Mario Perniola: differenze tra le versioni

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|Epoca2 = 2000
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È stato inoltre un teorico dell'arte contemporanea. Ordinario di [[estetica]] all'Università degli studi di Roma "Tor Vergata", ed ha diretto il Centro di Studio e di Documentazione "Linguaggio e pensiero" presso la stessa Università e la rivista di studi culturali e di estetica [[Agalma]].
È stato inoltre un teorico dell'arte contemporanea. Ordinario di [[estetica]] all'"[[Università degli Studi di Roma Tor Vergata]]", diresse il Centro di Studio e di Documentazione "Linguaggio e pensiero" presso la stessa Università e la rivista di studi culturali e di estetica [[Agalma]].


== Biografia ==
== Biografia ==
Si forma filosoficamente sotto la guida di [[Luigi Pareyson]] presso l'Università di Torino, dove incontra [[Gianni Vattimo]] e [[Umberto Eco]]. Dal 1966 al 1969 è in stretto contatto col movimento d'avanguardia "Internazionale Situazionista", fondato dal francese [[Guy Debord]] con il quale ha intrattenuto un lungo legame di amicizia e di confronto teorico<ref>[http://www.notbored.org/debord-26December1966a.html Guy Debord's letters<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Nel 1968 si trasferisce a Roma. Professore di estetica all'Università di Salerno dal 1970 al 1983 e successivamente all'Università di Roma "Tor Vergata"<ref>[http://www.uniroma2.it/ Università degli Studi di Roma "Tor Vergata"<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. È stato [[professore invitato]] in molte università straniere e centri di ricerca, in Francia, Danimarca, Brasile, Canada, Giappone, USA e Australia. Le sue opere sono state tradotte in molte lingue, anche orientali. È stato ideatore e direttore di ''Agaragar'' (1971-1973), espressione dell'avanguardia post-situazionista. Ha inoltre diretto ''Clinamen'' (1988-1992), ''Estetica news'' (1988-1995) e, ultimamente, ha ideato il progetto di ''[[Agalma|Ágalma]]. Rivista di studi culturali e di estetica'' che ha iniziato le pubblicazioni nel 2000<ref>[http://www.agalmarivista.org/ Agalma, rivista di studi culturali e di estetica | HOME<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Muore in seguito ad una malattia il 9 gennaio 2018.<ref>{{Cita news|lingua=it-IT|nome=Vincenzo|cognome=Trione|url=http://www.corriere.it/cultura/18_gennaio_09/morto-mario-perniola-estetica-filosofia-arte-sesso-sessantotto-situazionismo-1d3b891a-f516-11e7-b250-16cc66648122.shtml|titolo=Morto Mario Perniola, il filosofo esploratore dei media e dell’arte|pubblicazione=Corriere della Sera|accesso=2018-01-09}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=it|url=http://www.repubblica.it/cultura/2018/01/09/news/e_morto_mario_perniola_tra_i_massimi_studiosi_di_estetica_italiani-186125919/?ref=RHRS-BH-I0-C6-P15-S1.6-T1|titolo=è morto Mario Perniola, tra i massimi studiosi di estetica italiani|pubblicazione=Repubblica.it|data=2018-01-09|accesso=2018-01-09}}</ref>
Si forma filosoficamente sotto la guida di [[Luigi Pareyson]] presso l'Università di Torino, dove conosce [[Gianni Vattimo]] e [[Umberto Eco]]. Dal 1966 al 1969 è in stretto contatto col movimento d'avanguardia "Internazionale Situazionista", fondato dal francese [[Guy Debord]] con il quale ha intrattenuto un lungo legame di amicizia e di confronto teorico.<ref>{{Cita web|url=https://www.notbored.org/debord-26December1966a.html|titolo=Guy Debord's letter|sito=notbored.org|data=26 dicembre 1966|lingua=en|accesso=28 luglio 2024|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220517014926/https://www.notbored.org/debord-26December1966a.html|dataarchivio=17 maggio 2022|urlmorto=no}}</ref> Nel 1968 si trasferisce a Roma. Professore di estetica all'[[Università degli Studi di Salerno|Università di Salerno]] dal 1970 al 1983 e successivamente all'[[Università degli Studi di Roma Tor Vergata|Università di Roma Tor Vergata]]. È stato [[professore invitato]] in molte università straniere e centri di ricerca, in Francia, Danimarca, Brasile, Canada, Giappone, USA e Australia. Le sue opere sono state tradotte in molte lingue, anche orientali. È stato ideatore e direttore di ''Agaragar'' (1971-1973), espressione dell'avanguardia post-situazionista (in una intervista di Marc Tibaldi a Mario De Paoli, condirettore dei primi tre numeri della rivista, viene raccontata una breve storia di Agaragar).<ref>{{Cita web|url=https://www.carmillaonline.com/2023/05/30/dal-situazionismo-di-agaragar-alla-teoria-della-complessita-intervista-a-mario-de-paoli/|titolo=Dal situazionismo di Agaragar alla teoria della complessità. Intervista a Mario De Paoli|autore=Marc Tibaldi|sito=Carmilla|data=30 maggio 2023|accesso=16 luglio 2024|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20240303051738/https://www.carmillaonline.com/2023/05/30/dal-situazionismo-di-agaragar-alla-teoria-della-complessita-intervista-a-mario-de-paoli/ |dataarchivio=3 marzo 2024|urlmorto=no}}</ref> Ha inoltre diretto ''Clinamen'' (1988-1992), ''Estetica news'' (1988-1995) e, ultimamente, ha ideato il progetto di ''[[Agalma|Ágalma]]. Rivista di studi culturali e di estetica'' che ha iniziato le pubblicazioni nel 2000.<ref>[http://www.agalmarivista.org/ Agalma, rivista di studi culturali e di estetica | HOME<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Muore in seguito ad una malattia il 9 gennaio 2018.<ref>{{Cita web|url=http://www.corriere.it/cultura/18_gennaio_09/morto-mario-perniola-estetica-filosofia-arte-sesso-sessantotto-situazionismo-1d3b891a-f516-11e7-b250-16cc66648122.shtml|titolo=Morto Mario Perniola, il filosofo esploratore dei media e dell’arte|autore=Vincenzo Trione|wkautore=Vincenzo Trione|sito=[[Corriere della Sera]]|data=9 gennaio 2018|accesso=28 luglio 2024|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180112192146/http://www.corriere.it/cultura/18_gennaio_09/morto-mario-perniola-estetica-filosofia-arte-sesso-sessantotto-situazionismo-1d3b891a-f516-11e7-b250-16cc66648122.shtml|dataarchivio=12 gennaio 2018|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/cultura/2018/01/09/news/e_morto_mario_perniola_tra_i_massimi_studiosi_di_estetica_italiani-186125919/?ref=RHRS-BH-I0-C6-P15-S1.6-T1|titolo=È morto Mario Perniola, tra i massimi studiosi di estetica italiani|autore=Dario Pappalardo|sito=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=9 gennaio 2018|accesso=28 luglio 2024|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20230305155838/https://www.repubblica.it/cultura/2018/01/09/news/e_morto_mario_perniola_tra_i_massimi_studiosi_di_estetica_italiani-186125919/?ref=RHRS-BH-I0-C6-P15-S1.6-T1|dataarchivio=5 marzo 2023|urlmorto=no}}</ref>


== Pensiero ==
== Pensiero ==
=== Filosofia della letteratura ===
=== Filosofia della letteratura ===
Il primo interesse della ricerca di Perniola è stato la filosofia della letteratura. Ha esordito con un saggio su [[Samuel Beckett]], pubblicato sulla rivista ''Tempo presente'' 4 (1961, n.9-10)<ref>[[:File:Tempo presente.JPG]]</ref>, diretta da [[Nicola Chiaromonte]] e [[Ignazio Silone]]. Successivamente ha pubblicato il volume "Il Metaromanzo" (1966), nel quale studia il fenomeno dell'autoreferenzialità in molti scrittori del Novecento (per esempio [[Henry James]], [[Joseph Conrad]], [[André Gide]], [[Henry Miller]] e altri). Il libro fu molto apprezzato dal poeta Premio Nobel [[Eugenio Montale]]<ref>Eugenio Montale, ''Entra in scena il metaromanzo'', in "Il Corriere della Sera", 9 ottobre 1966</ref> e sollevò una polemica in cui intervennero [[Walter Pedullà]]<ref>Walter Pedullà, ''Nuovi mistici della letteratura'', in "L'Avanti", 29 settembre 1966.</ref>, [[Lamberto Pignotti]]<ref>Lamberto Pignotti, ''Il metaromanzo'', in "La Nazione", 7 novembre 1966.</ref>, Angelo Sabatini<ref>Angelo Sabatini, ''Filosofia e letteratura nel metaromanzo'', in "La Voce Repubblicana", 17 ottobre 1966 e ''Il metaromanzo e il paradosso della narrativa'', in "Il Cannocchiale", n. 4-6, 1966.</ref>, [[Pietro Cimatti]]<ref>Pietro Cimatti, ''L'apoteosi romantica della poesia'', in "la Fiera Letteraria, 1º dicembre 1966.</ref>, Marina Mizzau<ref>Marina Mizzau, Il metaromanzo, in "Il Verri", febbraio 1968.</ref> e molti altri. La metaletteratura ha continuato ad essere anche negli anni successivi oggetto di interesse e di studio da parte di Perniola<ref>Mario Perniola, ''Raccontare fatti o mostrare eventi in Presa diretta'', Venezia 1986; Teoria della storietta, in "La filosofia spontanea" di Tommaso Landolfi (a cura di Cristina Terrile), Firenze, 2010.</ref>. Allo stesso periodo appartiene la frequentazione di [[Alberto Moravia]], [[Enzo Siciliano]], [[Pier Paolo Pasolini]], il quale tuttavia scrisse alcuni versi contro Perniola<ref>Pier Paolo Pasolini, Οὖτις. Trattamento, in "Nuovi Argomenti", n, 27, 1972, maggio-giugno, pp. 146-9.</ref>. Ha collaborato con la rivista letteraria "[[Nuovi Argomenti]]".
Il primo interesse della ricerca di Perniola è stato la filosofia della letteratura. Ha esordito con un saggio su [[Samuel Beckett]], pubblicato sulla rivista ''[[Tempo presente]]'' 4 (1961, n.&nbsp;9-10),<ref>{{Cita web|url=https://www.bibliotecaginobianco.it/flip/TEP/TEP06-0910/?#93/z|titolo=Beckett e la scrittura esistenziale|autore=Mario Perniola|sito=Biblioteca Gino Bianco|accesso=28 luglio 2024|urlmorto= no}}</ref> diretta da [[Nicola Chiaromonte]] e [[Ignazio Silone]]. Successivamente ha pubblicato il volume "Il Metaromanzo" (1966), nel quale studia il fenomeno dell'autoreferenzialità in molti scrittori del Novecento (per esempio [[Henry James]], [[Joseph Conrad]], [[André Gide]], [[Henry Miller]] e altri). Il libro fu molto apprezzato dal poeta Premio Nobel [[Eugenio Montale]]<ref>Eugenio Montale, ''Entra in scena il metaromanzo'', in "Il Corriere della Sera", 9 ottobre 1966</ref> e sollevò una polemica in cui intervennero [[Walter Pedullà]],<ref>{{Cita web|url=https://avanti.senato.it/js/pdfjs-dist/web/viewer.html?file=/files/reader.php?f%3DAvantiIII/AVANTI_ROMA/1966/1966_7-8-9/1966_9_29_222_Edizione-romana.pdf|titolo=Nuovi mistici della letteratura|autore=[[Walter Pedullà]]|sito=Avanti! Archivio Senato|formato=pdf|p=3|accesso=28 luglio 2024|urlmorto=no }}</ref> [[Lamberto Pignotti]],<ref>Lamberto Pignotti, ''Il metaromanzo'', in "La Nazione", 7 novembre 1966.</ref> Angelo Sabatini,<ref>Angelo Sabatini, ''Filosofia e letteratura nel metaromanzo'', in "La Voce Repubblicana", 17 ottobre 1966 e ''Il metaromanzo e il paradosso della narrativa'', in "Il Cannocchiale", n. 4-6, 1966.</ref> [[Pietro Cimatti]],<ref>Pietro Cimatti, ''L'apoteosi romantica della poesia'', in "la Fiera Letteraria, 1º dicembre 1966.</ref> Marina Mizzau<ref>Marina Mizzau, Il metaromanzo, in "Il Verri", febbraio 1968.</ref> e molti altri. La [[metaletteratura]] ha continuato ad essere anche negli anni successivi oggetto di interesse e di studio da parte di Perniola.<ref>Mario Perniola, ''Raccontare fatti o mostrare eventi in Presa diretta'', Venezia 1986; Teoria della storietta, in "La filosofia spontanea" di Tommaso Landolfi (a cura di Cristina Terrile), Firenze, 2010.</ref> Allo stesso periodo appartiene la frequentazione di [[Alberto Moravia]], [[Enzo Siciliano]], [[Pier Paolo Pasolini]], il quale tuttavia scrisse alcuni versi contro Perniola.<ref>Pier Paolo Pasolini, Οὖτις. Trattamento, in "Nuovi Argomenti", n.&nbsp;27, 1972, maggio-giugno, pp.&nbsp;146-9.</ref> Ha collaborato con la rivista letteraria "[[Nuovi Argomenti]]".


=== Controcultura ===
=== Controcultura ===
A partire dal [[1966]] Perniola è stato testimone e partecipe delle prime manifestazioni della [[contestazione]] studentesca in Europa. Assiste al Convegno "Le Surréalisme" ([[Centre culturel international de Cerisy-la-Salle]], 10-18 luglio 1966)<ref>Actes du Colloque "Le Surréalisme", Paris, Editions Mouton, 1966.</ref>, diretto dal filosofo francese [[Ferdinand Alquié]]. Con René Loureau e altri, intervenne polemicamente con un documento che critica il [[Surrealismo]]. È stato testimone della prima contestazione studentesca radicale all'[[Università di Strasburgo]] (novembre-dicembre 1966) in cui viene redatto il pamphlet ''Della miseria dell'ambiente studentesco''<ref>[https://www.facebook.com/note.php?note_id=461827514229. DELLA MISERIA DELL'AMBIENTE STUDENTESCO (1966) | Facebook<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Successivamente incontra il [[situazionismo]], di cui scrive la storia in ''I situazionisti'' (1972, ripubblicato da Castelvecchi nel 2005<ref>[http://books.google.it/books?id=5pibdyAl8hIC&printsec=frontcover&dq=Perniola+I+situazionisti&source=bl&ots=QZW6NcpRdI&sig=D8w5tFzmnGlowlPmVEGqFRZObEM&hl=it&ei=PrJ4TaSqMIntsgbHq63rBw&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CBcQ6AEwAA#v=onepage&q&f=false I situazionisti: il movimento che ha profetizzato la società dello spettacolo - Mario Perniola - Google Libri]</ref>). L'opera principale di questa fase del suo pensiero è ''L'alienazione artistica'' (1971), che studia il rapporto tra arte ed economia nell'[[Antica Grecia]] e nel [[Rinascimento]], individuando in questi momenti le origini dell'alienazione della creatività che caratterizza la società borghese e capitalistica. La filosofia di [[Karl Marx]] da un lato, e la pratica delle avanguardie artistiche ([[Dadaismo]], [[Surrealismo]] e il [[Costruttivismo (arte)|Costruttivismo]] russo) hanno gettato le basi di un superamento di questa condizione. Anche questo libro ha dato luogo ad una polemica in cui sono intervenuti [[Giuseppe Bonura]]<ref>Giuseppe Bonura, La pratica della poesia può cambiare la vita, in "L'Avvenire", 10 ottobre 1971.</ref>, [[Franco Berardi]]<ref>Franco Berardi, "Prassi e scrittura", in AA. VV., ''Cultura, lavoro intellettuale e lotta di classe'', Napoli, Guida, 1973, p. 135 e sgg.: Scrittura e movimento, Padova Marsilio, 1974, p. 39 e sgg.</ref>, [[Mario Costa (filosofo)|Mario Costa]]<ref>Mario Costa, ''I situazionisti'', in "NAC", maggio 1973.</ref>, [[Vittorio Saltini]]<ref>Vittorio Saltini, ''Un operaio che si chiama Shakespeare'', in "l'Espresso", 11 luglio 1971.</ref>, e altri. Ampia e molto argomentata l'introduzione di [[Pierre Sansot]] all'edizione francese del libro (Paris, 1977)<ref>Pierre Sansot, Préface a ''L'alienation artistique'', Parigi, 10/18, U.G.E., 1977, pp. 7-19.</ref>. Dal 1975 al 1977 Perniola collabora alla rivista [[L'erba Voglio]] diretta dallo psicoanalista [[Elvio Fachinelli]]. Chiude questa fase il volume ''Bataille e il negativo'' (1977), in cui il negativo è considerato il motore della storia e della letteratura.
A partire dal [[1966]] Perniola è stato testimone e partecipe delle prime manifestazioni della [[contestazione studentesca]] in Europa. Assiste al Convegno "Le Surréalisme" ([[Centre culturel international de Cerisy-la-Salle]], 10-18 luglio 1966),<ref>Actes du Colloque "Le Surréalisme", Paris, Editions Mouton, 1966.</ref> diretto dal filosofo francese [[Ferdinand Alquié]]. Con René Loureau e altri, intervenne polemicamente con un documento che critica il [[Surrealismo]]. È stato testimone della prima contestazione studentesca radicale all'[[Università di Strasburgo]] (novembre-dicembre 1966) in cui viene redatto il pamphlet ''Della miseria dell'ambiente studentesco''.<ref>[https://www.facebook.com/note.php?note_id=461827514229. DELLA MISERIA DELL'AMBIENTE STUDENTESCO (1966) | Facebook<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Successivamente incontra il [[situazionismo]], di cui scrive la storia in ''I situazionisti'' (1972, ripubblicato da Castelvecchi nel 2005<ref>{{Cita libro|titolo=I SITUAZIONISTI Il movimento che ha profetizzato la «Società dello spettacolo»|autore=Mario Perniola|url= https://books.google.it/books?id=5pibdyAl8hIC&printsec=frontcover&dq=Perniola+I+situazionisti&source=bl&ots=QZW6NcpRdI&sig=D8w5tFzmnGlowlPmVEGqFRZObEM&hl=it&ei=PrJ4TaSqMIntsgbHq63rBw&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CBcQ6AEwAA#v=onepage&q&f=false|editore=Castelvecchi|ISBN=88-7615-068-4|accesso=28 luglio 2024|urlmorto= no|postscript= nessuno}}</ref>). L'opera principale di questa fase del suo pensiero è ''L'alienazione artistica'' (1971), che studia il rapporto tra arte ed economia nell'[[Antica Grecia]] e nel [[Rinascimento]], individuando in questi momenti le origini dell'alienazione della creatività che caratterizza la società borghese e capitalistica. La filosofia di [[Karl Marx]] da un lato, e la pratica delle avanguardie artistiche ([[Dadaismo]], [[Surrealismo]] e il [[Costruttivismo (arte)|Costruttivismo]] russo) hanno gettato le basi di un superamento di questa condizione. Anche questo libro ha dato luogo ad una polemica in cui sono intervenuti [[Giuseppe Bonura]],<ref>Giuseppe Bonura, La pratica della poesia può cambiare la vita, in "L'Avvenire", 10 ottobre 1971.</ref> [[Franco Berardi]],<ref>Franco Berardi, "Prassi e scrittura", in AA. VV., ''Cultura, lavoro intellettuale e lotta di classe'', Napoli, Guida, 1973, p.&nbsp;135 e sgg.: Scrittura e movimento, Padova Marsilio, 1974, p.&nbsp;39 e sgg.</ref> [[Mario Costa (filosofo)|Mario Costa]],<ref>Mario Costa, ''I situazionisti'', in "NAC", maggio 1973.</ref> [[Vittorio Saltini]]<ref>Vittorio Saltini, ''Un operaio che si chiama Shakespeare'', in "l'Espresso", 11 luglio 1971.</ref> e altri. Ampia e molto argomentata l'introduzione di [[Pierre Sansot]] all'edizione francese del libro (Paris, 1977).<ref>Pierre Sansot, Préface a ''L'alienation artistique'', Parigi, 10/18, U.G.E., 1977, pp. 7-19.</ref> Dal 1975 al 1977 Perniola collabora alla rivista [[L'erba Voglio]] diretta dallo psicoanalista [[Elvio Fachinelli]]. Chiude questa fase il volume ''Bataille e il negativo'' (1977), in cui il negativo è considerato il motore della storia e della letteratura.


=== Post-strutturalismo ===
=== Post-strutturalismo ===
Con il volume "La società dei simulacri" (1980), che raccoglie saggi scritti nei due anni precedenti, inizia un'altra fase del pensiero di Perniola, il quale usa il termine di "simulacro" in una accezione molto diversa da quella di [[Jean Baudrillard]], a cui viene generalmente accostato. Rifacendosi a [[Friedrich Nietzsche]] e a [[Pierre Klossowski]], con cui intrattiene un rapporto di affinità intellettuale che si trasformerà successivamente in amicizia, Perniola intende il simulacro come ciò che va al di là del vero e del falso, ed perciò è più prossimo al gioco, all'arte e alla cultura, che alla metafisica, all'etica e alle ideologie politiche: esso comporta "un mimetismo che implica la scoperta della precarietà dell'esistenza e la sospensione della soggettività individuale".<ref>Agalma, 2011, n. 20-21, p. 9.</ref>. Egli è perciò estraneo e addirittura polemico nei confronti del [[postmodernismo]], specie nell'uso che la parola assume in Italia, come sinonimo di falsità ed inganno. Ne è prova la polemica che lo oppone a [[Gianni Vattimo]] e alla sua teoria nichilistica del "pensiero debole"<ref>Mario Perniola, Lettera a Gianni Vattimo sul "pensiero debole", Aut-Aut" (n. 201, giugno-luglio 1984).</ref>. Nel 1982 pubblica il volume "Dopo Heidegger. Filosofia e organizzazione della cultura", in cui svolge un discorso teorico attraverso categorie tratte dal pensiero di Martin Heidegger per quanto riguarda la filosofia e da [[Antonio Gramsci]] per quanto riguarda l'organizzazione della cultura. Con "Transiti. Come si va dallo stesso allo stesso" (1985), viene messa a fuoco la questione di come possa essere pensata l'innovazione: la nozione di transito è già stata pensata da [[Karl Marx]] come transizione, da [[Friedrich Nietzsche]] come oltrepassamento, da [[Sigmund Freud]] come traslazione, da [[Martin Heidegger]] come ''Verwindung''. Il punto di arrivo di questa problematica è il rito senza mito. Perniola ne studia le manifestazioni con riferimento alla civiltà dell'[[Roma (città antica)|Antica Roma]], ma ritiene che la nozione sia quanto mai pertinente per comprendere il mondo attuale, anche nei suoi aspetti erotico-sessuali. Queste tesi sono state discusse da [[Hayden White]]<ref>Hayden White, The Italian Difference and the Politics of Culture, in "Graduate Faculty Philosophy Journal", New School for Social Research, New York, 1984, n. 1, pp. 117 e sgg.</ref>, [[Michele Perriera]]<ref>Michele Perriera, Critica dell'immaginazione pura, in "L'ora", 10 novembre 1978.</ref>, [[Carlo Sini]]<ref>Carlo Sini, La società dei simulacri, in "Corriere della Sera", 21 settembre 1980.</ref>, [[Maurizio Ferraris]]<ref>Maurizio Ferraris, Perniola in situazione, in "Alfabeta", giugno 1986.</ref>, [[Roberto Esposito]]<ref>Roberto Esposito, Tra le rovine, in "Alfabeta",1983, n. 46.</ref>, Giovanna Borradori<ref>Giovanna Borradori, Strategies of the Italian Thought, Introduction to "Recoding Metaphysics", Evanston, Northwestern University Press, 1988, pp. 1-27.</ref> e altri.
Con il volume "La società dei simulacri" (1980), che raccoglie saggi scritti nei due anni precedenti, inizia un'altra fase del pensiero di Perniola, il quale usa il termine di "simulacro" in una accezione molto diversa da quella di [[Jean Baudrillard]], a cui viene generalmente accostato. Rifacendosi a [[Friedrich Nietzsche]] e a [[Pierre Klossowski]], con il quale intrattiene un rapporto di affinità intellettuale che si trasformerà successivamente in amicizia, Perniola intende il simulacro come ciò che va al di là del vero e del falso, e perciò è più prossimo al gioco, all'arte e alla cultura, che alla metafisica, all'etica e alle ideologie politiche: esso comporta "un mimetismo che implica la scoperta della precarietà dell'esistenza e la sospensione della soggettività individuale".<ref>Agalma, 2011, n. 20-21, p. 9.</ref> Egli è perciò estraneo e addirittura polemico nei confronti del [[postmodernismo]], specie nell'uso che la parola assume in Italia, come sinonimo di falsità ed inganno. Ne è prova la polemica che lo oppone a [[Gianni Vattimo]] e alla sua teoria nichilistica del "pensiero debole".<ref>Mario Perniola, Lettera a Gianni Vattimo sul "pensiero debole", Aut-Aut" (n. 201, giugno-luglio 1984).</ref> Nel 1982 pubblica il volume "Dopo Heidegger. Filosofia e organizzazione della cultura", in cui svolge un discorso teorico attraverso categorie tratte dal pensiero di Martin Heidegger per quanto riguarda la filosofia e da [[Antonio Gramsci]] per quanto riguarda l'organizzazione della cultura. Con "Transiti. Come si va dallo stesso allo stesso" (1985), viene messa a fuoco la questione di come possa essere pensata l'innovazione: la nozione di transito è già stata pensata da [[Karl Marx]] come transizione, da [[Friedrich Nietzsche]] come oltrepassamento, da [[Sigmund Freud]] come traslazione, da [[Martin Heidegger]] come ''Verwindung''. Il punto di arrivo di questa problematica è il rito senza mito. Perniola ne studia le manifestazioni con riferimento alla civiltà dell'[[Roma (città antica)|Antica Roma]], ma ritiene che la nozione sia quanto mai pertinente per comprendere il mondo attuale, anche nei suoi aspetti erotico-sessuali. Queste tesi sono state discusse da [[Hayden White]],<ref>Hayden White, The Italian Difference and the Politics of Culture, in "Graduate Faculty Philosophy Journal", New School for Social Research, New York, 1984, n. 1, pp. 117 e sgg.</ref> [[Michele Perriera]],<ref>Michele Perriera, Critica dell'immaginazione pura, in "L'ora", 10 novembre 1978.</ref> [[Carlo Sini]],<ref>Carlo Sini, La società dei simulacri, in "Corriere della Sera", 21 settembre 1980.</ref> [[Maurizio Ferraris]],<ref>Maurizio Ferraris, Perniola in situazione, in "Alfabeta", giugno 1986.</ref> [[Roberto Esposito]],<ref>Roberto Esposito, Tra le rovine, in "Alfabeta",1983, n. 46.</ref> Giovanna Borradori<ref>Giovanna Borradori, Strategies of the Italian Thought, Introduction to "Recoding Metaphysics", Evanston, Northwestern University Press, 1988, pp. 1-27.</ref> e altri.


=== Post-umano ===
=== Post-umano ===
A partire dal 1990 Perniola estende la sua ricerca a nuovi campi del sapere. In ''Del sentire'' (1991), egli studia un nuovo modo di sentire che ha ben poco che fare con quelli studiati dall'estetica dal [[XVII secolo|XVII]] al [[XX secolo:]] perciò introduce il termine di sensologia per analogia all'[[ideologia]]. Non sono più le idee ad influire sul modo di essere delle persone, ma un universo emozionale impersonale, caratterizzato da una esperienza anonima, nella quale ogni esperienza si presenta come qualcosa di già sentito. La sola alternativa sembra il tornare indietro al mondo classico e in particolare all'antica Grecia. Nel volume ''Il sex appeal dell'inorganico'' (1994)[https://www.gazzettafilosofica.net/2018-1/gennaio/mario-perniola-il-filosofo-del-sorriso/], collega la filosofia con la sessualità. La sensibilità contemporanea ha trasformato le relazioni tra cose ed uomini. L'esperienza sessuale travalica l'atto sessuale e introduce in una nuova percezione del corpo. La sessualità organica è rimpiazzata da una sessualità inorganica, neutra e artificiale indifferente alla bellezza, all'età e alla forma. L'opera di Perniola esplora il ruolo dell'eros, del desiderio e della sessualità in un contesto profondamente influenzato dalla tecnologia e dal [[cyberpunk]]. Perniola unisce una interpretazione rigorosa della tradizione filosofica con un esame dettagliato della [[perversione]] sessuale. ''L'Arte e la sua ombra''(2000) è una critica radicale delle istituzioni artistiche, che sono dominate da interessi mercantili: contro la mercificazione dell'arte si è levata la protesta dell'anti-arte, la quale tuttavia misconosce il carattere complesso ed enigmatico dell'esperienza artistica e la sostituisce con una comunicazione ludica ed effimera. Nel volume sono oggetto di riflessione artisti ([[Andy Warhol]], [[Joseph Kosuth]]), registi ([[Wim Wenders]], [[Derek Jarman]]), cineasti ([[Guy Debord]]), psicoanalisti ([[Nicolas Abraham]], [[Maria Torok]]). Anche questa parte del pensiero di Perniola ha dato luogo a controversie: sono intervenuti tra gli altri [[Tiziano Scarpa]]<ref>Tiziano Scarpa, Cyberpunk e vecchi merletti (miei), in "Linea d'Ombra", marzo 1995.</ref>, [[Franco La Cecla]]<ref>Franco La Cecla, Recensione a "Il sex appeal dell'inorganico", in "Interni", gennaio-febbraio 1995.</ref>. Inoltre è stata oggetto di alcune tesi di laurea<ref>Alessandro Denti, Politeismo teatrico del simulacro, Università di Roma "La Sapienza", Facoltà di Lettere e Filosofia, a.a. 1994-5; Dario Galvagno, Il tema dell'esteriorità in Mario Perniola, Università degli Studi di Torino, Facoltà di Lettere e Filosofia. a.a. 1996-7, Gry Solbraa, Fra det samme til det samme. En studie i Mario Perniola rituelle og estetiske tenkning, Universitetet i Oslo, Filosofisk Institut, Host 1999; Barbara Verzini, Mutazioni simboliche: dal corpo subito al corpo inorganico: Donna Haraway, Orlan, Mario Perniola, Università di Verona. Facoltà di Lettere e Filosofia a.a.1999-2000; Simona Cannì, Comunicazione ed estetica in Mario Perniola, Tesi, Università di Catania, Facoltà di Lettere e Filosofia, 2009; Sebastiano Pirotta, L'informe cinematografico, Università degli studi di Torino, Facoltà di Lettere e Filosofia, 2012; Kristine Hognerud Traeland, Fra uorganisk til organisk sansning. Om estetisk sensualitet som svar på økologisk fremmedgjøring (University of Bergen, Norway).</ref>.
A partire dal 1990 Perniola estende la sua ricerca a nuovi campi del sapere. In ''Del sentire'' (1991), egli studia un nuovo modo di sentire che ha ben poco che fare con quelli studiati dall'estetica dal [[XVII secolo|XVII]] al [[XX secolo:]] perciò introduce il termine di sensologia per analogia all'[[ideologia]]. Non sono più le idee ad influire sul modo di essere delle persone, ma un universo emozionale impersonale, caratterizzato da una esperienza anonima, nella quale ogni esperienza si presenta come qualcosa di già sentito. La sola alternativa sembra il tornare indietro al mondo classico e in particolare all'antica Grecia. Nel volume ''Il sex appeal dell'inorganico'' (1994),<ref>{{Cita web|url=https://www.gazzettafilosofica.net/2018-1/gennaio/mario-perniola-il-filosofo-del-sorriso/|titolo=Mario Perniola il ‘filosofo del sorriso’|autore=Emiliano Ventura|sito=Gazzetta filosofica|accesso=16 luglio 2024|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180329184343/https://www.gazzettafilosofica.net/2018-1/gennaio/mario-perniola-il-filosofo-del-sorriso/|dataarchivio=29 marzo 2018|urlmorto=no}}</ref> collega la filosofia con la sessualità. La sensibilità contemporanea ha trasformato le relazioni tra cose ed uomini. L'esperienza sessuale travalica l'atto sessuale e introduce in una nuova percezione del corpo. La sessualità organica è rimpiazzata da una sessualità inorganica, neutra e artificiale indifferente alla bellezza, all'età e alla forma. L'opera di Perniola esplora il ruolo dell'eros, del desiderio e della sessualità in un contesto profondamente influenzato dalla tecnologia e dal [[cyberpunk]]. Perniola unisce una interpretazione rigorosa della tradizione filosofica con un esame dettagliato della [[perversione]] sessuale. ''L'Arte e la sua ombra'' (2000) è una critica radicale delle istituzioni artistiche, che sono dominate da interessi mercantili: contro la mercificazione dell'arte si è levata la protesta dell'anti-arte, la quale tuttavia misconosce il carattere complesso ed enigmatico dell'esperienza artistica e la sostituisce con una comunicazione ludica ed effimera. Nel volume sono oggetto di riflessione artisti ([[Andy Warhol]], [[Joseph Kosuth]]), registi ([[Wim Wenders]], [[Derek Jarman]]), cineasti ([[Guy Debord]]), psicoanalisti ([[Nicolas Abraham]], [[Maria Torok]]). Anche questa parte del pensiero di Perniola ha dato luogo a controversie: sono intervenuti tra gli altri [[Tiziano Scarpa]],<ref>Tiziano Scarpa, Cyberpunk e vecchi merletti (miei), in "Linea d'Ombra", marzo 1995.</ref> [[Franco La Cecla]].<ref>Franco La Cecla, Recensione a "Il sex appeal dell'inorganico", in "Interni", gennaio-febbraio 1995.</ref> Inoltre è stata oggetto di alcune tesi di laurea.<ref>Alessandro Denti, Politeismo teatrico del simulacro, Università di Roma "La Sapienza", Facoltà di Lettere e Filosofia, a.a. 1994-5; Dario Galvagno, Il tema dell'esteriorità in Mario Perniola, Università degli Studi di Torino, Facoltà di Lettere e Filosofia. a.a. 1996-7, Gry Solbraa, Fra det samme til det samme. En studie i Mario Perniola rituelle og estetiske tenkning, Universitetet i Oslo, Filosofisk Institut, Host 1999; Barbara Verzini, Mutazioni simboliche: dal corpo subito al corpo inorganico: Donna Haraway, Orlan, Mario Perniola, Università di Verona. Facoltà di Lettere e Filosofia a.a.1999-2000; Simona Cannì, Comunicazione ed estetica in Mario Perniola, Tesi, Università di Catania, Facoltà di Lettere e Filosofia, 2009; Sebastiano Pirotta, L'informe cinematografico, Università degli studi di Torino, Facoltà di Lettere e Filosofia, 2012; Kristine Hognerud Traeland, Fra uorganisk til organisk sansning. Om estetisk sensualitet som svar på økologisk fremmedgjøring (University of Bergen, Norway).</ref>


=== Estetica ===
=== Estetica ===
Una parte cospicua del lavoro di Perniola riguarda l'estetica e la storia dell'estetica. Nel 1990 pubblica ''Enigmi. Il momento egizio nella società e nell'arte'', nel quale sottolinea il carattere enigmatico dell'arte e rivaluta l'arte simbolica e decorativa. Perniola, traendo spunto da Hegel, sostiene che la nostra società attraversa un "momento egizio", caratterizzato da una reificazione dell'umano e da una umanizzazione del tecnologico. Questo discorso è approfondito in ''Disgusti'' (1998), nel quale sono prese in considerazione varie forme della cultura alternativa contemporanea, tutte riconducinili alla categoria del disgusto. In ''Del sentire cattolico. La forma culturale di una religione universale'' (2001) focalizza la propria attenzione sulla dimensione estetica e culturale di questa religione, la quale può essere davvero universale solo a condizione di lasciare da parte i dogmi e il moralismo. Le opere storiografiche sono due: ''Estetica contemporanea. Un panorama globale'' (2011), che attraverso l'individuazione di sei categorie (vita, forma, conoscenza, azione, sentire e cultura, espone le teorie dei principali pensatori del Novecento non solo occidentali, ma anche extraeuropei. L'altra opera è invece esclusivamente centrata sull'estetica italiana e si intitola ''Strategie del bello. Quarant'anni di estetica italiana'' (1968-2008) (2009): in questo lavoro le posizioni dei principali estetici italiane vengono studiate nel loro rapporto con l'eredità storica italiana e con gli aspetti sociali, antropologici e politici di questo quarantennio. Nel complesso Perniola pensa che il sapere e la cultura estetica debbano continuare ad avere un posto privilegiato in Occidente, sfidando l'arroganza dell'establishment politico, la volgarità dei mass-media e la spudoratezza plutocratica. Su queste opere hanno scritto [[Gillo Dorfles]]<ref>Gillo Dorfles, Povero spettatore nel labirinto dei videotranelli, in "Corriere della Sera", 18 gennaio 1991; Che gusto il disgusto. Così trionfa il kitsch, in "Corriere della Sera" 27 dicembre 1998; Estetica. Alla ricerca del gusto perduto, in "Corriere della Sera", 30 settembre 2000.</ref>, [[Franco Ferrarotti]]<ref>Franco Ferrarotti, Mass media e società di massa, Roma-Bari, Laterza, 1992, pp. 63-78.</ref>, [[Sergio Givone]]<ref>Sergio Givone, Tempi duri per il brutto, in "Panorama", 7 luglio 1991; Il mio Regno è di questo mondo, in "L'unità" 18 luglio 2001.</ref> [[Paolo Mieli]]<ref>Paolo Mieli, Cattolici senza Gesù, in "La Stampa", 1º luglio 2001.</ref> e altri.
Una parte cospicua del lavoro di Perniola riguarda l'estetica e la storia dell'estetica. Nel 1990 pubblica ''Enigmi. Il momento egizio nella società e nell'arte'', nel quale sottolinea il carattere enigmatico dell'arte e rivaluta l'arte simbolica e decorativa. Perniola, traendo spunto da Hegel, sostiene che la nostra società attraversa un "momento egizio", caratterizzato da una reificazione dell'umano e da una umanizzazione del tecnologico. Questo discorso è approfondito in ''Disgusti'' (1998), nel quale sono prese in considerazione varie forme della cultura alternativa contemporanea, tutte riconducibili alla categoria del disgusto. In ''Del sentire cattolico. La forma culturale di una religione universale'' (2001) focalizza la propria attenzione sulla dimensione estetica e culturale di questa religione, la quale può essere davvero universale solo a condizione di lasciare da parte i dogmi e il moralismo. Le opere storiografiche sono due: ''Estetica contemporanea. Un panorama globale'' (2011), che attraverso l'individuazione di sei categorie (vita, forma, conoscenza, azione, sentire e cultura) espone le teorie dei principali pensatori del Novecento non solo occidentali, ma anche extraeuropei. L'altra opera è invece esclusivamente centrata sull'estetica italiana e si intitola ''Strategie del bello. Quarant'anni di estetica italiana'' (1968-2008) (2009): in questo lavoro le posizioni dei principali estetici italiani vengono studiate nel loro rapporto con l'eredità storica italiana e con gli aspetti sociali, antropologici e politici di questo quarantennio. Nel complesso Perniola pensa che il sapere e la cultura estetica debbano continuare ad avere un posto privilegiato in Occidente, sfidando l'arroganza dell'establishment politico, la volgarità dei mass-media e la spudoratezza plutocratica. Su queste opere hanno scritto [[Gillo Dorfles]],<ref>Gillo Dorfles, Povero spettatore nel labirinto dei videotranelli, in "Corriere della Sera", 18 gennaio 1991; Che gusto il disgusto. Così trionfa il kitsch, in "Corriere della Sera" 27 dicembre 1998; Estetica. Alla ricerca del gusto perduto, in "Corriere della Sera", 30 settembre 2000.</ref> [[Franco Ferrarotti]],<ref>Franco Ferrarotti, Mass media e società di massa, Roma-Bari, Laterza, 1992, pp. 63-78.</ref> [[Sergio Givone]],<ref>Sergio Givone, Tempi duri per il brutto, in "Panorama", 7 luglio 1991; Il mio Regno è di questo mondo, in "L'unità" 18 luglio 2001.</ref> [[Paolo Mieli]]<ref>Paolo Mieli, Cattolici senza Gesù, in "La Stampa", 1º luglio 2001.</ref> e altri.


=== Filosofia dei media ===
=== Filosofia dei media ===
L'attenzione ai mezzi di comunicazione di massa è stato oggetto degli interessi di Perniola fin dal 1968<ref>Mario Perniola, L'ideologia della totalità di Marshall McLuhan, in "Nuovi argomenti", 1968, n. 9.</ref>. In ''Contro la comunicazione'' (2004) analizza i loro meccanismi e la dinamica che sta alla base del loro uso, sottolineandone gli aspetti degeneri. In ''Miracoli e traumi della comunicazione'' (2009) il problema è affrontato da un punto di vista storico, individuando i quattro eventi-matrice di carattere globale, che hanno segnato gli ultimi decenni del XX secolo e l'avvento del nuovo millennio. Questi sono la rivolta degli studenti nel 1968, la [[rivoluzione iraniana]] del 1979, la caduta del [[Muro di Berlino]] nel 1989, e l'[[Attentati dell'11 settembre 2001|attacco alle Torri gemelle a New York l'11 settembre 2001]]. Ciascuno di questi eventi si è presentato sotto il duplice aspetto, a seconda dei punti di vista, del miracolo e del trauma, perché inaspettati. Essi hanno offuscato la differenza tra reale e impossibile. A partire dal nuovo millennio siamo entrati nell'epoca delle valutazioni arbitrarie<ref>H. Masum- Y.-C. Zhang, Manifesto for Reputation Society, [http://firstmonday.org/htbin/cgiwrap/bin/ojs/index.php/fm/issue/view/173. Volume 9, Number 7 - 5 July 2004]</ref>. Su questi libri sono intervenuti tra gli altri [[Aldo Grasso]]<ref>Aldo Grasso, Fragile è l'estetica dei nuovi media, in "Corriere della sera", 7 aprile 2004.</ref> e [[Alfonso Berardinelli]]<ref>Alfonso Berardinelli, Così il demone della comunicazione sta uccidendo la vera conoscenza, in "L'Avvenire", 11.7.2009 e Storia e comunicazione: le sfide della modernità, in "Il Foglio", 19 settembre 2009.</ref>.
L'attenzione ai mezzi di comunicazione di massa è stato oggetto degli interessi di Perniola fin dal 1968.<ref>Mario Perniola, L'ideologia della totalità di Marshall McLuhan, in "Nuovi argomenti", 1968, n. 9.</ref> In ''Contro la comunicazione'' (2004) analizza i loro meccanismi e la dinamica che sta alla base del loro uso, sottolineandone gli aspetti degeneri. In ''Miracoli e traumi della comunicazione'' (2009) il problema è affrontato da un punto di vista storico, individuando i quattro eventi-matrice di carattere globale, che hanno segnato gli ultimi decenni del XX secolo e l'avvento del nuovo millennio. Questi sono la rivolta degli studenti nel 1968, la [[rivoluzione iraniana]] del 1979, la caduta del [[Muro di Berlino]] nel 1989, e l'[[Attentati dell'11 settembre 2001|attacco alle Torri gemelle a New York l'11 settembre 2001]]. Ciascuno di questi eventi si è presentato sotto il duplice aspetto, a seconda dei punti di vista, del miracolo e del trauma, perché inaspettati. Essi hanno offuscato la differenza tra reale e impossibile. A partire dal nuovo millennio siamo entrati nell'epoca delle valutazioni arbitrarie.<ref>H. Masum- Y.-C. Zhang, Manifesto for Reputation Society, [http://firstmonday.org/htbin/cgiwrap/bin/ojs/index.php/fm/issue/view/173. Volume 9, Number 7 - 5 July 2004]</ref> Su questi libri sono intervenuti tra gli altri [[Aldo Grasso]]<ref>Aldo Grasso, Fragile è l'estetica dei nuovi media, in "Corriere della sera", 7 aprile 2004.</ref> e [[Alfonso Berardinelli]].<ref>Alfonso Berardinelli, Così il demone della comunicazione sta uccidendo la vera conoscenza, in "L'Avvenire", 11.7.2009 e Storia e comunicazione: le sfide della modernità, in "Il Foglio", 19 settembre 2009.</ref>


=== Narrativa ===
=== Narrativa ===
Perniola è autore del romanzo ''Tiresia'' (1968), ispirato al mito greco dell'indovino [[Tiresia]], che fu trasformato da uomo in donna, e del libro di racconti ''Del terrorismo come una delle belle arti'' (2016)<ref>{{Cita web|url=http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-a674b3f0-f965-447b-b09e-2350767a632f.html|titolo=Mario Perniola - Pane quotidiano del 19/02/2016|sito=Rai|accesso=10 marzo 2016}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.alfabeta2.it/2016/01/24/storietta-terrorismo-lettere/|titolo=Storietta sul terrorismo nelle lettere|accesso=10 marzo 2016}}</ref><ref> Radio Fahrenheit, intervista con Graziano Graziani, 26 maggio 2016
Perniola è autore del romanzo ''Tiresia'' (1968), ispirato al mito greco dell'indovino [[Tiresia]], che fu trasformato da uomo in donna, e del libro di racconti ''Del terrorismo come una delle belle arti'' (2016).<ref>{{Cita web|url=http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-a674b3f0-f965-447b-b09e-2350767a632f.html|titolo=Mario Perniola - Pane quotidiano del 19/02/2016|sito=Rai|accesso=10 marzo 2016|dataarchivio=13 marzo 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160313152720/http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-a674b3f0-f965-447b-b09e-2350767a632f.html|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.alfabeta2.it/2016/01/24/storietta-terrorismo-lettere/|titolo=Storietta sul terrorismo nelle lettere|autore=Maria Teresa Carbone|data=24 gennaio 2016|accesso=28 luglio 2024|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20220121072915/https://www.alfabeta2.it/2016/01/24/storietta-terrorismo-lettere/|dataarchivio=21 gennaio 2022|urlmorto=sì}}</ref><ref>[
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http://www.fahrenheit.rai.it/dl/portaleRadio/media/ContentItem-5beb4cb6-3314-4fbd-885a-d42e0d670c0f.html Radio Fahrenheit, intervista con Graziano Graziani, 26 maggio 2016]</ref><ref>[
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=== Influenze nei media ===
=== Influenze nei media ===
Riferimenti alla filosofia controcultura e post-umana di Perniola si possono trovare all'interno della serie cult animata giapponese [[Serial Experiments Lain]].
Riferimenti alla filosofia controculturale e post-umana di Perniola si possono trovare all'interno della serie cult animata giapponese [[Serial Experiments Lain]].


== Opere ==
== Opere ==
* ''Il metaromanzo'', Milano, Silva, 1966.
* ''Il metaromanzo'', Milano, Silva, 1966.
* ''Tiresia'', Milano, Silva, 1968. Nuova edizione, Milano, Mimesis, 2019 ISBN 978-88-575-5759-5.
* ''Tiresia'', Milano, Silva, 1968. Nuova edizione, Milano, [[Mimesis]], 2019 ISBN 978-88-575-5759-5.

*''L'alienazione artistica'', Milano, Mursia, 1971.
*''L'alienazione artistica'', Milano, Mursia, 1971.
*''Bataille e il negativo'', Milano, Feltrinelli, 1977. Nuova edizione, ''Philosophia sexualis''. ''Scritti su Georges Bataille'', Verona, Ombre Corte, 1998. ISBN 88-87009-08-2.
*''Bataille e il negativo'', Milano, Feltrinelli, 1977. Nuova edizione, ''Philosophia sexualis''. ''Scritti su Georges Bataille'', Verona, Ombre Corte, 1998. ISBN 88-87009-08-2.
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*''Del terrorismo come una delle belle arti'', Milano, Mimesis, 2016, ISBN 978-88-575-3220-2.
*''Del terrorismo come una delle belle arti'', Milano, Mimesis, 2016, ISBN 978-88-575-3220-2.
*''Estetica italiana contemporanea'', Milano, Bompiani, 2017, ISBN 978-88-452-8404-5.
*''Estetica italiana contemporanea'', Milano, Bompiani, 2017, ISBN 978-88-452-8404-5.
*''Tiresia contro Edipo. Vite di un intellettuale disorganico'', (a cura di Enea Bianchi), Genova, Il Melangolo, 2021, ISBN 9788869833182.
*''Freud, l'inconscio come opposto'', (a cura di Milosh F. Fascetti), Milano-Udine, Mimesis, 2023, ISBN 9788857597270.

== Convegni sul pensiero ==
* TEXTUALITIES AT THE MARGIN: READING PERNIOLA READING
MOBILE (Alabama), U.S.A, 9 maggio 1997
21º Annual Conference of the International Association for Philosophy and Literature&nbsp;– University of South Alabama
Interventi di G. Borradori, Silvana Carotenuto, R. Burch, [[Anna Camaiti Hostert]].
* READING MARIO PERNIOLA: "RITUAL THINKING"
CASTELROTTO (Sud Tirolo), Italia, 29 giugno&nbsp;– 8 luglio 2003
13º Annual International Philosophical Seminar
Interventi di H: Silverman, E.Vogt, T.R.Flynn, M. De Kesel, W. S. Würzer, S. Benso, G.E. Aylesworth, S, Trottein, B.O'Neill
* MARIO PERNIOLA'S TRANSITS: RITUAL THINKING AND THE METABODY
SYRACUSE (U.S.A.)- 22 maggio 2004
28º Annual Conference of the International Association for Philosophy and Literature -
Interventi di G.E. Aylesworth, R.Shane, M.De Kesel.

== Musica ==
Il compositore statunitense [[Joseph Di Ponio]] ha composto un quartetto per archi ispirato all'opera di Mario Perniola, ''Transiti''.

== Teatro ==
* [[Socìetas Raffaello Sanzio]] Cesena, 11-12/11/1989, Sala Lignea della Biblioteca Malatestiana: ''Disputa sulla natura del teatro.''
* [[Santarcangelo dei Teatri - Festival Internazionale del Teatro in Piazza|Santarcangelo dei teatri]] XX festival, 27/07/1990. Organizzazione del seminario "Esercizi corporali 1" con la partecipazione di Michel Feher (New York), Maria Daraki (Atene), Roberto Motta (Recife).
* [[Santarcangelo dei Teatri - Festival Internazionale del Teatro in Piazza|Santarcangelo dei teatri]] XXI festival, 9/07/1991. Organizzazione del seminario "Esercizi corporali 2. Preteatro e trance in Italia" con la partecipazione di [[Alessandro Fersen]], [[Giulio Angioni]], Antonio Paradiso e altri.
* [[Santarcangelo dei Teatri - Festival Internazionale del Teatro in Piazza|Santarcangelo dei teatri]] 14/07/2012, Gli incontri / ''Il Premio Lo Straniero et ultra;'' Bruna Filippi e [[Piergiorgio Giacchè]] incontrano Mario Perniola al Giardino dei libri/Musas.
* ''Ventiquattro ore'', prima rappresentazione assoluta, [[Porto (Portogallo)]], 9/11/2016, h. 19:00, Family Film Project 2016, Auditorio Iac Rivoli H.<ref>{{Cita web|url=https://familyfilmproject.com/en/edicao-2016/performance/ |titolo=Ventiquattrore {{!}} Festival opening event by and with Mario Perniola {{!}} Stage Reading by Marika Pensa|sito=Family Film Project |data= 2016|accesso=28 luglio 2024|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20161223203541/https://familyfilmproject.com/en/edicao-2016/performance/|dataarchivio=23 dicembre 2016|urlmorto=sì}}</ref>


== Note ==
== Note ==
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== Bibliografia ==
== Bibliografia ==

*A. Marroni, ''Una filosofia del transito'', in "[[Il Cannocchiale]]", settembre-dicembre 1986.
*A. Marroni, ''Una filosofia del transito'', in "[[Il Cannocchiale]]", settembre-dicembre 1986.
* T. Scarpa, ''Cyberpunk e vecchi merletti'', in "Linea d'ombra", marzo 1995.
* T. Scarpa, ''Cyberpunk e vecchi merletti'', in "Linea d'ombra", marzo 1995.
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* F. Wahbeh, Review of "Art and Its Shadow" and "The Sex Appeal of the Inorganic", in ''The Journal of Aesthetics and Art Criticism'', Vol. 64 NO. 4 (Fall 2006).
* F. Wahbeh, Review of "Art and Its Shadow" and "The Sex Appeal of the Inorganic", in ''The Journal of Aesthetics and Art Criticism'', Vol. 64 NO. 4 (Fall 2006).
* F. Wahbeh, Review of "Art and Its Shadow" and "The Sex Appeal of the Inorganic", in The Journal of Aesthetics and Art Criticism, Vol. 64 NO. 4 (Fall 2006).
* F. Wahbeh, Review of "Art and Its Shadow" and "The Sex Appeal of the Inorganic", in The Journal of Aesthetics and Art Criticism, Vol. 64 NO. 4 (Fall 2006).
* P. Bartoloni, ''The value of suspending values, in Neohelicon'', 2007, n.34.
* P. Bartoloni, ''The value of suspending values, in Neohelicon'', 2007, n. 34.
* Patricia Marino, The Sex Appeal of the Inorganic: Philosophies of Desire in the Modern World (review) "Journal of the History of Sexuality" - Volume 19, Number 1, January 2010, pp.&nbsp;179–182 E-ISSN 1535-3605 Print ISSN 1043-4070.
* Patricia Marino, The Sex Appeal of the Inorganic: Philosophies of Desire in the Modern World (review) "Journal of the History of Sexuality" - Volume 19, Number 1, January 2010, pp.&nbsp;179–182 E-ISSN 1535-3605 Print ISSN 1043-4070.
* Israel Covarrubias, El asedio a la democracia. Régimen comunicativo y gubernamentalidad contemporànea, in "Metapolitica" (Mexico), n. 72, enero-marzo 2011.
* Israel Covarrubias, El asedio a la democracia. Régimen comunicativo y gubernamentalidad contemporànea, in "Metapolitica" (Mexico), n. 72, enero-marzo 2011.
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*E. Ventura, ''Il senso segreto delle storiette di Mario Perniola,'' pp.241-251, in ''Inquisizioni senza inquisitore'', Maurizio Vetri Editore, dicembre, 2018.
*E. Ventura, ''Il senso segreto delle storiette di Mario Perniola,'' pp.241-251, in ''Inquisizioni senza inquisitore'', Maurizio Vetri Editore, dicembre, 2018.
*E. Bianchi, "Reality as Stratification of Surfaces. The Concept of Transit in Perniola's Philosophy", in ''European Journal of Psychoanalysis'', Febbraio 2019.
*E. Bianchi, "Reality as Stratification of Surfaces. The Concept of Transit in Perniola's Philosophy", in ''European Journal of Psychoanalysis'', Febbraio 2019.
*E. Bianchi, “The Adventures of the Thing. Mario Perniola’s Sex Appeal of the Inorganic”, in AM Journal, n. 22, 2020, pp. 23-34.
*E. Bianchi, “In Praise of a Strategic Beauty. Mario Perniola’s aesthetics between Stoicism, the Baroque and the Avant-Gardes”, in The Polish Journal of Aesthetics, n. 59, 2020, pp. 29-42.
*E. Bianchi, M. Di Felice (ed. By), Le avventure del sentire. Il pensiero di Mario Perniola nel mondo, Mimesis, Milano-Udine, 2021.
*E. Bianchi, “More than Life. Mario Perniola’s early writings on art theory 1966-72”, in Ágalma, n. 39, April 2020.
*P. Bartoloni, "Transit and the Cumulative Image: Perniola and Art", in ''Agalma'' n. 38, pp. 99-108.
*P. Bartoloni, "Transit and the Cumulative Image: Perniola and Art", in ''Agalma'' n. 38, pp. 99-108.
*[[Agalma]], no. 39, "Mario Perniola. Enigma, storia, scrittura", numero speciale di ''Agalma'' dedicato al pensiero di Mario Perniola, Aprile 2020.
*[[Agalma]], no. 39, "Mario Perniola. Enigma, storia, scrittura", numero speciale di ''Agalma'' dedicato al pensiero di Mario Perniola, Aprile 2020.
*E. Bianchi, ''The Philosophy of Mario Perniola'', Bloomsbury, London - New York, 2022.

== Convegni sul pensiero ==
* TEXTUALITIES AT THE MARGIN: READING PERNIOLA READING
MOBILE (Alabama), U.S.A, 9 maggio 1997
21º Annual Conference of the International Association for Philosophy and Literature&nbsp;– University of South Alabama
Interventi di G. Borradori, Silvana Carotenuto, R. Burch, [[Anna Camaiti Hostert]].
* READING MARIO PERNIOLA: "RITUAL THINKING"
CASTELROTTO (Sud Tirolo), Italia, 29 giugno&nbsp;– 8 luglio 2003
13º Annual International Philosophical Seminar
Interventi di H: Silverman, E.Vogt, T.R.Flynn, M. De Kesel, W. S. Würzer, S. Benso, G.E. Aylesworth, S, Trottein, B.O'Neill
* MARIO PERNIOLA'S TRANSITS: RITUAL THINKING AND THE METABODY
SYRACUSE (U.S.A.)- 22 maggio 2004
28º Annual Conference of the International Association for Philosophy and Literature -
Interventi di G.E. Aylesworth, R.Shane, M.De Kesel.

== Musica ==
Il compositore statunitense [[Joseph Di Ponio]] ha composto un quartetto per archi ispirato all'opera di Mario Perniola, ''Transiti''.

== Teatro ==
* [[Socìetas Raffaello Sanzio]] Cesena, 11-12/11/1989, Sala Lignea della Biblioteca Malatestiana: ''Disputa sulla natura del teatro.''
* [[Santarcangelo dei Teatri - Festival Internazionale del Teatro in Piazza|Santarcangelo dei teatri]] XX festival, 27/07/1990. Organizzazione del seminario "Esercizi corporali 1" con la partecipazione di Michel Feher (New York), Maria Daraki (Atene), Roberto Motta (Recife).
* [[Santarcangelo dei Teatri - Festival Internazionale del Teatro in Piazza|Santarcangelo dei teatri]] XXI festival, 9/07/1991. Organizzazione del seminario "Esercizi corporali 2. Preteatro e trance in Italia" con la partecipazione di [[Alessandro Fersen]], [[Giulio Angioni]], Antonio Paradiso e altri.
* [[Santarcangelo dei Teatri - Festival Internazionale del Teatro in Piazza|Santarcangelo dei teatri]] 14/07/2012, Gli incontri / ''Il Premio Lo Straniero et ultra;'' Bruna Filippi e [[Piergiorgio Giacchè]] incontrano Mario Perniola al Giardino dei libri/Musas.
* ''Ventiquattro ore'', prima rappresentazione assoluta, Porto (Portogallo), 9/11/2016, h. 19.00, Family Film Project 2016, Auditorio Iac Rivoli H, https://web.archive.org/web/20161223203541/https://familyfilmproject.com/en/edicao-2016/performance/


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Mario Perniola (Asti, 20 maggio 1941Roma, 9 gennaio 2018) è stato un filosofo e scrittore italiano. È stato inoltre un teorico dell'arte contemporanea. Ordinario di estetica all'"Università degli Studi di Roma Tor Vergata", diresse il Centro di Studio e di Documentazione "Linguaggio e pensiero" presso la stessa Università e la rivista di studi culturali e di estetica Agalma.

Si forma filosoficamente sotto la guida di Luigi Pareyson presso l'Università di Torino, dove conosce Gianni Vattimo e Umberto Eco. Dal 1966 al 1969 è in stretto contatto col movimento d'avanguardia "Internazionale Situazionista", fondato dal francese Guy Debord con il quale ha intrattenuto un lungo legame di amicizia e di confronto teorico.[1] Nel 1968 si trasferisce a Roma. Professore di estetica all'Università di Salerno dal 1970 al 1983 e successivamente all'Università di Roma Tor Vergata. È stato professore invitato in molte università straniere e centri di ricerca, in Francia, Danimarca, Brasile, Canada, Giappone, USA e Australia. Le sue opere sono state tradotte in molte lingue, anche orientali. È stato ideatore e direttore di Agaragar (1971-1973), espressione dell'avanguardia post-situazionista (in una intervista di Marc Tibaldi a Mario De Paoli, condirettore dei primi tre numeri della rivista, viene raccontata una breve storia di Agaragar).[2] Ha inoltre diretto Clinamen (1988-1992), Estetica news (1988-1995) e, ultimamente, ha ideato il progetto di Ágalma. Rivista di studi culturali e di estetica che ha iniziato le pubblicazioni nel 2000.[3] Muore in seguito ad una malattia il 9 gennaio 2018.[4][5]

Filosofia della letteratura

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Il primo interesse della ricerca di Perniola è stato la filosofia della letteratura. Ha esordito con un saggio su Samuel Beckett, pubblicato sulla rivista Tempo presente 4 (1961, n. 9-10),[6] diretta da Nicola Chiaromonte e Ignazio Silone. Successivamente ha pubblicato il volume "Il Metaromanzo" (1966), nel quale studia il fenomeno dell'autoreferenzialità in molti scrittori del Novecento (per esempio Henry James, Joseph Conrad, André Gide, Henry Miller e altri). Il libro fu molto apprezzato dal poeta Premio Nobel Eugenio Montale[7] e sollevò una polemica in cui intervennero Walter Pedullà,[8] Lamberto Pignotti,[9] Angelo Sabatini,[10] Pietro Cimatti,[11] Marina Mizzau[12] e molti altri. La metaletteratura ha continuato ad essere anche negli anni successivi oggetto di interesse e di studio da parte di Perniola.[13] Allo stesso periodo appartiene la frequentazione di Alberto Moravia, Enzo Siciliano, Pier Paolo Pasolini, il quale tuttavia scrisse alcuni versi contro Perniola.[14] Ha collaborato con la rivista letteraria "Nuovi Argomenti".

Controcultura

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A partire dal 1966 Perniola è stato testimone e partecipe delle prime manifestazioni della contestazione studentesca in Europa. Assiste al Convegno "Le Surréalisme" (Centre culturel international de Cerisy-la-Salle, 10-18 luglio 1966),[15] diretto dal filosofo francese Ferdinand Alquié. Con René Loureau e altri, intervenne polemicamente con un documento che critica il Surrealismo. È stato testimone della prima contestazione studentesca radicale all'Università di Strasburgo (novembre-dicembre 1966) in cui viene redatto il pamphlet Della miseria dell'ambiente studentesco.[16] Successivamente incontra il situazionismo, di cui scrive la storia in I situazionisti (1972, ripubblicato da Castelvecchi nel 2005[17]). L'opera principale di questa fase del suo pensiero è L'alienazione artistica (1971), che studia il rapporto tra arte ed economia nell'Antica Grecia e nel Rinascimento, individuando in questi momenti le origini dell'alienazione della creatività che caratterizza la società borghese e capitalistica. La filosofia di Karl Marx da un lato, e la pratica delle avanguardie artistiche (Dadaismo, Surrealismo e il Costruttivismo russo) hanno gettato le basi di un superamento di questa condizione. Anche questo libro ha dato luogo ad una polemica in cui sono intervenuti Giuseppe Bonura,[18] Franco Berardi,[19] Mario Costa,[20] Vittorio Saltini[21] e altri. Ampia e molto argomentata l'introduzione di Pierre Sansot all'edizione francese del libro (Paris, 1977).[22] Dal 1975 al 1977 Perniola collabora alla rivista L'erba Voglio diretta dallo psicoanalista Elvio Fachinelli. Chiude questa fase il volume Bataille e il negativo (1977), in cui il negativo è considerato il motore della storia e della letteratura.

Post-strutturalismo

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Con il volume "La società dei simulacri" (1980), che raccoglie saggi scritti nei due anni precedenti, inizia un'altra fase del pensiero di Perniola, il quale usa il termine di "simulacro" in una accezione molto diversa da quella di Jean Baudrillard, a cui viene generalmente accostato. Rifacendosi a Friedrich Nietzsche e a Pierre Klossowski, con il quale intrattiene un rapporto di affinità intellettuale che si trasformerà successivamente in amicizia, Perniola intende il simulacro come ciò che va al di là del vero e del falso, e perciò è più prossimo al gioco, all'arte e alla cultura, che alla metafisica, all'etica e alle ideologie politiche: esso comporta "un mimetismo che implica la scoperta della precarietà dell'esistenza e la sospensione della soggettività individuale".[23] Egli è perciò estraneo e addirittura polemico nei confronti del postmodernismo, specie nell'uso che la parola assume in Italia, come sinonimo di falsità ed inganno. Ne è prova la polemica che lo oppone a Gianni Vattimo e alla sua teoria nichilistica del "pensiero debole".[24] Nel 1982 pubblica il volume "Dopo Heidegger. Filosofia e organizzazione della cultura", in cui svolge un discorso teorico attraverso categorie tratte dal pensiero di Martin Heidegger per quanto riguarda la filosofia e da Antonio Gramsci per quanto riguarda l'organizzazione della cultura. Con "Transiti. Come si va dallo stesso allo stesso" (1985), viene messa a fuoco la questione di come possa essere pensata l'innovazione: la nozione di transito è già stata pensata da Karl Marx come transizione, da Friedrich Nietzsche come oltrepassamento, da Sigmund Freud come traslazione, da Martin Heidegger come Verwindung. Il punto di arrivo di questa problematica è il rito senza mito. Perniola ne studia le manifestazioni con riferimento alla civiltà dell'Antica Roma, ma ritiene che la nozione sia quanto mai pertinente per comprendere il mondo attuale, anche nei suoi aspetti erotico-sessuali. Queste tesi sono state discusse da Hayden White,[25] Michele Perriera,[26] Carlo Sini,[27] Maurizio Ferraris,[28] Roberto Esposito,[29] Giovanna Borradori[30] e altri.

A partire dal 1990 Perniola estende la sua ricerca a nuovi campi del sapere. In Del sentire (1991), egli studia un nuovo modo di sentire che ha ben poco che fare con quelli studiati dall'estetica dal XVII al XX secolo: perciò introduce il termine di sensologia per analogia all'ideologia. Non sono più le idee ad influire sul modo di essere delle persone, ma un universo emozionale impersonale, caratterizzato da una esperienza anonima, nella quale ogni esperienza si presenta come qualcosa di già sentito. La sola alternativa sembra il tornare indietro al mondo classico e in particolare all'antica Grecia. Nel volume Il sex appeal dell'inorganico (1994),[31] collega la filosofia con la sessualità. La sensibilità contemporanea ha trasformato le relazioni tra cose ed uomini. L'esperienza sessuale travalica l'atto sessuale e introduce in una nuova percezione del corpo. La sessualità organica è rimpiazzata da una sessualità inorganica, neutra e artificiale indifferente alla bellezza, all'età e alla forma. L'opera di Perniola esplora il ruolo dell'eros, del desiderio e della sessualità in un contesto profondamente influenzato dalla tecnologia e dal cyberpunk. Perniola unisce una interpretazione rigorosa della tradizione filosofica con un esame dettagliato della perversione sessuale. L'Arte e la sua ombra (2000) è una critica radicale delle istituzioni artistiche, che sono dominate da interessi mercantili: contro la mercificazione dell'arte si è levata la protesta dell'anti-arte, la quale tuttavia misconosce il carattere complesso ed enigmatico dell'esperienza artistica e la sostituisce con una comunicazione ludica ed effimera. Nel volume sono oggetto di riflessione artisti (Andy Warhol, Joseph Kosuth), registi (Wim Wenders, Derek Jarman), cineasti (Guy Debord), psicoanalisti (Nicolas Abraham, Maria Torok). Anche questa parte del pensiero di Perniola ha dato luogo a controversie: sono intervenuti tra gli altri Tiziano Scarpa,[32] Franco La Cecla.[33] Inoltre è stata oggetto di alcune tesi di laurea.[34]

Una parte cospicua del lavoro di Perniola riguarda l'estetica e la storia dell'estetica. Nel 1990 pubblica Enigmi. Il momento egizio nella società e nell'arte, nel quale sottolinea il carattere enigmatico dell'arte e rivaluta l'arte simbolica e decorativa. Perniola, traendo spunto da Hegel, sostiene che la nostra società attraversa un "momento egizio", caratterizzato da una reificazione dell'umano e da una umanizzazione del tecnologico. Questo discorso è approfondito in Disgusti (1998), nel quale sono prese in considerazione varie forme della cultura alternativa contemporanea, tutte riconducibili alla categoria del disgusto. In Del sentire cattolico. La forma culturale di una religione universale (2001) focalizza la propria attenzione sulla dimensione estetica e culturale di questa religione, la quale può essere davvero universale solo a condizione di lasciare da parte i dogmi e il moralismo. Le opere storiografiche sono due: Estetica contemporanea. Un panorama globale (2011), che attraverso l'individuazione di sei categorie (vita, forma, conoscenza, azione, sentire e cultura) espone le teorie dei principali pensatori del Novecento non solo occidentali, ma anche extraeuropei. L'altra opera è invece esclusivamente centrata sull'estetica italiana e si intitola Strategie del bello. Quarant'anni di estetica italiana (1968-2008) (2009): in questo lavoro le posizioni dei principali estetici italiani vengono studiate nel loro rapporto con l'eredità storica italiana e con gli aspetti sociali, antropologici e politici di questo quarantennio. Nel complesso Perniola pensa che il sapere e la cultura estetica debbano continuare ad avere un posto privilegiato in Occidente, sfidando l'arroganza dell'establishment politico, la volgarità dei mass-media e la spudoratezza plutocratica. Su queste opere hanno scritto Gillo Dorfles,[35] Franco Ferrarotti,[36] Sergio Givone,[37] Paolo Mieli[38] e altri.

Filosofia dei media

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L'attenzione ai mezzi di comunicazione di massa è stato oggetto degli interessi di Perniola fin dal 1968.[39] In Contro la comunicazione (2004) analizza i loro meccanismi e la dinamica che sta alla base del loro uso, sottolineandone gli aspetti degeneri. In Miracoli e traumi della comunicazione (2009) il problema è affrontato da un punto di vista storico, individuando i quattro eventi-matrice di carattere globale, che hanno segnato gli ultimi decenni del XX secolo e l'avvento del nuovo millennio. Questi sono la rivolta degli studenti nel 1968, la rivoluzione iraniana del 1979, la caduta del Muro di Berlino nel 1989, e l'attacco alle Torri gemelle a New York l'11 settembre 2001. Ciascuno di questi eventi si è presentato sotto il duplice aspetto, a seconda dei punti di vista, del miracolo e del trauma, perché inaspettati. Essi hanno offuscato la differenza tra reale e impossibile. A partire dal nuovo millennio siamo entrati nell'epoca delle valutazioni arbitrarie.[40] Su questi libri sono intervenuti tra gli altri Aldo Grasso[41] e Alfonso Berardinelli.[42]

Perniola è autore del romanzo Tiresia (1968), ispirato al mito greco dell'indovino Tiresia, che fu trasformato da uomo in donna, e del libro di racconti Del terrorismo come una delle belle arti (2016).[43][44][45][46][47] Il romanzo Tiresia è uscito in spagnolo col titolo Tiresias. Devenir-mujer.[48][49]

Influenze nei media

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Riferimenti alla filosofia controculturale e post-umana di Perniola si possono trovare all'interno della serie cult animata giapponese Serial Experiments Lain.

  • Il metaromanzo, Milano, Silva, 1966.
  • Tiresia, Milano, Silva, 1968. Nuova edizione, Milano, Mimesis, 2019 ISBN 978-88-575-5759-5.
  • L'alienazione artistica, Milano, Mursia, 1971.
  • Bataille e il negativo, Milano, Feltrinelli, 1977. Nuova edizione, Philosophia sexualis. Scritti su Georges Bataille, Verona, Ombre Corte, 1998. ISBN 88-87009-08-2.
  • La società dei simulacri... Bologna, Cappelli, 1980. Nuova edizione, Milano, Mimesis, 2011, ISBN 978-88-575-0496-4.
  • Dopo Heidegger. Filosofia e organizzazione della cultura, Milano, Feltrinelli, 1982.
  • Transiti. Come si va dallo stesso allo stesso, Bologna, Cappelli, 1985, introduzione alla 2ª edizione a cura dell'autore, 1989.
  • Presa diretta. Estetica e politica. Venezia, Cluva, 1986. ISBN 88-85067-25-5.
  • Enigmi. Il momento egizio nella società e nell'arte, Genova, Costa & Nolan, 1990. ISBN 88-7648-109-5.
  • Del sentire, Torino, Einaudi, 1991, 2002. ISBN 88-06-16254-3.
  • Più che sacro, più che profano, Milano, Mimesis, 1992. ISBN 88-85889-34-4.
  • Il sex appeal dell'inorganico, Torino, Einaudi 1994, ISBN 88-06-16996-3.
  • L'estetica del Novecento, Bologna, Il Mulino, 1997. ISBN 88-15-06028-6.
  • Disgusti. Nuove tendenze estetiche, Milano, Costa & Nolan, 1999. ISBN 88-7648-321-7.
  • I situazionisti, Roma, Castelvecchi, 1998, 2005. ISBN 88-7615-068-4.
  • L'arte e la sua ombra, Torino, Einaudi, 2000, 2004. ISBN 88-06-14737-4.
  • Del sentire cattolico. La forma culturale di una religione universale, Bologna, Il Mulino, 2001. ISBN 88-15-08205-0.
  • Contro la comunicazione, Torino, Einaudi, 2004. ISBN 88-06-16820-7.
  • Miracoli e traumi della comunicazione, Torino, Einaudi, 2009. ISBN 978-88-06-18826-9.
  • "Strategie del bello. Quarant'anni di estetica italiana (1968-2008)", Agalma, n. 18, numero monografico a tiratura limitata. ISBN 978-88-8483-980-0 ISSN 1723-0284.
  • Estetica contemporanea. Una visione globale, Bologna, 2011. ISBN 978-88-15-14938-1.
  • Berlusconi o il '68 realizzato, Milano, Mimesis, 2011. ISBN 978-88-575-0748-4.
  • Presa diretta. Estetica e politica. Nuova edizione, Milano, Mimesis, 2012. ISBN 978-88-575-1191-7.
  • Da Berlusconi a Monti. Disaccordi imperfetti, Milano, Mimesis, 2013. ISBN 978-88-575-1293-8.
  • L'avventura situazionista. Storia critica dell'ultima avanguardia del XX secolo, Milano, Mimesis, 2013. ISBN 978-88-575-1716-2.
  • L'arte espansa, Torino, Einaudi, 2015. ISBN 978-88-06-22651-0.
  • Del terrorismo come una delle belle arti, Milano, Mimesis, 2016, ISBN 978-88-575-3220-2.
  • Estetica italiana contemporanea, Milano, Bompiani, 2017, ISBN 978-88-452-8404-5.
  • Tiresia contro Edipo. Vite di un intellettuale disorganico, (a cura di Enea Bianchi), Genova, Il Melangolo, 2021, ISBN 9788869833182.
  • Freud, l'inconscio come opposto, (a cura di Milosh F. Fascetti), Milano-Udine, Mimesis, 2023, ISBN 9788857597270.

Convegni sul pensiero

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  • TEXTUALITIES AT THE MARGIN: READING PERNIOLA READING

MOBILE (Alabama), U.S.A, 9 maggio 1997 21º Annual Conference of the International Association for Philosophy and Literature – University of South Alabama Interventi di G. Borradori, Silvana Carotenuto, R. Burch, Anna Camaiti Hostert.

  • READING MARIO PERNIOLA: "RITUAL THINKING"

CASTELROTTO (Sud Tirolo), Italia, 29 giugno – 8 luglio 2003 13º Annual International Philosophical Seminar Interventi di H: Silverman, E.Vogt, T.R.Flynn, M. De Kesel, W. S. Würzer, S. Benso, G.E. Aylesworth, S, Trottein, B.O'Neill

  • MARIO PERNIOLA'S TRANSITS: RITUAL THINKING AND THE METABODY

SYRACUSE (U.S.A.)- 22 maggio 2004 28º Annual Conference of the International Association for Philosophy and Literature - Interventi di G.E. Aylesworth, R.Shane, M.De Kesel.

Il compositore statunitense Joseph Di Ponio ha composto un quartetto per archi ispirato all'opera di Mario Perniola, Transiti.

  • Socìetas Raffaello Sanzio Cesena, 11-12/11/1989, Sala Lignea della Biblioteca Malatestiana: Disputa sulla natura del teatro.
  • Santarcangelo dei teatri XX festival, 27/07/1990. Organizzazione del seminario "Esercizi corporali 1" con la partecipazione di Michel Feher (New York), Maria Daraki (Atene), Roberto Motta (Recife).
  • Santarcangelo dei teatri XXI festival, 9/07/1991. Organizzazione del seminario "Esercizi corporali 2. Preteatro e trance in Italia" con la partecipazione di Alessandro Fersen, Giulio Angioni, Antonio Paradiso e altri.
  • Santarcangelo dei teatri 14/07/2012, Gli incontri / Il Premio Lo Straniero et ultra; Bruna Filippi e Piergiorgio Giacchè incontrano Mario Perniola al Giardino dei libri/Musas.
  • Ventiquattro ore, prima rappresentazione assoluta, Porto (Portogallo), 9/11/2016, h. 19:00, Family Film Project 2016, Auditorio Iac Rivoli H.[50]
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