Barbara (Italia)
Barbara comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Marche |
Provincia | Ancona |
Amministrazione | |
Sindaco | Riccardo Pasqualini (lista civica) dal 27-5-2019 |
Territorio | |
Coordinate | 43°34′50.7″N 13°01′28.63″E |
Altitudine | 219 m s.l.m. |
Superficie | 11,04 km² |
Abitanti | 1 257[1] (31-5-2022) |
Densità | 113,86 ab./km² |
Comuni confinanti | Arcevia, Castelleone di Suasa, Corinaldo, Ostra Vetere, Serra de' Conti |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 60010 |
Prefisso | 071 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 042004 |
Cod. catastale | A626 |
Targa | AN |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[2] |
Cl. climatica | zona D, 1 957 GG[3] |
Nome abitanti | barbaresi |
Patrono | santa Barbara |
Giorno festivo | 4 dicembre |
Cartografia | |
Posizione del comune di Barbara nella provincia di Ancona | |
Sito istituzionale | |
Barbara è un comune italiano di 1 257 abitanti[1] della provincia di Ancona nelle Marche.
Geografia fisica
Il centro storico di Barbara si articola su due alture di una tipica dorsale collinare marchigiana, allungata tra i fiumi Misa e Nevola.
Storia
Origini
Il comune di Barbara affonda le sue radici storiche ed onomastiche nell'epoca dell'invasione dei Longobardi: verso la fine del VI secolo un avamposto di questo popolo germanico — "barbaro", cioè straniero — si insediò qui, ai confini con il territorio della città bizantina di Senigallia, in posizione intermedia e dominante fra le antiche città romane di Ostra e Suasa, ormai abbandonate.
Medioevo
Dopo la disfatta longobarda ad opera dei Franchi nel 774, con l'istituzione del Sacro Romano Impero il territorio venne indemaniato. Successivamente, trasformato in feudo ecclesiastico, è affidato all'abbazia benedettina di S. Maria di Sitria, fondata agli inizi del sec. XI sulle pendici del Monte Catria dal santo monaco riformatore Romualdo da Ravenna. Nel 1257 viene conquistata dal vicino Comune di Jesi entrò così a far parte del Contado della cosiddetta "Respublica Aesina" e ne seguirà tutte le vicende storiche.
Regno d'Italia
Neanche il nuovo comune, costituitosi nel 1257 grazie al protettorato jesino, riuscirà a sciogliere i vincoli vassallatici, che perdureranno fino alla costituzione del Regno d'Italia, per tutta l'età moderna, periodo nel quale il paese di Barbara diventerà la sede amministrativa degli estesi possessi dell'abbazia, ormai trasformata in commenda ed affidata dal 1453 ai cardinali delle più importanti famiglie dello Stato Pontificio, come i Cesi, i Barberini, gli Albani.
Simboli
Lo stemma del Comune di Barbara si blasona:
«d'azzurro, alla torre di due palchi, merlata alla guelfa, di argento, murata di nero, il palco superiore merlato di quattro, finestrato di uno del campo, cimato dalla palma di verde e dalla spada d'argento, guarnita d'oro, decussate, la palma posta in sbarra e attraversante; il palco inferiore merlato di quattro e chiuso d'oro, essa torre fondata sulla pianura diminuita, di verde. Ornamenti esteriori da Comune»
La torre è uno degli attributi della patrona santa Barbara, oltre a rappresentare il castello e la cinta muraria che protegge la città dal XV secolo.[4]
Il gonfalone è un drappo di giallo bordato d'azzurro.
Monumenti e luoghi d'interesse
A Barbara sono poi presenti alcuni monumenti come il monumento ai Caduti e il recente tributo ad Aldo Moro.
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[5]
Cultura
Il paese è fornito di un asilo dell'infanzia, di una scuola elementare e di un Oratorio per il ritrovo dei giovani.
Eventi
"La Festa del Castello" è una festa tradizionale di Barbara il primo fine settimana di agosto. In onore della patrona della città, santa Barbara, la prima domenica di dicembre di tutti gli anni c'è la fiera in suo onore e il 4 dicembre c'è "La Festa della Patrona". Ormai è un'altra tradizione creare durante le vacanze natalizie un Presepe Vivente che si può vedere in tutti i giorni festivi. È la più grande e suggestiva rappresentazione della natività. Inoltre molto bella la Notte Bianca dei Bambini organizzata dall'associazione Barbamamme
Geografia antropica
Il centro
Il centro storico si articola su due alture di una dorsale allungata tra i fiumi Misa e Nevola. A monte sorge il castello, verso il mare, al di là del fossato e del ponte levatoio frapposto, si estendeva il borgo munito di una cinta difensiva culminante in una propaggine occidentale chiamata Castellaro, probabilmente perché costituiva il sito più antico ed elevato e perché fruiva di rudimentali fortificazioni: un terrapieno ed una palizzata. Gli stessi ipogei o grotte del Castellaro costituiscono gallerie e vani sotterranei scavati nella roccia arenaria non solo per la conservazione delle derrate alimentari, ma anche a scopo di riparo o di via di fuga verso il fossato ed il castello durante gli assedi, come nel caso del sotterraneo murato del palazzo Bùfera, sede del ristorante tipico 'L Castellaro.
Borgo medievale
Il borgo medievale si allunga in un pendio o declivio, la quale scende dal castello alla chiesa neoclassica dell'Assunta ripartita in due strade parallele, denominate nel dialetto locale Piazza e Piazzetta. La Piazzetta, via più ristretta ed aristocratica, sale dalla Costarella, ripida china affiancata al monumentale tempio mariano, per confluire nello Spalmento, l'attuale piazza Cavour antistante al castello. Sulla destra, i vicoli, caratteristiche viuzze popolari del Castellaro, delimitano due palazzi affacciati sulla strada e rispettivamente appartenuti nel primo Ottocento alle famiglie signorili Leli e Bufera. Passeggiando lungo le declinanti vie del paese in una gradevole visita, si possono idealmente ripercorrere gli sviluppi urbanistici del centro abitato nel corso dei secoli: partendo dal castello medievale e dal sottostante borgo cinquecentesco, passando per l'attuale Borgo Mazzini — sviluppatosi nell'Ottocento con il nome di Borgo San Francesco — si perviene prima alle "Case Nove" d'inizio Novecento, odierna via Vittorio Veneto, poi al moderno quartiere di via Fratelli Kennedy.
Amministrazione
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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14 giugno 1985 | 5 giugno 1990 | Fabio Brunetti | Partito Socialista Italiano | Sindaco | [6] |
5 giugno 1990 | 24 aprile 1995 | Claudio Sabbatini Peverieri | Partito Socialista Democratico Italiano | Sindaco | [6] |
24 aprile 1995 | 14 giugno 1999 | Mario Capotondi | Lista civica | Sindaco | [6] |
14 giugno 1999 | 14 giugno 2004 | Mario Capotondi | Lista civica | Sindaco | [6] |
14 giugno 2004 | 8 giugno 2009 | Raniero Serrani | Lista civica | Sindaco | [6] |
8 giugno 2009 | 25 maggio 2014 | Raniero Serrani | Lista civica | Sindaco | [6] |
25 maggio 2014 | 27 maggio 2019 | Raniero Serrani | Famiglia Progresso Paesanità | Sindaco | [6] |
27 maggio 2019 | in carica | Riccardo Pasqualini | Viva Barbara viva | Sindaco | [6] |
Gemellaggi
Sport
Calcio
La squadra di calcio denominata Ilario Lorenzini Barbara milita in Promozione e i colori sociali sono il giallo ed il blu. Ha disputato un torneo di Eccellenza Marche.
Note
- ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Comune di Barbara – (AN), su araldicacivica.it. URL consultato il 15 aprile 2021.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ a b c d e f g h http://amministratori.interno.it/
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Barbara
Collegamenti esterni
- Sito ufficiale, su comune.barbara.an.it.
- Bàrbara (Ancona), su sapere.it, De Agostini.