Il processo alla tappa: differenze tra le versioni

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* 2020 - ''Processo alla tappa'', su [[Rai 2]], condotta da [[Alessandra De Stefano]] e il suo [[Spin-off (mass media)|spin-off]] ''L'altro processo'', in esclusiva su [[Rai Play]], sempre con la conduzione di Alessandra De Stefano.
* 2020 - ''Processo alla tappa'', su [[Rai 2]], condotta da [[Alessandra De Stefano]] e il suo [[Spin-off (mass media)|spin-off]] ''L'altro processo'', in esclusiva su [[Rai Play]], sempre con la conduzione di Alessandra De Stefano.
* 2021 - ''Processo alla tappa'', su [[Rai 2]], condotta da [[Alessandra De Stefano]] e il suo [[Spin-off (mass media)|spin-off]] ''L'altro processo'', in esclusiva su [[Rai Play]], sempre con la conduzione di Alessandra De Stefano e la partecipazione di [[Nicola Pigini]] con la rubrica “Giro d’Italia in musica”.
* 2021 - ''Processo alla tappa'', su [[Rai 2]], condotta da [[Alessandra De Stefano]] e il suo [[Spin-off (mass media)|spin-off]] ''L'altro processo'', in esclusiva su [[Rai Play]], sempre con la conduzione di Alessandra De Stefano e la partecipazione di [[Nicola Pigini]] con la rubrica “Giro d’Italia in musica”.
* 2023 - ''Processo alla tappa'', su [[Rai 2]], condotta da [[Alessandro Farbetti]].
* 2023 - ''Processo alla tappa'', su [[Rai 2]], condotta da [[Alessandro Fabretti|Alessandro Farbetti]].


==Note==
==Note==

Versione delle 16:58, 8 mag 2023

Processo alla tappa
Sergio Zavoli, al centro, con Gianni Brera e Bruno Raschi durante una puntata degli anni '60
Anno1962-1970, 1998 - in produzione
Genererotocalco, talk show, sportivo
Durata40 min
Realizzazione
ConduttoreSergio Zavoli
Rete televisivaProgramma Nazionale (1962 - 1970)
Rai 3 (1998 - 2016)
Rai 2 (dal 2017)

Il processo alla tappa è un programma televisivo italiano sportivo, in onda sul Programma Nazionale dal 1962 al 1970 e su Rai 3 dal 1998.

Il programma, già nella sua prima edizione, rivoluzionò il modo di trattare lo sport in televisione. Andava in onda dopo la conclusione di ogni tappa del Giro d'Italia: da un palco improvvisato nei pressi della linea del traguardo si alternavano corridori, direttori sportivi, giornalisti.

L'edizione storica

La prima edizione, creata e condotta da Sergio Zavoli,[1] che già aveva proposto questa trasmissione in radio dal 1958, fu quella legata al Giro d'Italia del 1962, vinto da Franco Balmamion, e fin dalla prima puntata, del 20 maggio, ebbe subito uno straordinario successo. Il programma piacque perché, oltre ad analizzare tecnicamente la tappa, raccontava piccole storie, di umili gregari, di massaggiatori, meccanici, corridori di secondo piano che a volte anche solo per un giorno erano riusciti a uscire dalla mediocrità con un'impresa, magari non andata in porto proprio sul finale. Come la storia di Lucillo Lievore, che nella ventunesima tappa del Giro del 1966 fu protagonista di una lunghissima fuga solitaria, durante la quale lo stesso Zavoli più volte lo avvicinò a bordo di un'autovettura per intervistarlo e incoraggiarlo. Lievore, dopo aver accumulato un enorme vantaggio, nel finale di tappa andò in crisi e venne raggiunto e superato da un avversario a pochi chilometri dal traguardo. L'episodio fu fonte ispiratrice di divertenti parodie interpretate da Gino Bramieri, Raimondo Vianello e Ugo Tognazzi.[2]

Vito Taccone superstar

Uno dei personaggi chiave della trasmissione fu, sempre negli anni sessanta, Vito Taccone, il corridore abruzzese divenuto popolare per le sue vittorie ma soprattutto per il suo animo battagliero, in corsa e fuori.[3] Per questo divenne per anni quasi un ospite fisso del programma di Zavoli, che animò con il suo modo schietto di affrontare ogni argomento, infarcendo i suoi discorsi con espressioni dialettali. Parlava della mamma («Io vinco e lei mi prepara il capretto arrosto. Che profumo, che sapore, caro Sergio»), cantava canzoni abruzzesi «Sun salito alla Maiella, la muntagna è tutta in fiore, me paria che passu passu se fignisse all'infinitu», si rendeva simpatico al pubblico per la sua straordinaria genuinità.[3]

Eddy Merckx positivo

Una delle puntate più suggestive fu quella del 31 maggio 1969, quando Eddy Merckx fu trovato positivo al controllo antidoping. Davanti al microfono di Zavoli, nella camera d'albergo, Merckx si scioglie in lacrime, negando d'aver mai preso sostanze vietate. Erano presenti quel giorno alla trasmissione Gianpaolo Ormezzano, Gianni Brera, Enzo Biagi e Indro Montanelli.

Rivoluzione tecnologica

Il processo alla tappa di Zavoli è da ricordare anche perché fu una delle prime trasmissioni della giovane televisione italiana a introdurre una vera e propria rivoluzione tecnologica. Fu impiegata per la prima volta la moviola, per chiarire eventuali dubbi su un arrivo contrastato, fu usato il radio-telefono per riproporre, alla fine della tappa, collegamenti effettuati durante la corsa. Il primo esperimento riuscito fu con Vittorio Adorni che, in corsa, con il radio-telefono intervistò nel 1966 un altro campione in gara, il francese Jacques Anquetil. Tra le "diavolerie" usate dai tecnici della Rai in corsa e poi riproposte dal Processo alla tappa ci furono anche l'antesignano del teleprompter, l'ampex, il duplex, il triplex. Le riprese durante la corsa venivano effettuate a bordo di una Fiat 2300 sul cui tetto era stata installata una telecamera mobile appositamente progettata e costruita dai laboratori del Centro Ricerche Rai di Torino.[4]

Le edizioni moderne

Dopo l'edizione storica degli anni sessanta, il Processo è mancato per anni. Dopo che, nei primi anni Settanta, l'intera proposta della Rai relativa al Giro d'Italia fu ridotta ad una breve sintesi in onda nel tardo pomeriggio in apertura delle trasmissioni del Secondo Programma, con la riforma del 1975 (entrata in vigore il 15 marzo 1976) che creò reti e testate separate e in concorrenza fra di loro anche il Giro d'Italia, come gran parte della programmazione sportiva della Rai, passò (e lo sarebbe rimasto fino al 1980, per poi, per alcuni anni, alternarsi sulle due Reti 1 e 2) sotto la gestione della redazione sportiva del Tg2 in collaborazione con il Pool Sportivo Tv. Oltre al ritorno delle telecronache in diretta, il Tg2 ripropose un dopocorsa. Inizialmente la trasmissione, condotta dall'attore Gianfranco D'Angelo metteva insieme aspetti tecnici e spunti ironici. Il Processo è poi ricominciato quando il Giro d'Italia, al termine di un quinquennio Fininvest (quando la corsa rosa fu trasmessa da Italia 1 prima e da Rete 4 poi), dal 1998 venne seguito di nuovo dalla Rai. La trasmissione ha mantenuto il nome della prima storica edizione di Zavoli, all'infuori del 2003 quando, condotta da Giampiero Galeazzi, si chiamava Stappa la tappa. Le ultime edizioni:

Note

  1. ^ Intervista a Sergio Zavoli[collegamento interrotto]
  2. ^ L'intervista di Zavoli a Lievore in fuga, grande pagina di giornalismo, in Corriere delle Alpi, 15 aprile 2011. URL consultato il 10 novembre 2014.
  3. ^ a b Gianni Ranieri, Taccone, l’ultima salita del ribelle in bicicletta, in www.lastampa.it, 16 ottobre 2007. URL consultato il 27 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 23 giugno 2012).
  4. ^ Antonio Lari, Evoluzione della ripresa televisiva e registrazione video in RAI dal 1954 ai giorni nostri (PDF), rai.it.
  5. ^ Ultime notizie sportive - La Gazzetta dello Sport
  6. ^ Gian Pieretti - Processo alla tappa Giro d'Italia 1998 - Fra poco passa il giro - YouTube
  7. ^ E la Rai rilancia il "Processo" con Mura - Repubblica.it, in La Repubblica. URL consultato il 13 maggio 2018.

Voci correlate