Cavalleria rusticana (opera): differenze tra le versioni

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* ''Santuzza'', giovane contadina ([[soprano drammatico ]] anche [[mezzosoprano]])
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* ''Turiddu'', giovanissimo contadino ([[tenore]])
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* ''Lucia'', sua madre ([[contralto]])
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* ''Alfio'', carrettiere ([[baritono]])
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* ''Lola'', sua moglie ([[mezzosoprano]])
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== Trama ==
== Trama ==
La storia è ambientata in un paese siciliano di fine ‘800. È il mattino del giorno di Pasqua: il giovane Turiddu, prima di partire per il servizio militare, giura il suo amore a Lola. Al suo ritorno (circa un anno dopo) però scopre che Lola s'è sposata con Alfio, il carrettiere del paese. È un duro colpo per Turiddu, che l'ama ancora. Per vendicarsi dell’affronto subito e superare il difficile momento, corteggia Santuzza, una giovane del paese ma, dopo averla sedotta, inizia a trascurarla perché passa il suo tempo ad aggirarsi nei dintorni dell’abitazione di Alfio, che è andato al lavoro, nella speranza d'incontrare Lola. Santuzza, addolorata e preoccupata, cerca Turiddu per avere spiegazioni sul suo comportamento. Si reca addirittura da Nunzia, madre di Turiddu, e le racconta tutto: i suoi sentimenti per il figlio e il distacco di lui. All’arrivo di Turiddu tra i due giovani scoppia un’accesa lite, alla quale assiste anche Lola che passa lì vicino per recarsi alla chiesa per la messa di Pasqua e senza più ascoltare le parola di Santuzza, Turiddu la segue. Santuzza allora, offesa, decide di vendicarsi e, appena incontra Alfio di ritorno dal lavoro, gli riferisce che Lola gli è infedele. Finita la messa, Turiddu offre da bere agli amici all’osteria della madre. Offre un bicchere anche ad Alfio il quale, sdegnato, lo rifiuta e, nel gesto di abbracciarlo, gli morde l’orecchio e in questo modo lo sfida a duello.
La storia è ambientata in un paese siciliano di fine ‘800. È il mattino del giorno di Pasqua: il giovane Turiddu, prima di partire per il servizio militare, giura il suo amore a Lola. Al suo ritorno (circa un anno dopo) però scopre che Lola s'è sposata con Alfio, il carrettiere del paese. È un duro colpo per Turiddu, che l'ama ancora. Per vendicarsi dell’affronto subito e superare il difficile momento, corteggia Santuzza, una giovane del paese ma, dopo averla sedotta, inizia a trascurarla perché passa il suo tempo ad aggirarsi nei dintorni dell’abitazione di Alfio, che è andato al lavoro, nella speranza d'incontrare Lola. Santuzza, addolorata e preoccupata, cerca Turiddu per avere spiegazioni sul suo comportamento. Si reca addirittura da Nunzia, madre di Turiddu, e le racconta tutto: i suoi sentimenti per il figlio e il distacco di lui. All’arrivo di Turiddu tra i due giovani scoppia un’accesa lite, alla quale assiste anche Lola che passa lì vicino per recarsi alla chiesa per la messa di Pasqua e senza più ascoltare le parola di Santuzza, Turiddu la segue. Santuzza allora, offesa, decide di vendicarsi e, appena incontra Alfio di ritorno dal lavoro, gli riferisce che Lola gli è infedele. Finita la messa, Turiddu offre da bere agli amici all’osteria della madre. Offre un bicchere anche ad Alfio il quale, sdegnato, lo rifiuta e, nel gesto di abbracciarlo, gli morde l’orecchio e in questo modo lo sfida a duello.
Prima di recarsi alla sfida mortale, Turiddu saluta la madre Lucia e le chiede di avere cura di Santuzza. L’epilogo del duello è rappresentato da delle grida di una popolana che urla: ”Hanno ammazzato compare Turiddu!”
Prima di recarsi alla sfida mortale, Turiddu saluta la madre Nunzia e le chiede di avere cura di Santuzza. L’epilogo del duello è rappresentato da delle grida di una popolana che urla: ”Hanno ammazzato compare Turiddu!”


== Organico orchestrale ==
== Organico orchestrale ==

Versione delle 16:08, 2 ott 2015

Cavalleria rusticana

Una locandina di "Cavalleria rusticana" e "Zanetto"
Genereopera lirica
MusicaPietro Mascagni
LibrettoGiovanni Targioni-Tozzetti
Guido Menasci
(Libretto online)
Fonti letterariedal dramma omonimo
di Giovanni Verga
Attiuno
Prima rappr.17 maggio 1890
TeatroTeatro Costanzi, Roma
Personaggi

Cavalleria rusticana è un'opera in un unico atto di Pietro Mascagni, su libretto di Giovanni Targioni-Tozzetti e Guido Menasci, tratto dalla novella omonima di Giovanni Verga.

Andò in scena per la prima volta il 17 maggio 1890 al Teatro Costanzi di Roma, con Gemma Bellincioni e Roberto Stagno

Viene spesso rappresentata insieme a un'altra opera breve, Pagliacci di Ruggero Leoncavallo. Iniziatore di questo singolare abbinamento fu lo stesso Mascagni, che nel 1926, al Teatro alla Scala di Milano, diresse, nella stessa soirée, entrambe le opere. In precedenza Cavalleria rusticana veniva talvolta eseguita insieme a Zanetto, dello stesso compositore.

Nascita dell'opera

Cavalleria rusticana fu la prima opera composta da Mascagni ed è certamente la più nota fra le sedici composte dal compositore livornese (oltre a Cavalleria rusticana, solo Iris e L'amico Fritz sono rimaste nel repertorio stabile dei principali enti lirici). Il suo successo fu enorme già dalla prima volta in cui venne rappresentata al Teatro Costanzi di Roma, il 17 maggio 1890, e tale è rimasto fino a oggi.

Nel 1888 l'editore milanese Edoardo Sonzogno annunciò un concorso aperto a tutti i giovani compositori italiani che non avevano ancora fatto rappresentare una loro opera. I partecipanti dovevano scrivere un'opera in un unico atto, e le tre migliori produzioni (selezionate da una giuria composta da cinque importanti musicisti e critici italiani) sarebbero state rappresentate a Roma a spese dello stesso Sonzogno.

Mascagni, che all'epoca risiedeva a Cerignola, in provincia di Foggia, dove dirigeva la locale banda musicale, venne a conoscenza di questo concorso solo due mesi prima della chiusura delle iscrizioni e chiese al suo amico Giovanni Targioni-Tozzetti, poeta e professore di letteratura all'Accademia Navale di Livorno, di scrivere un libretto. Targioni-Tozzetti scelse Cavalleria rusticana, una novella popolare di Giovanni Verga come base per l'opera. Egli e il suo collega Guido Menasci lavoravano per corrispondenza con Mascagni, mandandogli i versi su delle cartoline. L'opera fu completata l'ultimo giorno valido per l'iscrizione al concorso. In tutto, furono esaminate settantatré opere e il 5 marzo 1890 la giuria selezionò le tre opere da rappresentare a Roma: Labilia di Nicola Spinelli, Rudello di Vincenzo Ferroni, e Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni.[1]

Mascagni nel 1903

Trama

La storia è ambientata in un paese siciliano di fine ‘800. È il mattino del giorno di Pasqua: il giovane Turiddu, prima di partire per il servizio militare, giura il suo amore a Lola. Al suo ritorno (circa un anno dopo) però scopre che Lola s'è sposata con Alfio, il carrettiere del paese. È un duro colpo per Turiddu, che l'ama ancora. Per vendicarsi dell’affronto subito e superare il difficile momento, corteggia Santuzza, una giovane del paese ma, dopo averla sedotta, inizia a trascurarla perché passa il suo tempo ad aggirarsi nei dintorni dell’abitazione di Alfio, che è andato al lavoro, nella speranza d'incontrare Lola. Santuzza, addolorata e preoccupata, cerca Turiddu per avere spiegazioni sul suo comportamento. Si reca addirittura da Nunzia, madre di Turiddu, e le racconta tutto: i suoi sentimenti per il figlio e il distacco di lui. All’arrivo di Turiddu tra i due giovani scoppia un’accesa lite, alla quale assiste anche Lola che passa lì vicino per recarsi alla chiesa per la messa di Pasqua e senza più ascoltare le parola di Santuzza, Turiddu la segue. Santuzza allora, offesa, decide di vendicarsi e, appena incontra Alfio di ritorno dal lavoro, gli riferisce che Lola gli è infedele. Finita la messa, Turiddu offre da bere agli amici all’osteria della madre. Offre un bicchere anche ad Alfio il quale, sdegnato, lo rifiuta e, nel gesto di abbracciarlo, gli morde l’orecchio e in questo modo lo sfida a duello. Prima di recarsi alla sfida mortale, Turiddu saluta la madre Nunzia e le chiede di avere cura di Santuzza. L’epilogo del duello è rappresentato da delle grida di una popolana che urla: ”Hanno ammazzato compare Turiddu!”

Organico orchestrale

La partitura di Mascagni prevede l'utilizzo di:

Brani celebri

  • O Lola, c'hai di latti la cammisa, canzone siciliana di Turiddu
  • Il cavallo scalpita, Alfio
  • Voi lo sapete, o mamma, aria di Santuzza
  • Tu qui, Santuzza, duetto di Santuzza e Turiddu
  • Intermezzo sinfonico (tra la VIII e la IX scena)
  • Viva il vino spumeggiante, brindisi di Turiddu
  • Mamma, quel vino è generoso, Turiddu

L'aria introduttiva O Lola, c'hai di latti la cammisa, detta anche Siciliana, è uno dei due brani in lingua dialettale presenti all'interno del repertorio lirico italiano. L'altro brano è la celebre aria Io de' sospiri dalla Tosca di Puccini, scritta in dialetto romanesco.

Popolarità dell'intermezzo sinfonico

Cavalleria Rusticana (info file)
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Intermezzo Sinfonico

L'intermezzo sinfonico dell'opera, collocato tra la ottava e la nona scena, è uno dei pezzi più popolari. Grazie al suo carattere orchestrale, interamente basato sull'uso degli archi, ha avuto molta fortuna anche al di fuori del repertorio operistico.

In ambito cinematografico ha fatto da sfondo ad una delle più celebri scene della storia del cinema, quella nel film Il padrino - Parte III. È stato anche usato anche nei titoli di testa del film Toro scatenato di Martin Scorsese, come tema conduttore del film Il cavaliere di Lagardère di Philippe de Broca e nell'episodio "Strane allucinazioni" della popolare serie americana Ally McBeal[2]

Il tema centrale è stato rielaborato per una canzone dance dal titolo Will be one dei Datura, è stato ripreso da Vasco Rossi nell'Intro dei live 2007 ed è presente nella canzone Mascagni di Andrea Bocelli.

Tra gli spot pubblicitari che lo hanno utilizzato troviamo quello dei Ferrero Rocher e dell'Enel (2011).

L'intermezzo è presente anche in una scena dell'episodio 31 dell'anime Kenshin Samurai vagabondo.

Esiste inoltre una moderna rielaborazione crossover, suonata dal talentuoso pianista croato Maksim Mrvica.

Versioni cinematografiche

Incisioni discografiche

Anno Cast (Santuzza, Turiddu, Alfio, Lola, Mamma Lucia) Direttore
1940 Lina Bruna Rasa, Beniamino Gigli, Gino Bechi, Maria Marcucci, Giulietta Simionato Pietro Mascagni
1953 Maria Callas, Giuseppe Di Stefano, Rolando Panerai Tullio Serafin
1957 Renata Tebaldi, Jussi Björling, Ettore Bastianini Alberto Erede
1960 Giulietta Simionato, Mario Del Monaco, Cornell MacNeil Tullio Serafin
1962 Victoria de los Angeles, Franco Corelli, Mario Sereni Gabriele Santini
1965 Fiorenza Cossotto, Carlo Bergonzi, Giangiacomo Guelfi Herbert von Karajan
1967 Elena Souliotis, Mario Del Monaco, Tito Gobbi Silvio Varviso
1976 Julia Varady, Luciano Pavarotti, Piero Cappuccilli Gianandrea Gavazzeni
1978 Renata Scotto, Placido Domingo, Pablo Elvira James Levine
1983 Elena Obraztsova, Placido Domingo, Renato Bruson Georges Pretre
1989 Agnes Baltsa, Placido Domingo, Juan Pons Giuseppe Sinopoli
1990 Jessye Norman, Giuseppe Giacomini, Hvorostovsky Semyon Bychkov

Note

  1. ^ Willard, A., 1893
  2. ^ Ally McBeal - "Cro-Magnon" - Stagione 1, Episodio 12, su serialtv.it. URL consultato il 17 agosto 2014.

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