Ruggero Zangrandi: differenze tra le versioni
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Compagno di scuola di [[Vittorio Mussolini]] al [[liceo Torquato Tasso]] di [[Roma]], iniziò dall'adolescenza a scrivere sul giornalino scolastico ''La penna dei ragazzi'', proseguendo in seguito su altre testate [[Fascismo|fasciste]]. Dopo aver fatto parte dei [[Comitati d'Azione per l'Universalità di Roma]], a metà [[Anni 1930|degli anni Trenta]] si allontanò sempre di più dal fascismo per approdare all'[[antifascismo]] militante. Nel [[1939]] fondò il [[Partito Socialista Rivoluzionario]], che operò brevemente in clandestinità e che nel dopoguerra sarebbe confluito nel [[Partito Comunista Italiano]]. |
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Rievocò i temi della [[Fuga del re Vittorio Emanuele III|fuga del re]] e della [[mancata difesa di Roma]], specialmente nell'opera ''L'Italia tradita'', sostenendo per questo processi per [[diffamazione]], imputazione dalla quale fu assolto; i processi portarono all'approfondimento giudiziario delle circostanze storiche e nel [[1965]], per la causa pendente dinanzi al tribunale di [[Varese]], alla sollevazione dal [[segreto di stato]] di alcune di queste materie. Morì [[suicidio|suicida]] nel 1970. |
Versione delle 17:09, 11 giu 2013
Ruggero Zangrandi (Milano, 5 maggio 1915 – Roma, 30 ottobre 1970) è stato un giornalista, scrittore e storico italiano.
Vita
Compagno di scuola di Vittorio Mussolini al liceo Torquato Tasso di Roma, iniziò dall'adolescenza a scrivere sul giornalino scolastico La penna dei ragazzi, proseguendo in seguito su altre testate fasciste. Dopo aver fatto parte dei Comitati d'Azione per l'Universalità di Roma, a metà degli anni Trenta si allontanò sempre di più dal fascismo per approdare all'antifascismo militante. Nel 1939 fondò il Partito Socialista Rivoluzionario, che operò brevemente in clandestinità e che nel dopoguerra sarebbe confluito nel Partito Comunista Italiano.
Durante la guerra, nel giugno 1942, fu arrestato e ristretto nel carcere romano di Regina Coeli; successivamente fu deportato e recluso nelle carceri di Alexanderplatz e di Charlottenburg in Germania. Nel dopoguerra ha svolto l'attività di giornalista su quotidiani di sinistra, principalmente Paese Sera. Ha raccontato la sua parabola umana e politica nel suo Lungo viaggio attraverso il fascismo, pubblicato nel 1948 e, in edizione ampliata e rivista, nel 1962.
Rievocò i temi della fuga del re e della mancata difesa di Roma, specialmente nell'opera L'Italia tradita, sostenendo per questo processi per diffamazione, imputazione dalla quale fu assolto; i processi portarono all'approfondimento giudiziario delle circostanze storiche e nel 1965, per la causa pendente dinanzi al tribunale di Varese, alla sollevazione dal segreto di stato di alcune di queste materie. Morì suicida nel 1970.
Opere
- Il comunismo nel conflitto spagnolo, Firenze, Le Monnier, 1939
- Il lungo viaggio, contributo alla storia di una generazione, Torino, Einaudi editore, 1948
- Il lungo viaggio attraverso il fascismo, contributo alla storia di una generazione, Milano, Feltrinelli, 1962
- La tradotta del Brennero, Milano, Feltrinelli, 1956
- Mussolini, Milano, CEI, 1966
- Inchiesta sul Sifar, Roma, Editori Riuniti, 1970
- 1943, 25 luglio - 8 settembre, Milano, Feltrinelli, 1964
- Millenovecentoquarantatre, L'otto Settembre, Milano, Feltrinelli, 1967
- L'Italia tradita, 8 settembre 1943, Milano, Mursia, 1971
Bibliografia
- Aldo Grandi, Ruggero Zangrandi, una biografia, Baldini & Castoldi, 1998