Totò e i re di Roma

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
{{{titolo italiano}}}
Durata95'
Regia{{{regista}}}

Totò e i re di Roma è un film del 1951, diretto da Steno e Mario Monicelli.

Trama

Template:Trama

Ercole Pappalardo (Totò), archivista capo del Ministero e in attesa della meritata promozione, viene chiamato a risolvere un problema burocratico dal direttore in persona, Sua Eccellenza Langherozzi Schianchi (Giulio Stival), il quale ha promesso ad un suo concittadino, un mestro elementare (Alberto Sordi), che lo avrebbe aiutato. Una sera a teatro Ercole, inavvertitamente, starnutisce sul capo del suo direttore, ma sfortunatamente il maestro elementare, seduto vicino al direttore, lo riconosce. Iniziono così i suoi guai. Deve scusarsi subito col direttore dell'acaduto, e cerca di farlo in tutti i modi possibili, ma è sempre goffo e inopportuno. Alla fine lo convincono a scrivere un bella lettera di scusa a sua Eccellenza. La lettera è piena di errori di ortografia e grammatica. Si scopre che il povero Ercole non ha nemmeno la licenza elementare. Viene obbligato allora a conseguirla al fine di conservare il proprio posto di lavoro. I professori,sebbene ne manchi uno, capiscono la situazione di Ercole, sposato, con cinque figlie femmine, a rischio di perdere il lavoro. Tutto sembra andare per il meglio, sebbene Ercole risponda in modo errato a tutte le domande, quando si presenta il maestro elementare amico di sua Eccellenza. Pretende di interrogarlo, ed è spietato. Ercole viene bocciato e cieco dalla rabbia salta addosso al maestro mettendo a ferro e fuoco tutta l'aula. Tornato a casa decide di morire per dare cosi' in sogno alla propria moglie dei numeri vincenti al lotto. Ma una volta arrivato nell'aldilà scopre che questo non e' permesso. Sta per essere castigato, ma quando colui che lo deve giudicare viene a sapere che in vita ha lavorato per 30 anni al Ministero, viene subito spedito per direttissima in paradiso.

Template:Finetrama

Commento

Curiosità

Anche questo film è passato per le maglie della censura:

  • Il titolo originale sarebbe dovuto essere "E poi dice che uno..."
  • Nella scena dell'interrogazione, quando Sordi chiede a Totò il nome di un pachiderma, si nota una voce diversa che risponde <<Bartali !>>. Il movimento labiale dell'attore già tradisce la cosa; ed inoltre la risposta di Sordi <<vedo che lei non ha perso l'abitudine d'insultare i suoi superiori !>> rende ancor più evidente il "taglio". Il tono è fortemente sdegnato e poi quel "superiore" non può riferirsi al ciclista, inquanto Bartali non c'entra affatto con l'organigramma gerarchico degli impiegati statali.

Voci correlate

Collegamenti esterni

Template:Cinema/orizzontale