Cefazolina
Cefazolina | |
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Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C14H14N8O4S3 |
Massa molecolare (u) | 454,51 g/mol |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 247-362-8 |
Codice ATC | J01 |
PubChem | 33255 |
DrugBank | DBDB01327 |
SMILES | CC1=NN=C(S1)SCC2=C(N3C(C(C3=O)NC(=O)CN4C=NN=N4)SC2)C(=O)O |
Dati farmacologici | |
Modalità di somministrazione | Intravenosa - Intramuscolare |
Indicazioni di sicurezza | |
Simboli di rischio chimico | |
pericolo | |
Frasi H | 317 - 334 |
Consigli P | 261 - 280 - 342+311 [1] |
La cefazolina è un antibiotico semisintetico beta-lattamico con effetto battericida appartenente alla classe delle cefalosporine di prima generazione. La cefazolina sodica è attiva verso una vasta gamma di batteri Gram positivi, tra cui Staphylococcus aureus meticillino sensibile (MSSA) e Streptococcus pneumoniae, Clostridium perfringens, Listeria monocytogenes, è poco attiva sui batteri Gram negativi, mentre come tutti gli antibatterici non è attiva nei confronti di virus e funghi. L'antibiotico è commercializzato in Italia con il nome di Cefamezin, Cromezin e Nefazol, inoltre sono presenti numerosi preparati generici (equivalenti), è venduto in flaconcini monodose da 250 mg, 500 mg e 1000 mg per uso intramuscolare e flaconcini da 1000 mg per uso endovenoso.
Farmacodinamica e farmacocinetica
La cefazolina è sensibile alla β-lattamasi ed è attiva contro numerosi batteri soprattutto Gram+. La cefazolina raggiunge il picco ematico dopo 60 minuti con un legame proteico dell'84%. L'emivita del farmaco è di 1,8 ore; l'escrezione è principalmente urinaria con il 70% dell'antibiotico e il 30% per via biliare. La concentrazione nel liquor è scarsa ma aumenta in caso di meningite.
Indicazioni
La cefazolina viene utilizzata in caso di infezioni da batteri Gram-positivi sensibili tra cui: infezioni dell'apparato respiratorio superiore e inferiore, infezioni otorinolaringoiatriche, infezioni genito-urinarie, infezioni della cute e dei tessuti molli, infezioni ostetrico-ginecologiche, infezioni oftalmologiche, infezioni gastroenteriche, infezioni epatobiliari, infezioni osteoarticolari, infezioni post-chirurgiche, infezioni di origine addominale quali appendiciti e peritoniti batteriche, batteriemie e setticemie, endocarditi batteriche in associazione ad altri antibiotici. Il principio attivo è inoltre indicato nella profilassi antibiotica in chirurgia, nelle operazioni contaminanti o potenzialmente contaminanti, in dose singola (profilassi ultra-short term) o in dosi ripetute (profilassi short term), a seconda del potenziale rischio di infezione.
Spesso efficace contro le infezioni da Neisseria gonorrhoeae.
Controindicazioni
Sconsigliato in soggetti con insufficienza renale, da evitare in caso di gravidanza e allattamento materno, ipersensibilità nota al farmaco o in casi di allergia alle penicilline.
Effetti indesiderati
Gli effetti collaterali sono scarsi, fra i più frequenti si riscontrano senso di agitazione, rash, vertigini, orticaria, cefalea, nausea, diarrea, gastrite, sindrome di Stevens-Johnson, epilessia, epatite, prurito, candidosi vaginale.
Note
- ^ Sigma Aldrich; rev. del 25.09.2012
Bibliografia
- Paolo Romanelli, Kerdel Franciso A, Trent Jennifer T, Manuale di terapia dermatologica, Milano, McGraw-Hill, 2006, ISBN 88-386-3913-2.
- Enrico Genazzani, Alberto Giotti, Paolo Mantegazza, Giancarlo Pepeu, Piero Periti, Trattato di farmacologia e chemioterapia, Firenze, UTET, 1986, ISBN 88-03-00183-2.
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