Economia dell'Abruzzo: differenze tra le versioni

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== Caratteristiche generali ==
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[[File:Montepulciano d Abruzzo Bio ALDI 01 (RaBoe).jpg|thumb|right|Uno dei prodotti abruzzesi più conosciuti ed esportati nel mondo: Il vino Montepulciano d'Abruzzo]]
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Analogamente alla [[Puglia]], anche se in misura minore, l'Abruzzo a partire dagli anni 50-60 ha sviluppato processi di innovazione che hanno attirato grandi aziende e multinazionali, le quali si sono stabilite nella regione creando un volano per l'economia regionale trasformando quasi radicalmente l'economia abruzzese e la struttura produttiva, che se prima poggiava principalmente sul settore primario dell'[[agricoltura]], dell'[[allevamento]] e della pesca, oggi è quasi completamente sorretta dall'industria, dal [[settore terziario]], dei servizi e infine del [[turismo]].
Analogamente alla [[Puglia]], anche se in misura minore, l'Abruzzo a partire dagli anni 50-60 ha sviluppato processi di innovazione che hanno attirato grandi aziende e multinazionali, le quali si sono stabilite nella regione creando un volano per l'economia regionale trasformando quasi radicalmente l'economia abruzzese e la struttura produttiva, che se prima poggiava principalmente sul settore primario dell'[[agricoltura]], dell'[[allevamento]] e della pesca, oggi è quasi completamente sorretta dall'industria, dal [[settore terziario]], dei servizi e infine del [[turismo]].so buone le rustelle


L'economia abruzzese ha avuto forti trasformazioni dal 1950, anno in cui è cominciato un grande progresso economico e sociale, con conseguente aumento progressivo del PIL; nel [[1951]] il reddito pro capite è stato del 53%; nel [[1971]] del 65%, mentre nel 1994 si è attestato al 76%;<ref>[http://www.nationmaster.com/encyclopedia/Abruzzo#Economy_and_Population NationMaster - Encyclopedia: Abruzzo<!-- Titolo generato automaticamente -->].</ref> nel 2006 è arrivato all'84,4 dando all'Abruzzo il più alto PIL pro capite del Sud Italia,<ref>http://noi-italia.istat.it/index.php?id=7&user_100ind_pi1[id_pagina]=58&cHash=b052c6263e00bdb35d745ddad353123f.</ref> che ha superato il tasso di crescita di ogni altra regione d'[[Italia]]; a dare un forte impulso all'economia regionale, hanno contribuito inoltre la costruzione delle autostrade principali della regione Roma-Teramo ([[Autostrada A24 (Italia)|Autostrada A24]]) e Roma-Avezzano-Pescara ([[Autostrada A25 (Italia)|Autostrada A25]]) che hanno aperto la regione a nuovi investimenti, e molte aziende e multinazionali hanno stabilito le loro industrie in varie località della regione.
L'economia abruzzese ha avuto forti trasformazioni dal 1950, anno in cui è cominciato un grande progresso economico e sociale, con conseguente aumento progressivo del PIL; nel [[1951]] il reddito pro capite è stato del 53%; nel [[1971]] del 65%, mentre nel 1994 si è attestato al 76%;<ref>[http://www.nationmaster.com/encyclopedia/Abruzzo#Economy_and_Population NationMaster - Encyclopedia: Abruzzo<!-- Titolo generato automaticamente -->].</ref> nel 2006 è arrivato all'84,4 dando all'Abruzzo il più alto PIL pro capite del Sud Italia,<ref>http://noi-italia.istat.it/index.php?id=7&user_100ind_pi1[id_pagina]=58&cHash=b052c6263e00bdb35d745ddad353123f.</ref> che ha superato il tasso di crescita di ogni altra regione d'[[Italia]]; a dare un forte impulso all'economia regionale, hanno contribuito inoltre la costruzione delle autostrade principali della regione Roma-Teramo ([[Autostrada A24 (Italia)|Autostrada A24]]) e Roma-Avezzano-Pescara ([[Autostrada A25 (Italia)|Autostrada A25]]) che hanno aperto la regione a nuovi investimenti, e molte aziende e multinazionali hanno stabilito le loro industrie in varie località della regione.

Versione delle 11:37, 2 mag 2017

Voce principale: Abruzzo.

L'Abruzzo è riuscito nel corso degli anni a diventare la regione del meridione d'Italia più industrializzata[1] e ha avuto notevoli miglioramenti e crescita anche a livello economico; la regione ha raggiunto e scavalcato molte regioni italiane nella specializzazione dei diversi comparti industriali ed oggi risulta la più ricca delle regioni del Meridione d'Italia.

Caratteristiche generali

Uno dei prodotti abruzzesi più conosciuti ed esportati nel mondo: Il vino Montepulciano d'Abruzzo

Analogamente alla Puglia, anche se in misura minore, l'Abruzzo a partire dagli anni 50-60 ha sviluppato processi di innovazione che hanno attirato grandi aziende e multinazionali, le quali si sono stabilite nella regione creando un volano per l'economia regionale trasformando quasi radicalmente l'economia abruzzese e la struttura produttiva, che se prima poggiava principalmente sul settore primario dell'agricoltura, dell'allevamento e della pesca, oggi è quasi completamente sorretta dall'industria, dal settore terziario, dei servizi e infine del turismo.so buone le rustelle

L'economia abruzzese ha avuto forti trasformazioni dal 1950, anno in cui è cominciato un grande progresso economico e sociale, con conseguente aumento progressivo del PIL; nel 1951 il reddito pro capite è stato del 53%; nel 1971 del 65%, mentre nel 1994 si è attestato al 76%;[2] nel 2006 è arrivato all'84,4 dando all'Abruzzo il più alto PIL pro capite del Sud Italia,[3] che ha superato il tasso di crescita di ogni altra regione d'Italia; a dare un forte impulso all'economia regionale, hanno contribuito inoltre la costruzione delle autostrade principali della regione Roma-Teramo (Autostrada A24) e Roma-Avezzano-Pescara (Autostrada A25) che hanno aperto la regione a nuovi investimenti, e molte aziende e multinazionali hanno stabilito le loro industrie in varie località della regione.

Secondo Eurostat nel 2009 l'Abruzzo aveva un reddito pro capite a parità di potere di acquisto pari all'84,0% della media dell'Unione europea, il più alto reddito tra le regioni del Sud Italia; le regioni italiane più povere erano la Sicilia e la Calabria con il 68%, le più ricche erano la Provincia Autonoma di Bolzano con il 148% e Valle d'Aosta e Lombardia con il 133%.

Per ciò che riguarda l'occupazione a fine 2011 i lavoratori abruzzesi erano stimati in 510.000 unità.[4] A fine 2012 però il tasso di disoccupazione era salito all'11,5%, e si stima che nel 2013 salirà fino al 12,3 percentuale minore però tra le regioni del Meridione d'Italia.[5]

La serie storica dal 2000 al 2008, mostra l'andamento del reddito delle regioni meridionali e insulari.[6]

2000 % della media naz. 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008[7] % della media naz.
Abruzzo 18.177,3 86,90 18.871,5 19.361,7 19.454,6 19.297,0 19.942,3 20.501,1 21.150,3 21.662,60 82,44
Sardegna 15.861,0 75,83 16.871,4 17.226,5 17.975,7 18.581,0 19.009,8 19.654,3 20.444,1 20.627,20 78,50
Molise 15.308,1 73,18 15.985,5 16.460,3 16.607,7 17.290,0 17.994,6 18.591,9 18.955,5 20.429,50 77,75
Basilicata 14.670,3 70,14 15.130,4 15.731,6 16.011,5 16.668,1 17.031,4 17.781,9 18.280,0 19.039,10 72,46
Puglia 13.825,2 66,09 14.504,5 14.962,2 15.284,0 15.694,4 15.971,0 16.504,6 16.943,4 17.955,90 68,33
Sicilia 13.479,6 64,44 14.185,7 14.662,2 15.053,9 15.440,1 16.023,2 16.531,5 17.003,7 17.533,00 66,72
Calabria 13.019,9 62,24 13.742,4 14.226,9 14.773,2 15.457,0 15.754,8 16.244,1 16.625,8 17.285,00 65,78
Campania 13.190,8 63,06 14.040,8 14.764,0 15.025,8 15.531,7 15.753,2 16.294,2 16.556,5 16.746,30 63,73

Negli corso degli anni, l'Abruzzo ha scavalcato molte regioni italiane ed oggi ha il PIL procapite più alto del Mezzogiorno.

Di seguito la tabella che riporta il PIL nominale e il PIL procapite secondo l'ISTAT[8] prodotto nella regione dal 2000 al 2009:

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Prodotto Interno Lordo
(Milioni di Euro)
22.729,7 23.812,1 24.546,7 24.894,1 24.952,6 26.116,7 27.334,0 28.447,5 28.961,0 27.703,41
PIL ai prezzi di mercato per abitante
(Euro)
18.022,3 18.871,5 19.361,7 19.454,6 19.304,2 20.054,3 20.903,9 21.601,9 21.786,7 20.700,4

Di seguito la tabella che riporta il Pil prodotto in Abruzzo ai prezzi correnti di mercato nel 2006, espresso in milioni di euro, suddiviso tra le principali macro-attività economiche:

Macro-attività economica PIL prodotto % settore su PIL regionale % settore su PIL italiano
Agricoltura, silvicoltura, pesca € 664,6 2,48% 1,84%
Industria in senso stretto € 5 678,6 21,18% 18,30%
Costruzioni € 1 553,5 5,80% 5,41%
Commercio, riparazioni, alberghi e ristoranti, trasporti e comunicazioni € 4 953,1 18,48% 20,54%
Intermediazione monetaria e finanziaria; attività immobiliari ed imprenditoriali € 5 289,8 19,73% 24,17%
Altre attività di servizi € 5 478,7 20,44% 18,97%
Iva, imposte indirette nette sui prodotti e imposte sulle importazioni € 3.189,0 11,90% 10,76%
PIL Abruzzo ai prezzi di mercato € 26 807,3

Settore primario: Agricoltura, allevamento e pesca

Fiore di zafferano.

Agricoltura

Un tempo primaria risorsa economica della regione, l'agricoltura con lo sviluppo economico ed industriale ha subito un notevole ridimensionamento; nonostante questo e la geologia del territorio principalmente montuoso poco adatto a certi tipi di coltura, la regione anche grazie allo sviluppo economico e industriale, oggi è comunque in grado di offrire svariati prodotti di altissima qualità; nelle zone pianeggianti e collinari della regione vengono coltivate numerose colture come fichi, carote, patate, uva che pongono la regione tra le prime in Italia per la produzione queste colture; altri prodotti importanti sono la barbabietola, il grano, orzo, farro e il tabacco; importante anche la produzione di olive e della vite; infine importantissimi sono i prodotti tipici della regione come lo zafferano e la liquirizia.

Per ciò che riguarda le cifre, la regione produce circa 850.000 quintali di frutta, 5 milioni di quintali di ortaggi, 1.600.000 quintali di patate, 5.000.000 di quintali d'uva prodotta, sia da tavola che per la produzione di vino; quest'ultima è stimata in tra i 3 e i 4 milioni di ettolitri con la produzione di vini come il Montepulciano d'Abruzzo nelle varietà rosso e cerasuolo (rosato), il Trebbiano d'Abruzzo, il Pecorino e lo Chardonnay; la produzione olearia invece si attesta in 1.350.000 quintali di olive e 240.000 quintali di olio (Aprutino Pescarese, Pretuziano delle Colline Teramane e Colline Teatine), cifre che pongono l'Abruzzo al sesto posto tra le regioni italiane;[9] per quanto riguarda i cereali, il grano duro con oltre 1,5 milioni di quintali costituisce il cereale principe, seguito dal grano tenero (un milione di quintali), quindi l'orzo (0,5 milioni di quintali); inoltre vengono coltivate altre colture quali la barbabietola (2.500.000 quintali), e il tabacco (45.000 quintali);[10] la liquirizia invece viene perlopiù coltivata e lavorata ad Atri e dintorni e vede la regione al secondo posto in Italia per produzione dietro solo la Calabria.[11]

Allevamento

Oltre all'agricoltura, prima dello sviluppo economico e industriale l'economia regionale si reggeva anche sull'allevamento; quest'ultimo era molto praticato adoperando la tecnica della transumanza verso l'Agro romano e il Tavoliere delle Puglie; oggi le tecniche di allevamento sono cambiate e si preferisce l'allevamento stanziale negli ovili; ancora oggi la regione ha un buon patrimonio di ovini, mentre sta diffondendosi sempre di più l'allevamento bovino.[12]

Pesca

Trabocco a Pescara

Anche la pesca (anche se in misura minore) era una delle attività economiche più importanti della regione soprattutto per alcuni centri costieri; essa nel passato veniva praticata con delle antiche macchine da pesca in legno dette trabocchi da cui oggi prende appunto il nome il tratto di costa abruzzese; oggi l'Abruzzo ha una discreta produzione ittica, in misura minore se rapportata però con regioni come Marche e Puglia; c'e da rimarcare però che la regione in questo settore ha scavalcato regioni con più ampie superfici costiere come la Sardegna, la Calabria, la Toscana, la Campania e il Lazio; per quanto concerne le statistiche del settore ittico, nel 2007 in Abruzzo la produzione ittica è stata di 14.657 tonnellate di pesce, cifra che colloca la regione al quinto posto tra le regioni italiane dopo la Sicilia, la Puglia, le Marche, il Veneto e Emilia Romagna per numero di tonnellate pescate con un 5,5 % di incidenza sul totale nazionale e un ricavo di circa 51 milioni di euro complessivi pari al 3,8 % sul totale nazionale.[13]

Settore secondario: Industria e artigianato

La Val di Sangro sede di molte industrie

Industrie

Tra gli anni '60 e'70 la regione ha conosciuto una notevole industrializzazione, tanto che è diventata la regione più industrializzata del meridione d'Italia con un tasso di industrializzazione dell'83,9%, più del doppio della media meridionale;[14] l'industria si è sviluppata nei settori dell'alimentare, del trasporto e delle telecomunicazioni. Altre industrie importanti sono quella chimica, del mobile, dell'artigianato e tessile. La provincia di Teramo è una delle zona più industrializzate d'Italia e della regione con numerose piccole e medie aziende;[15] segue poi la provincia di Chieti e quella di Pescara che sono sostenute anche dal turismo; la Val Vibrata (provincia di Teramo), al confine con la regione Marche, è sede di una miriade di piccole e medie imprese soprattutto del settore tessile e calzaturiero. La Val di Sangro (provincia di Chieti) invece è sede di importanti multinazionali e di uno stabilimento del gruppo Fiat (Sevel). La zona della Valle Peligna (provincia dell'Aquila) è anche sede di industrie (famosa quella dei confetti di Sulmona), mentre altre zone come il pescarese e il teatino sono sede di numerose industrie, anche multinazionali (ad esempio la De Cecco, Procter & Gamble, Monti & Ambrosini Editori, Brioni, Ennedue e Miss Sixty, concentrate per lo più nel distretto industriale della Val Pescara in provincia di Chieti).

Antenne paraboliche di Telespazio nel Fucino

Importante anche la produzione di energia idroelettrica nei bacini artificiali, che pongono la regione nona in questa graduatoria.[16] Discrete anche le risorse regionali del sottosuolo, con giacimenti di petrolio, metano ed alluminio; la regione però ha fatto sapere che proseguirà la sua politica di sviluppo di tipo ambientalista per salvaguardare le bellezze dell'ambiente, quindi non si adopererà per lo sfruttamento dei giacimenti del petrolio stesso.[17] Altro settore industriale floridissimo della regione è quello riguardante la ricerca nei campi della farmaceutica, della biomedicina, dell'elettronica, e della fisica nucleare; i più importanti nuclei industriali della provincia aquilana si concentrano nella Marsica ovvero nella città di Avezzano dove sono presenti industrie ad alta tecnologia (Micron, Telespazio), cartiere ed industrie di trasformazione di prodotti agricoli ed attorno ai poli industriali di L'Aquila e Sulmona; le zone interne montane sono le meno sviluppate della regione ma sono comunque sostenute dallo sviluppo del turismo montano e invernale.

Anche l'industria dei trasporti pubblici ha avuto un buon sviluppo, con numerose aziende di trasporto operanti nella regione come le Autolinee regionali pubbliche abruzzesi che servono l'intera regione, la Gestione Trasporti Metropolitani che serve la provincia di Pescara, l'Azienda per la Mobilità Aquilana che serve la provincia dell'Aquila, La Panoramica e Satam che servono la provincia di Chieti ed infine la Società Cooperativa Autoservizi Avezzano che serve la provincia dell'Aquila (Marsica). Dal 2015 è nata la Società Unica Abruzzese di Trasporto che gestisce il trasporto pubblico urbano, suburbano, interurbano e ferroviario dell'Abruzzo ed altre linee che giungono nelle regioni limitrofe, nata dalla fusione di Sangritana, ARPA, e GTM.

Per quanto riguarda le infrastrutture, importantissimo è l'aeroporto di Pescara che smista il traffico aereo regionale collegando la regione con molte destinazioni italiane ed europee; per il settore portuale gli scali principali sono il porto di Pescara e il porto di Ortona, mentre il settore ferroviario poggia principalmente sulla ferrovia Roma-Sulmona-Pescara e la ferrovia Adriatica; infine le principali autostrade della regione sono l'autostrada A24, l'autostrada A25 e l'autostrada A14.

Artigianato

Da non trascurare l'artigianato, attività molto sviluppata nella regione che è stata conservata nel corso dei secoli e che produce prodotti come ceramica, il ferro, l'oro, i merletti, i tessuti, il rame, gli strumenti musicali, la pietra, il legno e la lana; i principali centri di produzione sono Pescocostanzo, Scanno (merletti e tessuti), Castelli (ceramica), Guardiagrele, Pescocostanzo, Scanno, Sulmona e Giulianova (oro), Guardiagrele, Pescocostanzo, Lanciano, Ortona, Vasto, Tossicia e Scanno (rame e ferro), Giulianova, Teramo e L'Aquila (strumenti musicali), Lettomanoppello, Pretoro, Pennapiedimonte e Pacentro (pietra), l'Aquila (cuoio).[18]

Settore terziario: Turismo e servizi

Parco Nazionale del Gran Sasso

Turismo

Con lo sviluppo economico e industriale, anche il settore del turismo nella regione ha avuto notevole sviluppo ed oggi è uno dei principali comparti dell'economia abruzzese. Il turismo in Abruzzo ha fatto registrare una notevole crescita con migliaia di visitatori in arrivo da tutta Italia e anche dall'Europa stessa; nel 2007 gli arrivi sono stati di 1.371.155 italiani e 189.651 stranieri. In totale gli arrivi sono stati di 7.374.646 di turisti cifra che pone la regione diciassettesima tra le regioni italiane per numero di turisti annui. La regione nel corso degli anni è diventata la quinta tra le regioni italiane in ordine di destinazione dopo la Calabria, le Marche, la Sardegna e il Trentino Alto Adige.[19] Il turismo in Abruzzo si può classificare in tre tipi diversi di turismo; il turismo montano e ambientale, il turismo costiero e balneare ed infine il turismo storico-religioso e culturale.

File:Riparidigiobbe01.jpg
La costa dei Trabocchi

Molto frequentati dai visitatori di tutta Italia e Europa i parchi naturali della regione come il Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, il Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, il Parco nazionale della Maiella e il Parco regionale naturale del Sirente - Velino che ogni anno attraggono migliaia di visitatori grazie alla loro natura incontaminata e alle rare specie di fauna e flora selvatica come il Camoscio d'Abruzzo; inoltre la regione può vantare moltissime riserve e aree naturali protette.[20] Nelle zone interne montane sono presenti gli impianti sciistici di Scanno, Ovindoli, Pescasseroli, Tagliacozzo, Roccaraso, Campo Imperatore, Campo Felice, Rivisondoli, Pescocostanzo e Prati di Tivo dove il turismo invernale è molto sviluppato. Altre piste e impianti sono presenti a San Giacomo-Monte Piselli, Passo Lanciano, Prato Selva, Marsia, Campo Rotondo, Campo di Giove, Passo San Leonardo, Passo Godi, Pizzoferrato, e Gamberane[21][22][23]

Santa Maria di Collemaggio

Notevole importanza riveste anche il turismo estivo costiero e balneare, che vede la presenza di numerosi stabilimenti turistici balneari attrezzati in vari centri della costa come Pescara, Montesilvano, Pineto, Roseto degli Abruzzi, Giulianova, Alba Adriatica, Tortoreto, Ortona, Vasto, Martinsicuro, Silvi Marina e la Costa dei trabocchi.[24]

Infine è importante anche il turismo a scopo storico e culturale, concentrato soprattutto nelle città di Chieti, Teramo, Vasto, Giulianova, Sulmona, e soprattutto L'Aquila che possono vantare moltissimi monumenti, musei, castelli e chiese di importanza nazionale; anche Pescara pur essendo una città moderna, vanta monumenti, chiese e musei di importanza storica come ad esempio il Museo casa natale Gabriele D'Annunzio; nelle zone interne montane sono presenti antichi borghi, castelli, eremi, santuari,abbazie, e chiese antiche.[25][26][27]

Servizi

Per quanto riguarda il settore dei servizi è in crescita quello bancario;[28] nella regione sono presenti dislocati nelle varie province diversi istituti di credito e banche come la Banca Tercas, la Banca Caripe la Cassa di Risparmio della provincia di Chieti e la Cassa di Risparmio della provincia dell'Aquila oltre a varie banche di Credito Cooperativo; altro settore in crescita è quello della grande distribuzione che ha visto nel corso degli anni incrementare il numero dei centri commerciali in tutte e quattro le province.

Note

  1. ^ Segui la Notizia - Svimez: "Abruzzo, regione più industrializzata del Mezzogiorno" , Economia & Lavoro.
  2. ^ NationMaster - Encyclopedia: Abruzzo.
  3. ^ http://noi-italia.istat.it/index.php?id=7&user_100ind_pi1[id_pagina]=58&cHash=b052c6263e00bdb35d745ddad353123f.
  4. ^ Lavoro in Abruzzo: cifre e previsioni.
  5. ^ Abruzzo - Le previsioni dell'economia regionale nel 2013-14. Camera di Commercio.
  6. ^ Dati Istat - Tavole regionali, su istat.it. URL consultato il 6 agosto 2009.
  7. ^ Rapporto Svimez (PDF), su web.mclink.it. URL consultato il 6 agosto 2009.
  8. ^ Istat.it - Conti economici regionali.
  9. ^ Olio di oliva - Wikipedia.
  10. ^ Agricoltura in cifre - Federazione Coldiretti Abruzzo.
  11. ^ Gli Archetti - Liquirizia d'Abruzzo.
  12. ^ Viaggia l'Italia - Abruzzo, le vie della transumanza - Articoli - Articoli e recensioni sul mondo del trekking.
  13. ^ 205.
  14. ^ Svimez: l'Abruzzo presenta dati meno critici rispetto ad altre realtà regionali del Sud | Abruzzo SviluppoAbruzzo Sviluppo.
  15. ^ Abruzzo, cresce il numero delle imprese - il Centro dal 2003.it » Ricerca.
  16. ^ http://noi-italia.istat.it/index.php?id=7&user_100ind_pi1[id_pagina]=84&cHash=b7bcea8e88ca7e5aa89e670f21369e12.
  17. ^ «L'Abruzzo dice no al petrolio» | Il Centro.
  18. ^ L'artigianato in Abruzzo.
  19. ^ http://noi-italia.istat.it/index.php?id=7&user_100ind_pi1[id_pagina]=116&cHash=2b7e71de2f900e00351ad656ff122bc2.
  20. ^ Abruzzo Promozione Turismo - Conoscere.
  21. ^ Abruzzo Promozione Turismo - Conoscere.
  22. ^ Abruzzo Promozione Turismo - Conoscere.
  23. ^ Abruzzo Promozione Turismo - Conoscere.
  24. ^ Abruzzo Promozione Turismo - Conoscere.
  25. ^ Abruzzo Promozione Turismo - Conoscere.
  26. ^ Abruzzo Promozione Turismo - Conoscere.
  27. ^ Abruzzo Promozione Turismo - Conoscere.
  28. ^ Il Tempo - Abruzzo - Cresce il credito in Abruzzo.

Voci correlate