Panthera onca
Giaguaro | |
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Panthera onca | |
Stato di conservazione | |
Prossimo alla minaccia (nt)[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Superphylum | Deuterostomia |
Phylum | Chordata |
Subphylum | Vertebrata |
Infraphylum | Gnathostomata |
Superclasse | Tetrapoda |
Classe | Mammalia |
Sottoclasse | Theria |
Infraclasse | Eutheria |
Ordine | Carnivora |
Sottordine | Feliformia |
Famiglia | Felidae |
Sottofamiglia | Pantherinae |
Genere | Panthera |
Specie | P. onca |
Nomenclatura binomiale | |
Panthera onca Linnaeus, 1758 | |
Areale | |
Distribuzione attuale
Distribuzione originale |
Il giaguaro (Panthera onca Linnaeus, 1758) è un mammifero carnivoro della famiglia dei felidi. È il più grosso felide americano e il terzo più grande del mondo dopo la tigre e il leone.
Il nome di questo animale deriva dalla parola yaguar, nome attribuitogli dagli indios guaraní e che significa "colui che uccide con un balzo" in riferimento alla tattica di caccia del felino che uccide le sue prede balzandogli addosso[2]; ma in tutta l'area di lingua portoghese in cui vive, il giaguaro è chiamato tigre americana o onça.
Non si tratta di una traduzione errata come può sembrare: infatti, pur venendo spesso confuso con il leopardo dai non esperti, il giaguaro, per forma e ruolo ecologico, è molto più simile alla tigre asiatica, tanto da esserne considerato l'equivalente americano. Il nome specifico latino onca, pur presentando una certa assonanza con l'antico italiano onza, derivante per aferesi da una forma intermedia luncea(m) per il classico lynx, ovvero "lince" (termine da cui deriva anche il generico "lonza", usato nel Medioevo per tutti i felidi dalla pelle maculata), è da ricondursi al vocabolo unqa, nome del giaguaro in lingua quechua.
Descrizione[3]
Formula dentaria | |||||||
Arcata superiore | |||||||
1 | 3 | 1 | 3 | 3 | 1 | 3 | 1 |
1 | 2 | 1 | 3 | 3 | 1 | 2 | 1 |
Arcata inferiore | |||||||
Totale: 30 | |||||||
1.Incisivi; 2.Canini; 3.Premolari; 4.Molari; |
Benché il giaguaro fosse stato descritto per la prima volta nel 1560 dall'esploratore Coronado, che s'imbatté in questa specie in quella zona ora chiamata Nuovo Messico, nei secoli successivi si è controllato il peso di pochissimi giaguari.
Il giaguaro è il più grande felide del Nuovo Mondo e il più grande mammifero carnivoro del Centro America e Sud America. Dimensioni e peso variano considerevolmente. Il peso è normalmente compreso tra i 60 e i 100 kg. Il maschio più grande arrivava a 158 kg (ma da notare che questo animale è stato pesato con lo stomaco pieno). La femmina più piccola pesava 36 kg. Le femmine sono in genere 10-20 per cento più piccole dei maschi.[4] La lunghezza, dal naso alla base della coda, varia da 1,12 a 1,85 m. La coda dei giaguari è più corta di qualsiasi altro grande felino ed è di 45-75 cm di lunghezza. Sommando la lunghezza del corpo e della coda la lunghezza massima di un giaguaro è compresa tra i 2,6 e i 2,8 m [5][6][7]. Le loro zampe sono più brevi rispetto a una piccola tigre o a un leone di peso simile, ma sono robuste e potenti. Il giaguaro è alto da 63 a 76 cm al garrese.[8]
Le due sottospecie di giaguaro diffuse nel continente americano durante il Pleistocene, ovvero la settentrionale P. o. augusta e la meridionale P. o. mesembrina, non mostravano significative differenze con la specie attuale; il peso stimato di questi animali era compreso tra i due estremi di 35 e 130 kg circa[9].
Le dimensioni del giaguaro sono maggiori rispetto a quelle del leopardo. Inoltre differisce nella forma dal suo cugino del Vecchio Mondo, il leopardo è un animale snello e leggero; invece il giaguaro, avendo la testa piuttosto grossa, il corpo compatto e la coda corta in proporzione al resto del corpo, ha un aspetto robusto e muscoloso . Queste caratteristiche, unite al passo più lento, sono di per sé già sufficienti per distinguerlo con facilità dagli altri felini maculati negli zoo.
Tuttavia il metodo più sicuro per distinguere queste due specie è quello di esaminare da vicino il disegno del mantello: entrambi presentano macchie scure riunite in rosette di varia grandezza in diverse zone del corpo, ma mentre nel giaguaro queste rosette sono più ampie, con l'interno di colore rossastro e con una macchiolina tonda al centro, quelle del leopardo sono molto più piccole e fitte, e sono prive del color rosso o delle macchie al loro interno. Naturalmente, questa confusione tra giaguaro e leopardo può sorgere solo in situazioni "lontane" dall'ambiente naturale (zoo, musei, mass-media ecc.) poiché i leopardi abitano in Africa e in Asia, mentre i giaguari vivono solo in America. Il giaguaro e il leopardo sono specie strettamente imparentate; essi discendono da un comune antenato che attraversò l'istmo preistorico esistente tra la Siberia e l'Alaska. Dal momento in cui la via di comunicazione tra i due continenti restò interrotta, le due popolazioni si differenziarono sempre più, finché si consolidarono nelle due specie attuali, che sono molto diverse.
Giaguaro e leopardo sono a loro volta strettamente imparentati con tigre e leone e questi animali discendono tutti dallo stesso antenato comune; in realtà la ricostruzione dell'albero filogenetico dei quattro grandi felini del genere Panthera non è ancora definitiva. Alcuni studiosi sospettano che il leopardo rappresenti in realtà la forma più antica e primitiva del gruppo, seguita al secondo posto dal leone, mentre tigre e giaguaro invece rappresenterebbero le specie più recenti del gruppo.[10]
Distribuzione e habitat
L'area in cui vive il giaguaro si estendeva dal sud degli Stati Uniti fino alla Patagonia settentrionale comprendendo quindi l'America centrale e parte dell'America meridionale; oggi tuttavia è scomparso in buona parte del suo antico areale, e oggi sopravvive soprattutto nel bacino amazzonico.
I giaguari per lo più vivono nelle fitte foreste preferibilmente vicino ai fiumi dei bassopiani, dove c'è più riparo e maggiore abbondanza di prede. Tuttavia questi animali possono vivere anche in habitat più aridi: in Argentina, ad esempio, essi abitano in terreni più aperti, nascondendosi tra le canne o nei boschetti. Negli Stati Uniti del sud (dove i giaguari sono sempre stati rari) sono stati visti in aspre zone montagnose, coperte da foreste, a circa 2500 m sul livello del mare: anche in Colombia si possono trovare giaguari sulle montagne.
Biologia
I giaguari cacciano usando il sistema tipico dei felini. Essi seguono furtivamente la preda attraverso il sottobosco, prima di lanciare l'attacco finale, fulmineo e da distanza ravvicinata; su brevi distanze possono correre velocemente, ma mancano di resistenza al pari degli altri felidi. A volte stanno in agguato e aspettano che una possibile preda passi nelle vicinanze, tuttavia il metodo di caccia del giaguaro tende a essere più attivo di quello di altri Panthera, e vanno con frequenza alla ricerca delle loro prede.
Il giaguaro è un abile arrampicatore, sebbene non come il leopardo a causa della maggiore stazza, e può passare diverse ore della propria giornata sugli alberi. I giaguari vanno a caccia di: cervi, scimmie, bradipi, uccelli, grossi roditori, come il capibara e gli aguti, di pecari e affrontano anche i tapiri, animali che raggiungono il peso di un piccolo cavallo; hanno una alimentazione variata, perché a volte si cibano di pesci, che afferrano dall'acqua con le zampe; si sono visti giaguari tuffarsi in acqua per assalire caimani e coccodrilli discretamente grossi, così come anaconda giovani e adulti e i grandi pesci amazzonici Arapaima. Questa familiarità con l'acqua accomuna il giaguaro alla tigre, e questi due esempi rendono inattendibile la credenza comune secondo cui tutti i felini odierebbero l'acqua. Tuttavia, né il giaguaro né la tigre presentano specializzazioni anatomiche per l'ambiente acquatico, mentre molte delle prede acquatiche sopraccitate passano buona parte della vita in acqua e sono ben adattate a questo elemento: i giaguari hanno quindi dovuto evolvere diversi adattamenti comportamentali per catturarle.
Come detto sopra, spesso il giaguaro attacca anaconda abbastanza grandi e caimani e non è intimidito da animali più grandi, anche se affrontati direttamente. Il suo scheletro massiccio mosso da una robusta muscolatura lo rende il più forte di tutti i grandi felini a parità di dimensioni: un individuo di 70 kg può trascinare nella fitta giungla, con molti impedimenti, una preda di 360 kg e esemplari più grandi riescono a trasportare su un albero giovenche (che pesano fino a 400 kg, ma probabilmente anche fino a 500). Molte constatazioni sembrano mostrare che un giaguaro di 100–110 kg è forte quasi come una tigre di 190–200 kg. Il suo cranio (il più voluminoso in proporzione al corpo tra tutti i grandi felidi) fa sì che il suo morso sia il più potente (sempre a parità di dimensioni) della sua famiglia; ciò è forse all'origine di una peculiarità unica del giaguaro: esso preferisce uccidere le grandi prede mordendole alla testa piuttosto che alla gola o alla nuca. I lunghi canini penetrano nei punti più sottili e delicati del cranio e lo "smontano", provocando la morte immediata nella preda in maniera analoga al classico morso al collo degli altri grandi felidi che separa le vertebre cervicali provocando lo stesso effetto di uccisione istantanea.La pressione mascellare misurata è di 105 kg/cmq (1500 psi).[11][12]
Riproduzione
Si dice che nelle regioni settentrionali i giaguari si riproducano in gennaio; altrove non sembrano prediligere un particolare periodo per riprodursi; negli zoo le nascite possono avvenire in qualsiasi mese. Il periodo di gestazione dura dai 95 ai 105 giorni: di solito nascono da due a quattro cuccioli, eccezionalmente soltanto uno. I piccoli appena nati sono molto scuri, poiché il loro manto è fittamente coperto di macchie nere piene, solo leggermente più chiare al centro; ciascuna di queste macchie formerà in seguito una rosetta. Essi crescono all'incirca con la stessa rapidità degli altri grossi felini. I giaguari crescono insieme la loro figliata dividendosi i compiti: mentre un genitore va a caccia per procurare il cibo un altro rimane con i piccoli. Occasionalmente cacciano insieme.[13]
Sottospecie
Sono note le seguenti sottospecie:
- Panthera onca arizonensis
- Panthera onca centralis
- Panthera onca goldmani
- Panthera onca hernandesii
- Panthera onca onca
- Panthera onca palustris
- Panthera onca peruviana
- Panthera onca veraecrucis
Giaguari melanici
Una variante individuale molto frequente in certe zone è data dai giaguari «neri» che, come le pantere nere, sono in realtà di un colore marrone molto scuro, per cui le rosette si distinguono a malapena. Il melanismo negli animali è forse effetto di un fattore ereditario, simile a quello che conferisce i capelli rossi a certe persone e che appare saltuariamente in certe famiglie umane. I giaguari di ciascuna regione tendono ad avere una parentela più o meno stretta, e ad assomigliarsi fra di loro molto più che i giaguari di altre regioni. Sembra che alcuni anni fa i giaguari neri fossero particolarmente frequenti in alcune zone della Costa Rica. Può sembrare sorprendente che questi esemplari, come le pantere nere, siano così frequenti: probabilmente il colore scuro aiuta l'animale mimetizzarsi meglio nel suo ambiente ombreggiato, favorendo la permanenza di questo carattere.
I giaguari e l'uomo
In merito ai rapporti che corrono tra i giaguari e gli animali domestici, i pareri sono discordi: alcuni affermano che i giaguari uccidono raramente il bestiame, altri, invece, sostengono che ciò accade sovente. Si racconta che un giaguaro, negli Stati Uniti del Sud, uccise diciassette vitelli in un brevissimo periodo.
Con l'aumento della popolazione umana verificatasi nelle due Americhe, è diminuito il numero dei giaguari. Nel XVII secolo nel solo Paraguay ogni anno venivano uccisi duemila giaguari; ora, benché questi siano frequenti in certe zone, la cifra sarebbe considerata altissima anche tenendo conto di tutta l'area abitata dalla specie. È impossibile dire quanti siano esattamente i giaguari, poiché di solito sono molto elusivi e molti individui sfuggono ai censimenti. Dove la caccia è redditizia essi rimangono entro un territorio piuttosto piccolo; quando i tempi si fanno difficili vagano in zone più vaste ed allora si possono scorgere in luoghi dove di solito non ve ne sono.
Nonostante la mole e l'indubbia forza il giaguaro attacca raramente l'uomo, e non è temuto alla stessa maniera degli altri tre felini del genere Panthera. Nonostante ciò, esempi di giaguari "mangiatori di uomini" non sembrerebbero del tutto sconosciuti.
Il giaguaro era un animale sacro nella mitologia Maya e veniva onorato come un dio.
Nella cultura di massa
- La traduzione inglese della parola giaguaro è Jaguar, con la quale si indica il popolare marchio automobilistico britannico.
- Nel film Jumanji - Benvenuti nella giungla, quando Spencer, Fridge, Bethany e Martha vengono trasportati nel gioco sotto forma dei loro avatar, devono trovare una statua gigante a forma di giaguaro dove rimettere una gemma verde per salvare Jumanji. Sempre nel film, quando Spencer/Ravestone e gli altri trovano la direzione verso la statua, si accorgono che essa è circondata da giaguari.
- Compare nei seguenti film d'animazione entrambi del 2000 : Le follie dell'imperatore prodotto dalla Disney (anche nella sua serie a episodi) e La strada per El Dorado prodotto dalla Dreamworks Animation.
- Un giaguaro appare anche nel lungometraggio animato della Disney Encanto.
Galleria d'immagini
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Esemplare maschio di Panthera onca palustris
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Esemplare in Belize
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Individuo melanico
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Giaguaro in Belize
Note
- ^ Jaguar, su iucnredlist.org.
- ^ https://www.nationalgeographic.com/animals/mammals/j/jaguar/
- ^ Gli animali e la loro vita, vol. 8, Istituto geografico De Agostini Novara.
- ^ Walker's mammals of the world, Johns Hopkins University Press, ISBN 0801857899; Animal: the definitive visual guide to the world wildlife, Dorling Kindersley, ISBN 0789477645
- ^ Jaguar, su dinoanimals.com.
- ^ Jaguars are animals. Where does it live and what does it eat, what does the jaguar look like., su podarilove.ru.«The body reaches a length of 120-195 cm.Tail up to a meter.»
- ^ Simon and Shuster's guide to the world wildlife, ISBN 0671437275
- ^ All about Jaguar: ecology, Wildlife Conservation Society, retrived 2006-08-11
- ^ S. Legendre and C. Roth. 1988. Correlation of carnassial tooth size and body weight in recent carnivores (Mammalia). Historical Biology 1
- ^ Felidae: Pantheriinae
- ^ (EN) Shelbie In: Animals, Awesome Sep 17, 2015 1232 Liked! 49 Disliked 2, The strongest bites in the animal kingdom (25 Photos), su theCHIVE, 18 settembre 2015. URL consultato il 23 maggio 2019.
- ^ (EN) Myths around dog bite force -, su plexidors.com, 4 dicembre 2014. URL consultato il 23 maggio 2019.
- ^ Il Giaguaro della Giungla (The Jungle Cat) documentario del 1960
Bibliografia
- (EN) Caso, A., Lopez-Gonzalez, C., Payan, E., Eizirik, E., de Oliveira, T., Leite-Pitman, R., Kelly, M. & Valderrama, C. 2008, Panthera onca, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
Voci correlate
Altri progetti
- Wikiquote contiene citazioni di o su giaguaro
- Wikizionario contiene il lemma di dizionario «giaguaro»
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla specie giaguaro
- Wikispecies contiene informazioni sulla specie giaguaro
Collegamenti esterni
- Short narrated video about the jaguar, su biocrawler.com. URL consultato il 17 aprile 2007 (archiviato dall'url originale il 24 ottobre 2006).
- The Nature Conservancy's Species Profile: Jaguar Learn more about the Jaguar
- Jaguar preys on Anaconda, su maniacworld.com. URL consultato il 17 aprile 2007 (archiviato dall'url originale il 18 aprile 2007).
- ARKive - images of the jaguar (Panthera onca)
- The Jaguar in Argentina Red Yaguareté Argentina
Controllo di autorità | LCCN (EN) sh85069247 · GND (DE) 4162672-2 · J9U (EN, HE) 987007529252705171 · NDL (EN, JA) 00576704 |
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