Cascina Donato del Conte: differenze tra le versioni
m →Collegamenti esterni: Bot, replaced: Categoria:Comuni della Lombardia soppressi → Categoria:Comuni soppressi della Lombardia |
|||
Riga 50: | Riga 50: | ||
==Oratorio della Beata Vergine Maria== |
==Oratorio della Beata Vergine Maria== |
||
{{vedi anche|Oratorio della Beata Vergine Maria (Cascina Donato del Conte)}} |
|||
L'edificazione dell'oratorio annesso alla cascina di Donato del Conte venne eretto alla fine del quattrocento per volere dello stesso nobiluomo proprietario dell'intero complesso e l'edificio, come ricorda un'incisione ancora oggi visibile sopra il portale d'ingresso, venne terminato nell'agosto del 1482. |
L'edificazione dell'oratorio annesso alla cascina di Donato del Conte venne eretto alla fine del quattrocento per volere dello stesso nobiluomo proprietario dell'intero complesso e l'edificio, come ricorda un'incisione ancora oggi visibile sopra il portale d'ingresso, venne terminato nell'agosto del 1482. |
||
Versione delle 18:27, 11 lug 2016
Cascina Donato del Conte frazione | |
---|---|
La cascina di Donato Dal Conte con l'oratorio quattrocentesco | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Città metropolitana | Milano |
Comune | Gaggiano |
Territorio | |
Coordinate | 45°24′32″N 8°58′43″E |
Altitudine | 117 m s.l.m. |
Abitanti | |
Altre informazioni | |
Fuso orario | UTC+1 |
Nome abitanti | donatocontesi |
Cartografia | |
Cascina Donato del Conte è una frazione del comune di Gaggiano in provincia di Milano. Ancora oggi non è che una cascina isolata posta molto ad ovest del centro abitato, verso Abbiategrasso.
Etimologia
A lungo si è discusso nei secoli sulla titolazione a Donato del Conte della cascina, nome con cui essa è tradizionalmente nota. Secondo un antico mito oggi sfatato, la cascina era proprietà di Donato del Conte (alias Donato Borri), generale dell'esercito di Casa Sforza, prima di essere requisita dallo Stato nel 1477, allorquando Donato fu incarcerato e morì in circostanze mai chiarite durante un tentativo di evasione. Donato era stato infatti fatto condannare da Cicco Simonetta per aver fatto parte di un presunto complotto volto ad uccidere la duchessa Bona di Savoia e compiere un colpo di Stato contro suo figlio il giovanissimo duca Gian Galeazzo Maria Sforza. Secondo alcune voci, le accuse contro Donato sarebbero state un artifizio dello stesso Cicco, impegnato a consolidare il suo potere di ministro favorito facendo terra bruciata intorno a sé, ben conoscendo l'ostilità dell'aristocrazia milanese verso un personaggio così influente e per di più calabrese. Secondo altre ipotesi, Donato sarebbe stato realmente parte del complotto, essendosi fatto manovrare da Ludovico il Moro il quale avrebbe mandato avanti i congiurati senza compromettersi personalmente.
Sull'architrave della chiesetta presente nel complesso della cascina si trova però incisa la seguente frase latina:
DOMINVS DONATVS DE COMTE EX MAGISTRIS
DVCALIVM INTRATARVM AD HONOREM GLORIOXE
VIRGINIS MARIE ET FINITA FVIT DE MENSE AVGVSTI 1482
Risulta quindi chiaro che la chiesa venne costruita e terminata dopo la morte del primo Donato Dal Conte e che quindi il munifico mecenate non poteva essere lo stesso e questo parrebbe confermato dall'indicazione "magistris ducalium intratarum", una carica amministrativa per la quale erano necessarie delle conoscenze specifiche per i meccanismi burocratici di funzionamento dello stato milanese e della sua finanza. Quest'ultimo Donato Dal Conte fu un altro personaggio realmente esistito ed effettivamente nominato magister il 7 settembre 1482, cioè poco dopo la fine della costruzione dell'oratorio della cascina. Se nel caso del primo "del Conte" era un mero soprannome, nel caso del secondo si tratta di un vero e proprio cognome. Il Donato Del Conte proprietario della cascina fece poi testamento nel 1491, dato che sembrerebbe definitivamente attribuire a lui la paternità della costruzione del borgo e della chiesa.
Storia
Con la denominazione di Cassina o Cascina di Donato del Conte, l'attuale frazione di Gaggiano fu un tempo un antico comune indipendente del Milanese.
In base al censimento voluto nel 1771 dall'imperatrice Maria Teresa, la cascina contava 506 anime.[1] Alla proclamazione del Regno d'Italia nel 1805 risultava avere 118 abitanti, essendosi quindi spopolata.[1] Nel 1809 fu soppressa con regio decreto di Napoleone Bonaparte ed annessa a Fagnano, la quale fu poi nel 1811 a sua volta soppressa e sottoposta all'amministrazione comunale di Gaggiano. Il Comune di Cassina di Donato del Conte fu quindi ripristinato con il ritorno degli austriaci, i quali tornarono però sui loro passi nel 1853 annettendolo a Fagnano, che successivamente entrerà a far parte di Gaggiano.
Oratorio della Beata Vergine Maria
L'edificazione dell'oratorio annesso alla cascina di Donato del Conte venne eretto alla fine del quattrocento per volere dello stesso nobiluomo proprietario dell'intero complesso e l'edificio, come ricorda un'incisione ancora oggi visibile sopra il portale d'ingresso, venne terminato nell'agosto del 1482.
La struttura, un tempo particolarmente ricca di affreschi risalenti al XV secolo, conserva oggi solo parte delle tracce delle antiche pitture: una Madonna col Bambino che sovrasta la lunetta del portale, oltre a quattro figure di santi tra cui si riconoscono San Cristoforo e Sant'Antonio abate. All'interno della chiesa si può trovare una crocifissione nei pressi dell'abside, oltre agli stemmi della famiglia Del Conte e Della Croce (a cui apparteneva la moglie di Donato, Caterina).
Dopo secoli di abbandono, l'oratorio venne acquistato assieme all'intera cascina dalla famosa cantante lirica Giuditta Pasta, la quale dopo poco tempo lo vendette al senatore Giuseppe Mussi, il cui erede e fratello Francesco ne fece poi dono all'Ospedale di Abbiategrasso.
Note
- ^ a b comune di Cassina di Donato del Conte, su lombardiabeniculturali.it, LombardiaBeniCulturali. URL consultato il 26 dicembre 2011.
Collegamenti esterni
- Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it.