Guido Mannari: differenze tra le versioni
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Versione delle 15:31, 20 nov 2023
Guido Mannari (Castiglioncello, 13 dicembre 1944 – Castiglioncello, 10 agosto 1988) è stato un attore italiano.
Biografia
Guido nasce a Castiglioncello, Rosignano Marittimo da una famiglia numerosa. Aveva tre fratellastri. Il padre, Giulio Mannari, era il fattore della fattoria locale. Prima di iniziare la carriera di attore, Mannari fu giocatore di calcio semi-professionista nella squadra della sua città. È stato un terzino del Pontedera. Trasferitosi a Roma in giovane età, decise di intraprendere la carriera di attore, ispirato dal film Il sorpasso, girato a Castiglioncello, sua città natale. Dopo aver recitato per un breve periodo nel teatro d'avanguardia della capitale, decise di recarsi negli Stati Uniti per un anno al fine di migliorare la sua futura professione.
Trascorso un anno in America, torna in Italia e debutta sul grande schermo inArabella, diretto da Mauro Bolognini nel 1967. Poi viene scelto dallo stesso Bolognini per L'assoluto naturale del 1969. Uno dei suoi ruoli più importanti è quello di "Kane Blue" nel film Blu Gang - E vissero per sempre felici e ammazzati del 1973. Mannari ha un ruolo centrale in Number One sempre del 1973, dove interpreta il fotografo e gangster "Massimo". Il film, scomparso molto rapidamente dai cinema nel 1973, torna sul grande schermo e in televisione in una versione restaurata nel 2021[1]. Altro ruolo significativo è quello di Quinto Nevio Cordo Sutorio Macrone in Caligola (1979) di Tinto Brass. Lavora anche come fotomodello posando per riviste di moda ma anche per "Playmen" e "Party".
Verso la fine della sua vita divenne molto religioso. Diventa anche membro dei Testimoni di Geova. Mannari muore a soli 43 anni il 10 agosto 1988, a causa di un infarto.
Vita privata
Guido Mannari ha avuto una breve relazione con Elizabeth Taylor, conosciuta durante le riprese del film Identikit del 1974.
Filmografia
Cinema
- Arabella, regia di Mauro Bolognini (1967)
- L'assoluto naturale, regia di Mauro Bolognini (1969)
- Mazzabubù... Quante corna stanno quaggiù?, regia di Mariano Laurenti (1971)
- Il Decameron, regia di Pier Paolo Pasolini (1971)
- Madness - Gli occhi della luna, regia di Cesare Rau (1971)
- Un po' di sole nell'acqua gelida (Un peu de soleil dans l'eau froide), regia di Jacques Deray (1971)
- Blindman, regia di Ferdinando Baldi (1971)
- Storia de fratelli e de cortelli, regia di Mario Amendola (1973)
- Number One, regia di Gianni Buffardi (1973)
- Blu Gang - E vissero per sempre felici e ammazzati, regia di Luigi Bazzoni (1973)
- Identikit, regia di Giuseppe Patroni Griffi (1974)
- Giubbe rosse, regia di Joe D'Amato (1975)
- Squadra antiscippo, regia di Bruno Corbucci (1976)
- Caligola, regia di Tinto Brass (1979)
- Il medium, regia di Silvio Amadio (1980)
- Eden no sono, regia di Yasuzô Masumura (1980)
- Windsurf - Il vento nelle mani, regia di Claudio Risi (1984)
- La donna delle meraviglie, regia di Alberto Bevilacqua (1985)
Televisione
- Orlando furioso, regia di Luca Ronconi – miniserie TV, 2 episodi (1974)
- Il ritorno di Simon Templar – serie TV, episodio 1x21 (1979)
Note
- ^ Number one, su davinotti.com.
Bibliografia
- Marcello Mannari, GUIDO MANNARI "er divo" (1944-1988). URL consultato l'11 novembre 2023 (archiviato dall'url originale il 12 gennaio 2023).
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Guido Mannari
Collegamenti esterni
- Guido Mannari, su MYmovies.it, Mo-Net Srl.
- (EN) Guido Mannari, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Guido Mannari, su AllMovie, All Media Network.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 87513090 · LCCN (EN) no2008014472 · GND (DE) 1222132648 · BNE (ES) XX1735418 (data) · BNF (FR) cb177985533 (data) · J9U (EN, HE) 987007339499705171 |
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