Anatolia (martire): differenze tra le versioni

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Sebbene il valore storico della ''Passio'' sia scarso, le tracce del culto delle due giovani sono molto antiche, tanto che le troviamo raffigurate già nel mosaico delle ''Sante vergini'' dell’arco trionfale di [[Basilica di Sant'Apollinare Nuovo|Sant'Apollinare Nuovo]], la basilica bizantina di [[Ravenna]] risalente al VI secolo.
Sebbene il valore storico della ''Passio'' sia scarso, le tracce del culto delle due giovani sono molto antiche, tanto che le troviamo raffigurate già nel mosaico delle ''Sante vergini'' dell’arco trionfale di [[Basilica di Sant'Apollinare Nuovo|Sant'Apollinare Nuovo]], la basilica bizantina di [[Ravenna]] risalente al VI secolo.


Le reliquie di Anatolia, assieme a quelle di Audace, si trovano a [[Subiaco]] nella basilica di Santa Scolastica.
Le reliquie di Anatolia, assieme a quelle di Audace, si trovano a [[Subiaco]] nella basilica di Santa Scolastica. Un braccio della santa viene conservato a [[Esanatoglia]], paese di cui è [[patrono|patrona]].


==Collegamenti esterni==
==Collegamenti esterni==

Versione delle 16:56, 10 lug 2007

Santa Anatolia è venerata come santa dalla Chiesa cattolica, che ne celebra la memoria, secondo il Martirologio romano, il 10 luglio.

La Legenda

Mosaico della sante vergini in Sant'Apollinare Nuovo

Secondo la tradizione raccontata dalla Passio ss. Anatoliae et Audacis et s. Victoriae, documento risalente al VI secolo, Anatolia e Vittoria erano due giovani fanciulle romane di nobile famiglia, educate dai genitori alla fede cristiana, vissute al tempo dell'imperatore Decio. Chieste in moglie da due giovani amici, Eugenio e Aurelio Tito, rifiutarono il matrimonio con loro perché pagani e, donati i loro averi ai poveri, fecero voto di mentenere intatta la loro verginità.

I due aspiranti sposi allora, con il consenso dell'imperatore, ottennero la potestà delle ragazze e le fecero relegare in alcune loro tenute nelle campagne sabine: Vittoria venne portata a Trebula Mutuesca, oggi corrispondente a Monteleone di Spoleto, e Anatolia a Tora.

Vittoria viene fatta morire poco dopo, mentre Anatolia, dopo varie vicende la cui narrazione è di sapore prettamente agiografico, viene destinata ad essere uccisa con il veleno. Incaricato di compiere il supplizio è Audace detto il Marso, che rinchiude la fanciulla in un sacco con un serpente. Anatolia, che prega incessantemente, non solo ne esce incolume, ma salva anche il suo carnefice che viene invece aggredito dal serpente. Audace, visto il prodigio, si converte al cristianesimo. Infine Audace a Anatolia vengono martirizzati con la spada.

Il culto

Sebbene il valore storico della Passio sia scarso, le tracce del culto delle due giovani sono molto antiche, tanto che le troviamo raffigurate già nel mosaico delle Sante vergini dell’arco trionfale di Sant'Apollinare Nuovo, la basilica bizantina di Ravenna risalente al VI secolo.

Le reliquie di Anatolia, assieme a quelle di Audace, si trovano a Subiaco nella basilica di Santa Scolastica. Un braccio della santa viene conservato a Esanatoglia, paese di cui è patrona.

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