Capriccio (pittura): differenze tra le versioni
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[[File:Museo_del_Prado_-_Goya_-_Caprichos_-_No._05_-_Tal_para_qual.jpg|thumb|[[Francisco Goya|F.Goya]]: ''Capricho No. 5: Tal para cual'' (''L'uno vale l'altro'')]] |
[[File:Museo_del_Prado_-_Goya_-_Caprichos_-_No._05_-_Tal_para_qual.jpg|thumb|[[Francisco Goya|F.Goya]]: ''Capricho No. 5: Tal para cual'' (''L'uno vale l'altro'')]] |
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Il ''capriccio'' è uno stile artistico cominciato nel [[Arte del Rinascimento|Rinascimento]] e continuato nel [[Barocco]], quando nella pittura venivano combinati insieme in modo spesso stravagante elementi come edifici, rovine [[Archeologia|archeologiche]] e altri elementi [[Architettura|architettonici]] in combinazioni immaginarie e spesso |
Il ''capriccio'' è uno stile artistico cominciato nel [[Arte del Rinascimento|Rinascimento]] e continuato nel [[Barocco]], quando nella pittura venivano combinati insieme in modo spesso stravagante elementi come edifici, rovine [[Archeologia|archeologiche]] e altri elementi [[Architettura|architettonici]] in combinazioni immaginarie e spesso bizzarre. Questi dipinti possono comprendere anche figure di persone ma senza che siano il soggetto principale. Il capriccio rientra nella categoria più generale della [[pittura paesaggistica]]. |
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Il capriccio o "veduta ideata"<ref>{{cita libro | lingua = en | titolo =Canaletto | nome = Earle | cognome = Rice | editore = Mitchell Lane Publishers | anno = 2008 | pp = 46 | accesso = 28 novembre 2019 | capitolo = Glossary | url = https://books.google.it/books?id=avmXBgAAQBAJ&pg=PA46&dq=capriccio+veduta+ideata&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiT-oHVyI3mAhUGCsAKHcMRANcQ6AEITTAE#v=onepage&q=capriccio%20veduta%20ideata&f=false }}</ref> nella pittura veneziana tra la fine del Seicento e l'inizio del Settecento si configura come un genere vero e proprio, ossia come l'arte di comporre il paesaggio attraverso la libera combinazione di elementi architettonici reali o fantastici, di rovine dell'antichità rielaborate, di figure e macchiette, secondo una varietà di declinazioni che vanno dal grottesco al visionario, dal pittoresco all'elegìaco. |
Il capriccio o "veduta ideata"<ref>{{cita libro | lingua = en | titolo =Canaletto | nome = Earle | cognome = Rice | editore = Mitchell Lane Publishers | anno = 2008 | pp = 46 | accesso = 28 novembre 2019 | capitolo = Glossary | url = https://books.google.it/books?id=avmXBgAAQBAJ&pg=PA46&dq=capriccio+veduta+ideata&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiT-oHVyI3mAhUGCsAKHcMRANcQ6AEITTAE#v=onepage&q=capriccio%20veduta%20ideata&f=false }}</ref> nella pittura veneziana tra la fine del Seicento e l'inizio del Settecento si configura come un genere vero e proprio, ossia come l'arte di comporre il paesaggio attraverso la libera combinazione di elementi architettonici reali o fantastici, di rovine dell'antichità rielaborate, di figure e macchiette, secondo una varietà di declinazioni che vanno dal grottesco al visionario, dal pittoresco all'elegìaco. |
Versione delle 14:58, 10 mar 2020
Il capriccio in pittura, secondo la definizione datane da Filippo Baldinucci, è una opera d'arte che nasce da un'improvvisa fantasia dell'autore.[1]
Storia
Il capriccio è uno stile artistico cominciato nel Rinascimento e continuato nel Barocco, quando nella pittura venivano combinati insieme in modo spesso stravagante elementi come edifici, rovine archeologiche e altri elementi architettonici in combinazioni immaginarie e spesso bizzarre. Questi dipinti possono comprendere anche figure di persone ma senza che siano il soggetto principale. Il capriccio rientra nella categoria più generale della pittura paesaggistica.
Il capriccio o "veduta ideata"[2] nella pittura veneziana tra la fine del Seicento e l'inizio del Settecento si configura come un genere vero e proprio, ossia come l'arte di comporre il paesaggio attraverso la libera combinazione di elementi architettonici reali o fantastici, di rovine dell'antichità rielaborate, di figure e macchiette, secondo una varietà di declinazioni che vanno dal grottesco al visionario, dal pittoresco all'elegìaco.
Tra i più famosi autori di dipinti considerati dalla critica o denominati dagli stessi autori come capricci possono essere citati Francisco Goya[3] con la sua serie di 80 Caprichos, Jacques Callot[4] e Giovan Battista Tiepolo.[1]
Note
- ^ a b Capriccio, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 27 novembre 2019.
- ^ (EN) Earle Rice, Glossary, in Canaletto, Mitchell Lane Publishers, 2008, pp. 46. URL consultato il 28 novembre 2019.
- ^ Reinhard Brandt, Filosofia nella pittura. Da Giorgione a Magritte, Pearson Italia, 2003. URL consultato il 28 novembre 2019.
- ^ (EN) Lisa Florman, Myth and Metamorphosis: Picasso's Classical Prints of the 1930s, MIT Press, 2002. URL consultato il 30 novembre 2019.
Voci correlate
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su capriccio
Collegamenti esterni
- capriccio, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Fausto Torrefranca e Odoardo Hillyer Giglioli -, CAPRICCIO, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1930.
- (EN) capriccio, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.