Asclepio: differenze tra le versioni

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'''Asclepio''' o '''Esculapio''' ({{lang-grc|Ἀσκληπιός|Asklēpiós}}, {{latino|Aesculapius}}) è un personaggio della [[mitologia greca]] e [[mitologia romana|romana]]. Figlio di [[Apollo]] e di [[Arsinoe (figlia di Leucippo)|Arsinoe]] secondo [[Esiodo]], oppure di Apollo e [[Coronide (figlia di Flegias)|Coronide]] per [[Pindaro]], è un [[semidio]] e dunque uomo mortale per [[Omero]]. Si diceva fosse stato istruito nella [[medicina]] dal centauro [[Chirone]],<ref>[[Pindaro]], ''Pitiche'', 3.5 e segg.</ref> o che avesse ereditato tale proprietà dal padre Apollo. Divenne poi il [[dio]] della medicina, al pari di suo padre, ed era una divinità molto adorata dal popolo, in quanto benevola con gli infermi; la costellazione dell'[[Ofiuco]] rappresenta il suo mito.
'''Asclepio''' o '''Esculapio''' ({{lang-grc|Ἀσκληπιός|Asklēpiós}}) è un personaggio della [[mitologia greca]].
Figlio di [[Apollo]] e di [[Arsinoe (figlia di Leucippo)|Arsinoe]] secondo [[Esiodo]], oppure di Apollo e [[Coronide (figlia di Flegias)|Coronide]] per [[Pindaro]], è un [[semidio]] e dunque uomo mortale per [[Omero]], si diceva fosse stato istruito nella [[medicina]] dal centauro [[Chirone]]<ref>[[Pindaro]], ''Pitiche'', 3.5 e segg.</ref>, o che avesse ereditato tale proprietà dal padre Apollo. Divenne poi il [[dio]] della medicina, al pari di suo padre, ed era una divinità molto adorata dal popolo, in quanto benevola con gl'infermi; la costellazione dell'[[Ofiuco]] rappresenta il suo mito.


== Descrizione ==
== Mitologia ==
[[File:Asklepios Ostia Chiaramonti Inv1248.jpg|thumb|left|Da [[Ostia Antica]], esposto ai [[Musei Vaticani]]]]
Secondo il mito, Apollo si innamorò di Coronide mentre ella faceva il bagno in un lago. I due consumarono la loro passione, poi il dio andò via, lasciando un [[Corvus|corvo]] a guardia della ragazza; in quei tempi, i corvi erano di colore bianco. Coronide decise di sposarsi con [[Ischi]], e il corvo, quando li vide assieme, volò da Apollo per riferire. Quando scoprì che Coronide era incinta, il dio decise di punire il corvo tramutandogli le piume da bianche in nere, poiché non aveva allontanato Ischi da Coronide. [[Artemide]] uccise Coronide trafiggendola con un dardo, per vendicare il fratello disonorato. Apollo, però, decise di salvare il piccolo che Coronide aveva in grembo e chiese al fratello [[Ermes]] di prenderlo dal corpo della madre. Apollo decise di dare al piccolo il nome di Asclepio.

Secondo il mito, il semidio Asclepio ricevette dalla dea [[Atena]] il dono di cambiare il suo sangue con quello di [[Medusa (mitologia)|Medusa]] la Gorgone. Da allora il sangue che sgorgava dalle vene del suo fianco sinistro era velenoso e portatore di sventure, ma quello del fianco destro aveva il potere di guarire qualsiasi malattia e persino di fare risorgere i morti. Ciò fece arrabbiare sia [[Zeus]] che [[Ade (divinità)|Ade]], poiché l'afflusso dei morti dell'oltretomba diminuiva. Secondo una variante del mito, Asclepio inventò la "cura del medico", una tecnica di guarigione che gli permetteva di guarire ogni tipo di ferita ed ogni tipo di malattia facendo addirittura risorgere i morti.

Proprio per questi poteri simili a quelli di un negromante, ovvero guarire i mali, riportare in vita i morti e garantire una vita straordinariamente lunga, Zeus decise di fulminarlo perché temeva che il particolare potere che Asclepio condivideva con gli uomini avrebbe potuto minacciare la fede negli dèi, annullando di fatto la sostanziale differenza fra divinità e uomini, ovvero l'immortalità. Apollo, però, si sentì oltraggiato per il trattamento severo riservato a suo figlio e si vendicò uccidendo i tre [[Ciclopi]] che forgiavano le folgori di Zeus.<ref>Apollodoro, ''[[Biblioteca (Pseudo-Apollodoro)|Bibliotheca]]'', 3.121</ref> Per placare Apollo, Zeus rese Asclepio immortale facendolo diventare un "dio minore" (date le circostanze non era certo possibile riportarlo in vita), tramutandolo nella [[Ofiuco (astrologia)|costellazione di Ofiuco]],<ref>[[Igino (astronomo)|Igino]], ''Astronomica'', 2.14.</ref> e quindi Asclepio, che era nato come semidio, divenne un dio sotto forma di costellazione.

Asclepio divenne così bravo nell'arte medica che riuscì anche a risuscitare i morti, come fece con [[Ippolito (mitologia)|Ippolito]], con l'aiuto di [[Artemide]]. Nell'antica Grecia si pensava che bastasse dormire in un santuario consacrato ad Asclepio per guarire da ogni malattia. In ogni tempio c'era almeno un [[Zamenis longissimus|serpente]], che proveniva dal santuario di Asclepio ad Epidauro, in quanto si credeva che fossero animali sacri per la divinità, poiché simbolo del rinnovamento. Uccidere un serpente di un tempio di Asclepio era considerato un grande sacrilegio.

Il [[bastone di Asclepio]] spesso viene confuso con il [[Caduceo]] di Ermes, e spesso anche il primo viene impropriamente nominato "Caduceo". Asclepio infatti viene spesso raffigurato con in mano un [[Bastone di Asclepio|bastone]] sacro che porta il suo nome ed è il [[Simbolo internazionale di soccorso|simbolo internazionale del soccorso medico]]. Secondo il mito il bastone di Asclepio aveva poteri terapeutici ed era capace di guarire ogni tipo di malattia. Il [[Serpente (immaginario)|serpente]] rappresenta il potere guaritivo del dio, simboleggiato dalla muta del rettile che richiama un'eterna rinascita.

==Culto==
=== Asclepio in Grecia ===
In Grecia, Asclepio veniva venerato come il dio della medicina, delle guarigioni e dei serpenti. Molti riferimenti ad Asclepio sono stati ritrovati anche in ambito "occulto": la sua capacità di riportare in vita i morti lo rendeva difatti anche il dio invocato dai negromanti. Il suo culto aveva il suo centro a [[Epidauro]], ma era onorato anche a [[Pergamo]].
In Grecia, Asclepio veniva venerato come il dio della medicina, delle guarigioni e dei serpenti. Molti riferimenti ad Asclepio sono stati ritrovati anche in ambito "occulto": la sua capacità di riportare in vita i morti lo rendeva difatti anche il dio invocato dai negromanti. Il suo culto aveva il suo centro a [[Epidauro]], ma era onorato anche a [[Pergamo]].


In Grecia, per ringraziare di una guarigione Asclepio, si era soliti sacrificare un gallo. Tale animale infatti, era considerato il migliore e più gradito alla Divinità.
Secondo il mito, Apollo si innamorò di Coronide mentre ella faceva il bagno in un lago. I due consumarono la loro passione, poi il dio andò via, lasciando un [[Corvus|corvo]] a guardia della ragazza; in quei tempi, i corvi erano di colore bianco.
Un esempio di questa pratica lo troviamo nel ''[[Fedone]]'' di Platone, il celebre dialogo che riporta la morte di [[Socrate]]. Quest'ultimo, prima di morire, chiede che venga sacrificato un gallo ad Asclepio. Il motivo di tale richiesta rimane tuttora fonte di dibattito.<ref>[[Socrate#Il gallo ad Asclepio|Socrate - Il gallo ad Asclepio]].</ref>
Coronide decise di sposarsi con [[Ischi]], e il corvo, quando li vide assieme, volò da Apollo per riferire. Quando scoprì che Coronide era incinta, il dio decise di punire il corvo tramutandogli le piume da bianche in nere, poiché non aveva allontanato Ischi da Coronide. [[Artemide]] uccise Coronide trafiggendola con un dardo, per vendicare il fratello disonorato. Apollo, però, decise di salvare il piccolo che Coronide aveva in grembo e chiese al fratello [[Ermes]] di prenderlo dal corpo della madre. Apollo decise di dare al piccolo il nome di Asclepio (noto anche col nome di Esculapio).


=== Esculapio a Roma ===
[[File:Asklepios Ostia Chiaramonti Inv1248.jpg|thumb|Da [[Ostia Antica]], esposto ai [[Musei Vaticani]]]]
[[File:Carving of the snake - Prow of Tiber Island.JPG|thumb|Rilievo con [[bastone di Asclepio]] ancora visibile sull'[[Isola Tiberina]].]]
Esculapio è l'adattamento [[lingua latina|latino]] (''Aesculapius'') del nome greco Ἀσκληπιός, ma si tratta dello stesso dio. Il suo culto fu introdotto a [[Roma (città antica)|Roma]] nel [[292 a.C.]]


La tradizione vuole che in quell'anno la popolazione della città fosse colpita dalla [[peste]]. Dopo aver consultato i [[Libri sibillini]], il [[Senato romano]] decise di costruire un [[tempio]] dedicato al dio, e a questo scopo fu inviata una delegazione ad [[Epidauro]] per ottenere la statua del dio.
Secondo il mito, il semidio Asclepio ricevette dalla dea [[Atena]] il dono di cambiare il suo sangue con quello di [[Medusa (mitologia)|Medusa]] la Gorgone. Da allora il sangue che sgorgava dalle vene del suo fianco sinistro era velenoso e portatore di sventure, ma quello del fianco destro aveva il potere di guarire qualsiasi malattia e persino di fare risorgere i morti. Ciò fece arrabbiare sia [[Zeus]] che [[Ade]], poiché l'afflusso dei morti dell'oltretomba diminuiva. Secondo una variante del mito, Asclepio inventò la "cura del medico", una tecnica di guarigione che gli permetteva di guarire ogni tipo di ferita ed ogni tipo di malattia facendo addirittura risorgere i morti.


Al ritorno, mentre la barca che trasportava la statua risaliva il [[Tevere]], un serpente, simbolo del dio, sceso dall'imbarcazione, nuotò verso l'[[isola Tiberina]]. L'evento fu interpretato come volontà del dio di scegliere il luogo dove sarebbe sorto il suo santuario. Così sull'isola fu costruito il [[tempio di Esculapio]].
Proprio per questi poteri simili a quelli di un negromante, ovvero guarire i mali, riportare in vita i morti e garantire una vita straordinariamente lunga, Zeus decise di fulminarlo perché temeva che il particolare potere che Asclepio condivideva con gli uomini avrebbe potuto minacciare la fede negli dei, annullando di fatto la sostanziale differenza fra divinità e uomini, ovvero l'immortalità.
Apollo, però, si sentì oltraggiato per il trattamento severo riservato a suo figlio e si vendicò uccidendo i tre [[Ciclopi]] che forgiavano le folgori di Zeus<ref>Apollodoro, ''[[Biblioteca (Pseudo-Apollodoro)|Bibliotheca]]'', 3.121</ref>. Per placare Apollo, Zeus rese Asclepio immortale facendolo diventare un "dio minore" (date le circostanze non era certo possibile riportarlo in vita), tramutandolo nella [[Ofiuco (astrologia)|costellazione di Ofiuco]]<ref>[[Igino (astronomo)|Igino]], ''Astronomica'', 2.14.</ref>, e quindi Asclepio, che era nato come semidio, divenne un dio sotto forma di costellazione.


Dal 1585, e tuttora nel ventunesimo secolo, sull'isola sorge l'[[Ospedale Fatebenefratelli Isola Tiberina - Gemelli Isola|ospedale Fatebenefratelli]], che perpetua l'antica vocazione medica del luogo.

==Progenie==
Già nell'[[Iliade]] gli si attribuiscono due figli:
Già nell'[[Iliade]] gli si attribuiscono due figli:
* [[Macaone (mitologia)|Macaone]], che combatté a [[Troia]] e fu ucciso da [[Euripilo (figlio di Telefo)|Euripilo]];
* [[Macaone (mitologia)|Macaone]], che combatté a [[Troia]] e fu ucciso da [[Euripilo (figlio di Telefo)|Euripilo]];
* [[Podalirio]], medico.
* [[Podalirio]], medico.


In stadi posteriori della leggenda gli si attribuisce una moglie ([[Epione]], o [[Lampezia (Asclepio)|Lampezia]]) da cui Asclepio ebbe sei figlie<ref>Anonimo, Lirica V, Frammento 939 (iscrizione da [[Eritre]]).</ref><ref name="ReferenceA">[[Suda (enciclopedia)|Suidas]] s.v. Epione (lessico bizantino del X secolo).</ref>:
In stadi posteriori della leggenda gli si attribuisce una moglie ([[Epione]], o [[Lampezia (Asclepio)|Lampezia]]) da cui Asclepio ebbe cinque figlie:<ref>Anonimo, Lirica V, Frammento 939 (iscrizione da [[Eritre]]).</ref><ref name="ReferenceA">[[Suda (enciclopedia)|Suidas]] s.v. Epione (lessico bizantino del X secolo).</ref>
* [[Igea]], la salute;
* [[Igea]], la salute;
* [[Panacea]], la personificazione della guarigione universale e onnipotente, ottenuta per mezzo delle piante;
* [[Panacea]], la personificazione della guarigione universale e onnipotente, ottenuta per mezzo delle piante;
* [[Iaso (figlia di Asclepio)|Iaso]], la personificazione della guarigione. Il suo nome, infatti, deriva dal potere di guarigione, o di guaritore, che possedeva il padre;
* [[Iaso (figlia di Asclepio)|Iaso]], la personificazione della guarigione. Il suo nome, infatti, deriva dal potere di guarigione, o di guaritore, che possedeva il padre;
* [[Acheso]], che sovrintendeva al processo di [[guarigione]];
* [[Acheso]], che sovrintendeva al processo di [[guarigione]];
* [[Egle (mitologia)|Egle]], madre delle [[Grazie (mitologia)|Grazie]];
* [[Egle (figlia di Asclepio)|Egle]], la splendente;
* [[Meditrina (figlia di Asclepio)|Meditrina]], la guaritrice.
I nomi delle figlie sono tutti collegati al concetto di "buona salute"<ref name="ReferenceA" /><ref>[[Pausania il Periegeta|Pausania]], ''[[Periegesi della Grecia]]'' 2.29.1, II secolo d.C.</ref><ref>[[Omero]], ''[[Iliade]]'', 4.193 e 217 e segg.</ref><ref>Omero, ''Iliade'', 11.518 e segg.</ref><ref>Omero, ''Iliade'', 2.730 e segg.</ref><ref>[[Licofrone]], ''[[Alessandra (poema)|Alexandra]]'' 1047 e segg.</ref><ref name="ReferenceB">[[Diodoro Siculo]], ''[[Bibliotheca historica]]'', 4.71.3.</ref>.


I nomi delle figlie sono tutti collegati al concetto di "buona salute".<ref name="ReferenceA" /><ref>[[Pausania il Periegeta|Pausania]], ''[[Periegesi della Grecia]]'' 2.29.1, II secolo d.C.</ref><ref>[[Omero]], ''[[Iliade]]'', 4.193 e 217 e segg.</ref><ref>Omero, ''Iliade'', 11.518 e segg.</ref><ref>Omero, ''Iliade'', 2.730 e segg.</ref><ref>[[Licofrone]], ''[[Alessandra (poema)|Alexandra]]'' 1047 e segg.</ref><ref name="ReferenceB">[[Diodoro Siculo]], ''[[Bibliotheca historica]]'', 4.71.3.</ref>
Ebbe inoltre tre figli maschi:
* [[Telesforo (divinità)|Telesforo]], dio della convalescenza; e i già citati;
* [[Macaone (mitologia)|Macaone]] e;
* [[Podalirio]].


Ebbe inoltre tre figli maschi dalla moglie:
Asclepio divenne così bravo nell'arte medica che riuscì anche a risuscitare i morti, come fece con [[Ippolito (mitologia)|Ippolito]], con l'aiuto di [[Artemide]]. Nell'antica Grecia si pensava che bastasse dormire in un santuario consacrato ad Asclepio per guarire da ogni malattia. In ogni tempio c'era almeno un serpente, che proveniva dal santuario di Asclepio ad Epidauro, in quanto si credeva che fossero animali sacri per la divinità, poiché simbolo del rinnovamento. Uccidere un serpente di un tempio di Asclepio era considerato come un grande sacrilegio.
* [[Telesforo (divinità)|Telesforo]], dio della convalescenza; e i già citati Macaone e Podalirio, celebri medici.


[[Pausania il Periegeta|Pausania]] gli attribuisce un altro figlio, Arato, avuto da Aristodama<ref>Pausania, ''Graecia Descriptio'', 2.10.2</ref>.
[[File:Esculapio Capitolini.jpg|thumb|Statua ai [[Musei Capitolini]] di [[Roma]]]]


Infine, nella mitologia romana gli è attribuita un'ulteriore figlia, [[Meditrina (mitologia)|Meditrina]], la guaritrice, celebrata in occasione delle feste denominate ''[[Meditrinalia]]''.<ref>{{cita web|url=https://www.romanoimpero.com/2020/01/culto-della-dea-meditrina.html|titolo=Culto della dea Meditrina|accesso=27 dicembre 2021}}</ref>
Il [[bastone di Asclepio]] spesso viene confuso con il [[Caduceo]] di Ermes, e spesso tale bastone viene nominato "Caduceo".
Asclepio infatti viene spesso raffigurato con in mano un [[Bastone di Asclepio|bastone]] sacro che porta il suo nome ed è il [[Simbolo internazionale di soccorso|simbolo internazionale del soccorso medico]]. Secondo il mito il bastone di Asclepio aveva poteri terapeutici ed era capace di guarire ogni tipo di malattia. Il [[Serpente (immaginario)|serpente]] rappresenta il potere guaritivo del dio, simboleggiato dalla muta del rettile che richiama un'eterna rinascita.

=== Asclepio in Grecia ===
In Grecia, per ringraziare di una guarigione Asclepio, si era soliti sacrificare un gallo. Tale animale infatti, era considerato il migliore e più gradito alla Divinità.
Un esempio di questa pratica lo troviamo nel ''[[Fedone]]'' di Platone, il celebre dialogo che riporta la morte di [[Socrate]]. Quest'ultimo, prima di morire, chiede che venga sacrificato un gallo ad Asclepio. Il motivo di tale richiesta rimane tuttora fonte di dibattito<ref>[[Socrate#Il gallo ad Asclepio|Socrate - Il gallo ad Asclepio]].</ref>.

=== Esculapio a Roma ===
Esculapio è l'adattamento [[lingua latina|latino]] (''Aesculapius'') del nome greco ''Asklepios'', ma si tratta dello stesso dio.<br />
Il suo culto fu introdotto a [[Roma]] sull'[[Isola Tiberina]] nel [[291 a.C.]]

La tradizione vuole che in quell'anno la popolazione della città fosse colpita dalla [[peste]]. Dopo aver consultato i [[Libri sibillini]], il [[Senato romano]] decise di costruire un [[tempio]] dedicato al dio, e a questo scopo fu inviata una delegazione ad [[Epidauro]] per ottenere la statua del dio.

Al ritorno, mentre la barca che trasportava la statua risaliva il [[Tevere]], un serpente, simbolo del dio, sceso dall'imbarcazione, nuotò verso l'[[isola Tiberina]]. L'evento fu interpretato come volontà del dio di scegliere il luogo dove sarebbe sorto il suo tempio, che sull'isola fu costruito. Dal 1585, e tuttora nel ventunesimo secolo, sull'isola sorge uno degli ospedali più importanti d'Europa, il [[Ospedale San Giovanni Calibita Fatebenefratelli|San Giovanni Calibita Fatebenefratelli]].

== Nella cultura di massa ==
*Asclepio viene citato nel ''manga'' [[Next Dimension]] di [[Masami Kurumada]], sequel di [[I Cavalieri dello zodiaco|Saint Seiya]]. È descritto come un leggendario [[cavaliere d'oro|gold saint]] protetto dalla [[costellazione]] dell'[[Ofiuco]] che divenne, a causa del suo grande potere e della capacità di guarire i malati, così arrogante da considerarsi pari agli dei; venne quindi maledetto e giustiziato, e il suo [[Armature_(I_Cavalieri_dello_zodiaco)#Cloth_dei_Saint_di_Atena|gold cloth]] e la casa dell'Ofiuco furono distrutti (anche se di quest'ultima restarono alcune rovine, poste tra le case dello [[Scorpione (costellazione)|Scorpione]] e del [[Sagittario (costellazione)|Sagittario]]); il suo ruolo fu declassato a [[cavaliere d'argento|silver saint]] e fu creata una nuova armatura. Tuttavia, quando Atena e alcuni [[cavalieri di bronzo|bronze saint]] viaggiano circa 200 anni nel passato, si trovano a dover fronteggiare la resurrezione di Odisseo, un discendente di Asclepio vissuto e morto in quell'epoca; l'evento è annunciato da serpenti che si presentano come messaggeri del cavaliere decaduto, oltre al ritorno della casa dell'Ofiuco; le ripercussioni arrivano fino al presente: il cavaliere d'argento del XX secolo [[Shaina dell'Ofiuco]] comincia a perdere la ragione e attacca senza motivo [[Marin dell'Aquila]]. Odisseo viene descritto come un grande guaritore, capace di compiere miracoli in vari modi.


== Note ==
== Note ==
<references/>
<references/>

== Bibliografia ==
* {{cita libro |autore1=Emma J. Edelstein |autore2=Ludwig Edelstein |titolo=Asclepius: Collection and Interpretation of the Testimonies |città=Baltimora |editore=The Johns Hopkins University Press |anno=1943 |edizione=due volumi |lingua=en}}


== Voci correlate ==
== Voci correlate ==
* [[Acheso]]
* [[Asclepeion]]
* [[Iatromante]]
* [[Imhotep]]
* [[Imhotep]]
* [[Simbolo internazionale di soccorso]]
* [[Tempio di Esculapio]]
* [[Tempio di Esculapio]]
* [[Tempio di Esculapio (Villa Borghese)]]
* [[Tempio di Esculapio (Villa Borghese)]]
* [[Zamenis longissimus|Colubro d'Esculapio]]
* [[Zamenis longissimus]]
* [[Simbolo internazionale di soccorso]]
* [[Iatromante]]
*[[Asclepeion]]


== Altri progetti ==
== Altri progetti ==
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Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Asclepio (disambigua).
Asclepio
Statua in marmo di Asclepio, copia romana del II sec.d.C. di originale greco del IV sec.a.C. (Museo del Louvre)
Nome orig.Ἀσκληπιός
Caratteristiche immaginarie
SessoMaschio
ProfessioneRe di Psofide

Asclepio o Esculapio (in greco antico: Ἀσκληπιός?, Asklēpiós, in latino Aesculapius) è un personaggio della mitologia greca e romana. Figlio di Apollo e di Arsinoe secondo Esiodo, oppure di Apollo e Coronide per Pindaro, è un semidio e dunque uomo mortale per Omero. Si diceva fosse stato istruito nella medicina dal centauro Chirone,[1] o che avesse ereditato tale proprietà dal padre Apollo. Divenne poi il dio della medicina, al pari di suo padre, ed era una divinità molto adorata dal popolo, in quanto benevola con gli infermi; la costellazione dell'Ofiuco rappresenta il suo mito.

Da Ostia Antica, esposto ai Musei Vaticani

Secondo il mito, Apollo si innamorò di Coronide mentre ella faceva il bagno in un lago. I due consumarono la loro passione, poi il dio andò via, lasciando un corvo a guardia della ragazza; in quei tempi, i corvi erano di colore bianco. Coronide decise di sposarsi con Ischi, e il corvo, quando li vide assieme, volò da Apollo per riferire. Quando scoprì che Coronide era incinta, il dio decise di punire il corvo tramutandogli le piume da bianche in nere, poiché non aveva allontanato Ischi da Coronide. Artemide uccise Coronide trafiggendola con un dardo, per vendicare il fratello disonorato. Apollo, però, decise di salvare il piccolo che Coronide aveva in grembo e chiese al fratello Ermes di prenderlo dal corpo della madre. Apollo decise di dare al piccolo il nome di Asclepio.

Secondo il mito, il semidio Asclepio ricevette dalla dea Atena il dono di cambiare il suo sangue con quello di Medusa la Gorgone. Da allora il sangue che sgorgava dalle vene del suo fianco sinistro era velenoso e portatore di sventure, ma quello del fianco destro aveva il potere di guarire qualsiasi malattia e persino di fare risorgere i morti. Ciò fece arrabbiare sia Zeus che Ade, poiché l'afflusso dei morti dell'oltretomba diminuiva. Secondo una variante del mito, Asclepio inventò la "cura del medico", una tecnica di guarigione che gli permetteva di guarire ogni tipo di ferita ed ogni tipo di malattia facendo addirittura risorgere i morti.

Proprio per questi poteri simili a quelli di un negromante, ovvero guarire i mali, riportare in vita i morti e garantire una vita straordinariamente lunga, Zeus decise di fulminarlo perché temeva che il particolare potere che Asclepio condivideva con gli uomini avrebbe potuto minacciare la fede negli dèi, annullando di fatto la sostanziale differenza fra divinità e uomini, ovvero l'immortalità. Apollo, però, si sentì oltraggiato per il trattamento severo riservato a suo figlio e si vendicò uccidendo i tre Ciclopi che forgiavano le folgori di Zeus.[2] Per placare Apollo, Zeus rese Asclepio immortale facendolo diventare un "dio minore" (date le circostanze non era certo possibile riportarlo in vita), tramutandolo nella costellazione di Ofiuco,[3] e quindi Asclepio, che era nato come semidio, divenne un dio sotto forma di costellazione.

Asclepio divenne così bravo nell'arte medica che riuscì anche a risuscitare i morti, come fece con Ippolito, con l'aiuto di Artemide. Nell'antica Grecia si pensava che bastasse dormire in un santuario consacrato ad Asclepio per guarire da ogni malattia. In ogni tempio c'era almeno un serpente, che proveniva dal santuario di Asclepio ad Epidauro, in quanto si credeva che fossero animali sacri per la divinità, poiché simbolo del rinnovamento. Uccidere un serpente di un tempio di Asclepio era considerato un grande sacrilegio.

Il bastone di Asclepio spesso viene confuso con il Caduceo di Ermes, e spesso anche il primo viene impropriamente nominato "Caduceo". Asclepio infatti viene spesso raffigurato con in mano un bastone sacro che porta il suo nome ed è il simbolo internazionale del soccorso medico. Secondo il mito il bastone di Asclepio aveva poteri terapeutici ed era capace di guarire ogni tipo di malattia. Il serpente rappresenta il potere guaritivo del dio, simboleggiato dalla muta del rettile che richiama un'eterna rinascita.

Asclepio in Grecia

[modifica | modifica wikitesto]

In Grecia, Asclepio veniva venerato come il dio della medicina, delle guarigioni e dei serpenti. Molti riferimenti ad Asclepio sono stati ritrovati anche in ambito "occulto": la sua capacità di riportare in vita i morti lo rendeva difatti anche il dio invocato dai negromanti. Il suo culto aveva il suo centro a Epidauro, ma era onorato anche a Pergamo.

In Grecia, per ringraziare di una guarigione Asclepio, si era soliti sacrificare un gallo. Tale animale infatti, era considerato il migliore e più gradito alla Divinità. Un esempio di questa pratica lo troviamo nel Fedone di Platone, il celebre dialogo che riporta la morte di Socrate. Quest'ultimo, prima di morire, chiede che venga sacrificato un gallo ad Asclepio. Il motivo di tale richiesta rimane tuttora fonte di dibattito.[4]

Esculapio a Roma

[modifica | modifica wikitesto]
Rilievo con bastone di Asclepio ancora visibile sull'Isola Tiberina.

Esculapio è l'adattamento latino (Aesculapius) del nome greco Ἀσκληπιός, ma si tratta dello stesso dio. Il suo culto fu introdotto a Roma nel 292 a.C.

La tradizione vuole che in quell'anno la popolazione della città fosse colpita dalla peste. Dopo aver consultato i Libri sibillini, il Senato romano decise di costruire un tempio dedicato al dio, e a questo scopo fu inviata una delegazione ad Epidauro per ottenere la statua del dio.

Al ritorno, mentre la barca che trasportava la statua risaliva il Tevere, un serpente, simbolo del dio, sceso dall'imbarcazione, nuotò verso l'isola Tiberina. L'evento fu interpretato come volontà del dio di scegliere il luogo dove sarebbe sorto il suo santuario. Così sull'isola fu costruito il tempio di Esculapio.

Dal 1585, e tuttora nel ventunesimo secolo, sull'isola sorge l'ospedale Fatebenefratelli, che perpetua l'antica vocazione medica del luogo.

Già nell'Iliade gli si attribuiscono due figli:

In stadi posteriori della leggenda gli si attribuisce una moglie (Epione, o Lampezia) da cui Asclepio ebbe cinque figlie:[5][6]

  • Igea, la salute;
  • Panacea, la personificazione della guarigione universale e onnipotente, ottenuta per mezzo delle piante;
  • Iaso, la personificazione della guarigione. Il suo nome, infatti, deriva dal potere di guarigione, o di guaritore, che possedeva il padre;
  • Acheso, che sovrintendeva al processo di guarigione;
  • Egle, la splendente;

I nomi delle figlie sono tutti collegati al concetto di "buona salute".[6][7][8][9][10][11][12]

Ebbe inoltre tre figli maschi dalla moglie:

  • Telesforo, dio della convalescenza; e i già citati Macaone e Podalirio, celebri medici.

Pausania gli attribuisce un altro figlio, Arato, avuto da Aristodama[13].

Infine, nella mitologia romana gli è attribuita un'ulteriore figlia, Meditrina, la guaritrice, celebrata in occasione delle feste denominate Meditrinalia.[14]

  1. ^ Pindaro, Pitiche, 3.5 e segg.
  2. ^ Apollodoro, Bibliotheca, 3.121
  3. ^ Igino, Astronomica, 2.14.
  4. ^ Socrate - Il gallo ad Asclepio.
  5. ^ Anonimo, Lirica V, Frammento 939 (iscrizione da Eritre).
  6. ^ a b Suidas s.v. Epione (lessico bizantino del X secolo).
  7. ^ Pausania, Periegesi della Grecia 2.29.1, II secolo d.C.
  8. ^ Omero, Iliade, 4.193 e 217 e segg.
  9. ^ Omero, Iliade, 11.518 e segg.
  10. ^ Omero, Iliade, 2.730 e segg.
  11. ^ Licofrone, Alexandra 1047 e segg.
  12. ^ Diodoro Siculo, Bibliotheca historica, 4.71.3.
  13. ^ Pausania, Graecia Descriptio, 2.10.2
  14. ^ Culto della dea Meditrina, su romanoimpero.com. URL consultato il 27 dicembre 2021.
  • (EN) Emma J. Edelstein e Ludwig Edelstein, Asclepius: Collection and Interpretation of the Testimonies, due volumi, Baltimora, The Johns Hopkins University Press, 1943.

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