Fede sarda
La fede sarda è un tipo di anello femminile in filigrana[1] solitamente donato dal futuro sposo in occasione della richiesta formale di matrimonio,[2] ma spesso anche in occasioni speciali, come la nascita di un figlio.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La sua origine è molto antica e si ritiene che simboleggi il germoglio del grano, rappresentando un simbolo di fertilità.[3] Due fedi sarde furono rinvenute, assieme ad altri effetti personali, nel corso della terza campagna di scavi sul relitto sottomarino del brigantino Mercure del Regno italico. I resti della nave si trovano sui fondali dell'Adriatico al largo di Lignano Sabbiadoro. [4] Dato che presumibilmente sulla nave non erano presenti donne, si ipotizza che i due anelli appartenessero a marinai sardi che vi prestavano servizio e che forse rappresentassero un pegno d'amore o un ricordo delle loro amate.[5]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]È un gioiello forgiato in quattro fili d'argento o oro su cui vengono microsaldate quattro file di piccole sfere del diametro di 0,1 mm cesellate e a loro volta microsaldate tra loro, solitamente circondate da altre sfere più piccole.
Tradizionalmente l'anello non è chiuso, ma rimane aperto nel lato del dito rivolto verso il palmo della mano. La fede sarda è stata definita «uno dei più bei prodotti dell'artigianato sardo».[5] A volte è anche utilizzata come souvenir.[6]
In alcuni casi viene tramandata di madre in figlia in occasioni speciali, diventando un vero e proprio cimelio di famiglia.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Mario Atzori, Tradizioni popolari della Sardegna - identità e beni culturali, EDES 4, 1997, p. 205, ISBN 9788886002097.
- ^ Ilaria Introzzi, I sardi hanno creato l’anello di fidanzamento più bello di tutti i tempi, su Marie Claire, 10 luglio 2020. URL consultato il 31 luglio 2022.
- ^ Elisabetta Putini, Gli anelli-simbolo, in I segreti per organizzare il matrimonio perfetto, Newton Compton Editori, 2013, ISBN 9788854153318.
- ^ C.B., Lignano, relitto del brick del Regno Italico Mercure, 2005, in APM - Archeologia Postmedievale - La voce delle cose. Fonti orali e archeologia postmedievale, n. 9, All'Insegna del Giglio, 2005, p. 195, ISBN 9788878144866.
- ^ a b Gianmichele Lisai, 83, in 101 cose da fare in Sardegna almeno una volta nella vita, Newton Compton Editori, 2014, ISBN 9788854166745.
- ^ Stefano Milioni, Artigianato in Italia, Touring club italiano, 2003, p. 203, ISBN 9788836528066.
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