Guido Mannari: differenze tra le versioni

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Da giovane lavorò come aiuto idraulico. Prima di iniziare la carriera di attore, Mannari fu giocatore di calcio semi-professionista nella squadra della sua città. Fu anche terzino del {{Calcio Pontedera|N}}. La sua passione per il cinema sbocciò già nell'infanzia; trasferitosi a [[Roma]] in giovane età, Mannari decise di intraprendere la carriera di attore, ispirato dal film ''[[Il sorpasso]]'', girato a Castiglioncello, sua città natale. Dopo aver recitato per un breve periodo nel teatro d'avanguardia della capitale, decise di recarsi negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] per un anno al fine di migliorare la sua futura professione.
Da giovane lavorò come aiuto idraulico. Prima di iniziare la carriera di attore, Mannari fu giocatore di calcio semi-professionista nella squadra della sua città. Fu anche terzino del {{Calcio Pontedera|N}}. La sua passione per il cinema sbocciò già nell'infanzia; trasferitosi a [[Roma]] in giovane età, Mannari decise di intraprendere la carriera di attore, ispirato dal film ''[[Il sorpasso]]'', girato a Castiglioncello, sua città natale. Dopo aver recitato per un breve periodo nel teatro d'avanguardia della capitale, decise di recarsi negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] per un anno al fine di migliorare la sua futura professione.


Tornato in Italia, debuttò sul grande schermo in ''[[Arabella (film)|Arabella]]'', diretto da [[Mauro Bolognini]] nel 1967. Venne scelto ancora da Bolognini per ''[[L'assoluto naturale]]'' del 1969. Uno dei suoi ruoli più importanti fu quello di "Kane Blue" nel film ''[[Blu Gang - E vissero per sempre felici e ammazzati]]'' del 1973. Mannari ebbe un ruolo centrale in ''[[Number One (film 1973)|Number One]]'' sempre del 1973, dove interpretò il fotografo e gangster "Massimo". Il film, scomparso molto rapidamente dai cinema nel 1973, tornò sul grande schermo e in televisione in una versione restaurata nel 2021<ref>{{Cita web|url=https://www.davinotti.com/film/number-one/56639|titolo=Number one}}</ref>. Altro ruolo significativo fu quello di [[Quinto Nevio Cordo Sutorio Macrone]] in ''[[Caligola (film)|Caligola]]'' (1979) di [[Tinto Brass]]. Grazie al suo aspetto bello e imponente, Mannari era perfetto per il ruolo; parlava correntemente l'inglese, ma a causa del suo accento italiano fu doppiato da [[Patrick Allen]]. Lavorò anche come fotomodello posando per riviste di moda ma anche per [[Playmen]] e Party. Guido Mannari partecipò a un servizio fotografico con [[Dalila Di Lazzaro]]<ref>{{Cita libro|autore=Gabriele Rigola|titolo=Homo eroticus. Cinema, identità maschile e società italiana nella rivista «Playmen» (1967-1978)|editore=Rubbettino|anno=2021}}</ref>. Giocò a calcio nella squadra nazionale attori e cantanti: il 28 giugno 1972 partecipò a una gara a [[Foligno]], con la nazionale artisti contro quella dei giornalisti: la partita finì 3-2 per la nazionale artisti; per gli artisti segnarono Pier Paolo Pasolini, Franco Citti e Mannari<ref>{{Cita web|url=https://www.gazzettadifoligno.it/2015/11/06/pasolini-a-foligno-con-la-nazionale-artisti-segno-anche-un-bel-gol-era-il-1972/|titolo=Pasolini a Foligno con la nazionale artisti: segnò anche un bel gol, era il 1972|data=6 novembre 2015}}</ref>. Era membro dell'Associazione Cinema Democratico e fece parte del collegio sindacale<ref>{{cita libro|autore=Centro di studi cultura, promozione e difusione del cinema|titolo=Annuario del cinema italiano & audiovisivi|anno=1986|p=10}}</ref>.
Tornato in Italia, debuttò sul grande schermo in ''[[Arabella (film)|Arabella]]'', diretto da [[Mauro Bolognini]] nel 1967. Venne scelto ancora da Bolognini per ''[[L'assoluto naturale]]'' del 1969. Uno dei suoi ruoli più importanti fu quello di "Kane Blue" nel film ''[[Blu Gang - E vissero per sempre felici e ammazzati]]'' del 1973. Mannari ebbe un ruolo centrale in ''[[Number One (film 1973)|Number One]]'' sempre del 1973, dove interpretò il fotografo e gangster "Massimo". Il film, scomparso molto rapidamente dai cinema nel 1973, tornò sul grande schermo e in televisione in una versione restaurata nel 2021<ref>{{Cita web|url=https://www.davinotti.com/film/number-one/56639|titolo=Number one}}</ref>.


Durante le riprese di ''[[Squadra antiscippo]]'', ci fu un incidente tra l'attrice [[Maria Rosaria Omaggio]] e Guido. Nella scena, che venne realizzata a Monte Sacro, la Omaggio doveva essere assalita, picchiata e spogliata da una banda di quattro malviventi. La scena fu ripetuta diverse volte: l'attrice mentre veniva scaraventata a terra e pressa schiaffi da Guido Mannari, la Omaggio batté la testa sull'asfalto perdendo i sensi, ma venne soccorsa dal regista [[Bruno Corbucci]], che dirigeva le riprese. La Omaggio rimase leggermente ferita alla bocca, ma non volle essere accompagnata in ospedale.<ref>{{Cita web|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,7/articleid,1100_01_1976_0014_0007_20780391/}}</ref>
A causa dell'invecchiamento precoce (ingrassò notevolmente), dopo i 35 anni non fu più invitato a ricoprire i ruoli di rilievo<ref>{{cita libro|autore=Fabrizio Borghini, Umberto Guidi, Chiara Sacchetti|titolo=Livorno al cinema|anno=1997|p=148}}</ref>. Verso la fine della sua vita divenne molto religioso: fu membro dei [[Testimoni di Geova]].

Altro ruolo significativo fu quello di [[Quinto Nevio Cordo Sutorio Macrone]] in ''[[Caligola (film)|Caligola]]'' (1979) di [[Tinto Brass]]. Grazie al suo aspetto bello e imponente, Mannari era perfetto per il ruolo; parlava correntemente l'inglese, ma a causa del suo accento italiano fu doppiato da [[Patrick Allen]]. Lavorò anche come fotomodello posando per riviste di moda ma anche per [[Playmen]] e Party. Guido Mannari partecipò a un servizio fotografico con [[Dalila Di Lazzaro]]<ref>{{Cita libro|autore=Gabriele Rigola|titolo=Homo eroticus. Cinema, identità maschile e società italiana nella rivista «Playmen» (1967-1978)|editore=Rubbettino|anno=2021}}</ref>. Giocò a calcio nella squadra nazionale attori e cantanti: il 28 giugno 1972 partecipò a una gara a [[Foligno]], con la nazionale artisti contro quella dei giornalisti: la partita finì 3-2 per la nazionale artisti; per gli artisti segnarono Pier Paolo Pasolini, Franco Citti e Mannari<ref>{{Cita web|url=https://www.gazzettadifoligno.it/2015/11/06/pasolini-a-foligno-con-la-nazionale-artisti-segno-anche-un-bel-gol-era-il-1972/|titolo=Pasolini a Foligno con la nazionale artisti: segnò anche un bel gol, era il 1972|data=6 novembre 2015}}</ref>. Era membro dell'Associazione Cinema Democratico e fece parte del collegio sindacale<ref>{{cita libro|autore=Centro di studi cultura, promozione e difusione del cinema|titolo=Annuario del cinema italiano & audiovisivi|anno=1986|p=10}}</ref>.

A causa dell'invecchiamento precoce (ingrassò notevolmente), dopo i 35 anni non fu più invitato a ricoprire i ruoli di rilievo<ref>{{cita libro|autore=Fabrizio Borghini, Umberto Guidi, Chiara Sacchetti|titolo=Livorno al cinema|anno=1997|p=148}}</ref>. {{senza fonte|Verso la fine della sua vita divenne molto religioso: fu membro dei [[Testimoni di Geova]].}}


Mannari morì a soli 43 anni, il 10 agosto 1988, a causa di un [[infarto]], mentre correva alle Spianate di Castiglioncello.
Mannari morì a soli 43 anni, il 10 agosto 1988, a causa di un [[infarto]], mentre correva alle Spianate di Castiglioncello.
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== Vita privata ==
== Vita privata ==
[[File:Identikit1.png|thumb|300px|[[Elizabeth Taylor]] e Guido Mannari in una scena del film ''[[Identikit (film)|Identikit]]'' (1974)]]
[[File:Identikit1.png|thumb|300px|[[Elizabeth Taylor]] e Guido Mannari in una scena del film ''[[Identikit (film)|Identikit]]'' (1974)]]
Una delle sue relazioni più famose, ma di breve durata, è stata quella con [[Elizabeth Taylor]], conosciuta durante le riprese del film ''[[Identikit (film)|Identikit]]'' del 1974; sono anche apparsi insieme alla [[Anteprima|prima]] del film.
Una delle sue relazioni più famose, ma di breve durata, fu quella con [[Elizabeth Taylor]], conosciuta durante le riprese del film ''[[Identikit (film)|Identikit]]'' del 1974; si fecero vedere insieme anche alla [[Anteprima|prima]] del film.


== Filmografia ==
== Filmografia ==

Versione attuale delle 00:55, 18 lug 2024

Guido Mannari nel film Number One (1973)

Guido Mannari (Castiglioncello, 13 dicembre 1944Castiglioncello, 10 agosto 1988) è stato un attore italiano.

Nacque a Castiglioncello, frazione di Rosignano Marittimo, da una famiglia numerosa. Aveva tre fratellastri. Il padre, Giulio Mannari, era titolare dell'unica fattoria locale. La madre, Lina Monti, dopo il matrimonio si dedicò interamente all'educazione dei figli.

Da giovane lavorò come aiuto idraulico. Prima di iniziare la carriera di attore, Mannari fu giocatore di calcio semi-professionista nella squadra della sua città. Fu anche terzino del Pontedera. La sua passione per il cinema sbocciò già nell'infanzia; trasferitosi a Roma in giovane età, Mannari decise di intraprendere la carriera di attore, ispirato dal film Il sorpasso, girato a Castiglioncello, sua città natale. Dopo aver recitato per un breve periodo nel teatro d'avanguardia della capitale, decise di recarsi negli Stati Uniti per un anno al fine di migliorare la sua futura professione.

Tornato in Italia, debuttò sul grande schermo in Arabella, diretto da Mauro Bolognini nel 1967. Venne scelto ancora da Bolognini per L'assoluto naturale del 1969. Uno dei suoi ruoli più importanti fu quello di "Kane Blue" nel film Blu Gang - E vissero per sempre felici e ammazzati del 1973. Mannari ebbe un ruolo centrale in Number One sempre del 1973, dove interpretò il fotografo e gangster "Massimo". Il film, scomparso molto rapidamente dai cinema nel 1973, tornò sul grande schermo e in televisione in una versione restaurata nel 2021[1].

Durante le riprese di Squadra antiscippo, ci fu un incidente tra l'attrice Maria Rosaria Omaggio e Guido. Nella scena, che venne realizzata a Monte Sacro, la Omaggio doveva essere assalita, picchiata e spogliata da una banda di quattro malviventi. La scena fu ripetuta diverse volte: l'attrice mentre veniva scaraventata a terra e pressa schiaffi da Guido Mannari, la Omaggio batté la testa sull'asfalto perdendo i sensi, ma venne soccorsa dal regista Bruno Corbucci, che dirigeva le riprese. La Omaggio rimase leggermente ferita alla bocca, ma non volle essere accompagnata in ospedale.[2]

Altro ruolo significativo fu quello di Quinto Nevio Cordo Sutorio Macrone in Caligola (1979) di Tinto Brass. Grazie al suo aspetto bello e imponente, Mannari era perfetto per il ruolo; parlava correntemente l'inglese, ma a causa del suo accento italiano fu doppiato da Patrick Allen. Lavorò anche come fotomodello posando per riviste di moda ma anche per Playmen e Party. Guido Mannari partecipò a un servizio fotografico con Dalila Di Lazzaro[3]. Giocò a calcio nella squadra nazionale attori e cantanti: il 28 giugno 1972 partecipò a una gara a Foligno, con la nazionale artisti contro quella dei giornalisti: la partita finì 3-2 per la nazionale artisti; per gli artisti segnarono Pier Paolo Pasolini, Franco Citti e Mannari[4]. Era membro dell'Associazione Cinema Democratico e fece parte del collegio sindacale[5].

A causa dell'invecchiamento precoce (ingrassò notevolmente), dopo i 35 anni non fu più invitato a ricoprire i ruoli di rilievo[6]. Verso la fine della sua vita divenne molto religioso: fu membro dei Testimoni di Geova.[senza fonte]

Mannari morì a soli 43 anni, il 10 agosto 1988, a causa di un infarto, mentre correva alle Spianate di Castiglioncello.

Elizabeth Taylor e Guido Mannari in una scena del film Identikit (1974)

Una delle sue relazioni più famose, ma di breve durata, fu quella con Elizabeth Taylor, conosciuta durante le riprese del film Identikit del 1974; si fecero vedere insieme anche alla prima del film.

  1. ^ Number one, su davinotti.com.
  2. ^ archiviolastampa.it, http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,7/articleid,1100_01_1976_0014_0007_20780391/.
  3. ^ Gabriele Rigola, Homo eroticus. Cinema, identità maschile e società italiana nella rivista «Playmen» (1967-1978), Rubbettino, 2021.
  4. ^ Pasolini a Foligno con la nazionale artisti: segnò anche un bel gol, era il 1972, su gazzettadifoligno.it, 6 novembre 2015.
  5. ^ Centro di studi cultura, promozione e difusione del cinema, Annuario del cinema italiano & audiovisivi, 1986, p. 10.
  6. ^ Fabrizio Borghini, Umberto Guidi, Chiara Sacchetti, Livorno al cinema, 1997, p. 148.

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