Utente:Esculapio/Sandbox/Progetto:Antartide
Botany Bay | |
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Parte di | Mare Antartico |
Stato | Antartide |
Territorio | Terra Vittoria |
Botany Bay | |
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Tipo di area | Classificazione IUCN IA: Riserva Naturale Integrale |
Class. internaz. | ASPA 154 |
Stato | Antartide |
Superficie a terra | 2,14 km² |
La Botany Bay è una small bight between Cape Geology and Discovery Bluff, on the south side of Granite Harbour, on the coast of Terra Vittoria. [1][2][3]
Storia
Fu cartografata by the Western Geological Party of the British Antarctic Expedition, 1910-13, which explored the Granite Harbour area in 1911-12. Named by Taylor and Debenham, Australian members of the party, after l'omonima baia di Sydney.[1]
Territorio
Cape Geology is situated in the south-western corner of Granite Harbour, southern Victoria Land, approximately 100km north-west of Ross Island. The site is an extremely rich botanical refuge for such a high latitude location, with a lichen and moss species diversity and abundance that is unique for Southern Victoria Land. There are also abundant growths of algae, large populations of invertebrates and a colony of south polar skua. The Area also contains a Managed Zone, which contains the remains of a rock shelter and associated artefacts of historical importance from the 1910-1913 British Antarctic Expedition.[2]
Conservazione
L'area è classificata dal Trattato Antartico come Area Specialmente Protetta dell'Antartide (codice ASPA 154) [2] [3]
Note
- ^ a b (EN) Botany Bay, su Dizionario Geografico Composito dell'Antartide, SCAR. URL consultato il 25/6/2024.
- ^ a b c (EN) ASPA 154: Botany Bay, Cape Geology, Victoria Land, su Antarctic Protected Areas Database. URL consultato il 25/6/2024.
- ^ a b (EN) Management Plan for Antarctic Specially Protected Area No. 154: Botany Bay, Cape Geology, Victoria Land (PDF). URL consultato il 25/6/2024.
Collegamenti esterni
Altri progetti
Categoria:Aree naturali protette dell'Antartide
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Spedizioni
Il PNRA ha portato a termine, tra il 1985 e il 2024, 39 spedizioni, sviluppando attività scientifiche e tecnologiche di rilievo nazionale e internazionale[1][2].
- XII spedizione - 1996/97. Nella XII spedizione sono stati esplorati circa 600 km di calotta polare raggiungendo il sito di Talos Dome, dove è stata effettuata una prima perforazione di 90 m in neve e ghiaccio. Questa spedizione ha privilegiato le attività relative alle scienze della Terra. Sono proseguiti i lavori a Dome C per la costruzione della Stazione Concordia e per il carotaggio del ghiaccio con il programma EPICA.
- XIII spedizione - 1997/98 e XVI spedizione - 1998/99. Nella XIII e XIV Spedizione (1997-98-99) viene avviato l'esperimento BOOMeRanG (Balloon Observation Of Millimetric Extragalactic Radiation and Geophysics) condotto con un pallone stratosferico che, sorvolando il Polo Sud, raccoglie dati sull'origine dell'universo e sul campo magnetico terrestre. L'Italia partecipa con Australia, Germania, Gran Bretagna, Nuova Zelanda, Olanda e USA, al Cape Roberts Project per la perforazione dei fondali del mare di Ross, con torre di trivellazione posizionata sul ghiaccio galleggiante della banchisa. Prelevate 3 carote per una successione stratigrafica di 1500 metri corrispondente a un intervallo di tempo tra 34 e 17 milioni di anni. XIII e XIV spedizione (1997-1999) La perforazione del ghiaccio a Dome C raggiunge 786 metri di profondità. A McMurdo si svolge con successo l’esperimento BOOMERanG (Balloon Observations Of Millimetric Extragalactic Radiation and Geophysics) condotto con un pallone stratosferico, che, ricavando la mappa delle emissioni dalle galassie, raccoglie dati sull'origine dell’universo.
- XV spedizione - 1999/2000. Nel corso della XV spedizione è stata realizzata la Campagna Antartica denominata APE-GAIA (Airborne Polar Experiment) frutto della collaborazione con i russi Myasishchev Design Bureau (MDB) e Central Aerological Observatory (CAO). L'accordo ha consentito di sfruttare le potenzialità dell'aereo stratosferico russo M55-Geophysica come piattaforma scientifica per osservazioni nell'alta troposfera e nella bassa stratosfera delle regioni polari.Con il completamento del terzo foro nel ghiaccio e l’estrazione di una carota di roccia lunga complessivamente 939 metri, record per la geologia marina in Antartide, si conclude il Programma Cape Roberts. Nell’ambito del Programma internazionale APE vengono svolti 5 voli all’interno del vortice polare. Gli strumenti a bordo permetteranno di osservare da distanza ravvicinata il fenomeno della riduzione dello strato di ozono.
- XVI spedizione - 2000/01 La XVI spedizione viene ricordata per le basse temperature a BTN (-25 °C) e per problemi meccanici all'aereo C-130 dell'Aeronautica Militare Italiana. In questo periodo con la M/N Italica vengono svolte ricerche sulla biologia delle acque superficiali, sulla biochimica dei processi di sedimentazione e sulle correnti oceaniche.
- XXI spedizione - 2005/06
- XXII spedizione - 2006/07
- XXIII spedizione - 2007
- XXVI spedizione - 2008
- XXV spedizione - 2009
- XXVI spedizione - 2010
- XXVII spedizione - 2011
- XXVIII spedizione - 2012
- XXIX spedizione - 2014
- XXX spedizione - 2015
- XXXI spedizione - 2015/16
- XXXII spedizione - 2016/17
- XXXIII spedizione - 2017/18
- XXXIV spedizione - 2018/19
- XXXV spedizione - 2019/20
- XXXVI spedizione - 2020/21
- XXXVII spedizione - 2021/22
- XXXVIII spedizione - 2022/23
- XXXIX spedizione - 2023/24 - 6/2/2024 chiusa MZS: arrivederci alla prossima campagna!
Dopo aver messo in sicurezza gli impianti e assicurato il funzionamento degli strumenti che rileveranno e trasmetteranno in Italia i dati anche durante l’inverno antartico, l’ultimo gruppo di tecnici ha chiuso e lasciato la stazione per far rientro a casa. Se presso la stazione Mario Zucchelli si sono concluse le attività della 39a campagna estiva, le operazioni italiane in Antartide proseguono: presso la stazione Concordia è iniziato il 20° Winterover e la N/R Laura Bassi sarà impegnata fino a fine marzo nelle attività di ricerca oceanografica nel mare di Ross. L’ENEA, in quanto ente responsabile della pianificazione e l’organizzazione logistica delle attività presso le basi antartiche, ha fornito ai ricercatori tutto il supporto necessario a svolgere le attività dei 31 progetti di ricerca in programma e garantito il funzionamento delle stazioni per offrire un ambiente lavorativo accogliente agli oltre 130 partecipanti tra tecnici, ricercatori ed esperti delle Forze Armate italiane.https://www.italiantartide.it/6-02-2024-chiusa-mzs-arrivederci-alla-prossima-campagna/
Note
- ^ Spedizioni, su PNRA. URL consultato il 16/5/2024.
- ^ Spedizioni, su italiantartide.it. URL consultato il 26/5/2024.
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Conservazione
Punta Cierva, le isole vicine come l'isola Midas, l'isola Sterneck e altre, nonché il mare che le divide fanno parte di un'area di circa 5 903 ettari che è stata designata Area Specialmente Protetta dell'Antartide (codice ASPA 134),[1] in virtù del valore biologico delle sue acque e della sua insolita biodiversità.
- isola Midas detta anche José Hernández Island (64°10'10.06S, 61°6'11.34W)
- isola Sterneck Apéndice Island (64°11'41.99S, 61°1'3.25W)
- isola Moss Islote Musgo (64°10'2.22S, 61°1'49.43W)
- isola Penguin Islote Pingüino o Mar (64°8'35.90S, 60°59'11.43W)
Note
- ^ (EN) ASPA 134: Cierva Point and offshore islands, Danco Coast, Antarctic Peninsula, su Antarctic Protected Areas Database. URL consultato il 29 aprile 2024.
- (EN) Balch, Edwin Swift, Stonington Antarctic Explorers, in Bulletin of the American Geographical Society, 41 (8), 1909, pp. 473–92.
Until the twentieth century, most expeditions were for commercial purpose, to look for the prospects of seal and whale hunting. [1][2]
Spedizione Palmer-Pendleton (1829-1831)[3][4]
La spedizione, finanziata da Jeremiah N. Reynolds, prevedeva l'impiego di due brigantini - Annawan e Seraph, sotto il comando rispettivamente di Benjamin Pendleton e Nathaniel B. Palmer - e dalla scuna Penguin comandata da Alexander Palmer.[5][6]
Durante la spedizione James Eights si occupò della catalogazione di flora e fauna dei territori raggiunti. Fu lui a descrivere il primo fossile vegetale mai rinvenuto nella regione antartica, ossia la sezione di frammento di albero carbonizzato incluso in un conglomerato basaltico[7] Nelle Isole Shetland Meridionali scoprì una nuova specie di Pycnogonida fino ad allora sconosciuta[8] e descrisse il fenomeno dei massi erratici.[9] A Eights si devono anche i primi campioni da erbario di flora antartica, rappresentati da campioni dei muschi Polytrichastrum alpinum e Sanionia uncinata, raccolti sull'Isola di re Giorgio, situata circa 160 km a nord della penisola Antartica.[10]
Note
- ^ Charles Wilkes, su south-pole.com.
- ^ Hero: A New Antarctic Research Ship, su palmerstation.com, 1968.
- ^ (EN) James Eight and the Palmer-Pendleton Expedition of 1829-1831, su polar-reading.mysticseaport.org.
- ^ (EN) 1820-21 American Sealing Voyage to South Shetlands and Antarctic Peninsula aboard Hero and Express (commanded by George Pendleton with Nathaniel Palmer), su polar-reading.mysticseaport.org.
- ^ The reincarnation of James Eights, Antarctic Explorer, su web.archive.org, 19 aprile 2005. URL consultato il 15 aprile 2024 (archiviato dall'url originale il 19 aprile 2005).
- ^ (EN) James Eight and the Palmer-Pendleton Expedition of 1829-1831, su polar-reading.mysticseaport.org.
- ^ M. R. A. Thomson, An Annotated Bibliography Of The Paleontology Of Lesser Antarctica And The Scotia Ridge, in N.Z. Journal of Geology and Geophysics, vol. 20, n. 5, 1977, pp. 865–904, DOI:10.1080/00288306.1977.10420686.
- ^ (EN) Eights J., Description of a new crustaceous animal found on the shores of the South Shetland Islands, with remarks on their natural history, in Trans. Albany Inst, 2(1), 1833, pp. 53-69.
- ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore
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- ^ (EN) Ivanets, V., M. Wierzgoń, H. Yevchun & I. Yu. Parnikoza, Range extensions for moss species on the west side of the Antarctic Peninsula (PDF), in Cryptog., Bryol., 44(2), 2023, pp. 61-88, DOI:10.5252/cryptogamie-bryologie2023v44a2.
Lista dei siti ASPA
Le ASPA riconosciute al gennaio 2024 sono 75.[1]
Note
- ^ (EN) Antarctic Protected Areas Database, su ats.aq. URL consultato il 1/2/2024.