Arcidiocesi di Sebastea

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Sebastea
Sede arcivescovile titolare
Archidioecesis Sebastena in Armenia
Patriarcato di Costantinopoli
Sede titolare di Sebastea
Mappa della diocesi civile del Ponto (V secolo)
Arcivescovo titolaresede vacante
IstituitaXVII secolo
StatoTurchia
Arcidiocesi soppressa di Sebastea
Diocesi suffraganeeSebastopoli, Nicopoli, Satala, Berissa
Eretta?
Soppressa?
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche

L'arcidiocesi di Sebastea (in latino: Archidioecesis Sebastena in Armenia) è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.

Storia

Sebastea, corrispondente alla città di Sivas nell'odierna Turchia, è l'antica sede metropolitana della provincia romana dell'Armenia Prima nella diocesi civile del Ponto e nel patriarcato di Costantinopoli.

Il Vetus Martyrologium Romanum attesta la presenza di diversi santi e martiri di Sebastea. Tra questi ricordiamo il vescovo Pietro, i santi Quaranta martiri, san Biagio e sant'Antioco medico.

Nella Notitia Episcopatuum dello pseudo-Epifanio, composta durante il regno dell'imperatore Eraclio I (circa 640), la sede di Sebastea è elencata all'11º posto nell'ordine gerarchico delle metropolie del patriarcato di Costantinopoli[1]; e le sono attribuite cinque diocesi suffraganee: Sebastopoli, Nicopoli, Satala, Colonia e Berissa.[2] Alla provincia appartiene anche la sede arcivescovile autocefala di Pedactoe, chiamata Heracleopolis.[3]

Nella Notitia Episcopatuum attribuita all'imperatore Leone VI (inizio X secolo) la situazione della provincia è sostanzialmente immutata: le suffraganee sono rimaste le stesse[4], ad eccezione di Colonia che ha assunto il grado di sede arcivescovile autocefala, assieme alla precedente sede di Pedactoe[5].

Oggi Sebastea sopravvive come sede arcivescovile titolare; la sede è vacante dal 27 luglio 1989.

Cronotassi degli arcivescovi greci

Cronotassi degli arcivescovi titolari

Note

  1. ^ Gelzer, op. cit., p. 534, nº 18.
  2. ^ Gelzer, op. cit., p. 538, nnº 206-212.
  3. ^ Gelzer, op. cit., p. 536, nº 74.
  4. ^ Gelzer, op. cit., p. 553, nnº 253-257.
  5. ^ Gelzer, op. cit., p. 551, nnº 86 e 90.
  6. ^ Anonymus, PmbZ nº 30653.
  7. ^ Eleutherios, PmbZ nº 21637.
  8. ^ Demetrios, PmbZ nº 21475.
  9. ^ Theophylaktos, PmbZ nº 28226.
  10. ^ Theodoros, PmbZ nº 27796.
  11. ^ Theodotos, PmbZ nº 27981.
  12. ^ Anonymus, PmbZ nº 31848.
  13. ^ Anonymus, PmbZ nº 31926.
  14. ^ Anonymus, PmbZ nº 31973.
  15. ^ Anton Joseph Binterim, Suffraganei Colonienses extraordinarii, sive de sacrae Coloniensis ecclesiae proepiscopis[collegamento interrotto], Magonza 1843, pp. 55-56.
  16. ^ Nei volumi II e III di Eubel i vescovi titolari di questa sede sono confusi con i vescovi delle sedi omonime.

Bibliografia

Collegamenti esterni

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