Mizrahì: differenze tra le versioni

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I '''''mizrahì''''', o '''''mizrahìm''''' (dall'[[lingua ebraica|ebraico]] ''misrach'', "oriente"), o le '''adot hamizrah''' (comunità dell'Oriente) sono gli '''[[ebrei]] orientali''' provenienti dai paesi del [[mondo arabo]] ([[Iraq]], [[Marocco]], [[Tunisia]], [[Libia]], [[Egitto]], [[Siria]], [[Yemen]] ecc.). Fra le ''adot hamizrah'' sono ricompresi anche gli ebrei [[Ebrei iraniani|persiani]], [[kurdistan|curdi]], [[ebrei georgiani|georgiani]], [[ebrei della montagna]], [[Baghdad|bagdaditi]], dell'[[India]] e di [[Bukhara]].
'''''Mizrahì''''', o '''''mizrahìm''''' (dall'[[Lingua ebraica|ebraico]] ''misrach'', "oriente") è un'espressione che identifica quelle comunità [[Ebrei|ebraiche]] originarie del [[Medio Oriente]] e del [[Maghreb]]. L'espressione comprende gruppi ebraici molto diversi tra loro dal punto di vista etnico, linguistico, culturale e religioso, tra cui gli [[ebrei iraniani]], gli [[ebrei curdi]], gli [[ebrei iracheni]], gli [[ebrei siriani]], gli [[ebrei yemeniti]], gli [[ebrei georgiani]], gli [[ebrei della montagna]], gli [[ebrei di Bukhara]], gli [[ebrei berberi]], gli [[Storia degli ebrei in Libano|ebrei libanesi]], i [[sefarditi]] e i [[romanioti]]. Spesso l'espressione viene estesa anche ai [[falascià]], ai [[Bene Israel]] e agli [[ebrei di Cochin]]. Fino alla prima metà del XX secolo l'espressione identificava gli [[Ostjuden|ebrei aschenaziti orientali]].


== Storia ==
Gli ebrei orientali considerano il loro culto "originale", primigenio, perché si ritengono discendenti di quegli ebrei che subirono la [[deportazione]] e l'[[esilio babilonese]].
L'identità mizrahì si rafforzò in seguito all'[[esodo ebraico dai paesi arabi]]; i migranti, giunti in [[Israele]], dovettero infatti vivere vicissitudini comuni, dal momento che vennero concentrati nelle aree più periferiche del Paese e nelle [[ma'abara]], in contrapposizione agli [[aschenaziti]] [[Hiloni|laici]] che dominavano le istituzioni israeliane. Le discriminazioni che i membri di queste comunità dovettero affrontare generarono tensioni etniche, in particolare in occasione dei [[moti di Wadi Salib]] e della nascita delle [[Pantere Nere (Israele)|Pantere Nere]]. La [[Destra (politica)|destra]], guidata da [[Menachem Begin]], raccolse negli anni 1970 il supporto dei mizrahì. A partire dagli anni 1950 si generò una cultura mizrahì, soprattutto in ambito musicale; la [[musica mizrahì]], fortemente influenzata dalla [[musica araba]] e inizialmente osteggiata dalle istituzioni israeliane, riuscì a sfidare il dominio della cultura occidentale in ambito israeliano.


== Sociologia ==
Le loro comunità si sono poi arricchite con gli ebrei della [[diaspora]], con la [[distruzione del Tempio]] operata dai [[Impero romano|romani]] nel [[70]] d.C. prima, e poi con la cacciata dei [[sefarditi]] dalla [[Storia della Spagna|Spagna]] nel [[1492]] ad opera dei [[Re Cattolici]].
Nel XXI secolo, benché si sia accorciato, sussiste ancora un divario socioeconomico e culturale tra gli aschenaziti laici e i mizrahì. Dal punto di vista religioso, gran parte dei mizrahì si identificano come tradizionalisti o religiosi, a differenza degli aschenaziti, per la grande maggioranza laici. Il mondo [[Charedì|ultraortodosso]] è invece dominato dagli aschenaziti, anche se vi è una minoranza mizrahì. I mizrahì fanno riferimento al [[Rishon LeZion (rabbino)|Rishon LeZion]], una delle due guide del [[Gran Rabbinato d'Israele]]. Politicamente, mentre gli aschenaziti laici si identificano nella [[Sinistra (politica)|sinistra]] o nel [[Centro (politica)|centro]] e sono più accondiscendenti relativamente al [[conflitto israelo-palestinese]], i mizrahì si identificano in maggioranza nella destra. Tra i mizrahì ultraortodossi domina il [[Shas|partito Shas]]. Alcuni intellettuali e attivisti mizrahì si identificano come [[ebrei arabi]]; in Israele [[Sami Michael]], [[Shimon Ballas]] e [[Samir Naqqash]] dettero un importante contributo alla [[letteratura araba]].<ref>{{Cita|Mendelson-Maoz|pp. 82-83}}.</ref>


== Note ==
Dal punto di vista del [[rito]] religioso, gli ebrei orientali si riconoscono oggi come "di rito sefardita". Questo rito in Israele è diretto dal Rishon Letzion, il gran rabbino cosiddetto "sefardita".
<references/>


== Bibliografia ==
L'utilizzo del termine ''ebreo orientale'', o ''mizrahì'', è nato agli inizi degli [[anni 1990|anni novanta]], quando fu adottato da attivisti [[Israele|israeliani]] appartenenti a questo ramo del popolo ebraico.
* {{Cita libro|lingua=en|autore=Adia Mendelson-Maoz|titolo=Multiculturalism in Israel: Literary Perspectives|url=https://www.google.it/books/edition/Multiculturalism_in_Israel/al7yDwAAQBAJ?hl=it&gbpv=1|editore=Purdue University Press|anno=2015|ISBN=9781612493640|cid=Mendelson-Maoz}}

In precedenza, i ''mizrahì'' identificavano sé stessi in base al paese di provenienza (cioè "ebrei iracheni", "ebrei persiani", ecc.), mentre da altri venivano confusi a causa del rito sefardita in [[sinagoga]].

==Mizrahim Famosi==
===Uomini d'affari===

===Showman===

* [[A-WA]], band femminile israeliana
* Bahar Soomekh, attrice iraniana-americana

<nowiki>===Scienziati e premi Nobel===</nowiki>

===Inventori===

===Politici e militari===
* [[Avy Gabbay]], leader del [[Partito Laburista Israeliano]] ed ex ministro di [[Benjamin Netanyahu]].

===Figure religiose===

===Sportivi===

===Arti visive===

===Scrittori e accademici===


== Voci correlate ==
== Voci correlate ==
* [[Musica mizrahì]]
* [[Musica mizrahì]]
* [[Sefarditi]]
* [[Sefarditi]]

== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
== Collegamenti esterni ==
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{{Popolo ebraico}}
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[[Categoria:Gruppi ebraici]]
[[Categoria:Gruppi ebraici]]

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Disambiguazione – "Mizrahi" rimanda qui. Se stai cercando altri significati, vedi Mizrahi (disambigua).

Mizrahì, o mizrahìm (dall'ebraico misrach, "oriente") è un'espressione che identifica quelle comunità ebraiche originarie del Medio Oriente e del Maghreb. L'espressione comprende gruppi ebraici molto diversi tra loro dal punto di vista etnico, linguistico, culturale e religioso, tra cui gli ebrei iraniani, gli ebrei curdi, gli ebrei iracheni, gli ebrei siriani, gli ebrei yemeniti, gli ebrei georgiani, gli ebrei della montagna, gli ebrei di Bukhara, gli ebrei berberi, gli ebrei libanesi, i sefarditi e i romanioti. Spesso l'espressione viene estesa anche ai falascià, ai Bene Israel e agli ebrei di Cochin. Fino alla prima metà del XX secolo l'espressione identificava gli ebrei aschenaziti orientali.

L'identità mizrahì si rafforzò in seguito all'esodo ebraico dai paesi arabi; i migranti, giunti in Israele, dovettero infatti vivere vicissitudini comuni, dal momento che vennero concentrati nelle aree più periferiche del Paese e nelle ma'abara, in contrapposizione agli aschenaziti laici che dominavano le istituzioni israeliane. Le discriminazioni che i membri di queste comunità dovettero affrontare generarono tensioni etniche, in particolare in occasione dei moti di Wadi Salib e della nascita delle Pantere Nere. La destra, guidata da Menachem Begin, raccolse negli anni 1970 il supporto dei mizrahì. A partire dagli anni 1950 si generò una cultura mizrahì, soprattutto in ambito musicale; la musica mizrahì, fortemente influenzata dalla musica araba e inizialmente osteggiata dalle istituzioni israeliane, riuscì a sfidare il dominio della cultura occidentale in ambito israeliano.

Nel XXI secolo, benché si sia accorciato, sussiste ancora un divario socioeconomico e culturale tra gli aschenaziti laici e i mizrahì. Dal punto di vista religioso, gran parte dei mizrahì si identificano come tradizionalisti o religiosi, a differenza degli aschenaziti, per la grande maggioranza laici. Il mondo ultraortodosso è invece dominato dagli aschenaziti, anche se vi è una minoranza mizrahì. I mizrahì fanno riferimento al Rishon LeZion, una delle due guide del Gran Rabbinato d'Israele. Politicamente, mentre gli aschenaziti laici si identificano nella sinistra o nel centro e sono più accondiscendenti relativamente al conflitto israelo-palestinese, i mizrahì si identificano in maggioranza nella destra. Tra i mizrahì ultraortodossi domina il partito Shas. Alcuni intellettuali e attivisti mizrahì si identificano come ebrei arabi; in Israele Sami Michael, Shimon Ballas e Samir Naqqash dettero un importante contributo alla letteratura araba.[1]

  1. ^ Mendelson-Maoz, pp. 82-83.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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