anno=2010 |volume=213 | |
M.D. Candia Carnevali |titolo=Physiological and immunocytochemical evidence that glutamatergic neurotransmission is involved in the activation of arm autotomy in the featherstar Antedon mediterranea (Echinodermata: Crinoidea)|rivista=J Exp Biol|anno=2010 |volume=213 |pp=2104-2115|url=http://jeb.biologists.org/content/213/12/2104.short|doi= 10.1242/jeb.039578}}</ref> |
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[[File:Lembeh35 4-12-11 - 94 crinoid shrimp.jpg|thumb|upright=1|Gamberetto [[Palaemonidae|palemonide]] su crinoide]] |
[[File:Lembeh35 4-12-11 - 94 crinoid shrimp.jpg|thumb|upright=1.1|Gamberetto [[Palaemonidae|palemonide]] su crinoide]] |
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=== Simbionti === |
=== Simbionti === |
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I crinoidi contraggono rapporti di [[simbiosi (ecologia)|simbiosi]] o [[commensalismo]] con diverse specie di piccoli [[Crustacea|crostacei]] tra cui i [[Caridea|gamberetti]] della famiglia [[Palaemonidae]] (''[[Ancylomenes]]'' spp., ''[[Crinotonia]]'' spp., ''[[Laomenes]]'' spp., ''[[Periclimenes]]'' spp.) e il granchio crinoideo del Mar Rosso (''[[Tiaramedon spinosum]]'' - [[Pilumnidae]]).<ref>{{cita web |titolo=Simbiosi e commensalismo|autore=Milanesi M. e Andreoni G. | |
I crinoidi contraggono rapporti di [[simbiosi (ecologia)|simbiosi]] o [[commensalismo]] con diverse specie di piccoli [[Crustacea|crostacei]] tra cui i [[Caridea|gamberetti]] della famiglia [[Palaemonidae]] (''[[Ancylomenes]]'' spp., ''[[Crinotonia]]'' spp., ''[[Laomenes]]'' spp., ''[[Periclimenes]]'' spp.) e il granchio crinoideo del Mar Rosso (''[[Tiaramedon spinosum]]'' - [[Pilumnidae]]).<ref>{{cita web |titolo=Simbiosi e commensalismo |autore=Milanesi M. e Andreoni G. |sito=acquaportal.it |url=http://www.acquaportal.it/Articoli/Marino/Biologia/simbiosi/default_2.asp?Stampa=true |accesso=23 novembre 2014 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141129121601/http://www.acquaportal.it/Articoli/Marino/Biologia/simbiosi/default_2.asp?Stampa=true |dataarchivio=29 novembre 2014 }}</ref><ref>{{cita pubblicazione |autore=Marin I. |titolo=Notes on morphology and ecological difference between species of pontoniine shrimp genus Crinotonia Marin (Caridea: Palaemonidae) associated with shallow-water feather stars Phanogenia spp. (Crinoidea: Comasteridae)|rivista=Zootaxa|anno=2008 |volume=1764 |pp=19-24|url=http://biostor.org/reference/18564 }}</ref> |
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==Distribuzione e habitat== |
==Distribuzione e habitat== |
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I crinoidi sono presenti in tutti i mari del mondo, eccetto il [[mar Nero]] e il [[mar Baltico]]<ref name=Messing/><ref>{{cita web|url=http://eol.org/pages/1960/maps|titolo= Crinoidea: Distribution| |
I crinoidi sono presenti in tutti i mari del mondo, eccetto il [[mar Nero]] e il [[mar Baltico]]<ref name=Messing/><ref>{{cita web|url=http://eol.org/pages/1960/maps|titolo= Crinoidea: Distribution|sito=Encyclopedia of Life |accesso= 16 novembre 2014}}</ref>. La maggiore [[biodiversità]] si osserva nel bacino dell'[[Indo-Pacifico]]<ref name=TOLWEB/>. Nel [[mar Mediterraneo]] sono presenti diverse specie, la più comune è il giglio di mare (''[[Antedon mediterranea]]''). |
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Popolano le [[barriera corallina|barriere coralline]] e i fondali rocciosi, dalla [[zona intertidale]] alle profondità [[piano abissale|abissali]]<ref name=Messing/>. |
Popolano le [[barriera corallina|barriere coralline]] e i fondali rocciosi, dalla [[zona intertidale]] alle profondità [[piano abissale|abissali]]<ref name=Messing/>. |
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==Tassonomia== |
==Tassonomia== |
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[[File:Antedon mediterranea (Lamarck, 1816).jpg|thumb|''[[Antedon mediterranea]]''<br/>([[Antedonidae]])]] |
[[File:Antedon mediterranea (Lamarck, 1816).jpg|thumb|upright=1.1|''[[Antedon mediterranea]]''<br />([[Antedonidae]])]] |
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[[File:CIMG2597 Feather star, Dahab (2684564521).jpg|thumb|''[[Comaster schlegelii]]''<br/>([[ |
[[File:CIMG2597 Feather star, Dahab (2684564521).jpg|thumb|upright=1.1|''[[Comaster schlegelii]]''<br />([[Comatulidae]])]] |
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[[File: |
[[File:Colobometridae - Cenometra bella-001.jpg|thumb|upright=1.1|''[[Cenometra bella]]''<br />([[Colobometridae ]])]] |
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[[File:Elegant feather star at Windmill Beach PA111730.JPG|thumb|''[[Tropiometra carinata]]''<br/>([[Tropiometridae]])]] |
[[File:Elegant feather star at Windmill Beach PA111730.JPG|upright=1.1|thumb|''[[Tropiometra carinata]]''<br />([[Tropiometridae]])]] |
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[[File:Proisocrinus ruberrimus.jpg|thumb|''[[Proisocrinus ruberrimus]]''<br/>([[Proisocrinidae]])]] |
[[File:Proisocrinus ruberrimus.jpg|thumb|upright=1.1|''[[Proisocrinus ruberrimus]]''<br />([[Proisocrinidae]])]] |
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La classe comprende 648 specie viventi, tutte appartenenti alla sottoclasse [[Articulata]], suddivise nei seguenti [[ordine (tassonomia)|ordini]] e [[famiglia (tassonomia)|famiglie]]<ref name=WoRMS/>: |
La classe comprende 648 specie viventi, tutte appartenenti alla sottoclasse [[Articulata]], suddivise nei seguenti [[ordine (tassonomia)|ordini]] e [[famiglia (tassonomia)|famiglie]]<ref name=WoRMS/>: |
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*'''ordine [[Comatulida]]''' (596 specie) |
*'''ordine [[Comatulida]]''' (596 specie) |
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**sottordine [[Comatulidina]] (548 spp.) |
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***[[Antedonidae]] {{zoo|Norman|1865}} |
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****[[Antedonidae]] <span style="font-variant: small-caps">Norman, 1865</span> |
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***[[Atelecrinidae]] {{zoo|Bather|1899}} |
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** superfamiglia [[Comatuloidea]] {{zoo|Fleming|1828}} |
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****[[Atelecrinidae]] <span style="font-variant: small-caps">Bather, 1899</span> |
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***[[Comatulidae]] {{zoo|Fleming|1828}} |
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***superfamiglia [[Comasteroidea]] <span style="font-variant: small-caps">A.H.Clark, 1908</span> |
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** superfamiglia [[Himerometroidea]] {{zoo|AH Clark|1908}} |
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****[[Comasteridae]] <span style="font-variant: small-caps">A.H.Clark, 1908</span> |
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***[[Colobometridae]] {{zoo|A.H.Clark|1909}} |
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***[[Himerometridae]] {{zoo|A.H.Clark|1907}} |
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***[[Mariametridae]] {{zoo|A.H.Clark|1909}} |
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***[[Zygometridae]] {{zoo|A.H.Clark|1908}} |
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** superfamiglia [[Notocrinoidea]] {{zoo|Mortensen|1918}} |
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****[[Mariametridae]] <span style="font-variant: small-caps">A.H.Clark, 1909</span> |
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***[[Aporometridae]] {{zoo|H.L. Clark|1938}} |
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****[[Zygometridae]] <span style="font-variant: small-caps">A.H.Clark, 1908</span> |
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***[[Notocrinidae]] {{zoo|Mortensen|1918}} |
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** superfamiglia [[Paracomatuloidea]] {{zoo|Hess|1951}} † |
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****[[Aporometridae]] <span style="font-variant: small-caps">HL Clark, 1938</span> |
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****[[Notocrinidae]] <span style="font-variant: small-caps">Mortensen, 1918</span> |
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** superfamiglia [[Tropiometroidea]] {{zoo|A.H.Clark|1908}} |
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***[[Calometridae]] {{zoo|A.H.Clark|1911}} |
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***superfamiglia [[Tropiometroidea]] <span style="font-variant: small-caps">A.H.Clark, 1908</span> |
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***[[Ptilometridae]] {{zoo|A.H.Clark|1914}} |
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***[[Tropiometridae]] {{zoo|A.H.Clark|1908}} |
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***[[Atopocrinidae]] {{zoo|A.H.Clark|1912}} |
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***[[Bathycrinidae]] {{zoo|Bather|1899}} |
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****''[[Atopocrinus]]'' <span style="font-variant: small-caps">A.H.Clark, 1912</span> |
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***[[Eudiocrinidae]] {{zoo|A.H.Clark|1907}} |
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**sottordine [[Bourgueticrinina]] (45 spp.) |
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== Bibliografia == |
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*{{cita pubblicazione |autore=Miller JS |anno=1821 |titolo=A natural history of the Crinoidea or lily-shaped animals, with observations on the genera Asteria, Euryale, Comatula, and Marsupites C. Frost. Bristol.|doi=10.5962/bhl.title.32130}} |
*{{cita pubblicazione |autore=Miller JS |anno=1821 |titolo=A natural history of the Crinoidea or lily-shaped animals, with observations on the genera Asteria, Euryale, Comatula, and Marsupites C. Frost. Bristol.|doi=10.5962/bhl.title.32130}} |
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*{{cita pubblicazione |autore=Rouse G.W. et al.g|titolo=Fixed, free, and fixed: The fickle phylogeny of extant Crinoidea (Echinodermata) and their Permian–Triassic origin |rivista=Molecular Phylogenetics and Evolution |anno= 2013 |volume=66 |numero=1 | |
*{{cita pubblicazione |autore=Rouse G.W. et al.g|titolo=Fixed, free, and fixed: The fickle phylogeny of extant Crinoidea (Echinodermata) and their Permian–Triassic origin |rivista=Molecular Phylogenetics and Evolution |anno= 2013 |volume=66 |numero=1 |doi=10.1016/j.ympev.2012.09.018}} |
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== Altri progetti == |
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== Collegamenti esterni == |
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*{{cita web<!--|autore= Kellogg D. and D. Fautin |anno=2001 -->|titolo=Crinoidea| |
*{{cita web<!--|autore= Kellogg D. and D. Fautin |anno=2001 -->|titolo=Crinoidea|sito=Animal Diversity Web|accesso=13 novembre 2014|url=http://animaldiversity.ummz.umich.edu/accounts/Crinoidea/|lingua=en}} |
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* {{cita web |titolo=Introduction to the Crinoidea - Sea lilies and feather stars|url=http://www.ucmp.berkeley.edu/echinodermata/crinoidea.html|lingua=en|accesso=13 novembre 2014}} |
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Versione attuale delle 11:37, 1 mag 2024
Crinoidi | |
---|---|
Colonia di crinoidi sulla barriera corallina dell'isola di Komodo (Indonesia) | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Ramo | Bilateria |
Superphylum | Deuterostomia |
Phylum | Echinodermata |
Subphylum | Crinozoa Matsumoto, 1929 |
Classe | Crinoidea Miller, 1821 |
Sinonimi | |
Eucrinoidea | |
Nomi comuni | |
gigli di mare | |
Ordini | |
I Crinoidi (Crinoidea Miller, 1821) sono una classe di echinodermi, unica classe del subphylum Crinozoa[1]. La classe comprende 648 specie viventi e oltre 5.000 specie fossili. Sono comunemente noti come gigli di mare o stelle marine piumate.
Evoluzione
[modifica | modifica wikitesto]Comparsi nell'Ordoviciano, i crinoidi hanno avuto grande diffusione durante tutto il Paleozoico. Nel sito paleontologico di Cabeço da Ladeira (Portogallo), è stato trovato un crinoide fossile alla fine della sua traccia di locomozione (Krinodromos bentou)[2]. Durante il Paleozoico e il Mesozoico sono tra i principali organismi produttori di carbonato, costituendo i calcari a crinoidi o encriniti. Sono state descritte oltre 5000 specie fossili. A partire dalla fine del Permiano, la gran parte delle linee evolutive dei crinoidi (sottoclassi Cladida, Flexibilia, Camerata e Disparida) sono andate incontro ad estinzione di massa, con l'unica eccezione della sottoclasse degli Articulata, a cui appartengono tutte le specie viventi attualmente note.[3]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Al pari degli altri echinodermi (ricci di mare, stelle marine, etc.) sono organismi bilateri allo stadio larvale, mentre gli adulti presentano una simmetria radiale pentamera e sono dotati di un endoscheletro calcareo.[3]
Le caratteristiche che distinguono i crinoidi da altri echinodermi sono:[4]
- una teca, o calice, che contiene o sostiene i visceri, formata da piccole piastre ossee fuse insieme a forma di tazza; può essere sostenuta da un peduncolo e possedere vari organi di fissazione al substrato, definitivi o temporanei;
- cinque braccia flessibili, di solito ramificate e a forma di piuma;
- bocca e ano situati entrambi sulla superficie orale, che è rivolta verso l'alto.
Adulto
[modifica | modifica wikitesto]Nella struttura di ogni crinoide si riconoscono tre parti ben distinte: il peduncolo, il calice e le braccia, usualmente in numero di cinque, a simmetria radiata. Il calice e le braccia insieme formano la corona.[5]
Il peduncolo, detto anche columna, è una struttura segmentaria, formata da articoli o piastre colonnali; le singole piastre, composte di calcite, possono avere, a seconda della specie, sezione circolare, quadrata, ellittica, pentagonale o stellata, con superficie liscia o percorsa da striature radiali. In alcune specie il peduncolo porta, nella porzione aborale, delle appendici chiamate cirri, anch'esse munite di articoli mineralizzati, con i quali l'animale si fissa al substrato. La porzione ove il peduncolo prende contatto con il substrato prende il nome di capsula. In molte specie (Comatulida) il peduncolo è atrofizzato e i cirri si dipartono direttamente dalla base del calice.
Il calice, detto anche teca, presenta una forma simile ad una coppa e contiene al suo interno gli organi vitali; è composto da una serie di piastre ossee pentagonali, rigide o articolate, e da una membrana (tegmen o disco), talvolta calcificata, sulla quale si trovano la bocca e l'ano.
Al calice sono attaccate cinque braccia, che a loro volta si biforcano per formare 10 o più appendici, frequentemente molto ramificate, dotate di pinnule cave. Braccia e pinnule presentano piccole piastre brachiali, disposte in serie semplici o doppie. Le pinnule prossimali o pinnule orali (vicine alla bocca) sono molto più grandi delle altre e sono dotate di podia, estroflessioni munite di papille sensoriali; man mano che ci si sposta verso la porzione distale delle braccia le pinnule vanno rimpicciolendo.
Larva
[modifica | modifica wikitesto]La larva dei crinoidi è detta vitellaria o doliolaria. Nella prima fase del loro sviluppo le larve nuotano libere nel plancton, per poi ancorarsi con un peduncolo al substrato, divenendo bentoniche.[5]
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]Sono organismi bentonici; la maggior parte delle specie (Comatulidi), pur vivendo sempre a stretto contatto con il fondale, hanno la facoltà di spostarsi liberamente, nonostante gli spostamenti siano al massimo di pochi metri; alcune specie invece (p.es. gli Isocrinidi) sono strettamente ancorate al fondale; alcuni di esse (Endoxocrinus spp., Neocrinus spp.) se minacciate, possono troncare il peduncolo e riacquistare temporaneamente mobilità, utilizzando le braccia come propulsori[6][7].
Alimentazione
[modifica | modifica wikitesto]Sono organismi filtratori passivi, che si nutrono di una varietà di protisti (actinopodi, diatomee e altre alghe unicellulari, foraminiferi), larve di invertebrati, piccoli crostacei e detriti organici. Le particelle di nutrienti vengono catturate dalle braccia ramificate, ricoperte di secrezioni mucose, e sospinte verso la bocca.[3]
Riproduzione
[modifica | modifica wikitesto]Sono animali gonocorici, cioè a sessi separati. I gameti sono prodotti da pinnule specializzate situate alla base delle braccia, e la fecondazione è esterna, cioè i gameti vengono liberati nell'acqua. Dopo la fecondazione le uova sono conservate alla base delle pinnule, sino alla schiusa.[8]
Predatori
[modifica | modifica wikitesto]Tra i potenziali predatori dei crinoidi vi sono i pesci di almeno nove famiglie differenti: Lutjanidae, Ephippidae, Chaetodontidae, Labridae, Monacanthidae, Tetraodontidae, Notacanthidae, Balistidae e Sparidae. Tra le specie che si cibano preferenzialmente di crinoidi vi sono l'orata (Sparus aurata) e il pesce balestra pagliaccio (Balistoides conspicillum). Nella maggior parte dei casi la predazione non è letale e si risolve nella amputazione, parziale o totale, di alcune braccia, che sono in grado di autorigenerarsi.[9] In molte specie di crinoidi è stata documentata la capacità di difendersi dalle aggressioni con l'autotomia.[10]
Simbionti
[modifica | modifica wikitesto]I crinoidi contraggono rapporti di simbiosi o commensalismo con diverse specie di piccoli crostacei tra cui i gamberetti della famiglia Palaemonidae (Ancylomenes spp., Crinotonia spp., Laomenes spp., Periclimenes spp.) e il granchio crinoideo del Mar Rosso (Tiaramedon spinosum - Pilumnidae).[11][12]
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]I crinoidi sono presenti in tutti i mari del mondo, eccetto il mar Nero e il mar Baltico[4][13]. La maggiore biodiversità si osserva nel bacino dell'Indo-Pacifico[3]. Nel mar Mediterraneo sono presenti diverse specie, la più comune è il giglio di mare (Antedon mediterranea).
Popolano le barriere coralline e i fondali rocciosi, dalla zona intertidale alle profondità abissali[4].
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]La classe comprende 648 specie viventi, tutte appartenenti alla sottoclasse Articulata, suddivise nei seguenti ordini e famiglie[1]:
- ordine Comatulida (596 specie)
- superfamiglia Antedonoidea Norman, 1865
- Antedonidae Norman, 1865
- Pentametrocrinidae A.H.Clark, 1908
- Zenometridae A.H.Clark, 1909
- superfamiglia Atelecrinoidea Bather, 1899
- Atelecrinidae Bather, 1899
- superfamiglia Comatuloidea Fleming, 1828
- Comatulidae Fleming, 1828
- superfamiglia Himerometroidea AH Clark, 1908
- Colobometridae A.H.Clark, 1909
- Himerometridae A.H.Clark, 1907
- Mariametridae A.H.Clark, 1909
- Zygometridae A.H.Clark, 1908
- superfamiglia Notocrinoidea Mortensen, 1918
- Aporometridae H.L. Clark, 1938
- Notocrinidae Mortensen, 1918
- superfamiglia Paracomatuloidea Hess, 1951 †
- Paracomatulidae Hess, 1950 †
- superfamiglia Tropiometroidea A.H.Clark, 1908
- Asterometridae Gislén, 1924
- Calometridae A.H.Clark, 1911
- Charitometridae A.H.Clark, 1909
- Ptilometridae A.H.Clark, 1914
- Thalassometridae A.H.Clark, 1908
- Tropiometridae A.H.Clark, 1908
- Comatulida incertae sedis
- Atopocrinidae A.H.Clark, 1912
- Bathycrinidae Bather, 1899
- Bourgueticrinidae Loriol, 1882
- Eudiocrinidae A.H.Clark, 1907
- Guillecrinidae Mironov & Sorokina, 1998
- Phrynocrinidae A.H.Clark, 1907
- Septocrinidae Mironov, 2000
- superfamiglia Antedonoidea Norman, 1865
- ordine Cyrtocrinida (7 spp.)
- sottordine Cyrtocrinina
- Sclerocrinidae Jaekel, 1918
- sottordine Holopodina
- Eudesicrinidae Bather, 1899
- Holopodidae Zittel, 1879
- sottordine Cyrtocrinina
- ordine Encrinida †
- Encrinidae Dujardin & Hupe, 1862 †
- ordine Hyocrinida (22 spp.)
- Hyocrinidae Carpenter, 1884
- ordine Isocrinida (23 spp.)
- sottordine Isocrinina
- Cainocrinidae Simms, 1988
- Isocrinidae Gislén, 1924
- Isselicrinidae Klikushkin, 1977
- Proisocrinidae Rasmussen, 1978
- sottordine Pentacrinitina †
- Pentacrinitidae Gray, 1842 †
- sottordine Isocrinina
Sono note allo stato fossile anche le seguenti sottoclassi[3]:
- sottoclasse Cladida †
- sottoclasse Flexibilia †
- sottoclasse Camerata †
- sottoclasse Disparida †
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) Crinoidea, in WoRMS (World Register of Marine Species). URL consultato il 13 novembre 2014.
- ^ Neto de Carvalho, C., Pereira, B., Klompmaker, A., Baucon, A., Moita, J. A., Pereira, P., Machado, S., Mergulhão, L., Belo, J., Carvalho, J., Running crabs, walking crinoids, grazing gastropods: behavioral diversity and evolutionary implications of the Cabeço da Ladeira Lagerstätte (Middle Jurassic, Portugal)., in Comunicações Geológicas, vol. 103, accessibile da www.tracemaker.com. URL consultato il 16 gennaio 2019.
- ^ a b c d e (EN) Crinoidea, su The Tree of Life Web Project. URL consultato il 13 novembre 2014.
- ^ a b c (EN) Messing C., Introduction to Living Crinoids, su Crinoid pages. URL consultato il 13 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 9 settembre 2012).
- ^ a b I Crinoidi, su biologiamarina.eu. URL consultato il 13 novembre 2014.
- ^ La corsa del giglio di mare, su Focus.it. URL consultato il 19 novembre 2014.
- ^ (EN) Baumiller T.K., Messing C.G., Stalked crinoid locomotion, and its ecological and evolutionary implications, su Paleontologia Electronica, 2007. URL consultato il 21 novembre 2014.
- ^ Feather stars, Order Comatulida, su Wild Singapore, 2008. URL consultato il 15 novembre 2014.
- ^ (EN) Messing C., Predation on living crinoids, su Crinoid Pages. URL consultato il 15 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 25 agosto 2013).
- ^ I. C. Wilkie, A. Barbaglio, W.M. Maclaren and M.D. Candia Carnevali, Physiological and immunocytochemical evidence that glutamatergic neurotransmission is involved in the activation of arm autotomy in the featherstar Antedon mediterranea (Echinodermata: Crinoidea), in J Exp Biol, vol. 213, 2010, pp. 2104-2115, DOI:10.1242/jeb.039578.
- ^ Milanesi M. e Andreoni G., Simbiosi e commensalismo, su acquaportal.it. URL consultato il 23 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 29 novembre 2014).
- ^ Marin I., Notes on morphology and ecological difference between species of pontoniine shrimp genus Crinotonia Marin (Caridea: Palaemonidae) associated with shallow-water feather stars Phanogenia spp. (Crinoidea: Comasteridae), in Zootaxa, vol. 1764, 2008, pp. 19-24.
- ^ Crinoidea: Distribution, su Encyclopedia of Life. URL consultato il 16 novembre 2014.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Miller JS, A natural history of the Crinoidea or lily-shaped animals, with observations on the genera Asteria, Euryale, Comatula, and Marsupites C. Frost. Bristol., 1821, DOI:10.5962/bhl.title.32130.
- Rouse G.W. et al.g, Fixed, free, and fixed: The fickle phylogeny of extant Crinoidea (Echinodermata) and their Permian–Triassic origin, in Molecular Phylogenetics and Evolution, vol. 66, n. 1, 2013, DOI:10.1016/j.ympev.2012.09.018.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su crinoidea
- Wikispecies contiene informazioni su crinoidea
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) ITIS Standard Report Page: Crinoidea, in Integrated Taxonomic Information System. URL consultato il 13 novembre 2014.
- (EN) Catalogue of Life: Crinoidea, su catalogueoflife.org, 2012. URL consultato il 13 novembre 2014.
- (EN) Crinoidea, su Animal Diversity Web. URL consultato il 13 novembre 2014.
- (EN) Introduction to the Crinoidea - Sea lilies and feather stars, su ucmp.berkeley.edu. URL consultato il 13 novembre 2014.
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